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skizzo_85

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  1. riprendo una considerazione di inizio topic del tipo "cercare qualcosa che consuma meno della Jazz sarebbe quasi impossibile" o qualcosa del genere. beh a me risulta che i mini turbo PSA, RN e VAG consumino meno del 1.3 Honda. ho capito male qualcosa? comunque credo che andremo a vedere la Fabia e non la Polo, c'è una differenza sostanziale di prezzo non giustificata.
  2. ah su quello anche io. ho il Lumia 930 con 2GB di ram, telefono uscito quattro anni fa e comprato tre anni fa. per le mie priorità, cambiare il telefono viene dopo mille altre cose, ma nonostante le poche app e i limiti che conosciamo di WP10, il telefono funziona bene, la batteria regge ed è veloce. sono convinto che gli iPhone 6 (usciti sei mesi dopo il mio) e i top di gamma Android coevi (Galaxy S5 mi pare) non ce li abbia più in mano praticamente nessuno per diversi motivi...
  3. sinceramente pensare di entrare nel mercato per un terzo sistema operativo in questo momento sembra utopico.
  4. non è brutta, e anche tra le Toyota attuali mi pare quella fatta un po di più per poter piacere alla gente. Rav4 serie attuale è indecente, Aygo sembra uno scherzo, l'ennesimo restyling della Yaris è un appesantimento senza senso, Prius sembra un auto di un cartone giapponese anni 80, CHR è una Civic modello vecchio gonfiata e messa sui trampoli col muso della Auris e piace. la Auris di adesso restyling non era male per niente, ma credo che nel mercato in cui o sei VAG col suo rigore e semplicità oppure sei una Renault/Opel/Mazda e appesantisci le linee, cromature e nero lucido, led dappertutto e compagnia, Auris rimanesse in mezzo: troppo classica per quello che ti compra la Focus o la Megane e troppo strana per il golfista. quindi hanno fatto la scelta, hanno tirato fuori una C hatch che poteva essere una Mazda/Opel/Renault.
  5. io comunque genitore sto per diventarlo, ma sono più dell'impostazione di Poltergheist. vorrei essere un padre presente, ma non troppo. credo che quel minimo di spazio per se e per la coppia vada mantenuto, poi ognuno lo ritaglia come preferisce. io per fortuna non ho hobby che mi tengono troppo lontano da casa, a me per rilassarmi e fare qualcosa di "mio" basta andare a dormire alle 2 se ho voglia per giocare un paio d'ore ai videogames.
  6. in un panorama dell'automobile dove cineserie a parte ormai sta diventando tutto quantomeno discreto, che FCA si lanci maggiormente in prodotti più redditizi e appaganti non posso vederlo come un male. è l'automobile italiana, il prodotto italiano ha ancora il suo valore e il suo fascino, sfruttiamolo. nonostante questo, una segmento B da cui tirare fuori delle derivate è imho fondamentale, e come vende Mini, nel mercato delle cinque porte ad ogni costo non vedo come potrebbe fare male una cinquecentona. poi che restino Panda e Tipo e facciano dei volumi, ma qui si tratta solo di starci dietro e aggiornare i veicoli, sostituendoli seguendo i cicli normali che hanno tutti i costruttori, anno più anno meno. poi attenti a non sottovalutare il fatto che Skoda ormai sia diventata una realtà solidissima, Seat dopo non averci capito niente per dieci anni la stanno di nuovo incanalando, le coreane ogni volta che escono con qualcosa rosicchiano metri alla concorrenza... e qua noi andiamo a Ginevra con l'hard top della 124. c'è anche da dire che su certe cose, tipo la freccia laterale della 156 che mi pare venga ancora utilizzata sulla Tipo, non credo ci sia bisogno di commenti. poi non è che io sia così pronto a trovare tutte le cose, ma ce ne sono sicuramente altre. la differenza sta un po nel lavoro di anni e anni, che porta a pensare che sia fatto meglio di default, un po anche a come te le vendono le cose. loro ti danno Seat e Skoda che "sono come VW", tu hai la Ypsilon che è "tanto come una Panda". c'è un po di suggestione in queste cose, ma anche un po di verità.
  7. sta cosa del bicolore in effetti sta scappando di mano. oltretutto qua credo sia risolta malissimo sul montante C, proseguendo la linea inferiore del finestrino posteriore ma imho ci sta da cani.
  8. ci sono solo in una manciata di città, altrochè nei capoluoghi di provincia. nemmeno nei capoluoghi di regione, mi sembra. poi che lo scenario che ci prospettano sia quello è un altro discorso, ma ad oggi, fuori Torino o Milano puoi girare ovunque con quello che vuoi.
  9. due prodotti molto buoni che si trovano anche in Italia, come rapporto qualità prezzo, sono Russian Standard e Stolichnaya. e stai sui 12/13 euro. personalmente, per tutta una serie di priorità, mi rifiuto di comprare bottiglie di vodka anche solo da 30 euro per 0.7 litri. quelle volte che mi sono trovato (in gioventù, ora ho finito la carriera) a disporre nei tavoli in discoteca di Grey Goose, Belvedere, Ciroc e qualche altra cafonata l'assaggio liscio l'ho sempre fatto, e non valgono i soldi che costano. qui purtroppo abbiamo distillerie nazionali che producono Artic e Keglevich che hanno saturato il mercato dei locali con prodotti mediocri, che picchiano in testa la mattina dopo.
  10. provo a fare un po di spiegone, come qualcuno mi richiedeva, cercando di essere scorrevole. credo sia necessario partire dall'inizio parlando di spiriti, ovvero cosa si distilla e come: in maniera molto semplicistica, esistono due grandi gruppi di materie prime e due tipi di alambicco. ci sono i distillati di cereali e i distillati di frutta, così come alambicchi discontinui e alambicchi continui. è importante capire quanto la tipologia e la qualità della materia prima, il processo di fermentazione (ovvero la trasformazione chimica degli zuccheri in alcool) e la distillazione influenzino in modo determinante il distillato. i distillati di cereali necessitano di un processo di germinazione per far si che gli amidi diventino attaccabili dai lieviti, o almeno di uno "starter", mentre i distillati di frutta contengono zuccheri semplici che possono direttamente essere fermentati. tra i distillati di cereali il principale è sicuramente il whisky, oltre alla tradizionale vodka, che può anche essere distillata da qualsiasi altra materia prima come gli spiriti aromatizzati, il più famoso dei quali è il gin. dei distillati di frutta (che comprende in termini ampi anche la canna da zucchero) parlerò un'altra volta, per concentrarmi su whisky e vodka/gin. la vodka è un distillato la cui storia è piuttosto recente, viene tradizionalmente prodotta in Russia con frumento e in Polonia con la segale, distillata più volte in alambicco continuo a colonne multiple, per ottenere un prodotto "puro". la vodka buona non deve sapere di niente ed essere morbida, avvolgente senza nota alcolica accentuata. a partire dagli anni 80 (i primi credo siano stati gli svedesi di Absolut) si è cercato di dare un posizionamento alto alla vodka ed oggi esistono decine di marchi premium, prodotti in tutto il mondo e con procedimenti praticamente senza vincoli...i francesi di Ciroc ad esempio fanno vodka con le uve usate per il cognac. il gin condivide con la vodka il processo produttivo, ma viene aromatizzato con i "botanicals", ovvero spezie, aromi e vegetali in genere, con predominanza di bacche di ginepro. è uno spirito più antico, inventato in Olanda (che ancora produce il genever, antenato del gin) e perfezionato in Inghilterra, che negli ultimi dieci anni sta vivendo un momento di vera e propria esplosione. se volete approfondiamo sul gin, perchè c'è tanto da dire. il whisky infine...scozia e irlanda se ne contendono la paternità, ma probabilmente l'invenzione è irlandese. molto semplicisticamente, si potrebbe vedere il whisky come un distillato di birra, poi fatto invecchiare. a differenza della vodka, qui non si vuole un prodotto puro, ma un distillato con delle sue caratteristiche organolettiche. la produzione di whisky è legata a disciplinari molto stringenti, ed è impossibile non partire dalla Scozia. lo scotch whisky è prodotto da orzo, distillato due volte in alambicco pot still (discontinuo) e invecchiato per un minimo di tre anni in botti usate, imbottigliato a minimo 40% senza l'aggiunta di nessun additivo se non una piccola correzione eventuale di caramello come colorante. se lo scotch è blended, sarà prodotto in più distillerie utilizzando sia orzo maltato che non maltato, se è single malt viene da una sola distilleria e solo da 100% orzo maltato: esiste poi la categoria minore dei blended malt (ex vatted) che è una miscela di single malt. storicamente il consumo popolare è legato ai blended, che sono i più venduti nel mondo, mentre i single malt sono venduti e imbottigliati in modo importante solo nel dopoguerra. in base a diverse variabili, le distillerie produrranno spiriti diversi, visto che ognuno ha il suo stile: la principale è sicuramente la torbatura del malto, ovvero il processo con cui si asciugano i chicchi d'orzo utilizzando appunto forni aperti alimentati a torba, che darà al whisky il caratteristico gusto terroso e affumicato. anche nel caso di single malt, a meno che non si tratti di single cask e/o cask strenght (botte singola e forza di botte) i whisky vengono miscelati prendendo tra le varie botti e ridotti di gradazione per essere imbottigliati. le botti utilizzate per la produzione dello scotch whisky sono solitamente quelle di quercia americana che prima ospitavano il bourbon. esistono in misura minore, whisky che invecchiano in botti di rovere europeo ex sherry o che hanno ospitato altri vini. l'età indicata sulle bottiglie di scotch è per legge l'età minima di ogni singola goccia contenuta. un whisky di 10 anni potrà contenere spiriti più anziani (spesso li contiene, anche se in misura minore), ma mai più giovani. la produzione irlandese prevede orzo sia maltato che non, una tripla distillazione (per un prodotto più morbido) e non viene utilizzata torba, ma forni chiusi. i whiskey americani si dividono in due categorie: bourbon e rye. il bourbon deve essere fatto per almeno il 51% da mais, mentre il rye per almeno il 51% da segale. per il whiskey americano vengono utilizzate botti nuove, carbonizzate all'interno. esiste il canadian whisky, ma non lo conosco bene, e sono solitamente prodotti di qualità non molto elevata. il resto della produzione mondiale di whisky è solitamente impostata sullo stile scozzese. io naturalmente l'ho fatta cortissima, e così facendo ho scritto anche una serie di imprecisioni, ma se volete andare nel dettaglio ne parliamo.
  11. ma infatti Alfa deve completare la gamma dando un'erede premium a Giulietta (TP, fatta BENE) e il suv derivata, e togliere la Mito, fine. ma non nel 2022...
  12. Dipende, da tante cose, come dicevo prima. ma mi sembra un'esagerazione messa così, c'è chi con meno di duemila ha due figli, paga l'affitto e ci sta dentro. dipende
  13. discorso di un ragazzo che conosco settimana scorsa: "ora è un anno e tot mesi che lavoro, fanculo se anche mi licenziano ho tot mesi di disoccupazione e sono tranquillo" non mi ricordo i due tot di mesi, ma
  14. io condivido la strategia di Alfa Romeo, ma credo che sia posizionata un po troppo verso Maserati, e togliendo i vecchi modelli sta andando praticamente solo a fare modelli analoghi: sedan, suv e sportive, Alfa per ora col segmento D, Maserati dall'E in su, ma si parla di Alfa più grandi e Maserati più piccole mi pare. la gamma Alfa Romeo andrebbe completata con una C e una C-SUV posizionate premium e sarebbe una bella gamma con tutti prodotti redditizi, magari vendono meno ma sono ad alto guadagno. quello che bisogna invece assolutamente fare è dare una diavolo di segmento B, che come si diceva, non c'è poi tanta possibilità di condividere con i marchi del gruppo...basta Punto/Mito. non è semplice da risolvere, ma non si può nemmeno andare avanti con una gamma del genere per FIAT. poi se non pensi di poter competere con VAG, RN, Ford e PSA sul segmento B, fai prima a non provarci nemmeno?
  15. io ti dico, vedo una realtà che genera un grande impiego dove abito: l'outlet di Serravalle. con un 40 ore e un 24 ore a tempo indeterminato (sono pochissimi quelli a non esserlo nei negozi) porti a casa combinati più di 2500 euro, con picchi stagionali oltre i 3000, per 14 mensilità. come per tutto ti devi organizzare, si ha solitamente un giorno di riposo durante la settimana e uno il sabato o la domenica, ma si riesce ad avere un figlio. magari tre no, ma un figlio si con 2500 euro non si riesce ad essere autonomi? magari non con 1200 euro di affitto in area C a Milano, ok, ma come per i blocchi del traffico, esiste anche il resto d'italia e va tutto rapportato.
  16. ASUS sta facendo un ottimo percorso secondo me, ma per una cosa o per l'altra finiscono sempre tutti per sconsigliarli.
  17. posso dire che pur essendo basata sulla precedente generazione, esteticamente continuo a preferire questa a Polo e Ibiza? non conosco gli allestimenti a memoria, ma guardando così al volo si trovano delle 1.0 TSI Design Edition nuove a 11.500 euro... per me se non è il best buy, vorrei sapere quale lo è nel segmento.
  18. come se ora mancassero varie forme di assistenzialismo...tra cassa integrazione, disoccupazione e tutti i vari impieghi pubblici discutibili...
  19. sono pienamente d'accordo con tutto il discorso, ma che la norma come dici tu per permettersi di avere figli sia necessario avere lavori "da carriera" che comportino orari extra, trasferte all'estero, riunioni perpetue e via dicendo mi sembra una distorsione della realtà. dipende da tante cose, ma c'era già un topic dove si parlava della questione. perchè un figlio, con due stipendi normalissimi che ti portano a casa 2500 euro al mese combinati, a meno che non si abbiano spese clamorose (di qualunque genere) te lo puoi permettere. certo, a quel punto magari avere l'hobby della seconda auto sportiva potrebbe diventare difficile.
  20. eh si, magari. il punto è che il datore di lavoro ti vuole li in ufficio, ci devi essere. molte aziende vogliono avere (giustamente?) il controllo delle pause, se fumi, il caffè ecc, figurati se ti lasciano tranquillo a casa tua. deve cambiare molto la mentalità di tutti.
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