E' indubbio che negli ultimi trent' anni il principale veicolo educativo sia stata la TV, non fosse altro perche' tutti gli altri ( famiglia, chiesa, partiti , etc ) sono andati in crisi per tutta una serie di motivi che sarebbe troppo lungo enumerare.
Ed e' altrettanto indubbio che l'impatto della societa' e dell'esempio americano tramandato da innumerevoli telefilm di serie A ( ma anche B e Z ) abbia profondamente cambiato il modo di guardare al futuro delle generazioni.
Gli anziani si saranno fatti qualche bianchetto di troppo ma in media l'atteggiamento era quello di di premunirsi per il futuro , prima di ogni altra cosa . Discutibile oggi, ma comprensibile, parlando di una generazione che aveva visto ( e si era fatta molte volte ) tre/quattro guerre.
Inoltre vigeva un po' a tutti i livelli il meme del "sacrificio per gli altri", fossero gli altri, i figli, i parenti, i commilitoni, etc.
Oggi cio' non e' piu' vero, sia per il diffuso benessere incrementale finora visto, sia per una visione del mondo che mette al primo posto la propria soddisfazione personale , quale essa sia. Visione del mondo che nasce, paradossalmente nel '68, come pars destruens, ma si sviluppa pienamente negli '80 accompagnata e sostenuta da una "vulgata" televisiva.
Questo per non buttare la croce addosso a Mediaset, ma anche per evitare assoluzioni preventive.