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machefredfa

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Risposte pubblicato da machefredfa

  1. È probabile che non ci sia una nuova generazione della BMW Serie 1 per tre motivi specifici: 

     

    1. Crisi delle hatchback: Le hatchback non sono popolari come una volta e praticamente invendibili in USA e Cina; 

    2. Costi di elettrificazione: Sviluppare una versione elettrica della Serie 1 sarebbe troppo costoso.

    3. Concorrenza della X1: La BMW X1 è un SUV compatto che offre caratteristiche simili alla Serie 1, rappresentando una seria concorrenza interna.

     

    Fonte: https://it.motor1.com/news/723663/bmw-serie-1-dubbi-nuova-generazione/amp/

  2. 40 minuti fa, j scrive:

    Garante concorrenza, sanzione di 6 milioni alla DR che risponde: “Tutto falso”

    L'accusa è di informazioni pubblicitarie fuorvianti e lentezza nella fornitura di ricambi

    Secondo l’Autorità “la società avrebbe fornito informazioni ingannevoli riguardo al luogo di produzione degli autoveicoli a marchio DR ed EVO durante la promozione e la vendita delle autovetture, in violazione delle norme del Codice del Consumo”. L’accusa, secondo l’AGCM era che “in alcuni casi la DR ometterebbe informazioni rilevanti sulla loro origine, lasciando intendere che siano prodotti interamente in Italia, mentre si tratterebbe di veicoli di produzione cinese”.

     

    Oggi è arrivata una sanzione per 6 milioni di euro a DR Automobiles per pratiche commerciali scorrette. Sanzione irrogata dall’Antitrust. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, “nelle comunicazioni commerciali Dr Automobiles ha indicato in modo ingannevole l’Italia anziché la Cina come luogo di produzione delle vetture commercializzate con i marchi Dr ed Evo”. Inoltre, “insieme alla controllata Dr Service & Parts – viene riferito -, non ha garantito un adeguato rifornimento dei pezzi di ricambio né opportuna assistenza post-vendita”.

     

    “L’Autorità – viene spiegato – ha accertato che Dr Automobiles, nell’ambito dei messaggi e/o delle comunicazioni commerciali diffusi almeno a partire dal dicembre 2021 attraverso vari canali, ha indicato l’Italia come origine e luogo di effettiva produzione delle autovetture commercializzate con i marchi Dr ed Evo. Si tratta però di autoveicoli prodotti in Cina, salvo marginali interventi di rifinitura e di completamento. La pratica ingannevole – conclude l’Agenzia – è coincisa con un periodo di forte aumento delle vendite delle autovetture a marchio Dr ed Evo sul mercato italiano”.

     

    "Questa pratica – viene evidenziato – può ostacolare l’esercizio dei diritti dei consumatori, compreso il diritto di ottenere la riparazione dell’automobile e un’adeguata assistenza post-vendita, anche nell’ambito della garanzia legale di conformità del prodotto acquistato”. L’Autorità ha deliberato che le due società, entro sessanta giorni dalla notifica del provvedimento, comunichino le iniziative intraprese per far cessare queste condotte illecite.

    La risposta della DR

    In realtà non sono passati neanche 60 minuti che la DR ha contestato fermamente la sanzione. Ecco la sua risposta, la pubblichiamo integralmente: “DR Automobiles Groupe impugna il provvedimento dell’AGCM. DR Automobiles Groupe prende atto della decisione dell’AGCM, pur non condividendola nel merito, ragione per cui si accinge ad impugnarla.

    Nel corso del procedimento DR ha offerto la massima disponibilità, proponendo impegni tangibili volti a rimediare alle preoccupazioni espresse dall’Autorità, che però non sono stati accettati da quest’ultima.

    Nel merito, DR osserva che la delocalizzazione in Estremo Oriente di parte della produzione delle autovetture (pratica comune nel settore automotive) commercializzate da DR Automobiles Groupe non è mai stata celata al pubblico, come testimoniato da numerosi articoli di stampa e servizi televisivi, nonché dalle informazioni divulgate attraverso i canali ufficiali web e social del gruppo.

    Al tempo stesso, le campagne advertising non hanno mai inteso pubblicizzare una pretesa integrale fabbricazione delle autovetture in Italia, quanto sottolineare il forte legame del gruppo automobilistico con il nostro Paese e la regione Molise sotto il profilo proprietario e storico. Oltre ad evidenziare le importanti fasi che si svolgono nell’HQ di Macchia d’Isernia (IS) in termini di ricerca e sviluppo, design, progettazione, aggiunta di funzionalità, rifinitura e completamento delle autovetture commercializzate.
    Tutti aspetti che non sono stati adeguatamente valorizzati dal provvedimento dell’AGCM.

    DR Automobiles Groupe intende, ad ogni modo, accrescere le fasi di lavorazioni in Italia, ampliando a tal proposito il proprio polo industriale di Macchia d’Isernia con un nuovo stabilimento produttivo, nella prospettiva dello sviluppo di nuovi modelli, anche ad alimentazione integralmente elettrica.

    Per quanto riguarda le condotte sanzionate sotto il profilo dell’assistenza post-vendita, l’AGCM ha contestato al Gruppo DR i tempi di attesa sofferti da alcuni consumatori per la riparazione delle proprie autovetture, omettendo di considerare che ciò è derivato dalla indisponibilità oggettiva di alcuni pezzi di ricambio a causa della nota disruption della catena di approvvigionamento del settore automotive avvenuta nel periodo post-pandemico.

    Situazione comune a tutto il settore e comunque ormai in fase di assorbimento, come provano i dati registrati dal Gruppo già dal 2023 e ulteriormente migliorati nel primo trimestre del 2024, che mostrano tempi medi di consegna dei pezzi di ricambio di poco superiori ai 2 giorni“.

    Il commento di Massimo Di Risio

    Massimo Di Risio, fondatore e presidente del Gruppo DR Automobiles, commenta così la sanzione da 6 milioni di euro comminata dall’Antitrust: “Incredibile!!! Contestiamo in toto il provvedimento dell’AGCM che ci accingiamo ad impugnare, fiduciosi di un totale ribaltamento. L’azienda – prosegue Di Risio – è solida ed in grado di sostenere anche una eventuale, quanto improbabile, conferma della sanzione. Continuiamo a correre, così come siamo abituati a fare“.

    https://www.formulapassion.it/auto/auto-news/garante-concorrenza-sanzione-di-6-milioni-alla-dr-che-risponde-tutto-falso

    Fine di un'era per DR?

  3. Cita

     

    Opel, per il CEO non ci sono dubbi: “Non si può produrre un’auto a meno di 25mila euro”

     

    Florian Huettl, amministratore delegato di Opel, sa bene che il futuro dell’industria automobilistica sia in elettrico. Per questo motivo, il marchio non produrrà motori a combustione dal prossimo anno e venderà solo veicoli elettrici in Europa a partire dal 2028. Il CEO di Opel, però, dice anche un’altra cosa: costa ancora tutto troppo.

     

    Huettl, infatti, afferma di essere consapevole dell’importanza di ridurre il costo delle auto elettriche per renderle più accessibili e più diffuse. Anche per motivi collegati ai costi, non si sa, al momento, come e se arriverà una nuova auto elettrica economica di Opel prodotta in Germania.

     

    Da Opel non vengono trasmessi dubbi sulla via da percorrere: l’unica strada per il futuro è l’energia a zero emissioni, nonostante i vari ostacoli incontrati, specialmente recentemente. Si pensi al calo delle vendite, dovuto alla rimozione degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche da parte del governo tedesco. Immediatamente dopo, la domanda per tali veicoli è drasticamente diminuita, portando alcune case automobilistiche a rivedere i propri obiettivi per le auto elettriche e a considerare nuovamente i modelli a benzina.

     

    Con una transizione che appare complessa, problematica e a tratti utopistica, Huettl afferma che Opel intende diventare indipendente dai sussidi il prima possibile proprio per andare incontro a una mobilità elettrica accessibile. Per il CEO di Opel: “Tutti guideremo auto elettriche. Non vediamo clienti tornare ai motori a combustione dopo aver provato un’auto elettrica. Anche io, quando provo auto a combustione, sono sempre felice di tornare alla mia elettrica. Una volta che ci si abitua, non si torna indietro”.

     

    Un’auto elettrica a basso costo, per il marchio interno a Stellantis dal 2021, è cruciale per i piani di elettrificazione di Opel. Come per altri marchi europei, l’obiettivo è vendere un’auto elettrica sotto i 25.000 euro per essere attraente per i consumatori. Attualmente, la Corsa Electric è l’auto elettrica più economica di Opel, con un prezzo che parte da circa 30mila euro, lontana dall’obiettivo dei 25mila euro.

     

    In Stellantis, però, ci sono marchi come Citroën che già vendono auto elettriche sotto questa soglia, come la ë-C3. Anche la nuova Fiat Grande Panda, completamente elettrica, dovrebbe costare meno di 25.000 euro.

     

    Sembra di sentire la lista dei problemi di molti altri marchi e gruppi. “Non possiamo produrre un’auto elettrica da 25.000 euro in Germania. I costi sono troppo elevati, per esempio, il prezzo dell’energia è il doppio rispetto alla Francia”. Ma non finisce qui. “Anche il costo del lavoro è elevato. Questo è compensato da un alto livello di formazione e ingegneria tedesca”. In definitiva, “se Opel vuole produrre le sue auto in Germania, anche il cliente deve essere disposto a pagare di più per questo.” Proprio dopo i dazi arrivati dall’Ue, anche l’opzione cinese va in fumo. Per Opel, quindi, andare in Cina per produrre la sua auto da 25.000 euro non è la soluzione.

    Fonte: https://www.clubalfa.it/499011-opel-per-il-ceo-non-ci-sono-dubbi-non-si-puo-produrre-unauto-a-meno-di-25mila-euro

  4. Cita

    Ford Europe

    Nuovi tagli all'orizzonte

     

    La Ford ha annunciato l’intenzione di tagliare in maniera definitiva 600 posti di lavoro nello stabilimento di Almussafes, in Spagna, ridimensionamento che aggiungerà ai mille licenziamenti decisi l'anno scorso. La Casa americana si è detta disponibile a negoziare la possibilità di riassumere le persone licenziate nel 2023 per poter arrivare al 2027, quando inizierà la produzione di un nuovo - e non ancora annunciato - modello: “una soluzione temporanea”, specifica un portavoce dell'Ovale blu, in vista di un’intensificazione dell’attività degli impianti, che al momento producono solo la Kuga, con l’obiettivo di arrivare a 300 mila unità all’anno.

     

    Le ripercussioni nel resto d’Europa. Il responsabile del comitato di fabbrica tedesco Benjamin Gruschka ha aggiunto che i tagli in Spagna fanno parte di un più ampio piano di ristrutturazione della Ford, che coinvolgerà anche la Germania e il Regno Unito. Al momento, spiega Gruschka, "non è chiaro quanti siano i lavoratori coinvolti, ma ci aspettiamo una decisione entro la fine di giugno". Secondo il rappresentante sindacale, la Ford sta proseguendo nella messa in atto del piano di tagli annunciato lo scorso anno.

    Fonte: https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2024/06/19/ford_licenziamenti_in_arrivo_a_rischio_migliaia_di_posti.amp.html

     

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  5. 10 minuti fa, ykdg1984 scrive:

    Dalle info delle 13.00 : 

     

    - 1.2 100cv Manuale : <20k€ 

    - 1.2 ibrida automatica 136cv.

    - elettrica 113cv, 44kWh, 300km <28k€

     

    7 posti in opzione a 850€.

     

    un elettrica con un autonomia di 400km arriverà nel 2025

    Sotto i 20k è estremamente competitiva, forse più di Duster 😲

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  6. Nessuna chiusura per Seat ma aggiornamenti per quelli già in gamma:

    Leon e Leon Station Wagon riceveranno un restyling nel corso del 2024, mentre Ibiza e Arona dovranno attendere il 2025 per il loro aggiornamento e 

    possibile scomparsa del cambio manuale per ridurre i costi e adattarsi alle normative Euro 7, SEAT potrebbe eliminare il cambio manuale da alcuni modelli.

    L'elettrificazione della gamma SEAT avverrà solo quando i costi lo permetteranno. L'obiettivo è lanciare una piccola elettrica da 20.000 euro, simile alla Dacia Spring, entro il 2027/2028.

     

    Fonte: https://auto.everyeye.it/notizie/seat-modelli-usciranno-2027-724498.html

  7. Il governo italiano vuole portare Toyota a produrre in Italia. Meloni, in un viaggio in Giappone a febbraio, ha incontrato i dirigenti di Toyota, confermando l'interesse della Casa giapponese a sviluppare ulteriormente la produzione in Europa e crescere nel mercato europeo.

     

    Fonte: https://www.rainews.it/amp/articoli/2024/06/leapmotor-produrra-in-polonia-in-italia-meloni-vuole-toyota-500b3d2d-e75c-4624-ba62-c7653aea6c05.html

  8. 9 ore fa, GL91 scrive:

    Al momento non ci sono ancora notizie in merito a prezzi e dotazione del modello europeo, giusto?

     

    (Inteso proprio come listino ufficiale, non dichiarazioni d'intenti che, come da tradizione Stellantis, non sono mancate)

    Ancora nulla

  9. 4 minuti fa, xtom scrive:

     

    Come hanno fatto ad allestire le linee in così poco tempo?

     

    Hanno traslocato tutto dallo stabilimento cinese o fatto un clone a Tychy?

     

    Non è che arrivano smontate e a Tychy fanno solo il marriage?

    Vengono assemblate in kit come le DR di qualche anno fa 

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    • Grazie! 1
  10. 1 ora fa, VuOtto scrive:

     

    E meno male! é l'unico motore "autoctono" che hanno che non da problemi. Tieni presente che di anni '90 c'è solo il monoblocco, l'AJ di oggi non è neanche parente di quello degli anni '90, come quello dei primi anni '00. Comunque, è stato il glorioso "sounding v8" della prima v8 Vantage quando aveva 4,3 litri ad inizio anni 2000.

    Sulla mia F pace, la copertura del filtro olio ha ancora la scritta "FoMoCo" (Ford Motor Company). A me non da per niente fastidio per dirti, un v8 americano, di solito, non è spremuto all'inverosimile e quindi è affidabile. Poi anche loro, iniziano a fare v8 di tutto rispetto ultimamente, specialmente Ford.

     

     

    ancora per poco su Defender. Con il FL passerà al v8 BMW anche quella.

    Con il senno di poi la gestione Ford non è stata un male per il brand Jaguar

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