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eleonor

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  1. SPORT E DIVERTIMENTO PER L’ESTATE A SESTRIERE CON FIAT E “CASA GIAMAICA” Dopo l’intenso inverno nelle valli olimpiche che hanno ospitato gli Sport Events 2005, in preparazione ai giochi del prossimo anno, al via l’intenso programma estivo. I Giochi Invernali di Torino 2006 si avvicinano e la Federazione Giamaicana di Bob sponsorizzata da Fiat è a Sestriere per trascorrere l’estate e per allenarsi portando con sé l’allegria e il colore che la contraddistingue. La location più “frizzante” dell’estate sarà quindi “Casa Giamaica” creata appositamente al Grand Hotel di Sestriere, dove si alterneranno una serie di eventi, iniziative e divertentissime serate giamaicane. La squadra di Bob più simpatica delle Olimpiadi si fermerà quasi due mesi. L’arrivo è fissato a metà giugno e la partenza a fine luglio, con destinazione Jamaica e successivamente Canada. Gli allenamenti proseguiranno in funzione dell’appuntamento di febbraio di nuovo in Italia presso l’eccezionale pista di Cesana Pariol che sarà uno dei fiori all’occhiello della competizione olimpica. A intense sessioni di allenamento si alterneranno momenti più divertenti e non mancheranno gli incontri con campioni dello sport del nostro Paese. Per esempio, è in fase di definizione un incontro con i calciatori della Juventus in ritiro estivo. Inoltre, a Sestriere la squadra giamaicana sarà raggiunta dai campioni del Fiat Freestyle Team, la squadra di snowboard e freestyle sponsorizzata da Fiat. Lo stesso farà l’Alfa Romeo Ski Racing Team che proprio in questa località sarà protagonista di diverse competizioni. L’iniziativa di Fiat è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Sestriere, del Grand Hotel Sestriere ed alcuni Sponsor tra i quali Coca-Cola presente con lo sport drink Powerade. A cinque anni di distanza dal primo legame, stretto in occasione del lancio della Fiat Doblò, FIAT ha rinnovato da qualche mese la sua sponsorizzazione alla Federazione Giamaicana di Bob, cui affida il ruolo di testimonial della Panda, in vista dei Giochi Olimpici di Torino 2006. Un incarico, quest’ultimo, che impegna la squadra giamaicana in una campagna pubblicitaria ricca di spot movimentati e divertenti. Infine, la volontà di legarsi di nuovo con iniziative sportive e d’immagine alla straordinaria avventura giamaicana è un chiaro messaggio di adesione da parte di FIAT ai concetti di creatività e determinazione che la squadra rappresenta.
  2. Prima che degeneri tutto chiudiamo
  3. ALMS - Bertolini/De Simone quinti a Mid-Ohio Gara Vettura: MC12 n. 35, telaio n. 03/15440 Piloti: Andrea Bertolini/Fabrizio De Simone Posizione: 5° GT1, 11° assoluti Meteo: Sole, coperto quindi pioggia Lunghezza circuito: 2.58 miglia Andrea Bertolini e Fabrizio De Simone hanno concluso al quinto posto di classe, undicesimo assoluto, il terzo appuntamento dell'American Le Mans Series, in programma sul circuito di Mid-Ohio. I due piloti erano chiamati a disputare una gara di rimonta essendo costretti a partire dal fondo dello schieramento dopo la sostituzione della gomma al termine della qualifica di ieri. Il tracciato, non particolarmente agevole per i sorpassi, è stato teatro di numerosi incidenti causati soprattutto dal traffico in pista. Due di questi hanno visto protagonista, suo malgrado, la Maserati, condizionandone pesantemente il risultato finale. Al quinto giro, il muso della MC12 condotta in quel momento da De Simone, si è danneggiato in seguito ad un contatto inevitabile con una Dodge Viper, sanzionato dai commissari con uno stop&go al pilota romano. La vettura modenese ha potuto proseguire la corsa senza problemi riportandosi alle spalle dei primi, in quarta posizione. Verso metà corsa l'Audi R8 di Frank Biela spingeva fuori pista la MC12 in quello che, secondo i commissari, era un contatto evitabile (per il quale il pilota della LMP1 è stato costretto ai box per scontare uno stop&go). Andrea Bertolini, dopo aver preso il posto di De Simone, continuava a risalire posizioni nella classifica assoluta, girando su tempi interessanti. Negli ultimi minuti di gara la pioggia iniziava a scendere copiosa sul circuito senza però cambiare le posizioni. Andrea Bertolini: "E' stata una gara difficile per noi. Da un lato siamo molto contenti di vedere i miglioramenti della vettura, ma dall'altro dobbiamo fare i conti con un weekend problematico. Siamo sicuri che il terzo posto era alla nostra portata oggi se solo non ci fossero stati i due incidenti. Sfortunatamente la Viper ha frenato molto al limite e Fabrizio non ha potuto evitare in alcun modo il contatto. Il successivo incidente con l'Audi ci ha tolto ogni residua speranza di concludere bene la corsa. Rimango comunque fiducioso perchè la strada intrapresa è quella giusta. Ringrazio ancora il team Risi e la Pirelli per il grande supporto che ci stanno dando". Fabrizio De Simone: "Sapevamo che partendo dal fondo della griglia avremmo corso molti rischi. La Viper ha bloccato i freni davanti a me e, a quel punto, non c'era più nulla che potessi fare. Mi dispiace, soprattutto per Pirelli, con la quale speravamo di fare ancora meglio del terzo posto della gara a Road Atlanta. Lasciamo comunque Mid-Ohio consapevoli del fatto che gli sviluppi proseguiranno e che siamo competitivi con le altre vetture della nostra classe". La gara è stata vinta dall’equipaggio Weaver/Leitzinger sul prototipo Lola EX257/AER, mentre nella classe GT1 si è imposto il duo Fellows/O’Connell su Corvette C6-R. Maserati prende parte al Campionato ALMS secondo le direttive IMSA, rispondendo alle specifiche FIA GT1 ma gravate da una zavorra di 10 kg. Il team non raccoglie punti per il Campionato. La partecipazione di Maserati al campionato ALMS è resa possibile grazie alla fondamentale cooperazione di importanti partners quali Pirelli ed il team Risi Competizione che supporta logisticamente Maserati. La MC12 utilizza coperture Pirelli Racing P Zero, sviluppate nel 2004 ed attualmente utilizzati da Maserati in esclusiva nel Campionato FIA GT. Questa collaborazione nell’ALMS è un'ulteriore conferma del successo dell'abbinamento tra la Casa modenese e Pirelli. Nel Campionato Grand-Am, la Maserati Trofeo Light affidata a Jeffrey Segal e Joao Barbosa ha concluso al quinto posto la 6 Ore di Mont Tremblant, disputata sul difficile e selettivo circuito di St. Jovite, in Canada. Il risultato testimonia l'elevato livello di competitività della vettura, al secondo anno in questa categoria.
  4. Schumacher: 'Tenterò il tutto per tutto' Maranello, 23 maggio - In fondo rimane la consapevolezza di essere chiaramente competitivi in gara. "Questo è quanto emerso da questo week end ed è la cosa importante per me", dichiara Michael Schumacher dopo un Gran Premio di Monaco pieno di eventi. Ancora non è arrivato il sospirato successo ma è arrivata la dimostrazione che il sette volte Campione del Mondo non deve smettere di sperare di essere della partita per il mondiale. "Io ora posso solo ripetere che, finchè ci sarà ancora una qualche possibilità, tenterò di fare il tutto e per tutto", si esprime cosi Michael. "Rinunciare non mi si addice. Questa non è affatto un modo di dire ma rappresenta il mio modo d'essere. Sono un lottatore e do sempre il massimo fino alla fine. Come una partita di calcio che dura 90 minuti, ma spesso il gioco si risolve negli ultimi minuti o nei tempi supplementari". Già questo week end ci sarà un nuovo appuntamento, al Nürburgring. "Logicamente ci prepareremo nel miglior modo possibile per il Nürburgring e naturalmente vogliamo eliminare i nostri punti deboli. Al momento la qualifica è il nostro tallone d'Achille, e ciò è stato particolarmente evidente a Monte Carlo. Per questo dobbiamo lavorare, e lavoreremo, molto intensamente. Se questo punto debole influirà un po' meno rispetto a Monaco, avremo una chance realistica di andare avanti e di vincere ancora delle gare. Io spero naturalmente che sia così. Bisogna anche dire che le nostre prestazioni in gara,lasciando stare tutte le condizioni sfortunate del caso, sono assolutamente competitive. Questo è ciò in cui devono sperare i nostri tifosi ed è ciò che ci dà speranza. Questa volta le nuove qualifiche dovrebbero venirci incontro: potremmo eventualmente colmare o forse anche pareggiare lo svantaggio che al momento abbiamo nelle qualifiche giocando con il livello di benzina. Sarà infatti fondamentale scegliere la giusta strategia. In ogni caso per me è sempre bello correre a Nürburgring".
  5. Todt: 'Dobbiamo qualificarci meglio' Maranello, 23 maggio – “Le nostre coperture non sono efficaci in qualifica e quelle dei nostri avversari non lo sono in gara”, questa l’analisi del Direttore Generale della Ferrari, Jean Todt, alla luce del Gran Premio di Monaco. Todt si riferisce in particolare alla Renault, la squadra in testa al campionato del mondo, che ha patito qualche problema con le sue gomme Michelin, perdendo molte posizioni nel finale di corsa. Todt è ben cosciente che la Ferrari ha problemi con gli pneumatici in qualifica: “Purtroppo al momento sembra che sia preferibile essere veloci in qualifica piuttosto che avere un gran ritmo in gara. Per questo dobbiamo proteggere i nostri partner, sono persone di altissimo valore umano e professionale. Sono stati sempre molto forti, hanno contribuito in maniera determinante ai nostri successi e sarebbe una grave mancanza dimenticarlo” Ancora una volta Todt ha sottolineato che le monoposto della Scuderia “devono partire più avanti. Ieri eravamo più veloci di tre o quattro secondi al giro, molto più rapidi dei nostri avversari in testa alla corsa, ma un margine così ampio non è stato sufficiente a consentirci di superarli. Dobbiamo assolutamente qualificarci meglio”. Il Direttore Generale della Ferrari ha proseguito spiegando le complessità del problema: “E’ una questione complicata, ma siamo riusciti ad individuare il punto debole: l’asfalto cambia da pista a pista e noi non riusciamo ad adattarci in modo da ottenere buone prestazioni subito, fin dal primo giro. Stiamo lavorando per venirne a capo. In gara, poi, siamo molto competivi, e la dimostrazione l’abbiamo avuta anche ieri quando ad un certo punto eravamo tre secondi più rapidi degli altri. Michael è stato doppiato solo a causa dell’incidente: ha dovuto infatti rifornire in anticipo e sostituire il musetto. Ha comunque finito a 35 secondi di distacco dal vincitore, nonostante tutti questi contrattempi e nonostante nel finale non abbia avuto la possibilità di esprimersi al massimo, un po’ come a Imola”. Todt ha tratto questa conclusione dall’esito del Gran Premio di Monaco: “Quando la pista è libera siamo veloci, ma compromettiamo il nostro risultato partendo sempre così indietro”. Ha poi aggiunto che le Ferrari ieri erano abbastanza veloci da giocarsela con Renault e McLaren: “Certo, se partissimo con loro potremmo stargli vicino, se non davanti. Basta prendere la tabella dei tempi in gara per capirlo, è evidente”. Secondo Todt la probabile modifica al sistema di qualifiche, che dovrebbero consistere in un solo giro cronometrato, dovrebbe essere d’aiuto: “Potrebbe essere meglio per noi”, ha detto. Ultimamente Schumacher sembra aver smarrito la sua buona stella, ma Todt interpreta le recenti vicende in modo più analitico: “Non si può dire che Michael o noi siamo stati sfortunati, stessa cosa si può dire di Rubens, il quale ha fatto spegnere il motore e poi ha preso una penalizzazione per eccesso di velocità in pit lane. Sono le corse: è capitato ai nostri avversari, capita anche a noi allo stesso modo”. Todt ha proseguito spiegando cosa cambia quando, dopo anni di successi, arrivano momenti meno positivi: “Si diventa più fragili. Nelle avversità bisogna essere più uniti, tutte le persone devono essere seguite più da vicino. Sono persone eccezionali e nel complesso questa è una squadra meravigliosa, è normale che sia frustrante ma, d’altra parte, superare insieme i momenti più duri alla fine dà grande soddisfazione. Come ho detto spesso, siamo passati attraverso momenti anche più difficili di questo, e ne siamo usciti. Le stesse cose sono successe ai nostri avversari: prendete i team che sono al vertice della classifica oggi, per diversi anni sono stati in grossa difficoltà, ma hanno resistito e ora stanno ottenendo risultati incredibili”. Per quanto riguarda Schumacher: “Non è contento, certo – spiega Todt –, preferirebbe una situazione migliore ma tutto ciò rappresenta una bella sfida anche per lui. Lui è sempre stato molto vicino alla squadra, la adora e adora il suo lavoro, perciò ha una gran voglia di tornare alla vittoria”. Secondo Todt, Michael spera ancora di conservare il suo titolo: “Ci speriamo tutti, abbiamo ancora 13 Gran Premi da affrontare e stiamo lavorando al massimo per tornare dove siamo stati fino allo scorso anno. Se ciò sarà sufficiente è da vedere. E’ difficile, ovvio, ma possono succedere molte cose – conclude il Direttore Generale della Ferrari – Diciamo che i nostri avversari sono un bel po’ avanti, ma se pensiamo a come stavano le cose due gare fa vediamo che allora sembrava che ci fosse un solo pilota in grado di vincere. Poi Raikkonen ha vinto due corse di fila e le cose appaiono molto diversamente, quindi speriamo di essere noi i prossimi vincitori di due Gran Premi consecutivi”.
  6. GP di Monaco – La Scuderia in zona punti Monte Carlo, 22 maggio – Nel Gran Premio di Monaco Michael Schumacher e Rubens Barrichello sono stati danneggiati pesantemente dal testacoda di una Minardi, che ha impedito al duo della Ferrari di andare oltre un settimo e un ottavo posto, al termine di una bellissima corsa, dominata dal pilota della McLaren-Mercedes, Kimi Raikkonen. In uno splendido pomeriggio di sole il finlandese ha conquistato il gradino più alto del podio, giungendo davanti a Nick Heidfled e Mark Webber, entrambi a bordo delle BMW-Williams. Giornata poco positiva per Fernando Alonso, che ha chiuso in quarta posizione, rallentato da problemi alle gomme. Considerate le posizioni di partenza di Schuamcher (ottavo) e Barrichello (decimo), la Ferrari ha impostato la corsa su una strategia di attesa. Al via l’autore della pole Raikkonen scatta bene, infilando per primo la Saint Devote, seguito da Alonso e dall’altro pilota della Renault, Giancarlo Fisichella. Dietro di lui Trulli, mentre Webber è protagonista di un’altra partenza poco felice, che lo fa scivolare al quinto posto. Nella sua scia si pone così Nick Heidfeld, seguito a sua volta da Coulthard, da Michael Schumacher e dalle Sauber. Nelle prime fasi della gara Raikkonen accumula un discreto vantaggio, nonostante abbia imbarcato parecchio carburante. Dietro di lui le due Renault viaggiano a poca distanza l’una dall’altra ma Alonso progressivamente comincia a distanziare Fisichella. Trulli, quarto, è invece molto più staccato ed è anzi insidiato dalle due Webber e Heidfeld. Coulthard, dal canto suo, non riesce a tenere il ritmo della coppia Williams ed è messo sotto pressione da Michael Schumacher. Intorno al 20° giro Raikkonen conduce con 5.4 secondi su Alonso, il quale ha 3.6 secondi su Fisichella. Il pilota della Renault conserva un margine di 13 secondi su Jarno Trulli, a sua volta inseguito dai due della Williams. Al 24° giro Christijan Albers si gira all’uscita del Mirabeau, Coulthard sopraggiunge per primo sul luogo dell’incidente e riesce ad evitare di un soffio la Minardi, Michael Schumacher non riesce però a evitare la collisione con lo scozzese che deve ritirarsi. Michael rientra ai box per sostituire il musetto danneggiato della sua Ferrari. In seguito alla confusione generata dal testacoda di Albers viene fatta entrare in pista la safety car: Masse, le due Renault e le due Williams approfittano della neutralizzazione della corsa per fermarsi ai box ed effettuare il rifornimento. Alla ripresa delle ostilità, al 28° giro, Raikkonen è sempre in testa, Trulli, che è salito al secondo posto, non riesce a tenere il ritmo della McLaren. L’italiano riesce però ad avvantaggiarsi su Alonso, il quale è inseguito da Webber. Heidfeld segue da vicino il suo compagno di squadra e non ha problemi a scrollarsi dalle spalle le due Sauber. Seguono Fisichella, Barrichello e Montoya. A metà gara Trulli effettua il suo pit stop, scivolando all’11° posto. Raikkonen ha ormai 32 secondi di vantaggio su Alonso che continua ad essere messo sotto pressione dalle Williams. Raikkonen si ferma al giro 42, rientrando in testa alla corsa con 13 secondi di margine su Alonso, Webber e Heidfeld, i quali sono in piena battaglia tra loro. Massa si ferma alla 50° tornata, lasciando a Fisichella la 5° posizione. Il romano però comincia ad avere grossi problemi con le coperture, così come il suo compagno di squadra, ed è perciò presto raggiunto da Trulli, Massa, Montoya, Villeneuve, Ralf e Michael Schumacer. Barrichello è in 13° posizione, dopo aver fatto spegnere il motore durante il pit stop e dopo essere stato penalizzato con un drive through per eccesso di velocità in corsia box. Il duo Williams si ferma tra il 57° e il 58° giro, con Heidfeld che entra per primo, riuscendo infine a superare Webber nonostante questo abbia posticipato il suo pit stop. Dietro si è ormai formato un lungo trenino di auto, poiché Fisichella fa da tappo a Trulli, Massa, Villeneuve, Montoya, Ralf Schumacher, Barrichello e Michael Schumacher. Al giro 64 Fisichella arriva lungo al tornantino del Casinò, Trulli lo attacca ma tocca violentemente il marciapiede, danneggiando la sua Toyota. Montoya, Ralf e le due Ferrari passano la Renault, ormai incapace di girare su tempi competitivi. Anche Alonso però è in grossa difficoltà, il suo ritmo è così lento che Montoya, Ralf Schumacher e le due Ferrari riescono a riescono in breve a ridurre sensibilmente il distacco dalle due Williams. Al giro 71 Heidfeld infila Alonso alla variante del porto e tre giri dopo è la volta di Webber. Montoya riesce a raggiungere lo spagnolo e comincia a minacciarlo da vicino. Il pilota della Renault riesce però a conservare la quarta posizione fino alla bandiera a scacchi mentre poco più dietro Michael Schumacher riesce a superare Barrichello. Senza dubbio una gara movimentata.
  7. L’ALFA GT BATTUTA ALL’ASTA RACCOGLIE 90.000 EURO In occasione del Festival di Cannes, Alfa Romeo e “Cinema against AIDS” hanno organizzato un evento di beneficenza presso il “Moulins de Mougins”. Qui, dinnanzi ad una platea di oltre 400 star internazionali del cinema, della moda e della fotografia, Sharon Stone e Lapo Elkann hanno battuto all’asta una splendida Alfa GT. Per 90.000 euro il miglior offerente si è aggiudicato il brillante coupè sportivo, che racchiude tutto il patrimonio di eccellenza motoristica dell’Alfa Romeo in una linea nata dall’eleganza e dal gusto della scuola italiana. L’intera somma andrà all’”AMFAR” e alla “Elton John AIDS Foundation”, enti organizzatori dell’evento, tra i più attivi nel combattere questo grave problema mondiale.
  8. ALFA ROMEO TRIONFA ALLA MILLE MIGLIA 2005 Luciano Viaro e Maurizio De Marco conquistano la 23esima edizione della Mille Miglia a bordo di un’Alfa Romeo 6C 1500 Super Sport del 1928, la stessa vettura che già nel ‘28 si aggiudicò la “1000 Miglia” con Campari-Ramponi e che nel 2004 ha trionfato al Gran Premio Nuvolari. Dopo aver vinto la “Mil Millas” argentina (1999 e 2001) e la festa Mille Miglia in Giappone (2004), i due alfieri friulani della squadra ufficiale “Automobilismo Storico Alfa Romeo” hanno così riconquistato il prestigioso titolo che mancava da 28 anni alla Casa italiana: infatti, nel 1977 Alfa Romeo, con i tedeschi Hepp-Bauer, trionfò alla prima rievocazione storica della corsa automobilistica più famosa al mondo. Quest’anno, dopo 32 prove cronometrate, Luciano Viaro - costruttore di misuratori del tempo ed ex-campione italiano regolarità – si è imposto con 61 punti di distacco sull’argentino Carlos Sielecki alla guida di una Bugatti T23 del 1923. Al trionfo di Viaro - De Marco se ne aggiungono altri due conquistati sempre da vetture Alfa Romeo. Infatti, due 6C 1750 GS si sono piazzate al terzo e quarto posto: la prima, del 1930, era condotta dall'argentino Fernando Sanchez mentre la seconda, del 1931, era guidata dal connazionale Claudio Scalise. Senza contare l’ottima prestazione della coppia Claramunt e Bertschi, della squadra ufficiale “Automobilismo Storico Alfa Romeo”, che si è piazzata al 16° posto con una 8C 2300 Le Mans del 1931, vettura che per ben quattro volte consecutive, dal 1931 al ’34, ha vinto la 24 Ore di Le Mans. Come sempre la manifestazione ha raccolto l’entusiasmo di un folto pubblico lungo i 1600 km del tracciato, confermando la grande passione verso questa rievocazione storica che in molti, e giustamente, considerano “il museo viaggiante più prestigioso del mondo”. Infatti, ogni anno partecipano alla Mille Miglia vetture di inestimabile valore che hanno scritto le pagine più belle del motorismo internazionale. E tra queste, ovviamente, una nutrita schiera di modelli Alfa Romeo: quest’anno, tra l’altro, era il gruppo più numeroso con ben 38 vetture (tra ufficiali e quelle dei privati). Classifica generale della 23esima rievocazione storica Mille Miglia 2005 1. Viaro-De Marco (Alfa Romeo 6C 1500 SS 1928) 2. Sielecki-Hervas (Bugatti T23 Brescia 1923) 3. Sanchez-Zinni (Alfa Romeo 6C 1750 GS 1930) 4. Scalise-Scalise (Alfa Romeo 6C 1750 GS 1931) 5. Imbert-Imbert (Ferrari 250 MM Vignale1955) 6. Sucari-Celada (Maserati 4CS 1100, 1934) 7. Perbellini-Perbellini (Jaguar Biondetti S 1950) 8. Colombetti-Sanchez (Aston Martin 2 Litre 1937) 9. Gaburri-Gaburri (OM 665 TT 1928) 10. Giansante-Ferracin (Porsche 550 A RS 1957) 11. Perletti – Salvinelli (Fiat 514 Coppa Alpi) 12. Goldschmidt – Goldschmidt (Healey Silverstone) 13. Sisti – Sisti (Healey Silverstone) 14. Accerenzi – Bettoncelli (Riley 12/4) 15. Ferrari – Ferrari (Lancia Lambda S) 16. Claramunt – Bertschi (Alfa Romeo 8C 2300)
  9. ALMS - MC12 terza in qualifica a Mid-Ohio Qualifica Vettura: MC12 n. 35, telaio n. 03/15440 Piloti: Andrea Bertolini/Fabrizio De Simone Posizione: 3° GT1 - 1:218.128 Meteo: sole Lunghezza circuito: 2.58 miglia La MC12 di Andrea Bertolini e Fabrizio De Simone, dopo aver conquistato il terzo posto nella classe GT1 al termine della sessione di qualificazione, partirà dal fondo dello schieramento al via del terzo appuntamento dell'American Le Mans Series, in programma sul circuito di Mid-Ohio. Fabrizio De Simone aveva appena siglato il suo miglior tempo ed era impegnato a migliorare la propria prestazione quando è finito in testacoda causando uno spiattellamento delle gomme, le quali dovranno essere conseguentemente cambiate. Per regolamento, è obbligatorio partire con gli stessi pneumatici con cui si sono svolte le qualifiche, pertanto la vettura partirà dal fondo e sarà chiamata ad una gara di rimonta. La squadra rimane comunque fiduciosa per l'esito finale della corsa visto che le modifiche apportate alla MC12 hanno permesso di ottenere ottimi riscontri cronometrici. Maserati prende parte al Campionato ALMS secondo le direttive IMSA, rispondendo alle specifiche FIA GT1 ma gravate da una zavorra di 10 kg. Il team non raccoglie punti per il Campionato. Il terzo appuntamento dell'American Le Mans Series si disputerà domenica 22 e scatterà alle 12 ora locale per concludersi tre ore più tardi. CBS Sports negli Stati Uniti e Motors TV in Europa trasmetteranno l'evento in diretta. Andrea Bertolini: "Sono molto felice dei progressi evidenziati dalla nostra vettura, così come delle prestazioni degli pneumatici Pirelli e del nostro assetto per la gara. Fabrizio ha effettuato uno splendido giro e sono certo che avrebbe migliorato ancora il suo tempo se non fosse incappato nel testacoda. Purtroppo superare su questa pista non è propriamente semplice però siamo fiduciosi per la gara, abbiamo un'ottima vettura." Fabrizio De Simone: "La macchina si sta comportando molto bene e abbiamo trovato anche un ottimo grip grazie alle gomme. Il lavoro svolto durante il weekend sta dando i suoi frutti. Sono purtroppo sono finito in testacoda quando stavo ulteriormente migliorando il mio tempo. E' chiaro che partendo dal fondo la nostra gara sarà in salita ma credo che abbiamo tutte le possibilità di raggiungere un buon risultato al termine della corsa." La partecipazione di Maserati al campionato ALMS è resa possibile grazie alla fondamentale cooperazione di importanti partners quali Pirelli ed il team Risi Competizione che supporta logisticamente Maserati. La MC12 utilizza coperture Pirelli Racing P Zero, sviluppate nel 2004 ed attualmente utilizzati da Maserati in esclusiva nel Campionato FIA GT. Questa collaborazione nell’ALMS è un'ulteriore conferma del successo dell'abbinamento tra la Casa modenese e Pirelli.
  10. eleonor

    GP di Monaco - Gara

    GP di Monaco - Gara Michael Schumacher: 7° + 37.223 78 giri telaio 245 Rubens Barrichello: 8° + 37.570 78 giri telaio 246 Temperature: aria 23 °C, pista 36 °C Jean Todt : “La conclusione di questo weekend è stata quella che prevedevamo. Pur disponendo di un pacchetto vettura gomme molto veloce in gara, le caratteristiche di questo circuito hanno impedito a entrambi i nostri piloti di sorpassare le vetture più lente e di sfruttare così il potenziale a disposizione. Sul traguardo, le vetture classificate fra il quarto e l’ottavo posto sono racchiuse in un secondo. Il risultato di Michael è stato condizionato da quanto accaduto in occasione dell’incidente innescato da una Minardi: il nostro pilota non ha potuto evitare il contatto con Coulthard riportando la rottura dell’ala anteriore. Michael è stato costretto così a tornare ai box in anticipo rispetto al previsto. Anche la corsa di Rubens non è stata indenne da guai: alla ripartenza dai box in occasione della sua sosta gli si è spento il motore e, nel riprendere la pista, ha superato il limite di velocità nella pit-lane, il che gli è costato una penalità. L’andamento della gara conferma una volta di più che dobbiamo lavorare tanto per migliorare il livello delle prestazioni del nostro pacchetto in qualifica. E’ sul giro secco che i nostri avversari costruiscono la base delle loro vittorie ed è lì che noi ci mettiamo nella posizione di dover fare delle gare in salita.” Michael Schumacher : “Nella parte iniziale, tutto ciò che poteva andar male è sembrato effettivamente andare così. Sono rimasto bloccato dalla Minardi messasi di traverso e quindi sono dovuto rientrare ai box per sostituire l’ala anteriore danneggiata. Se si guardano i tempi sul giro, si vede chiaramente che avevamo un ritmo di gara molto buono: è un peccato non aver potuto ricavare da questo un risultato migliore. Considerato tutto quello che è successo, posso essere soddisfatto di questi due punti. Per quanto riguarda il sorpasso su Rubens, posso soltanto dire che siamo tutti qui per correre e non credo di aver compiuto una manovra molto rischiosa.” Rubens Barrichello : “Sono successe tante cose in questa gara. La mia macchina si è spenta alla ripartenza dal rifornimento, il che mi è costato molto tempo. La vettura era molto buona e le gomme sono state eccellenti per tutta la corsa. Potevo fare un buon ritmo ma qui non c’è spazio per sorpassare, così non ho potuto tirare fuori tutto il potenziale degli pneumatici. Ho perso una posizione rispetto a Michael all’ultimo giro, quando stavo cercando di passare Ralf. Michael ha fatto un po’ una scommessa per ottenere un punto in più. La cosa più importante di questo weekend è che abbiamo avuto conferma che la macchina in gara è molto buona.” Ross Brawn : “E’ stato un pomeriggio un po’ frustrante, perché durante la gara si è visto che il nostro pacchetto ha un gran potenziale: Michael ha fatto il giro più veloce della gara quando ancora aveva tanta benzina a bordo. E’ stata la tipica gara che ci si può attendere su questo tracciato se non si fanno delle buone qualifiche: dovevamo seguire le altre vetture e aspettare, senza poter tenere il ritmo voluto. Le gomme erano perfette per la gara ma non siamo stati in grado di fare delle buone qualifiche, il che ci è costato tantissimo. Le cose sarebbero potute forse andare in maniera diversa se Michael non fosse rimasto coinvolto nell’incidente causato da una Minardi. Rubens ha perso del tempo prezioso quando gli si è spento il motore al momento del rifornimento. Tutto sommato, abbiamo visto un gran potenziale ma non abbiamo potuto usarlo.”
  11. GP di Monaco - In forma migliore Monaco, 22 maggio – Michael Schumacher è in quarta fila, Rubens Barrichello scatterà proprio dietro di lui: questo il verdetto della seconda sessione di qualifiche per la Scuderia Ferrari Marlboro. Si tratta di un piccolo passo avanti rispetto alla situazione di ieri, ma la cosa più importante è che i piloti si sono detti contenti del comportamento della loro F2005 quest’oggi. L’esito della corsa ora dipende strettamente dall’efficacia della strategia; bisogna poi ricordare che su questa pista può sempre accadere qualsiasi cosa, quindi non si può mai dare nulla per scontato fino alla bandiera a scacchi. Kimi Raikkonen partirà dalla pole position, confermando la sua ottima prestazione di ieri. Come a Barcellona, il finlandese dividerà la prima fila con il leader del campionato, Fernando Alonso, su Renault. Dietro di loro, in seconda fila, troviamo Mark Webber e Giancarlo Fisichella. Jarno Trulli su Toyota e Nick Heidfeld con la seconda BMW-Williams occupano la terza fila. Michael Schumacher, dietro di loro, è affiancato da David Coulthard, Barrichello ha accanto a sé Jaques Villeneuve. Le condizioni meteo nel principato sono eccellenti, con sole e temperature superiori ai 20 gradi. Le previsioni non annunciano piogga se non questa sera, ben oltre il termine della corsa.
  12. GP di Monaco - Qualifiche, seconda sessione Qualifiche Michael Schumacher: 8° 2.34.736 (1.16.186+1.18.550) 6 giri telaio 245 Rubens Barrichello: 10° 2.34.983 (1.16.142+1.18.841) 6 giri telaio 246 Temperature Q2: aria 22° C, pista 30 °C Michael Schumacher : “Il mio giro è stato buono. La pista era molto scivolosa ma la macchina era ben bilanciata, non ci sono stati problemi particolari. Per quanto riguarda la gara, dobbiamo vedere quello che riusciremo a ricavare dalla nostra strategia.” Rubens Barrichello : “Considerate le circostanze, credo di aver fatto un buon giro e posso essere piuttosto ottimista per questo pomeriggio. Sicuramente le cose sono migliorate rispetto a ieri: mi sembra di aver risolto i problemi maggiori e penso di poter fare una buona gara.”
  13. GP di Monaco – Barrichello: ‘Vinceremo ancora’ Monte Carlo, 21 maggio – Rubens Barrichello e Michael Schumacher sono rispettivamente 10° e 11° al termine della prima sessione di qualifiche del Gran Premio di Monaco. Questo risultato è dovuto sostanzialmente alla scarsa aderenza della F2005 sul giro secco e al fatto che entrambi i piloti siano dovuti scendere in pista quando le condizioni dell’asfalto erano tutt’altro che ideali, dato che a Monte Carlo il grip migliora via via che transitano le vetture. Tutto il personale della Scuderia Ferrari Marlboro è deluso, ed è piuttosto improbabile che la seconda sessione di qualifiche possa cambiare lo stato delle cose in modo significativo. Rubens Barrichello ha però sintetizzato la volontà di recupero della squadra, affermando che “questo non è un disastro. Con la Ferrari ho vinto e ho anche perso, in passato. Non ho dubbi che ritorneremo a vincere ancora”. L’aspetto positivo è dato dalla competitività della Ferrari in gara, come hanno dimostrato gli scorsi Gran Premi, per cui Michael e Rubens possono aspettarsi una pacchetto più performante per domani pomeriggio. Inoltre Monaco è da sempre teatro di incidenti e grosse sorprese, niente è detto, perciò, fino alla bandiera a scacchi. D’altra parte le strette stradine del Principato rendono i sorpassi molto difficili, per cui il compito di risalire la classifica non è dei più facili. Kimi Raikkonen, autore della pole quindici giorni fa in Spagna, è per il momento in cima alla classifica dei tempi, seguito da Fernando Alonso. Mark Webber, su BMW-Williams è terzo e Giancarlo Fisichella sull’altra Renault è quarto.Il quinto tempo sarebbe dovuto andare a Juan Pablo Montoya ma il tempo del colombiano è stato cancellato, così come lo sarà quello di domani, perché i commissari lo hanno ritenuto colpevole di aver causato un incidente “evitabile” nel corso delle prove libere di questa mattina, quando per un suo rallentamento si è verificata una collisione tra Jaques Villeneuve, David Coulthard e Ralf Schumacher. In seguito a questa squalifica Nick Heidfeld passa in quinta posizione e Jarno Trulli chiude la terza fila. La sessione odierna è stata interrotta quando Ralf Schumacher ha toccato violentemente le barriere alla curva del Tabaccaio. Il pilota è sceso incolume dalla sua monoposto, ma la Toyota del tedesco è rimasta gravemente danneggiata, spargendo olio e detriti per tutta la sede stradale.
  14. GP di Monaco - Qualifiche, Prima sessione Qualifiche – Prima sessione Rubens Barrichello: 10° 1.16.142 3 giri telaio 246 Michael Schumacher: 11° 1.16.186 3 giri telaio 245 Temperature: aria 24/22 °C, pista 36 °C Jean Todt : “C’è poco da dire: è stata una qualifica molto deludente. Abbiamo un divario enorme rispetto ai primi, dovuto principalmente ad una mancanza di aderenza. Già nella Formula 1 moderna i sorpassi sono difficili ma su questo tracciato sono pressoché impossibili quindi essere indietro in griglia rappresenta un handicap notevole per la gara. E’ ovvio che tutto può succedere e che siamo consapevoli che, sulla distanza, il nostro pacchetto è più competitivo che sul giro secco ma sappiamo che domani abbiamo un compito arduo da affrontare. Quello che è certo è che non lasceremo nulla di intentato per cercare di tirare fuori il meglio da questa situazione.” Rubens Barrichello : “L’inizio del mio giro è stato buono, con la macchina che era ben bilanciata, ma il fatto di non aver potuto fare un giro con pneumatici nuovi nelle libere mi lasciava qualche dubbio su cosa potevo realmente aspettarmi da loro. Sapevamo che saremmo stati in difficoltà qui a Monaco sul giro secco, un problema con cui conviviamo dall’inizio dell’anno. Non è una situazione che si può risolvere dalla sera alla mattina, anche se il lavoro che abbiamo fatto ci ha permesso di guadagnare qualche decimo di secondo. Comunque non siamo davanti a un disastro: ho vinto con la Ferrari in passato, ho perso con lei e tornerò a vincere. Non penso che potremo risalire molto sulla griglia nelle qualifiche di domattina ma sappiamo che in gara, dopo l’iniziale mancanza di aderenza, abbiamo un pacchetto molto forte.” Michael Schumacher : "Non è stata certamente una buona qualifica per noi e sono ovviamente deluso. Stamattina avevamo un ritardo di 7/8 decimi ma questo pomeriggio il distacco è stato molto più sensibile. Sappiamo che non siamo messi bene quando dobbiamo fare il tempo sul giro secco e il fatto di doverlo fare oggi all’inizio della sessione è stato ancora più penalizzante perché la pista era molto scivolosa. Nelle qualifiche di domani saremo probabilmente in una situazione simile, con poche chance di migliorare. Peraltro, in configurazione da gara la macchina è molto migliore e dobbiamo vedere cosa poter studiare come strategia per vedere di rimediare in qualche modo a questa situazione. Più in generale, dobbiamo continuare a lavorare duramente per fare dei progressi.” Ross Brawn : “Qui la pista acquista molto più ‘grip’ man mano che le macchine girano e, chiaramente, non siamo scesi in pista nel momento ideale. Detto questo, sembrava che avessimo ancor meno aderenza rispetto a stamattina, il che indica che la gomma depositata dalle vetture che hanno girato sul tracciato prima delle qualifiche non ha aiutato la nostra situazione. Entrambi i piloti sono stati in difficoltà per mancanza di aderenza. Abbiamo un ottimo assetto per la gara ma ci attende un pomeriggio difficile domani a meno di non rimontare qualche posizione nelle seconde qualifiche. Sia Rubens che Michael si sono detti piuttosto soddisfatti delle monoposto, entrambe ben bilanciate.”
  15. FIAT CROMA: “LA GRANDE AUTO RITORNA A PARLARE ITALIANO” È il claim della campagna pubblicitaria di Fiat Croma, il nuovo modello che sarà commercializzato con un “Porte aperte” in programma il 28 e il 29 maggio. Ideata da Burnett Bgs, la comunicazione si articola su televisione, circuiti cinematografici e stampa quotidiana e mira a valorizzare il ritorno della grande ammiraglia Fiat in un segmento particolarmente combattuto dove tutte le Case concentrano il meglio della loro tecnologia e della capacità progettuale. E in questa fascia di mercato arriva Fiat Croma, la vettura disegnata da Giorgetto Giugiaro e che rappresenta un concetto evoluto di Station Wagon. Per presentarla al grande pubblico, Fiat ha scelto una serie di tre spot televisivi di grande impatto (da 30”, 45” e 60”): sullo scorrere delle immagini appaiono dei messaggi in inglese, poi in francese e in tedesco che raccontano l’automobile. Alla fine, mentre la Croma passa accanto ad un cartello stradale che dà il benvenuto in Italia, appare il claim che sintetizza la campagna: “Nuova Croma. La grande auto ritorna a parlare italiano”. L’idea creativa è proprio nel dichiarare che, qualunque sia la lingua impiegata, la vera notizia è che la grande berlina italiana è tornata. E come la precedente Croma degli anni Ottanta, anche il nuovo modello si pone lo stesso obiettivo: essere il punto di riferimento internazionale fra le berline medio-alte. Per questo, proprio come allora, la Nuova Croma si contraddistingue per la “sostanza” dei concetti espressi: grande abitabilità interna per un comfort eccezionale; innovazione tecnologica nel campo dei propulsori diesel; e qualità superiore per un prodotto di serie. Lo spot televisivo - che debutterà il 22 maggio su tutte le principali reti televisive e nei cinema - è stato girato in Spagna, per la direzione del regista Gerard de Thame che si è avvalso della collaborazione di Mick Coulter (direttore della fotografia), oltre ad una troupe di 80 persone impegnate in tre giorni di ripresa. La campagna stampa è declinata in vari annunci: una prima parte, composta da tre soggetti, sarà tutta in inglese, francese e tedesco. Una seconda parte, invece, sarà giocata con ironia sui luoghi comuni che riguardano l’Italia. Insomma, con la Nuova Croma il “piacere di guidare” torna ad esprimersi in italiano.
  16. FIAT CROMA: “LA GRANDE AUTO RITORNA A PARLARE ITALIANO” È il claim della campagna pubblicitaria di Fiat Croma, il nuovo modello che sarà commercializzato con un “Porte aperte” in programma il 28 e il 29 maggio. Ideata da Burnett Bgs, la comunicazione si articola su televisione, circuiti cinematografici e stampa quotidiana e mira a valorizzare il ritorno della grande ammiraglia Fiat in un segmento particolarmente combattuto dove tutte le Case concentrano il meglio della loro tecnologia e della capacità progettuale. E in questa fascia di mercato arriva Fiat Croma, la vettura disegnata da Giorgetto Giugiaro e che rappresenta un concetto evoluto di Station Wagon. Per presentarla al grande pubblico, Fiat ha scelto una serie di tre spot televisivi di grande impatto (da 30”, 45” e 60”): sullo scorrere delle immagini appaiono dei messaggi in inglese, poi in francese e in tedesco che raccontano l’automobile. Alla fine, mentre la Croma passa accanto ad un cartello stradale che dà il benvenuto in Italia, appare il claim che sintetizza la campagna: “Nuova Croma. La grande auto ritorna a parlare italiano”. L’idea creativa è proprio nel dichiarare che, qualunque sia la lingua impiegata, la vera notizia è che la grande berlina italiana è tornata. E come la precedente Croma degli anni Ottanta, anche il nuovo modello si pone lo stesso obiettivo: essere il punto di riferimento internazionale fra le berline medio-alte. Per questo, proprio come allora, la Nuova Croma si contraddistingue per la “sostanza” dei concetti espressi: grande abitabilità interna per un comfort eccezionale; innovazione tecnologica nel campo dei propulsori diesel; e qualità superiore per un prodotto di serie. Lo spot televisivo - che debutterà il 22 maggio su tutte le principali reti televisive e nei cinema - è stato girato in Spagna, per la direzione del regista Gerard de Thame che si è avvalso della collaborazione di Mick Coulter (direttore della fotografia), oltre ad una troupe di 80 persone impegnate in tre giorni di ripresa. La campagna stampa è declinata in vari annunci: una prima parte, composta da tre soggetti, sarà tutta in inglese, francese e tedesco. Una seconda parte, invece, sarà giocata con ironia sui luoghi comuni che riguardano l’Italia. Insomma, con la Nuova Croma il “piacere di guidare” torna ad esprimersi in italiano.
  17. STELLE ITALIANE A QUATTRO RUOTE PER LE STAR DEL CINEMA: IL GRUPPO FIAT SBARCA A CANNES Le auto come il cinema, spesso sono realizzate per regalare emozioni, ma in alcuni casi possono anche contribuire a risolvere gravi problemi. Con questo obiettivo Alfa Romeo e “Cinema against AIDS” sono insieme per una speciale serata al “Moulins de Mougins” dove una splendida Alfa GT sarà protagonista. Questa sera, infatti, il brillante coupè sportivo - che racchiude tutto il patrimonio di eccellenza motoristica dell’Alfa Romeo in una linea nata dall’eleganza e dal gusto della scuola italiana - verrà battuto all’asta da Sharon Stone e Lapo Elkann, dinnanzi ad una platea di oltre 400 star internazionali del cinema, della moda e della fotografia. I proventi andranno all’”AMFAR” e alla “Elton John AIDS Foundation”, enti organizzatori dell’evento, tra i più attivi nel combattere questo grave problema mondiale. L’eleganza dello stile automobilistico italiano sarà, inoltre, protagonista sulla “Croisette” di Cannes: Sharon Stone ha infatti scelto una Maserati Quattroporte per presentarsi a tutti i suoi impegni ufficiali. Il design e il temperamento dell’ammiraglia del Tridente sono qualità perfette per sottolineare la personalità dell’attrice americana. Infine, oltre alla Maserati, Sharon Stone avrà a disposizione anche una Fiat Croma, l’innovativa super Station Wagon che a fine mese farà il suo debutto sui mercati di tutta Europa.
  18. FIA GT - Tre Maserati in testa al campionato Gara No. 10 F. Babini/T. Biagi (Vitaphone Racing Team) 3° a 11.078 telaio n. 07/15443 No. 15 A. Bertolini/K. Wendlinger (JMB Racing) 4° a 1 giro telaio n. 08/15444 No. 9 M. Bartels/T. Scheider (Vitaphone Racing Team)5° a 1 giro telaio n. 02/15439 No. 16 P. Peter/C. Buncombe/R. Rusinov (JMB Racing) 8° a 2 giri telaio n. 04/15441 Meteo: sereno; pista asciutta Lunghezza circuito: 3,624 km Fabio Babini e Thomas Biagi con la MC12 del Vitaphone Racing Team, conquistano il terzo posto nel terzo appuntamento della serie FIA GT a Silverstone, e si portano al primo posto nella classifica piloti, appaiati ad Andrea Bertolini e Karl Wendlinger (JMB Racing), quarti in Inghilterra, e a Michael Bartels/Timo Scheider (Vitaphone), giunti quinti. Il Vitaphone Racing Team mantiene il comando nella graduatoria a squadre, mentre la Maserati consolida ulteriormente la propria leadership nella Coppa Costruttori. La quarta MC12 in gara si è classificata in ottava posizione con Philippe Peter/Chris Buncombe e Roman Rusinov (JMB Racing), attardati da un “drive through” in corsia box dato a Buncombe. Ai primi due posti della gara, sulla pista di casa, si sono classificate le due Aston Martin di Lamy/Kox e Brabham/Turner, che però non partecipano all’intero campionato e pertanto non prendono punti. Babini/Biagi autori di una corsa impeccabile e tutta d’attacco, hanno dato filo da torcere ai rivali sulle vetture britanniche. Purtroppo, nei pit-stop le Maserati pagavano dieci secondi in più rispetto alle vetture inglesi, più veloci nel rifornire benzina in virtù del particolare posizionamento del serbatoio. Babini è stato autore di un’ottima partenza superando con tanto mestiere l’Aston di Lamy, e posizionandosi in seconda posizione dietro a Turner, tentando più volte anche il sorpasso al battistrada. Le soste ai box, iniziate al 45° giro, hanno rimescolato le carte in testa alla gara, con quattro vetture (le due Aston, l’MC12 di Babini/Biagi e la Corvette) a lottare per le prime posizioni. La MC12 di Bertolini/Wendlinger è riuscita a risalire alcune posizioni, rispetto all’ottavo posto sulla linea di partenza. La coppia del JMB Racing ha lottato a lungo con l’altra MC12 Vitaphone di Bartels/Scheider. Nella seconda fase della competizione, in coincidenza del secondo rifornimento, Thomas Biagi è stato anche al comando per alcune tornate. Alla fine, la bandiera a scacchi ha visto Lamy tagliare il traguardo davanti a Turner, a Babini in rimonta, e a Wendlinger che ha preceduto Scheider. Ricordiamo che le MC12 numero 10 e 15 partivano con 40 kg di zavorra più altri 10 assegnati a inizio stagione, mentre le GT del Tridente numero 9, ne aveva 70 (60 più 10). Tutte le MC12 hanno una configurazione aerodinamica penalizzante, a differenza degli avversari, senza splitter anteriore e con l’ala piccola posteriore come richiesto dalla Federazione. Senza carico aerodinamico era molto difficile poter vincere qui a Silverstone, sul circuito intermedio. Fabio Babini: “L’auto era perfetta: ho avuto la possibilità di spingere a fondo e di mettere pressione alle Aston, per cercare di approfittarne. Riuscivo ad avvicinarmi, ma in uscita di curva, in accelerazione riprendevano il vantaggio. Ad ogni modo per noi il week-end è positivo. Abbiamo conquistato un primo posto virtuale, che ripaga Maserati, il team Vitaphone e Pirelli per il lavoro fatto, e che ci permette di portarci in vetta al campionato.” Ricordiamo che Babini a Magny Cours era stato votato dai giornalisti, miglior pilota della corsa. Thomas Biagi: “Sono soddisfatto. Si tratta del tredicesimo podio su quattordici gare disputate nel FIA GT. Io e Fabio siamo andati molto bene e sono stato anche in testa per alcuni giri. Senza carico aerodinamico, non potevamo essere più veloci.” Nel FIA GT le MC12 gareggiano in esclusiva con pneumatici Pirelli della gamma Racing P Zero, così come nella serie ALMS in nord America. Questa collaborazione è un'ulteriore conferma del successo dell'abbinamento in pista tra Maserati e Pirelli, successo confermato anche dai buoni risultati ottenuti nella serie Tricolore GT.
  19. Schumacher: 'Portare la vettura al limite a Monaco è una vera sfida' Maranello, 17 maggio - Michael Schumacher, nell'imminenza del Gran Premio di Monaco, affronta le tematiche tecniche della prossima corsa, illustrando le caratteristiche del tracciato monegasco: "La gara di Monaco si può descrivere nel modo più semplice possibile - afferma il pilota della Ferrari - usando una dei molti detti della F1: go quick, don't crash. Sii veloce e non fare incidenti. Infatti Monaco non permette alcun errore, un errore significa che la gara è finita. E' per questo che mi piace così tanto: poichè è una vera sfida gareggiare su questo tracciato così stretto e tra tutti quei guard-rail con la nostra velocità. Monaco per me è sempre uno dei momenti clou della stagione, infatti come si sa mi piacciono i tracciati esigenti dal punto di vista tecnico. Il sette volte Campione del Mondo spiega per quali ragioni il circuito cittadino di Monte Carlo rappresenta una sfida unica per un pilota di Formula 1: "E' una vera sfida riuscire a condurre l'auto fino al limite date le particolarità che caratterizzano Monaco: molti avvallamenti, segnaletiche sull'asfalto e un'inusuale superficie, tanto per nominarne alcune. Richiede molta precisione e sensibilità ma se riesci a farcela questo ti fa sentire molto bene. Bisogna avere un pacchetto generale molto buono - continua Schumacher - e un set-up ottimale per tutti i differenti tipi di curve. Naturalmente sono molto importanti i freni e allo stesso tempo è anche necessaria una buona trazione". Il tedesco conlude sottolineando l'importanza di conquistare una buona posizione in griglia: "La qualifica è un fattore particolarmente determinante qui perchè è molto difficile avere l'opportunità di superare durante la gara e per questo la posizione sulla griglia è decisamente rilevante. Questo è stata in un certo senso la nostra debolezza ultimamente, quindi vediamo un po'come andrà a Monaco. Qualunque cosa succeda sarà divertente. Monaco è assolutamente unica".
  20. GP di Monaco - Una sfida unica per piloti e tecnici Monte Carlo, 17 maggio – Il Gran Premio di Monaco è giustamente famoso non solo per la lunga tradizione o l’ambientazione unica che lo caratterizzano, ma anche per l’eccezionale sfida tecnica che rappresenta nei confronti di piloti e tecnici. Per dirla tutta, se gli organizzatori della gara si candidassero oggi per ottenere l’autorizzazione a far disputare il Gran Premio, le autorità sportive non darebbero mai il nulla osta, considerata natura del circuito. Una sede stradale estremamente stretta, la superficie piena di avvallamenti, deturpata dalla segnaletica stradale orizzontale e dai tombini, sono infatti elementi che non si intonano affatto con la Formula 1 moderna e con le sue mega-strutture adatte ad ospitare VIP e visitatori di riguardo. Per adeguare Monte Carlo alle esigenze del Circus, lo scorso anno è stato realizzato un nuovo Paddock, più grande e confortevole. Nonostante tutte queste contraddizioni, il binomio Formula 1 – Gran Premio di Monaco rimane inscindibile, tanto quanto quello Formula 1 – Ferrari. Fino a qualche anno fa la corsa di Monaco impegnava severamente i piloti nell’atto della cambiata, oggi i meccanismi dispositivi al volante hanno reso meno gravoso il compito dei corridori ma per il cambio in sé, considerato come elemento tecnico della monoposto, il carico di lavoro su questa pista rimane molto alto. La scatola del cambio è senza dubbio uno dei componenti più delicati tra quelli presenti sulle vetture di Formula 1, in termini di progettazione, costruzione e sviluppo. Non è un elemento che contribuisce in modo essenziale alle prestazioni della vettura ma è piuttosto uno dei fattori che incide di più sull’affidabilità. “Il design della scatola cambio è strettamente connesso alle esigenze aerodinamiche della vettura – dice Diego Ioverno, specialista per quanto riguarda i cambi della Scuderia Ferrari Marlboro -. La sfida più grande che ci troviamo ad affrontare è riuscire a realizzare un cambio efficiente, alloggiandolo all’interno dello spazio fisico che ci viene concesso dagli aerodinamici”. Le nuove regole tecniche varate in questa stagione hanno costretto i tecnici ad apportare importanti modifiche strutturali a questa componente della monoposto. Ciò si è reso necessario soprattutto in relazione alla nuova configurazione del fondo vettura che ora viene a trovarsi ancora più vicino alla scatola. “Quando ci siamo trovati a ragionare su come interpretare le nuove regole, l’obiettivo che ci siamo posti è stato di riuscire a ottenere dal nuovo pacchetto-vettura nel suo complesso gli stessi livelli di prestazione che avevamo in precedenza. Per ottenere questo risultato abbiamo dovuto sacrificare l’area del cambio – continua Ioverno -. Convivere con le limitazioni e fare sempre del nostro meglio fa parte del nostro lavoro, ma in questo caso possiamo davvero affermare che ci siamo dovuti confrontare con un situazione particolarmente scomoda: il cambio infatti può essere visto come una componente che dissipa l’energia, essendo collocato proprio fra il motore e le ruote!”. In sintesi: più grande è il cambio, maggiore sarà la sua affidabilità, ma dimensioni e peso sono inversamente proporzionali alle prestazioni e i tecnici sono continuamente impegnati nel tentativo di rendere la vettura sempre più leggera, così da poter collocare il peso nelle parti più basse della macchina, usando la zavorra per abbassare il più possibile il baricentro. Non è un segreto che il cambio della F2005 abbiamo sofferto di qualche problema di affidabilità, dovuti alla sua gioventù, e Ioverno rivela che questi inconvenienti sono la conseguenza della nuova filosofia progettuale e costruttiva con cui è stata realizzata la scatola: “Il grande cambiamento rispetto all’anno scorso è stato il tipo di materiale utilizzato per realizzare la scatola del cambio – spiega il tecnico di Maranello -. Due anni fa avevamo usato il titanio, lo scorso anno abbiamo optato per la soluzione carbonio – titanio e quest’anno l’uso del carbonio è preponderante, quest’ultimo però è un materiale piuttosto difficile da manipolare. Nel momento in cui ci si rivolge ad una nuova tecnologia si imparano molte cose ma al tempo stesso ci si scontra con nuovi problemi. La nostra sfida consiste proprio in questo, aggiungiamoci poi il fatto che i tempi di sviluppo sono estremamente ridotti”. Può sembrare strano che la scatola del cambio, che ad un osservatore distratto può apparire come un semplice contenitore per gli ingranaggi stessi, possa causare dei problemi.”Gli ingranaggi del cambio e gli altri particolari si muovono in relazione a quanto ciò che li contiene lo permette, perché la scatola funge anche da supporto di questi elementi – spiega Ioverno -. Dal punto di vista ingegneristico, la difficoltà consiste nelle diverse condizioni termiche in cui operano gli elementi interni e la scatola, esterna, in carbonio. Questo significa che tutto ciò che sta all’interno è sottoposto ad un maggiore stress”. In termini di numero e frequenza delle cambiate il circuito di Monte Carlo rappresenta il banco di prova più impegnativo della stagione: “Solo in gara il pilota effettua circa 3600 cambiate, più o meno il 20% in più di quello che accade a Monza, il circuito meno impegnativo per questo elemento della monoposto” – dice Ioverno. La natura del circuito aggiunge poi ulteriori complicazioni: “Monaco è una pista strana, piuttosto…accidentata. I piloti non riescono a cambiare mai nello stesso punto, quindi preparare questa corsa è molto difficile. Quando la monoposto sobbalza sui tombini o sugli avvallamenti dell’asfalto, l’intera trasmissione comincia ad oscillare mettendo sotto stress il cambio stesso. Questo elemento è molto difficile da far funzionare al meglio su una Formula 1, i rapporti non sono sincronizzati come su una vettura stradale. Dobbiamo “pilotare” la cambiata attraverso il controllo dei giri motore, coordinandoli con l’attuatore che controlla il movimento degli ingranaggi. Per cambiare, dunque, è necessario che tutto sia in fase, ovvio che se tutto si mette ad oscillare la faccenda si complica e aumenta spropositatamente il rischio di danneggiare l’intero meccanismo”. Pensare che l’uso dei cambi al volante e l ’alta tecnologia implichino che il pilota non rischi più di sbagliare il tempo della cambiata è dunque un luogo comune privo di fondamento: “Il processo in sé dura pochi millesimi di secondo – spiega Ioverno -, in un così breve periodo di tempo accadono però molte cose. Così, se si aziona il sistema proprio nel momento in cui il motore varia il proprio regime, magari a causa del sobbalzo su un cordolo, il cambio va fuori fase, si rischia anche di non riuscire ad inserire la marcia desiderata. E’ tutto al limite e i nostri attuatori non sono certo costruiti per far salire o scendere i rapporti di velocità di un camion! Se la coppia motrice è maggiore rispetto a quanto è stato programmato, non si riuscirà mai e poi mai a far funzionare il cambio. Con la tecnologia attuale, quando si cambia marcia il controllo di trazione non deve essere in fuzione. Le due cose infatti non possono coesistere. Poniamo ad esempio che il pilota spinga la leva posta sul volante per effettuare un passaggio di marcia: in quel momento il sistema elettronico spegne tutti i dispositivi ad esclusione di quelli di sicurezza, iniziando il processo che porta a completare la cambiata. E’ un flusso molto veloce che varia di volta in volta, a seconda della marcia che si innesta. Varia anche il tempo impiegato ad effettuare i passaggi, in alcuni casi si parla di meno di 10 millesimi di secondo, ma la media è attorno ai 25-30”. La progressione verso l’alto delle marce non è una fase molto critica, presenta il solo svantaggio di dissipare la potenza erogata dal motore, la scalata invece ha importanti conseguenze in termini di stabilità complessiva della monoposto. Basti immaginare cosa accadrebbe alle ruote di una vettura stradale se si passasse dalla quinta marcia alla prima nel giro di un secondo. Su una Formula 1 può essere necessario scalare dalla settima alla prima in meno di tre secondi. Se si tiene conto di tutte queste complessità, sommandole alle difficoltà poste dall’asfalto monegasco, ci si rende conto che il ben poco affascinante meccanismo del cambio gioca un ruolo vitale, nel fascinoso fine settimana del Principato.
  21. Emozioni Ferrari a Las Vegas con il monomarca 360 ed il Challenge storico Maranello, 17 maggio 2005 - Nello scorso weekend sono tornate in pista, al Las Vegas Motor Speedway, le serie americane Ferrari Challenge Trofeo Pirelli e Shell Ferrari Maserati Historic Challenge, rispettivamente per il secondo ed il terzo appuntamento stagionale. Per quanto riguarda il monomarca riservato alle vetture 360 Modena, Doug Peterson si è aggiudicato la gara-1 disputata sabato, regolando al traguardo Mike Zoi e Jimmy Pugliese, nell’ordine. Emmanuel Anassis ha invece vinto la corsa successiva di domenica, lasciando la piazza d’onore a Philip Shearer ed il terzo posto a Steve Pruitt. Peterson, pilota del team Shelton, conserva la leadership nella graduatoria generale, con Alex Quaid in seconda posizione. Nel campionato dedicato alle auto d’epoca del Cavallino Rampante e del Tridente, la Ferrari 308 di John Goodman si è imposta in entrambe le competizioni della categoria freni a disco, mentre la Maserati 200 SI di Tom Price ha realizzato una doppietta nel gruppo con impianto frenante a tamburo. In Nord America, il Ferrari Challenge Trofeo Pirelli sarà nuovamente di scena il 12 giugno a Montreal in concomitanza con il Gran Premio del Canada F1, con due settimane d’anticipo rispetto alla prossima tappa dello Shell Ferrari Maserati Historic Challenge in programma a Mont-Tremblant nell’ambito del ‘Ferrari Festival’.
  22. Effettuato il collaudo delle tre monoposto per Monaco Maranello, 16 maggio Circuito: Pista di Fiorano, 2,976 km - circuito corto 1,413 km Pilota: Luca Badoer Vettura: F2005 Meteo: temperatura aria 18/23 °C, asfalto 32/40 °C. Sole poi nuvoloso. Luca Badoer ha effettuato oggi il collaudo delle tre monoposto che la Scuderia Ferrari Marlboro utilizzerà nel prossimo Gran Premio di Monaco, in programma domenica 22 maggio. Badoer ha completato in totale 56 giri (sei sulla versione corta del tracciato), ottenendo un miglior tempo di 59”145.
  23. Schumacher: 'Dobbiamo solo pensare a lavorare per risalire' Maranello, 16 maggio - Il week end festivo di pentecoste è ormai quasi terminato per Michael ed ora il Campione del Mondo si sta preparando per la gara prestigiosa di Monte Carlo. Come al solito il week end di gara inzia già da mercoledì , poiché il venerdì come da tradizione è libero; una singolarità nel calendario della Formula 1. Per questo Michael arriverà nel Principato già domani nel tardo pomeriggio. In seguito a quanto accaduto nella gara di Barcellona il tedesco dovrà scendere in pista fra i primi durante le qualifiche: uno svantaggio ancora più grande a causa del la natura del tracciato di Monaco. La situazione di partenza, quindi, non è per niente favorevole ma Michael rimane comunque calmo: "Questo fa parte del regolamento - dichiara Schumacher -, logicamente tenteremo di fare del nostro meglio. Stiamo attraversando una fase di debolezza proprio ora ma lo sport è anche questo: ci sono sempre alti e bassi. Abbiamo fatto molto bene per un lungo periodo, il che è inusuale, ma al momento ci troviamo in una fase di piccolo calo. Conosciamo i motivi e questa è la cosa più importante. Ora dobbiamo solo pensare a lavorare per risalire. Il bello è che nessuno di noi rinuncia e che ognuno lavora imperterrito. Anche i piccoli passi mostrano i loro effetti e già ora abbiamo fatto alcuni progressi , anche se a prima vista può non sembrare così". Monaco è una gara speciale, perchè non è paragonabile a nessun'altra. A Michael piace questo circuito: "Io lo collego a tanti bei ricordi e vengo qui sempre molto volentieri. Semplicemente mi diverte molto guidare lungo questo tracciato . Anche se questa volta sarà molto difficile per noi, perchè la posizione di partenza sulla griglia a Monaco è in un certo senso decisiva per l'andamento della gara: ma questo non diminuisce il mio entusiasmo. Noi tutti non vediamo l'ora di affrontare questa sfida . Rinunciare non è un'opzione, e rinunciare ancor prima di aver tentato è completamente fuori questione. Come già detto questo è sport, e nello sport tutto è ancora possibile". Come inizio tradizionale del Gran Premio di Monte Carlo c'è il match della nazionale piloti contro il Team delle Stars con il Principe Alberto. Il fischio d'inizio del gioco sarà alle ore 19.00 allo stadio Louis II di Monaco, e oltre a Michael giocheranno come sempre molti altri piloti ed ex piloti di F1.
  24. IL FIAT FREESTYLE TEAM SI PREPARA ALL’ESTATE CON UN NUOVO ATLETA: GIORGIO ZATTONI Nuova declinazione per il FIAT Freestyle Team, la squadra di snowboard e freestyle sponsorizzata da Fiat che parteciperà ai prossimi Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. Nuovo sport e nuovo atleta. Giorgio Zattoni, uno dei più forti skater al mondo, il primo ad aver mail concluso non in gara un 900° (ovvero due giri e mezzo sulla tavola), andrà ad unirsi agli snowboarder Giacomo Kratter, Tania Detomas e Simone Malusà e ai freestyler Mattia Pegorari e Claudio Bosia. Grazie al progetto del Freestyle Team, FIAT è entrata a far parte a pieno titolo dell’universo giovane e originale del freestyle, naturale quindi l’approccio al mondo dello skate, simbolo per eccellenza del mondo street. Per farlo ha scelto sicuramente uno degli atleti più forti del panorama mondiale. Giorgio Zattoni nasce il 20 marzo 1976 a Savarna (RA). Alla sola età di 12 anni ha il primo approccio con la tavola da skateboard. Nel 1990 vince quasi tutte le competizioni di campionato Italiano mini, street e vert. Nel 1992 escono i suoi primi pro model di tavole per Powell, Zattoni Pitfall e Zattoni Impala, ed è il primo ed unico skaters italiano ad essere professionista per una società statunitense. Fra il ’92 e il ‘95 “skeita” alla grande in Italia e in Europa, vincendo molte competizioni, fra cui il contest open a Basilea in tutte e tre le discipline: Vert, Street e Miniramp. Nel 1996 si trasferisce negli Stati Uniti e partecipa a tutte le gare Hard Rock Cafè, X-games. Nel 1997 si piazza sempre nei primi cinque in tutte le gare professionistiche e vince il campionato Europeo Vert ad Amsterdam per la seconda volta. Nel 1999 escono la sua terza, quarta e quinta tavola; a fine anno si ritira dallo skateboarding made in USA. Vince l’Ispo Munich Vert Contest e Best Trick, vince il Best Trick a Malmo e vince lo Slam Trick Street di Marina di Ravenna. Nella primavera del 2003 corona uno dei suoi progetti più ambiziosi: al Marianna Skatepark di Mezzano (RA) si costruisce uno dei vert più grandi del mondo, alto 5 metri e largo 24 metri nel quale si organizzano contest su invito di grande importanza. Il 2003 lo vede vincitore dello Slam Trick Vert, è l’unico skater ad avere vinto lo Slam Trick in tutte e due le discipline. Nel 2004 è la seconda persona al mondo a chiudere il 900° e la prima ad averlo chiuso non durante una gara. Da alcuni mesi nel 2005 sta già lavorando su un nuovo progetto, costruire uno skatepark al coperto che possa ospitare contest di livello europeo e mondiale. La prima uscita ufficiale come atleta del team più cool del freestyle sarà in occasione dello Slamtrick 2005, contest internazionale di skateboard di cui FIAT sarà sponsor, che avrà luogo a Mezzano e Marina di Ravenna dal 10 al 12 giugno. Per l’ennesimo anno l’attenzione di tutti è rivolta al padrone di casa. Zattoni entusiasta del progetto, ha dichiarato: “Sono fiero di essere entrato a far parte di questo progetto. Sin dall’inizio mi ha molto entusiasmato e sono felice di poterne trovare una declinazione sullo skate”. Come i suoi compagni degli sport invernali anche Giorgio si muoverà da uno skatepark all’altro a bordo di una agile e scattante FIAT Idea 1.9 Multijet, azzurro Lagoon brandizzata Fiat Freestyle Team. Tutte le attività di Giorgio Zattoni potranno essere seguite sul sito ufficiale www.fiatfreestyleteam.com.
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