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stev66

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  1. C3 ha un ottimo prezzo, ma il 1.1 e' troppo fermo. Che ne dici della Skoda Fabia ? e' brutta ma puoi strappare buoni prezzi.
  2. ciao e benvenuto. Il 1.4 e' un po' sottodimensionato per l'auto, percio' compralo solo se ti interessano andature stra-turistiche e guidi tranquillo.
  3. D'accordissimo con Samu. Ma difendo la mia scelta di Cayman, perche' compromesso tra l'auto da aperitivo, ed una meccanica ( motore centrale e sosp MacP efficineti ) forse non all'altezza di S2000, ma comunque molto piu' efficiente delle concorrenti. ( ovviamente S2000 esclusa )
  4. Cosa intendi per prezzi da manicomio ? Puoi fare qualche esempio ?
  5. La Ro80 mi era sfuggita, ma perche' era semi affondata... La AMC Pacer della seconda foto ( vettura rossa dietro la Capri sulla rampa ) mi sembra in migliori condizioni....
  6. Se non altro, la Pacer e' ancora sulle sue ruote ( quella dietro la Capri )
  7. comunque due o tre fulviette mi sembrano in discrete condizioni ( come donatrici ) ed anche le 1750/2000 AR.
  8. E' vero!!!! ( parliamo dell'auto nella seconda foto, vero ? )
  9. Se deve liquidare tutto, avendo la possibilita' si potrebbero comprare le carcasse ed i pezzi piu; interessanti, portrle qui smontarle e salvare il salvabile.
  10. Se non altro, c'e' la possibilita' di farsi un discreto magazzzino ricambi..
  11. Si l'avantreno era completamente rifatto per farci stare il boxer. Ecosi' il pianale era modificato. all'epoca era ben difficile cambiare un gruppo motore/cambio senza rifare tutto. Gli unici che ci riuscirono furono ( guarda caso! ) i tecnici italini che nell'avantreno del pianle "Tipo II" fecero stare con poche modifiche 1) I 4 cilindri Fiat Lampredi ( 128/ritmo ) 2) I 4 cilindri Fiat bialbero 3) I 4 cilindri Fiat TD 1.9 4) I 4/5 cilindri Pratola Serra 5) I 4 cilindri bialbero AR in lega 6) I 4 cilindri boxer AR 7) I 6V Busso.
  12. Di nissan Arna aveva corpo vettura, interni, componentistica e sosp posteriore Di Alfa aveva motore cambio sosp anteriore e credo sterzo. Due errori clamorosi secondo me 1) Il boxer 63 Cv col carburatore monocorpo. 2) Errato posizionamento commerciale ( con un giusto prezzo poteva togliere qualche cliente a Uno )
  13. Articolo di commento di Repubblica: Alitalia, i nomi dei colpevoli di MASSIMO GIANNINI ORA saranno soddisfatti. I "difensori della nazione" e i "paladini dell'occupazione". Il Pdl che ha appena vinto le elezioni e il sindacato che ha appena perso la faccia. Il ritiro di Air France significa la fine dell'Alitalia e certifica la sconfitta dell'Italia. Si compie il destino di un'azienda depauperata e depredata da decenni di cattiva gestione finanziaria e di pervasiva "usucapione" politica. Si chiude nel peggiore dei modi un "buco nero" costato alla collettività 15 miliardi in 15 anni, 270 euro per ogni cittadino, neonati compresi. Solo le false anime belle, adesso, possono far finta di meravigliarsi per la rottura decisa dai francesi. Cosa si aspettavano, dopo che una partita strategica come Alitalia è stata giocata strumentalmente in un'ottusa campagna elettorale, come un derby pecoreccio tra Malpensa e Fiumicino? Cosa speravano, dopo che il futuro industriale del nostro vettore aereo è stato consumato inopinatamente in un assurdo negoziato "peronista", come una banale vertenza sui taxi? In questo sciagurato Paese, purtroppo, funziona così. Ma nel resto d'Europa, evidentemente, il mercato ha ancora le sue regole, i suoi tempi, i suoi effetti. Ci sono nomi e cognomi, nell'elenco dei colpevoli di questo bruciante fallimento del Sistema-Paese. Sul fronte politico, Berlusconi ha brillato per l'insostenibile leggerezza con la quale ha maneggiato l'affare Ali-France, e per l'insopportabile cinismo con il quale ha sventolato il pretestuoso vessillo dell'"italianità" a fini di marketing elettorale. La sua crociata anti-francese non ha conosciuto confini diplomatici né limiti etici. In un vortice di annunci auto-smentiti, ha posto veti impropri. Ha inventato cordate improbabili, a metà tra il pubblicistico e il familistico. Ha messo in pista concorrenti immaginari, come l'Aeroflot dell'amico Putin, che gentilmente si è prestato al gioco nella ridente cornice sarda di Villa Certosa, dove il luogo della vacanza personale si traveste da sede della rappresentanza istituzionale. Jean-Cyrill Spinetta ha sopportato anche troppo le intemperanze del premier in pectore. Piuttosto che perdere altro tempo e farsi dire no dal nuovo governo, ha preferito giocare d'anticipo. Sul fronte sindacale le colpe sono anche più gravi. Epifani, Bonanni e Angeletti, e con loro la colorita galassia degli "autonomi", hanno brillato per l'inaccettabile miopia con la quale hanno affrontato la drammatica crisi dell'Alitalia, alla quale hanno dato da sempre il loro fattivo contributo. Per troppi anni, dai tempi di Aquila Selvaggia, le confederazioni e i mille cobas sparsi nei nostri cieli hanno usato la compagnia come una zona franca, nella quale i livelli retributivi e le quote occupazionali erano le sole "variabili indipendenti" da tutti gli altri parametri aziendali: dall'efficienza del servizio alla produttività del lavoro. Cgil, Cisl e Uil si sono distinte per l'intollerabile demagogia con la quale hanno cercato fino all'ultimo di intralciare il piano industriale dell'unico partner di livello mondiale che aveva accettato di sporcarsi le mani nel disastro dell'Alitalia. All'insegna della più insensata difesa corporativa. Dal cargo, da salvare nonostante abbia 5 aerei con un organico di 135 piloti e fatturi 260 milioni con una perdita di 74 milioni. Ad Alitalia Servizi, da salvare grazie a Fintecna in un'operazione impensabile perfino al tempo dell'Efim e degli altri carrozzoni pubblici delle PpSs. Anche in questo caso, Spinetta non poteva continuare con questo indecoroso tira e molla. Ha preferito anticipare i tempi, con tanti saluti alla gloriosa Triplice. Il governo Prodi non ha gestito al meglio questa privatizzazione. Ma Tommaso Padoa-Schioppa ha avuto almeno il merito di aprire la "pratica", dopo un'intera legislatura nella quale il vecchio governo della Cdl si era ben guardato dal farlo. E di avvisare tutti una settimana prima del voto: "Serve un segnale immediato - aveva detto all'Ecofin in Slovenia - perché se la decisione sull'offerta Air France viene rimandata a dopo le elezioni il commissario sarà inevitabile". Così è stato. Così sarà. Ora l'Alitalia svola verso il baratro. In cassa ci sono soldi per un altro mese, non di più. Il Consiglio dei ministri che si riunirà oggi può fare solo due cose: approvare il prestito-ponte da 100 milioni, e decidere il commissariamento della compagnia. In ogni caso, è una lezione amarissima per tutti. Per il leader del centrodestra che ora dovrà evitare almeno il fallimento, dopo aver dimostrato tutta la sua improvvisazione politica e il suo ritardo di fronte alle sfide del libero mercato. E per i leader confederali, che non sono stati capaci di cogliere "l'ultima chiamata" e hanno mostrato tutto il loro incolmabile deficit culturale rispetto alle logiche della globalizzazione. In questa fiera delle irresponsabilità, ancora una volta, le due "caste" hanno dato il peggio di sé. Sulle spalle dell'Italia, che vorrebbero "rialzare". E sulla pelle dei lavoratori, che dovrebbero tutelare.
  14. Gia'. O i giovanotti della fusione fredda. Che prima non si replicava in lab, poi quando hanno cominciato a farlo il duo Fleshmann e Pons sono spariti nel nulla.... comunque non dimentichiamo che pre-guerra l'Iraq era sui 3 mln di barili al giorno estratti, ora e sui due.... L'economia della penuria strikes again...
  15. ho dato un'occhiata veloce ad autoscout . Le AR 147 150 Cv TD stanno tra 20/21k KM 0 le Audi A3 140 CV stanno sopra i 27. Curiosita' le Audi offerte a km0 sono 10 volte le AR ( 140 contro 10 )
  16. E poi ci si pulisce tutti le mani sui sedili della macchina nuova di Tony..
  17. Il problema e' che c'e' da tirare fuori 6 mld di eurini. E per quanto i parlamentari costino, non arrivano neanche ad un 1/10 della somma. No per taglio intendo spese vive.
  18. ..o tagliare spese da qualche altra parte, in percentuale uguale al bollo.
  19. OT Quello che mi ha sempre stupito, e' stata l'incapacita' di pensare in grande, con motorizzazioni e trasmissioni da vetture grandi. Eppure c'era tutto negli scaffali, compresi i v8 made in Maranello ( Era l'epoca dove i diesel grossi contavano pochissimo ) paradossalmente quando la triade V8 non ne aveva o ne aveva obsolescenti ( MB ) Certo forse sarebbero rimaste Flagship invendute..ma avrebbero aperto la strada ai successori ( cosa che hanno fatto la triade inventandosi e migliorando i V8 ) E non si puo' neanche credere all'economia a tutti i costi, perche' non si doveva sviluppare niente..o quasi Fine OT
  20. diciamo che la label "Integrale" poteva diventare il QUATTRO de' noantri.. Ed in fondo una delta e Dedra integrale ci sono state. La K ....vabbe' lasciamo perdere ( ma una versione integrale era stata pensata )
  21. Io a 25 anni giravo con una Golf GTI I serie di 10 anni.....con gomme di misure diverse dietro perche' avevo forato e finito i soldi. Ritieniti fortunato della tua focus... consiglio Brera... scherzo, Porsche Cayman.
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