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Come dicevo a Stefano tutti e due hanno qualcosa in più o in meno rispetto all'altra. QQ ha tecnologia più evoluta e sicurezza ai massimi livelli e una probabile rivendibilità migliore anche se io la comprerei per tenermela molto molto tempo. Però l'idea che - metti una necessità imprevista di dovertene disfare - di avere un qualcosa di molto appetibile per il mercato è qualcosa di più che un semplice appagamento mentale.
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La motorizzazione di Altea è il 1600 già trasformato a gpl (versione dual) in after market dalla casa madre che è convenzionata con Landi Renzo. Per il QQ mi sto ampiamente informando e ci sono stati già alcuni impiantisti che lo hanno installato, tra questi di nuovo il Landi e poi ho saputo Brc, e se non ricordo male Trantini o qualcosa del genere... Gli incovenienti sono per i motori a iniezione diretta cosa che non è il 1600 Nissan; poi c'è il problema delle valvole fatte di una lega più morbida che potrebbero dare inconvenienti che pare con le nuove versioni di impianto siano stati risolti. In ogni caso anche questo aspetto va un po' più a favore dell'Altea che presenta una maggiore esperienza e garanzia nel campo, anche se su questo aspetto ho trovato un installatore che mi fa un'assicurazione di 3 anni compresa nel prezzo che mi garantisce da inconveniente al motore sul QQ.
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Per il QQ si tratta del Visia che come sai ha quello che potremmo oggi dire l'indispensabile e anche qualcosina in più (tipo airbag di serie a tendina che prendono tutta la parte laterale e i comandi al volante) anche l'Altea è la base reference Dual che di listino con il metalizzato e i fari fendinebbia supera i 20.500 Euro. Come accessori ha in più i fari fendinebbia ma 6 airbag tradizionali e poi la modularità del sedile posteriore che può avanzare essere reclinabile anche nella posizione centrale e ovviamente più volumetria nel bagagliaio. Presentandomi come giornalista, il conc mi fa qualche punticino di sconto in più. Sotto i 15.500 euro l'avrei presa, ma c'è sempre una soglia psicologica che non vuoi superare anche per poche manciate di euro e specie se non hai la convinzione totale di fare quel tipo di acquisto. Almeno io sono fatto così.
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Hai centrato in pieno. Lei mi dice "alla fine decidi tu, a me non interessano i 2000 euro e passa di differenza, sai che mi piace la QQ, poi fai come vuoi..." Ma io ho il punto debole che di fronte ai grandi acquisti se non ho l'appoggio totale non me la sento... Anche perché alle finanze si partecipa più o meno alla pari.
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Ormai dopo lunghi dubbi amletici sono arrivato a questo bivio: emotivamente siamo in famiglia orientati al Nissan; con più ragionamento l'Altea sarebbe più conveniente, tenete conto che trasformererei per circa 1700 euro - 650 euro di incentivi il QQ in gpl. Tenete conto che l'Altea xl dual in pronta consegna riesco con ritiro di un usato che vale zero a prenderla a 15800 euro (4800 euro di sconto!) La QQ di permuta non se ne parla, ho spillato circa 17800 euro con aggiunta poi dei sensori parcheggio arrivo a poco oltre i 18.000; a questi occorre aggiungere circa 1000 euro e la possibilità che trovi un privato che mi acquisti la mia Mondeo SW del '97 a 1500-2000 euro. Praticamente c'è un ipotetico gap di circa 2000 euro tra le due auto. Cosa mi trattiene dalla scelta finale? - Gli aspetti emotivi (specie di mia moglie co-finanziatrice dell'acquisto che ci fanno propendere per il QQ - L'eccessiva svalutazione della Seat - La manutenzione della Seat che richiede ogni 15 mila km il tagliando contro i 30 mila del QQ. - Qualche noia di troppo che ho letto sulla Altea in alcuni forum. La funzionalità e l'iniziale risparmio sono ovviamente a favore dell'Altea XL
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Concordo ma mi permetto di aggiungere che per Il Qashqai (che sto meditando di acquistare anch'io) se giri un po' di concessionari ottieni in media un 5-6 per cento di sconto; il C4 costa mediamente 2000 euro in più, almeno rispetto alla versione Visia che ha già molte cose; inoltre C4 ha maggiori consumi, almeno del 15%. E in più non sottovaluterei l'affidabilità delle giapponesi. Certo se vuoi la funzionalità la C4 supera tutti.
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Oops forse ho involontariamente creato un malinteso per 16 intendevo il 1600 del Qashqai. Comunque Desmo confermi il dato. Finora addirittura c'è chi tra i conce Nissan la modifica la vedeva come un'opportunità in più di garanzia: "in questo modo la garanzia di Nissan si somma a quella dell'impiantista...". Curiosità; Desmo, il Qashqai lo contemplavi per uso con famiglia? Non ricordo bene il tuo status...
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A me quella cifra mi è sembrata un po' una grossa sparata, tanto è vero che me la sono fatta ripetere ma lui insisteva... Chiederò all'ufficio stampa. Sui tempi di consegna sembrano tutti concordare che ordinandola ora te la danno intorno a marzo; qualcuno più ottimista (o più imbonitore?) mi parlava di gennaio perché ogni concessionaria si sta prendendo una quota di modelli da fare ordinare su misura dai clienti se però questi si decidono entro un paio di settimane. Vedremo, anche perché io prima di decidere devo fare una quindicina di verifiche nonché preventivi... E poi magari ritorno sui miei passi. In ogni caso, il 5 per cento di sconto lo riesco a spillare anche ora. Per giornalisti non ci sono i soliti 8-10 per cento, sic! Sul frontale sono d'accordo con te è la parte meno riuscita ma la fiancata e il posteriore sono davvero molto seducenti. Qualche piccolo dubbio sulla capienza del bagagliaio, 410 l sfruttabili in profondità ma poco in altezza per via della coda rastremata; ho due marmocchi e in vacanza è come fare un piccolo trasloco. Comunque visto che sono sensibile alle questioni ambientali in termini di emissioni di CO2 sta a livello della "mia" Multipla a metano, parlo del benza 1600. E poi ottima la sicurezza.
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Anche per ravvivare questo topic visto che l'auto merita di essere commentata come fenomeno commerciale (a detta di un concessionario sono arrivati solo in Italia a 150 mila ordini; ovviamente il nostro è il primo mercato europeo e parte della produzione è stata dirottata nel nostro paese, raddoppiata la produzione per venire incontro alla domanda inaspettata...) volevo chiederti Desmo chi ti aveva segnalato l'impossibilità di trasformare in gpl il 16. Tutti i concessionari che ho contattato tra firenze e provincia mi hanno assicurato che si può fare e anzi qualche loro cliente lo ha già fatto. Nel comitato interno della mia famiglia infatti ci sono state clamorose novità: dall'idea di acquistare una Multipla a metano usata (che mia moglie non gradisce manco se la pagano...) all'accarezzare il progetto dell'acquisto del Qashqai (di cui sempre mia moglie si è innamorata follemente; ma che gradisco non poco anch'io). Grazie. ciao.
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Caro Sarge, davvero memoria da elefante. Complimenti. Tra parentesi, poi ho optato per un'ottima Opel Corsa, pochi chilometri e tanta praticità come seconda auto. Grazie per le info. Tra l'altro sto seguendo la classica situazione botte piena, moglie ubriaca: la vorrei con non più di 50 mila km e sotto i 13 mila euro. Ehm... chiedo troppo?
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Multipla a metano usata: affidabile?
una domanda ha aggiunto elias in Consigli per l'Acquisto dell'Auto
Ciao a tutti, faccio ricorso agli esperti del forum per avere un consiglio sull'acquisto di questa auto. Sono ormai convinto per ragioni economiche e ambientaliste di acquistare un'auto che vada con impianto possibilmente a metano. E mi interessa in particolar modo che esso sia nato già all'origine con l'auto. La Multipla farebbe al caso mio per doti di funzionalità, ma sono un attimo perplesso su quanto conosco in fatto di affidabilità del motore a metano che specie nella prima serie dava grossi problemi. Propenderei quindi per un usato della seconda serie, ma avete notizie sufficientemente attendibili sulla sua riuscita? Per me l'acquisto di un'auto è sempre frutto di travagliate e lunghe (per molti mesi) comparazioni tra modelli; in questo caso ho bisogno di ulteriori informazioni. Potete aiutare un vecchio forumista anche se non molto praticante..? -
Comunque un buon spettacolo che la Parodi ha tentato di renderlo un tantino smorto soprattutto quando è entrata in scena la macchina dove ha peccato di tempismo e di toni oratori Sbagliato sarebbe stato comunque all'opposto un eccesso di trionfalismo o eccitazione che non c'è bisogno per la 500 Avrei visto bene la Gerini nei panni di conduttrice con quell'aria ironica e sexy quanto basta ma è solo apparsa nei panni della Monroe.
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Piuttosto a Raikonnen sembra non fregargli una beata...
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La mia fonte è fidata. E' gente che addirittura ha insistito nel lasciare una caparra per assicurarsi di essere tra i primi a riceverla.
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Ho parlato con un importante concessionario della Toscana. Hanno già venduto venti 500 senza che gli acquirenti sapessero quanto costasse. Il 4 luglio saranno disponibili solo quelle più accessoriate, da 15 mila euro, a questa notizia i clienti non hanno battuto ciglio e hanno accettato di sborsare anche 5 mila euro in più di quanto avevano preventivato. la strategia infatti è di proporre all'inizio solo i modelli alto di gamma in modo da fare circolare il cinquino con gente trendy al volante; poi da settembre si riparte dal basso...
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E' ufficiale. Dall'Ufficio Stampa Fiat: 06/03/2007 Un nuovo marchio per le sfide del futuro Il nuovo logo è stato realizzato da RobilantAssociati, agenzia specializzata in brand advisory and strategic design, in collaborazione con il Centro Stile Lancia. Si tratta di un simbolo che rappresenta il "cambiamento nella continuità", un segno del passato riletto in chiave moderna che bene esprime un brand proiettato nelle sfide del futuro ma, al tempo stesso, orgoglioso della propria identità storica. In questo senso, quindi, l’inedito logo Lancia rappresenta la sintesi visiva della sua filosofia: Tradizione e Innovazione. Del resto, il brand vanta un patrimonio ricchissimo, continua fonte di ispirazione per la ricerca di soluzioni tecniche innovative. Essenziale e di forte impatto visivo, dunque, il nuovo logo conferma i solidi legami con la tradizione Lancia attraverso due elementi: il colore blu, presente sin dal 1911, e lo scudo, giunto nel 1929, ma volutamente reso più attuale con l’uso volumetrico del 3D. L’innovazione maggiore si può notare sul volante, che diventa un tratto grafico, e sulle quattro razze, sintetizzate in due punte, che assumono un ruolo funzionale: concentrare lo sguardo sul logotipo Lancia, lievemente ritoccato per una maggiore leggibilità ma graficamente riconducibile al marchio del 1911. Il nuovo logo Lancia vuole sintetizzare la missione di un’Azienda italiana che da un secolo realizza vetture affascinanti nello stile e innovative nella meccanica, vere e proprie icone che continuano a stupire per design, eleganza e temperamento. Tutto questo appartiene al patrimonio umano e tecnologico di Lancia: qui risiede l’unicità di una delle avventure più coinvolgenti del XX secolo, una storia nata a Torino nell'autunno del 1906 e fatta di uomini, motori, strade e tecnologia. Ma anche di stemmi che, in questi cento anni, sono apparsi sulle calandre delle vetture Lancia. La raccontiamo, facendo riferimento all'anno nel quale ogni simbolo è stato usato per la prima volta. 1907 – 1910 Nel 1907 appare sulle vetture Lancia una targhetta rettangolare che, per consuetudine, viene riconosciuta come il suo primo marchio di fabbrica. In realtà è più semplicemente una piastra identificativa, realizzata in ottone, che riporta la ragione sociale “Lancia e C” e, sotto, il numero di produzione dell’autotelaio. Da sottolineare che lo stile del carattere è già ben definito: un aggraziato bodoniano stretto maiuscolo (derivato dal romano classico) con piccole varianti, fra cui il tratto della “L” prolungato a sottolineare la prima “A”. Nello stesso periodo su alcuni esemplari di Alpha, Dialpha e Beta compare la firma Lancia scritta in caratteri Liberty e posta sul radiatore dell’acqua. Ma anche in questo caso non si tratta di un vero e proprio marchio. Infatti, bisognerà attendere il 1910 quando Vincenzo Lancia chiede al conte Carlo Biscaretti di Ruffia di studiare il primo vero marchio della Casa. 1911 – 1932 Il conte Carlo Biscaretti di Ruffia propone sei bozzetti all’acquarello e tra questi Vincenzo Lancia sceglie quello che riproduce un logo a forma circolare, datagli dalla sagoma di un volante a quattro razze (su una di queste è riconoscibile il comando manuale dell’acceleratore) disegnata in oro su fondo bianco, cui è sovrapposta una bandiera blu appesa ad una lancia con il nome della Casa in colore oro. Nel 1911 la prima vettura a fregiarsene è la Gamma 20HP, seguita dai modelli Delta, Epsilon, Zeta, Eta, Theta, Kappa, Dikappa, Trikappa e Lambda. Saranno proprio le ultime serie della Lambda a mantenere in vita il logo circolare fino al 1932, in quanto a partire dal 1929 con la Dilambda tutti gli altri modelli, ad esclusione delle prime serie di Artena, Astura ed Augusta, adottano un nuovo marchio. 1929 – 1957 Nel 1929 debutta la Dilambda e Vincenzo Lancia decide che sarà questa vettura a portare per prima un nuovo logo. La scelta cade su un’altra delle sei proposte di Carlo Biscaretti di Ruffia: uno scudetto con il fondo blu e delimitato da un sottile doppio contorno bianco che incornicia l’emblema circolare precedente con la sola modifica della rappresentazione grafica dell’acceleratore a mano. Il blasone viene adottato fino al 1958 dai modelli: Dilambda, Artena, Astura, Augusta, Aprilia, Ardea, Aurelia e Appia (prima e seconda serie). Va precisato che il primo modello che impiega in modo continuativo questo logo è l’Aprilia, a partire dal 1936, mentre saranno l’Aurelia e l’Appia le ultime a fregiarsene nel 1958. 1956 - 1979 Nel 1956 viene presentato al Salone di Torino un prototipo della Flaminia, disegnata da Pinin Farina, che sfoggia un nuovo marchio di fattura più stilizzata situato nel mezzo della griglia frontale d’aerazione, essendo stata abbandonata la tradizionale calandra: infatti, lo scudetto e il volante (senza razze) diventano due semplici profili metallici cromati, su cui è applicata la bandiera con fondo smaltato in blu e logo anch’esso cromato e caratteri più stretti e alti. Il nuovo blasone viene applicato fino al 1980 sul frontale dei modelli Flaminia, Appia (terza serie), Flavia, Fulvia, Beta (prima e seconda serie), Gamma (prima serie) e Beta Montecarlo (prima serie e Scorpion). Fanno eccezione la Stratos, su cui compaiono cerchio traforato e bandiera senza scudetto; la Fulvia e la Flavia nelle versioni Sport e Zagato, che esibiscono uno scudetto e un tondo pieni e smaltati; e, infine, la Lancia 2000 che riprende il logo circolare disegnato da Carlo Biscaretti di Ruffia con le modifiche apportate all’inizio degli anni Trenta. 1979 - 2006 Nel 1974 l’allora presidente della Lancia, Umberto Agnelli, chiede all’architetto milanese Massimo Vignelli di rivedere l’immagine coordinata della Lancia creando il nuovo logo da utilizzare a seconda dei diversi materiali e impieghi. Nasce così un vero e proprio “disegno tecnico” del simbolo che determina le linee guida di applicazione, le quote esatte e i giusti rapporti tra tutti gli elementi stilistici e grafici (contorni, sfondi e colori). Il risultato finale è un logo schematizzato con scudetto blu e cerchio bianco, che riprende quattro dei cinque stilemi del marchio del 1936 (scritta, volante, asta, bandiera, ma scompare il comando acceleratore) apportando modifiche significative. Per esempio, la scritta diventa più semplice e priva di gentilezze grafiche, con un carattere meno stretto e alto, mentre il tratto orizzontale della “L” è in linea con la base del logo. Inoltre, l’asta è più corta, perde i lacci e la punta diventa un triangolo ben definito. Allo stesso modo, sul volante (bianco e blu) ritornano le razze ma da quella di destra scompare la sagoma del comando manuale dell’acceleratore; il segno grafico di questi elementi è molto più marcato. Infine, lo scudetto, il cerchio e i disegni del volante e della bandiera hanno sottili contorni metallici color argento e con lo stesso materiale è composta la scritta Lancia. La prima vettura a utilizzare questo nuovo marchio è la Delta nel 1979, poi campeggerà sul frontale di tutte le vetture del periodo più recente, sia da turismo sia da corsa: dalla Beta Montecarlo (seconda serie) alle ultime Gamma e Beta, dalla Trevi alla Delta, dalla Prisma alla Rally 037, dalla LC1 alla Thema, dalla Dedra alla Z sino agli attuali modelli Lancia. Da allora lo scudetto non subisce rilevanti modifiche se non per le dimensioni e per la cornice che diventa cromata. Per visualizzare i loghi: http://www.fiatautopress.com/index.php?method=gallery&action=zoom&id=20041223141812550a311685d0f38178954bb1905df4300d
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Sì, bisognerebbe valutare quanto abbiano inciso valutazioni un po' capziose rispetto alla validità oggettiva dell'abitacolo. In ogni caso posto i risultati della prova della C4 del 2004 e potete considerare che Bravo è sempre un po' sotto a questi valori: Citroën C4 Adult occupant rating Pedestrian rating Child Protection rating Test Scores: Front 15 (94%) Side 18 (100%) Belt Reminder 2 Overall 35 Pedestrian 22 (61%) Child Protection 42 (86%)
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Peccato però per la protezione bambini e pedoni, Auris per esempio fa meglio ottenendo 4 stelle per i bambini (voce per me importantissima) e 3 per i pedoni; stesso discorso per C4 che addirittura a parità di stelle con Auris ottiene ben 42 punti. Insomma, al di là delle 5 stelle che ormai è un must per i nuovi modelli, speravo meglio.
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Intervengo poco ma leggo sempre con piacere gli interventi contenuti in AP, ma quando leggo commenti su sfascio o robe simili proprio ora... Va be' ho qualche sospetto che qualcuno preferisca che finisca tutto perché magari su un certo marchio le cose non sono andate secondo le proprie aspettative. Fateci un pensierino sopra...
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Non so se qualcuno l'ha notato ma a me ricorda soprattutto nella parte anteriore il prototipo in gesso - che fu poi abbastanza modificato -di quella che era la prima proposta della Quattroporte poi un po' più normalizzata anche su richiesta di Montezemolo che la voleva come linea meno spinta.
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Che mi sembrano discorsi basati per ora su dicerie, voci di corridoio. Il marchio ce lo dobbiamo tenere, sono sicuro che il mercato di massa troverà nelle auto con il marchio del biscione prodotti che gli aggradano. Venderlo sarebbe suicidio. E allora sì che di italiano rimarrebbe solo la scritta... Insomma non facciamo i disfattisti prematuri!
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Saluto tutti dopo tempo di assenza. DA parte mia un'ottima impressione; nessuna discrepanza da modello preserie, ottimi accopiamenti nel montaggio. Che dire, credo che abbia parecchi punti a suo vantaggio Ciao a tutti