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eleonor

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  1. Ioannidis/Alessi in pole position a Silverstone Kostantin Ioannidis e Diego Alessi sono stati i più veloci al termine delle prove ufficiali valide per il quarto appuntamento del Trofeo Vodafone Maserati Europa, in programma domani sul circuito britannico di Silverstone. Assente Francesco Ravasio per motivi personali, Alessi forma per questa prova una coppia inedita con l’elvetico Ioannidis, ma il risultato non cambia: lo scettro di specialista della pole-position resta suo. Grazie al tempo di 2’01”628, Ioannidis/Alessi hanno preceduto i fratelli Smurra (2’01”995), anch’essi autori di una prestazione di grande spessore. Assieme alla coppia in pole, sono stati gli unici a scendere solo il tempo di due minuti e due secondi. Per Emanuele (vincitore del Trofeo Maserati nel 2003) e Stanislao Smurra, si tratta della miglior performance in prova quest’anno. Alle loro spalle troviamo gli equipaggi in lotta per la leadership in campionato. Nell’ordine, gli svizzeri Hans Notter/Max Cattori, secondi in classifica generale, hanno stabilito il terzo rilievo cronometrico. Precedono il capo-classifica Alberto Cerrai, e Maurizio Fabris, vincitore a Imola. Sesto tempo per l’ex-pilota di F.1 Johnny Herbert, portacolori Maserati nel FIA GT 2004 con la MC12 dell’AF Corse, in coppia con la modella inglese Jodie Kidd, a bordo della VIP car Pirelli Alle loro spalle partirà invece Joe Macari, altro portacolori britannico. Buon risultato per la coppia Zenere/Harada, in quarta fila, con l’ex-motociclista sempre più a suo agio con la Trofeo GranSport Maserati. Sulla VIP car Toora corre la vincitrice dello scorso anno, la giornalista televisiva Vicki Butler-Henderson. Al suo fianco Jean-Marc Giraldi, rappresentante del comitato olimpico monegasco, alla sua prima esperienza in assoluto con una vettura da competizione. Hanno conquistato un posto in settima fila. Il giornalista di Auto Italia, Roberto Giordanelli, inglese ma di chiare origini italiane, è arrivato all’ultimo momento dalla Germania pur di prendere parte alla gara di casa, e partirà in ottava fila. La corsa partirà alle ore 16.15, nella consueta formula mini-endurance con pit-stop obbligatorio di un minuto e trenta secondi, per consentire il cambio pilota.
  2. Tappa speciale in Ungheria per il Ferrari Challenge Budapest, 8 luglio - Il circuito Hungaroring di Budapest (Ungheria) ospita in questo fine settimana il quinto appuntamento stagionale della serie italiana Ferrari Challenge Trofeo Pirelli, riservata alle vetture 360 Modena Challenge ed aperta anche ai gentleman driver della Coppa Shell. L’ormai consueta tappa speciale oltre frontiera del monomarca viene infatti per la prima volta disputata all’autodromo magiaro. In concomitanza, sullo stesso tracciato sono di scena il girone europeo del Challenge ed il campionato italiano Gran Turismo, che vede schierate le Ferrari 575 GTC, 550 Maranello e 360 GTC. Il programma dell’evento ha preso il via oggi, con le sessioni iniziali di prove cronometrate. Sarà eccezionalmente l’emittente via satellite Nuvolari a trasmettere in diretta integrale tutte le gare di domenica prossima 10 luglio, sia del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli Italia sia del GT tricolore. In questo periodo infatti, Mediaset Premium digitale terrestre, che abitualmente propone la copertura TV live in esclusiva di entrambe le serie, è in fase di aggiornamento tecnico per ampliare la propria offerta. Il collegamento di Nuvolari con Budapest scatterà in mattinata alle ore 9, per concludersi poi alle 18, intervallato da uno special in studio nella fascia centrale. La puntata del magazine televisivo ‘’Ferrari Racing’’ in onda sul canale satellitare internazionale Eurosport 2 mercoledì 20 luglio alle ore 18.30 (replica lunedì 25 luglio alle 19.30) dedicherà invece ampio spazio al Challenge Europa.
  3. IL FIAT FREESTYLE TEAM ENTRA NEL MONDO DEL KITESURF CON UN NUOVO ATLETA: PIERCARLO RICASOLI Venti nuovi per il FIAT Freestyle Team, che accoglie fra i suoi componenti Piercarlo Ricasoli, atleta laziale di Kitesurf che si unisce a Nicola Bresciani, campione italiano di surf da onda e a Giorgio Zattoni, skater di fama internazionale, nella declinazione estiva del team più cool del mondo del freestyle, creato da casa FIAT. Mentre gli altri componenti del Team, gli snowboarder Giacomo Kratter, Tania Detomas e Simone Malusà e ai freestyler Mattia Pegorari e Claudio Bosia, sono in ritiro su nevi internazionali in preparazione dei Giochi Olimpici di Torino 2006, toccherà ai nuovi rider mantenere alto il nome del team durante le occasioni ufficiali del periodo estivo. Il debutto di Fiat nel kitesurf, è stato in occasione della Budweiser Kitesurf World Cup, disputatasi per la prima volta in Italia dal 28 giugno al 3 luglio a Gera Lario-Sorico, nell'alto Lago di Como, di cui Fiat è stata sponsor e che ha tenuto Piercarlo Ricasoli a battesimo della sua prima prova valida per il titolo mondiale del circuito Kiteboarding Pro World Tour (KPWT) Piercarlo Ricasoli nasce il 30 ottobre 1975 a Roma. Laureando in Ingegneria Meccanica, ha iniziato la carriera nel kitesurf nel 2001. I suoi successi includono: Primo classificato, 2002 Campionato Regionale Lazio FKI Primo classificato, 2002 Ostia Contest - Lazio Local Champioship FKI Terzo classificato, 2004 Best Trick KIC di Ostia Terzo classificato, 2004 Campionato Italiano Freestyle FKI L'atleta sarà protagonista dell'estate targata FIAT, che tramite l'unione con il Kitesurf esprime ancora una volta il suo legame con il mondo del freestyle.
  4. Badoer conclude la sessione di test a Monza Monza, 6 luglio Circuito: Autodromo di Monza, 5,793 km Pilota: Luca Badoer Vettura: F2005 Meteo: temperatura aria 21/26 °C, temperatura asfalto 23/45 °C. Sole, variabile. Terza e ultima giornata di prove della settimana per la Scuderia Ferrari Marlboro, impegnata anche oggi sul circuito di Monza. Luca Badoer ha terminato il programma di sviluppo delle gomme Bridgestone previsto per questa sessione e ha effettuato anche alcune prove di aerodinamica. I giri percorsi sono stati in totale 105, il più veloce nel tempo di 1’22”794.
  5. Ferrari 15.000 Red Miles - Il giro dell'intera Cina Due Ferrari 612 Scaglietti pronte a stabilire un primato: il giro dell’intera Cina Shanghai, 6 luglio – Associare la Ferrari alla pista è naturale. Dal 1947, quanto è nata, la Ferrari partecipa alle competizioni e lega il suo nome ai circuiti di tutto il mondo. Meno abituale pensare ad una Ferrari chiamata ad avventure paragonabili a quelle che una volta si chiamavano Mille Miglia o Carrera Panamericana. Quelle corse servivano a dimostrare la versatilità e la robustezza delle vetture di allora, molto meno collaudate e sicure di quelle di oggi. Quel tipo di gara ormai non esiste più e per mettere alla prova auto sofisticate e potenti come la Ferrari 612 Scaglietti, di miglia ne occorrono almeno 10 o 15.000 e, per giunta, su percorsi molto, molto difficili. Nel 1997 una Ferrari F355 compì il giro del mondo coprendo i cinque Continenti, guidata a turni successivi, da 147 giornalisti diversi, appartenenti ad ogni paese attraversato, che lasciarono la loro firma sulla carrozzeria della vettura. Era l’anno del cinquantenario della Ferrari e il World Tour – questo il nome del viaggio – voleva comunicare non solo la vitalità dell’Azienda, ma l’affidabilità di un modello strategico, per lo sviluppo di Ferrari, quale fu la F355. L’impresa segnò uno straordinario successo con la vettura che giunse al traguardo di New York, da dove era partita il 18 marzo, dopo 75 giorni di guida su strada. Oggi la Ferrari annuncia una nuova impresa fuori dalle piste: due 612 Scaglietti partiranno il 29 agosto da Shanghai per compiere, anche in questo caso guidate da giornalisti cinesi e internazionali, l’intero giro della Cina. Nessun costruttore di auto al mondo ha mai affrontato questa impresa. Il percorso, prevede scenari e difficoltà profondamente diversi con situazioni estreme per clima, tipo di strada e ostacoli ambientali: va prima a nord, poi a est verso la Manciuria, infine a sud ovest su Pechino per proseguire lungo la Grande Muraglia fino a Lanzhou. Da qui, proseguirà per più di 3.000 Km ad oltre 4.000 metri di quota, fino a Lhasa, in Tibet, per ritornare ad ovest attraverso il deserto dei Gobi, giungendo fino all’antica Kashi, la città del celebre mercato della seta di Marco Polo, posizionata nel punto più continentale del globo terrestre. Dopo un ulteriore tratto desertico, le due 612 Scaglietti giungeranno a Urumqi per scendere verso la zona tropicale e arrivare a Guangzhou, meglio nota come Canton. Da qui, lungo il percorso della Cina più occidentale e moderna, il ritorno a Shanghai dopo circa 15.000 miglia compiute, se tutto andrà secondo programma, in circa 45 giorni di guida. Il viaggio ha ottenuto il prezioso appoggio delle autorità cinesi ed il supporto logistico di Fiat China, oltre alla partnership di alcuni tra i più fedeli sponsor della Ferrari, come Shell (carburanti e lubrificanti con supporto specifico nelle zone più difficili), Puma (per l’abbigliamento degli equipaggi), Alcoa (partner tecnico e costruttore dei telai in alluminio delle 612), Pirelli (fornitore di pneumatici adatti alle diverse tratte) e Saima Avandero (per la spedizione di vetture, cerchi e ricambi). Presente anche un partner cinese, la Xin Yu Watch & Clock il più grande distributore di orologi svizzeri in Cina. L’assistenza e gli eventuali ricambi saranno garantiti da quattro veicoli: due vetture Fiat e due Iveco specificamente attrezzati. Alla guida si alterneranno 15 giornalisti internazionali ed altrettanti cinesi. Il sito internet www.ferrariworld.com e il sito media www.media.ferrari.com, riporteranno notizie sempre aggiornate e foto in alta definizione. La partenza avrà luogo il 29 agosto da Shanghai. Nei principali territori che verranno attraversati, i membri della spedizione renderanno omaggio alle autorità consegnando, come dono simbolico, un trofeo con il Cavallino Rampante. Le vetture: due 612 Scaglietti complementari nei colori. Rossa con il musetto argento l’una e argento, con il musetto rosso, l’altra. Minime le modifiche, costitute da un serbatoio maggiorato e dotato di filtri benzina facilmente accessibili per la pulitura da impurità, protezioni sottoscocca e ammortizzatori leggermente più alti per le strade più difficili, fari protetti da rete metallica e alcune prese d’aria modificate per consentire guadi. Per il resto le vetture sono perfettamente di serie, con il loro motore V12 da 540 cavalli e coppia massima di 588 Nm, carter secco, cambio a sei marce e trasmissione di tipo transaxle. Oltre ai giornalisti, al fotografo e all’operatore tv, la spedizione sarà composta da 9 persone per l’assistenza tecnica, logistica e linguistica. Durante il percorso, le vetture sosteranno presso le dieci concessionarie Ferrari già operanti in Cina, a Yanzhou dove la Pirelli ha siglato un accordo di joint venture per l'avvio della produzione di pneumatici, in alcune grandi stazioni di servizio Shell e a Nanchino, presso gli stabilimenti Fiat in Cina. La Ferrari in Cina. Ferrari è presente in Cina dal 1993: prima attraverso un importatore e oggi più direttamente con una joint venture. Da ottobre 2004 è infatti operativa la società Ferrari Maserati Cars International Trading di cui Ferrari detiene la maggioranza relativa insieme ai partner Poly Technologies e Wo Kee Hong. Ferrari Maserati Cars International Trading è l’importatore esclusivo di vetture Ferrari e Maserati in Cina e gestisce per entrambi i marchi le attività di marketing, vendita alla rete commerciale, ricambi, accessori e assistenza tecnica. Il personale locale è formato direttamente dalla casa madre al fine di garantire la migliore assistenza ai clienti, in linea con gli standard di Ferrari e di Maserati. La Cina è considerata da Ferrari un mercato ad alto valore strategico: da quando è operativa la joint venture, sono state vendute 42 vetture del Cavallino Rampante e nei prossimi due/tre anni ci si aspetta che diventi per Ferrari il quinto/sesto mercato, a livello mondiale, come numero di auto vendute. La Ferrari 612 Scaglietti La 612 Scaglietti è il risultato di un progetto d'avanguardia che prosegue la tradizione Ferrari nel settore delle 2+2. Questa innovativa vettura rappresenta la perfetta combinazione tra prestazioni pure da berlinetta sportiva Ferrari e abitabilità ottimale per quattro persone. La 612 Scaglietti è la prima Ferrari a 12 cilindri realizzata interamente in alluminio, sia nel telaio che nella scocca, attraverso raffinate tecnologie di produzione e di assemblaggio che hanno permesso un significativo alleggerimento del corpo vettura (-40%) e una elevatissima rigidità torsionale. La distribuzione dei pesi (46% anteriore e 54% posteriore), consente di coniugare la prestazioni di guida tipica di una vettura a motore posteriore con la fruibilità e abitabilità della vettura a motore anteriore. La dinamica di guida della 612 Scaglietti è anche assistita dal nuovo sistema CST (controllo di stabilità e trazione), presente per la prima volta su una Ferrari, che garantisce le massime prestazioni in completa sicurezza. Il motore 12 cilindri a V di 65° che rappresenta la sintesi della più avanzata tecnologia motoristica Ferrari ha una potenza massima di 540 CV a 7250 giri. Disegnata da Pininfarina, la 612 porta il nome di Sergio Scaglietti, il carrozziere modenese che nei primi anni della straordinaria avventura di Enzo Ferrari ha creato alcune delle più belle vetture di Maranello. Il percorso e le principali tappe Il percorso, con partenza e arrivo a Shanghai, è diviso in 11 macrotappe che corrispondono anche ai punti di cambio d’equipaggio, come da cartina allegata. La prima, da Shanghai, giungerà fino a Pechino in 7 giorni di viaggio e 3000 km, durante i quali si toccherà la grande città di Shenyang vicino al limite estremo del nord est cinese, ai confini con la Mongolia. La seconda grande tappa muoverà da Pechino fino a Lanzhou, seguendo la Grande Muraglia: una tratta di 2.100 km che verrà percorsa in 4 giorni. Da qui comincerà la discesa verso il sud ovest della Cina, che culminerà con un tratto molto impegnativo a quota superiore ai 4.000 metri fino alla capitale del Tibet, Lhasa, che verrà raggiunta, dopo altri 7 giorni, il 19 settembre. Da Lhasa, la carovana ripercorrerà parzialmente lo stesso tragitto all’inverso fino a Golmud, da dove svolterà verso il nord-ovest della Cina, fermandosi nel punto più a nord di tutto il percorso, nella città di Urumqi, a oltre 2.700 km da Lhasa. La spedizione, si dirigerà dunque verso Kashi, sede di uno dei più famosi mercati della seta attraversati da Marco Polo: una nuova tratta di 1.400 km, coperti in 3 giorni di viaggio. Da Kashi si ritornerà verso est, a Jiayuguan, percorrendo in 6 giorni la lunga tratta di 2.500 km. Da qui comincerà la discesa verso la costa sud orientale del Paese, attraverso la grande città di Chongqing (2.000 km coperti in altri 6 giorni di viaggio), e fino a Guangzhou (Canton) per una nuova distanza di tappa pari a 2.000 km. Poi, le tappe di arrivo attraverso Wenzhou (a 1.500 km da Canton) e finalmente la meta di Shanghai, con arrivo previsto per la serata del 29 ottobre. Gli sponsor Shell , il Gruppo Shell ha una diffusione mondiale con aziende che operano in più di 140 Paesi. Le attività del gruppo sono orientate alla ricerca e produzione di gas naturali, petrolio, derivati chimici, energie rinnovabili, trading industriale ed altri settori. Shell gestisce circa 56.000 stazioni di rifornimento, servendo ogni giorno più di 25 milioni di clienti. E’ partner di Ferrari sia per le vetture stradali che per la Formula 1. Pirelli , Il Gruppo Pirelli vanta una tradizione industriale di oltre cento anni. Esempi dell’eccellenza tecnologica del Gruppo sono rappresentati dalle attività dei Pirelli Labs nel campo della fotonica, della banda larga e dei nuovi materiali e dal MIRS (Modular Integrated Robotized System) per la produzione di pneumatici. Nel settore Pneumatici Pirelli ha 22 stabilimenti dislocati in 10 paesi ed è tra i leader mondiali nei pneumatici per autovetture ad alte prestazioni, presto opererà con un'unità produttiva anche in Cina. Alcoa , che è presente nei maggiori settori dell’industria dell’alluminio, è azienda leader mondiale nella produzione di alluminio primario, alluminio fabbricato e allumina. Alcoa fornisce l’industria aerospaziale, l’industria automobilistica, quella degli imballaggi, edile, del trasporto commerciale e i mercati industriali offrendo in modo integrato ai propri clienti anche la progettazione, il design, l’ingegnerizzazione e la produzione. Alcoa è presente in 43 Paesi e conta 131.000 dipendenti. Produce a Modena per Ferrari i telai della 612 Scaglietti e della F430. Puma , marchio di abbigliamento sportivo globale fonde con successo sport, lifestyle e articoli che fanno tendenza. Puma, attraverso l’innovazione tecnica e il design rivoluzionario ha come unica prospettiva industriale quella di presentare sul mercato delle calzature, dell’abbigliamento e degli accessori sportivi ciò che è inaspettato. Fondata a Herzougenaurach, in Germania nel 1948, Puma distribuisce i suoi prodotti in oltre 80 Paesi in tutto il mondo. E’ partner di Ferrari anche per la squadra di Formula 1. Saima Avandero , è il primo gruppo italiano nel settore delle spedizioni e dei trasporti internazionali che ha fatto della logistica integrata un suo punto di forza legandola al trasporto e all’organizzazione di servizi a rete collegati. Ai suoi clienti offre la gestione di tutti gli aspetti logistici del prodotto: gestione strategica della raccolta, stoccaggio e distribuzione, e un supporto di impianti industriali all'avanguardia ad alta tecnologia informatica e robotica. Xin Yu Watch & Clock , XinYu Watch and Clock Group Ltd, azienda leader in Cina nella distribuzione e vendita di orologi, rappresenta nel Paese le marche di orologi più rinomate a livello internazionale. Il Gruppo, attraverso una rete di vendita che conta più di 100 negozi specializzati in articoli di lusso, vanta un’ampia gamma di orologi di 30 marche diverse, coprendo con i suoi canali distributivi la maggior parte delle città e delle località turistiche presenti sul territorio cinese. Fiat Auto , Tra i pionieri dell’industria automobilistica, Fiat ha costruito la sua prima vettura nel 1899. Da allora sono stati prodotti oltre 85 milioni di automobili e veicoli commerciali leggeri, realizzando oltre 400 modelli. Fiat Auto opera sui mercati internazionali con tre marchi innovativi nei contenuti, nello stile e nelle soluzioni industriali: Fiat, Lancia e Alfa Romeo. Il Gruppo Fiat è presente in Cina con 3 uffici di rappresentanza e 17 società con un investimento totale di oltre 1 miliardo di dollari e quasi 11.000 dipendenti locali. Fiat non è soltanto il maggiore investitore italiano in Cina, ma anche uno dei principali costruttori autoveicolistici internazionali presente nel Paese. Iveco , azienda globale che offre una gamma completa di veicoli e di motori dedicata al mondo dei trasporti. Iveco produce e vende più di 160.000 veicoli commerciali e 430.000 motori in tutto il mondo, per un totale di circa 9 miliardi di euro di ricavi. Ha 49 stabilimenti in 19 Paesi del mondo, 15 centri di Ricerca e Sviluppo, 31.000 dipendenti e 844 concessionari. Dal 1996 ha avviato un’importante iniziativa industriale per la produzione e la commercializzazione sul mercato cinese di veicoli commerciali leggeri. Oggi Iveco è fra i leader di mercato con i suoi veicoli leggeri della gamma Daily prodotti a Nanchino. Nelle sue attuali 3 joint ventures con un investimento totale di oltre 400 milioni di dollari, lavorano circa 5,700 dipendenti.
  6. Un piccola che ha lasciato il segno
  7. eleonor

    La Fiat 600 Compie 50 Anni

    La Fiat fa ricordare l'auto che motorizzò gli italiani
  8. Dai comunicati stampa Fiat
  9. Sempre dai comunicati stampa Maserati
  10. eleonor

    ALMS - Lime Rock Park

    Dai comunicati stampa Maserati
  11. Peterson, Gidding e Stroll vincitori a Mont Tremblant Maranello, 29 giugno – Questo fine settimana Doug Peterson ha vinto entrambe le gare della serie americana del Ferrari Challenge, che si sono disputate nell’ambito del Ferrari Festival sul circuito di Mont Tremblant. Questi successi si sommano a quelli ottenuti a Fontana, Las Vegas e Montreal, con il risultato di consolidare ulteriormente la sua leadership in campionato. Peterson ha dominato dal primo all’ultimo giro, qualificandosi in pole position, con un margine di mezzo secondo sul suo compagno di squadra del team Shelton, Emmanuel Anassis. In gara 1 Kurt Buchwald e Lawrence Stroll nell’ordine hanno completato il podio. Nella seconda gara Peterson ha bissato la vittoria del giorno precedente, secondo è giunto Anassis mentre Buchwald si è classificato in terza posizione. Nella quarta prova del campionato Shell Ferrari Maserati Historic Challenge, disputatosi sempre a Mont Tremblant, Peter Giddings e Lawrence Stroll hanno dominato le rispettive corse, caratterizzate da griglie molto numerose che hanno garantito lo spettacolo in pista. Sabato, Giddings ha condotto l’intera gara della categoria “Freni a tamburo”, facendo segnare il giro più veloce con un tempo di otto secondi migliore rispetto ai suoi avversari. Giddings ha ottenuto la vittoria assoluta e quella della sua classe: gli altri vincitori di classe sono stati Price (Maserati 200 SI), Ed Davies (375 MM), e Bodin (TdF). Stroll ha invece dominato la corsa del sabato per quanto riguarda la categoria “Freni a disco”, doppiando tutti i suoi avversari ad eccezione del secondo e del terzo classificato. Fuchs, Dusek, Giordano,Goodman e Lesile Davis sono stati i vincitori delle altre classi. L’ordine d’arrivo delle gare del sabato è stato utilizzato per comporre le grigle di partenza della domenica, così Giddings ha ancora una volta condotto dal primo all’ultimo giro, cogliendo la seconda vittoria del week end al volante della sua Maserati 250F. Price, Ed Davies e Bodin hanno ripetuto i successi di classe. Per quanto riguarda le vetture raggruppate nella griglia “Freni a disco”, gara 2 è stata vinta da Stroll che con questo risultato mantiene la prima posizione nel campionato, in entrambe le categorie. Fuchs, Dusek, Giordano e Goodman hanno replicato le vittorie di sabato nella propria classe. Il prossimo appuntamento, sia per quanto riguarda il Ferrari Challenge che per lo Shell Ferrari Maserati Historic Challenge, è in programma l’8 al 9 luglio sul circuito di Lime Rock Park.
  12. GP di Francia - A Magny-Cours la 10° gara della stagione Maranello, 29 giugno – Venerdì mattina, nel momento in cui inizieranno le prove libere del Gran Premio di Francia, il Direttore Generale della Ferrari, Jean Todt, attraverserà la corsia box per dirigersi verso la sua postazione al muretto, esattamente 12 anni dopo aver compiuto questa operazione per la prima volta, in occasione del suo primo giorno di lavoro in seno alla Gestione Sportiva, proprio in coincidenza con la prima giornata di prove del Gran Premio di Francia. Jean Todt è giunto a Maranello dopo aver vissuto una carriera piena di successi presso il reparto sportivo della Peugeot; un anno dopo il suo arrivo in Ferrari, un altro francese è approdato alla Casa del Cavallino Rampante, Gilles Simon. Oggi Simon è responsabile della Progettazione e Sviluppo all’interno della Direzione Motori della Scuderia, e seguirà il Gran Premio di Francia attraverso la televisione, controllando costantemente i dati provenienti dalla pista attraverso il sistema di trasmissione che collega, come in occasione di ogni gara, Maranello con il circuito. “Magny-Cours è un tracciato che presenta un tratto molto particolare, almeno per quanto riguarda i motori: si tratta del tornante Adelaide, un curva molto lenta, preceduta da un lungo rettilineo – dichiara Simon -. E’ un punto potenzialmente problematico per quanto riguarda la pressione dell’olio. Si arriva infatti a questa frenata con il propulsore impegnato ad erogare tutta la potenza disponibile. Questo ovviamente alza parecchio la temperatura dell’olio. Quando il pilota toglie completamente il piede dall’acceleratore per impostare la curva, la pressione scende repentinamente e la temperatura sale ancora di più. In passato abbiamo rotto un motore proprio a causa di questa situazione”. I fatti verificatisi quindi giorni fa nel fine settimana di Indianapolis complicano ulteriormente la situazione per i motoristi della Scuderia: “Magny-Cours segue il Gran Premio degli USA, uno dei più impegnativi per quanto riguarda i propulsori, e noi con i nostri, che saremo obbligati ad utilizzare anche in Francia, abbiamo già percorso 600 chilometri – continua Simon -. A Magny-Cours, i nostri avversari, che non hanno completato l’ultima gara, potranno quindi adottare una strategia più aggressiva, sia in termini di chilometraggio che in termini di giri motore. Direi dunque che per loro questa situazione rappresenta un piccolo vantaggio, visto che i nostri propulsori dovranno affrontare la seconda corsa”. Riuscire a raddoppiare la vita del motore è stato una delle più grandi sfide che i team di Formula 1 abbiano dovuto affrontare in questa stagione: “Si è trattato senza dubbio di un enorme cambiamento – conferma Simon -, la prima modifica regolamentare nel 2004, che ha imposto l’obbligo di utilizzare una sola unità per tutto il fine settimana, non ha avuto un grosso impatto per noi, poiché i nostri motori erano già in grado di coprire circa 400 chilometri. Pertanto abbiamo lavorato per arrivare a 700, ma quei 300 in più rappresentavano la distanza da percorrere durante le prove libere, quindi con la possibilità di spremere meno il propulsore, facendolo girare ad un regime più basso per preservarlo in vista di qualifiche e gara. Nonostante qualche piccolo problema non abbiamo incontrato grosse difficoltà ad adattarci. Quando si è passati all’obbligo di usare una sola unità per due fine settimana di gara, beh, in quel caso la sfida si è fatta davvero impegnativa…ma anche molto interessante”. Ora però arriva il 2006, e i 10 cilindri da 3000 cm3 diventeranno pezzi da museo, poiché le norme tecniche cambieranno ancora una volta lo scenario: “Abbiamo introdotto ad Indianapolis una prima evoluzione sul nostro motore 055, ma l’impegno che stiamo profondendo sul nuovo 8 cilindri da 2,4 litri in vista della prossima stagione sta leggermente limitando lo sviluppo sul 10 cilindri attualmente in uso – ammette Simon -. Stiamo comunque portando avanti un programma che prevede alcune novità per il Gran Premio d’Italia, a settembre”. Per molti anni, caratteristica distintiva della Ferrari è stato il 12 cilindri; dal 1995 è stato imposto l’uso del 10 cilindri e ora l’introduzione dell’8 potrebbe essere vista come una mossa “retrograda”, quantomeno dal punto di vista tecnologico. Gilles Simon però non è d’accordo con questa tesi: “La nuova generazione di V8 è molto contenuta in termini di peso e dimensioni, sono propulsori estremamente compatti ma allo stesso tempo estremamente complessi. Nella nostra Direzione Motori nessuno ha avuto in precedenza esperienza con motori da corsa 8 cilindri. Perciò è stato molto interessante mettersi a studiare le dinamiche di comportamento di un motore di questo tipo per utilizzo “racing”. Prima d’ora nessuno si è spinto fino ai 18.000 – 19.000 giri\minuto con un 8 cilindri da competizione, pertanto i risultati di questa ricerca tecnologica stanno cominciando a dare risultati interessanti. “In passato, quando venivano usati i V8 in Formula 1, la tecnologia non era in grado di permettere regimi di rotazione così alti. I motori che noi e i nostri avversari stiamo preparando per il prossimo anno sono propulsori da Formula 1 in tutto e per tutto. Devo aggiungere che anche il rumore che producono non è molto differente da quello emesso dai 10 cilindri, non somiglieranno affatto ai vecchi V8. Un 8 cilindri vibra naturalmente molto di più rispetto ad un 10, e i tecnici che lavorarono sui vecchi V8 si resero conto che per questo motivo si rompevano facilmente. Inoltre risultavano difficilmente sfruttabili dai piloti. Penso che dovremo affrontare anche noi gli stessi problemi ma ci sono differenze significative poiché noi gireremo molto più forte e il livello di vibrazioni trasmesse al telaio probabilmente aumenterà del 30% rispetto ai vecchi 8 cilindri”. Questo fenomeno impatterà anche sui componenti elettronici e idraulici, e in generale su tutte le parti rigidamente attaccate al motore: “Dopo che avremo fatto girare il nuovo motore su una vettura, avremo un bel po’ di lavoro da fare – conferma Simon -. Faremo un’analisi completa e adotteremo i dovuti accorgimenti. Sarà un lavoro importante perché questi non sono affatto problemi semplici da risolvere”. Alcuni osservatori hanno suggerito che, considerate le restrizioni e la riduzione a 2,4 litri, i motori non costituiranno più una componente importante sulle monoposto di Formula 1. Anche in questo caso Simon la pensa diversamente: “Il compromesso tra motore, aerodinamica e telaio si deve sempre misurare guardando i tempi sul giro. Io credo che il motore sarà sempre importante, specialmente in Formula 1, anche se forse non più in termini di pura potenza. Quando si riesce a mettere in pista una vettura bilanciata significa che si sono fatte scelte corrette, sia per quanto riguarda il posizionamento del motore, sia in termini di dimensionamento, contenimento del peso, integrazione con il telaio e rigidità. Tutto ciò è sotto la responsabilità della Direzione Motori. Sono piacevolmente sorpreso di vedere quanto interesse stia destando la nuova architettura. Sarà un propulsore molto piccolo, tanto che sembrerà una miniatura rispetto ai vecchi V8. Sarà compatto e potente, un capolavoro di ingegneria”. Per Simon il Gran Premio di Francia non è particolarmente ricco di ricordi: “La Formula 1 mi ha sempre interessato, fin da bambino, e fin da allora i Gran Premi di Francia mi sono sempre sembrati privi di quel fascino particolare che attorniava, e attornia tutt’ora, le corse disputate su piste come Monaco, Spa o Monza”, confessa il tecnico della Ferrari. Per la prima volta dal 1966 nessun pilota francese sarà presente sulla griglia della corsa di casa, anche se nel paddock c’è comunque una folta presenza transalpina e non solo tra le file del team Renault: “Ci sono molti tecnici francesi disseminati per tutto il paddock, che lavorano per svariate squadre – sottolinea Simon -. Siamo un bel po’ anche in Ferrari e addirittura in una delle squadre inglesi si trova una rappresentanza di francesi che compone quasi totalmente il gruppo dei tecnici aerodinamici! Questo è uno sport in cui la tecnologia è fondamentale, e la Francia è abbastanza forte in questo settore. Poi, ovviamente, non possiamo dimenticarci Jean Todt, che ha contribuito significativamente ad innalzare il profilo della Formula 1 in Francia”.
  13. GP di Francia - Conferenze stampa per i due piloti ufficiali della Scuderia Magny-Cours, 30 giugno - In una giornata piovosa, piuttosto atipica per questo periodo in questa parte rurale della Francia, i due piloti della Scuderia Ferrari Marlboro hanno iniziato il loro fine settimana di lavoro con una conferenza stampa ciascuno: Michael Schumacher è stato impegnato nell’appuntamento ufficiale della FIA, Rubens Barrichello ha invece incontrato i giornalisti presso il motorhome della squadra. Il Campione del Mondo in carica ha innanzitutto dovuto rispondere a chi gli ha chiesto se riuscirà ad aggiungere una vittoria alle sette che ha già fatto registrare in Francia: “E’ un modo per domandarmi se questa è la mia pista favorita, visto che ho vinto così spesso ma partendo solo una volta dalla pole? – ha replicato il tedesco -. Certo, questo circuito sembra che mi sia favorevole, un po’ come Montreal. Tutto quello che posso dire è che questo è un Gran Premio ancora tutto da scrivere, quindi non vedo l’ora di affrontarlo”. Dopo Indianapolis il distacco tra Schumacher e il vertice della classifica nel Campionato Piloti si è ridotto, ma Michael pensa che ci sia ancora molto lavoro da fare prima di essere davvero nelle condizioni di lottare per il titolo: “Penso che ci serva di più di una vittoria qui, lo dico in tutta onestà, ma certamente sarebbe il modo giusto di proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso. Abbiamo lavorato duramente nei mesi scorsi e direi che abbiamo fatto qualche progresso, perciò spero che gli aggiornamenti che abbiamo portato qui ci riporti davvero nel novero di coloro i quali posso giocarsi la vittoria. Penso che siamo andati piuttosto bene già ad Indianapolis e credo che potremo dimostrare ancora qualcosa in più. Se questo sarà sufficiente…lo vedremo. Tornando a Indianapolis, a Schumacher è stato chiesto un parere sulla ricaduta in termini di immagine della Formula 1 negli Stati Uniti, conseguentemente agli eventi avvenuti durante lo scorso Gran Premio: “Le conseguenze sono abbastanza ovvie, ma nonostante questo penso che la Formula 1 dovrà tornare negli Stati Uniti e avrà successo – ha affermato il pilota della Ferrari -. Per riconquistare i tifosi è importante che venga chiarito ciò che è successo, cioè che un fornitore di pneumatici ha avuto un problema e pertanto le macchine che montavano quelle gomme non hanno potuto correre. Credo che la questione sia semplice e che bisogna evitare di alzare un polverone attorno a questa vicenda. Diciamo che questo è uno sport e cose di questo genere nello sport possono accadere: è come se un atleta si fosse infortunato e non abbia potuto giocare”. La scorsa settimana la Scuderia ha provato con Michael e Luca Badoer sul circuito di Barcellona. Rubens Barrichello si è detto incoraggiato dalle notizie ricevute riguardo ai risultati di questi test, svoltisi mentre lui si trovava in Brasile: “Mi sento sempre molto rilassato dopo aver passato qualche giorno con la mia famiglia, è davvero una bella cosa soprattutto se consideriamo che ora ci avviamo ad affrontare quattro corse in cinque settimane – ha esordito il brasiliano -. Possiamo affrontare con fiducia questo Gran Premio. Già a Indianapolis, fin dal primo giorno di prove, siamo andati molto meglio rispetto alle gare precedenti, grazie ad una evoluzione del motore e ad un nuovo tipo di gomma. Qui abbiamo portato pneumatici ancora migliori in termini di prestazione e durata, il che significa che abbiamo fatto un altro passo avanti anche sul singolo giro di qualifica. Direi che anche se non dovessimo partire dalla prima fila, in condizioni da gara il nostro pacchetto è abbastanza buono da concederci ottime possibilità di successo partendo da più indietro, diciamo entro la terza fila. Dico questo perché sappiamo che le fasi finali della gara sono quelle più importanti e in quei frangenti noi siamo molto forti”. Infine a Rubens è stato chiesto se la Ferrari è dunque tornata al vertice: “Di sicuro la scorsa gara eravamo nella posizione di combattere per la vittoria, ma fino a quando non avremo vinto battendo tutti i nostri avversari, non potremo dire di essere di nuovo in altro, anche se in cuor mio lo penso”.
  14. Schumacher: 'Siamo in una situazione migliore' Maranello, 27 giugno - Michael Schumacher la scorsa settimana ha svolto una sessione di test in cui, nell'arco di due giorni, si è concentrato sull'assetto, la scelta delle gomme e su ogni altro dettaglio in vista degli impegni delle prossime due settimane, che prevedono, con i Gran Premi di Francia e di Gran Bretagna, un altro doppio appuntamento nel fitto calendario di questa stagione. "A Barcellona abbiamo compiuto buoni progressi - ha dichiarato il campione del mondo in carica -. Certo, non penso che faremo un grande balzo in avanti, ma credo che d'ora in poi andremo certamente meglio". Michael è tornato dalla trasferta americana con 18 punti all'attivo: "Di questo posso essere veramente molto felice. Significa veramente aver fatto un bel progresso. Per quanto riguarda il titolo mondiale la situazione ora è un pò più aperta, infatti le gare in Canada e negli Stati Uniti sono state positive per noi. Tuttavia bisogna evitare di lasciarsi andare a facili ottimismi: il distacco dal primo in classifica Fernando Alonso, è estremamente elevato. La strada è ancora lunga. Almeno ora siamo in una situazione migliore di prima in ottica campionato. Questo viene a nostro vantaggio, visto che non abbiamo mai smesso di lottare e non lo faremo nemmeno in seguito". Quello di Francia è il primo dei quattro Gran Premi che seguiranno nelle prossime cinque settimane. Molti ritengono che il mese di luglio sarà decisivo, Michael invece no: "Quest'anno ci sono così tante gare, anche dopo luglio, che non credo abbia senso dire che questo mese sarà decisivo. Cercheremo comunque di fare del nostro meglio a Magny Cours. Vedremo quel che riusciremo ad ottenere".
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