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C'era più di un problema: - spazio ridotto a causa anche delle sospensioni anteriori a quadrilatero; - problema di carichi sul frontale, che non era progettato per una distribuzione del genere. Il secondo problema sussisteva anche per Croma, ma essendo un prototipo ovviamente sovvertiva a qualsiasi vera esigenza dei modelli stradali. Non ricordo nemmeno se fosse funzionante, tra l'altro
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ttps://www.ladige.it/territori/valsugana-primiero/2020/03/24/levico-devastante-incendio-bosco-sopra-paese-intervenuto Notare la seconda manovra di riempimento ? VID-20200324-WA0056.mp4
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E' che purtroppo, a differenza dei parafago anteriori, quelli posteriori fanno parte della scocca, quindi non basta una banale sostituzione
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Infatti Il riassunto è che se vuoi andare in folle (per fare più strada) senza consumare, tocca scollegare far spegnere il motore.
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Esatto, se vuoi far spegnere il motore, devi mettere in folle (non basta premere la frizione) e devi essere al di sotto di una certa velocità, stabilita da costruttore. Se invece hai il cambio automatico, le auto che sono predisposte per il veleggiamento fanno aprire la/le frizione (se DSG), oppure mettono in folle al rilascio del gas, eventualmente facendo spegnere il motore al di sotto di certe velocità. Il senso è quello di sfruttare in decelerazione, l'energia cinetica accumulata in precedenza, ed al contempo spegnere il motore in quanto inutile in quella fase (non andrebbe nemmeno in cut-off, salvo alcune Suzuki).
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Quindi l'auto è ancora in sviluppo, tant'è che l'ala posteriore definitiva sarà dei tipo mobile. Tutta la carrozzeria frontale ora è in carbonio (cofano, paraurti e parafanghi). Il motore è stato meccanicamente rivisto a livello di pistoni e loro raffreddamento. Cresce ovviamente la pressione di sovralimentazione e la linea di scarico, come già sappiamo, è dedicata.
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Perché il caricatore moderno, applica un ciclo periodico di carica che aiuta a mantenere in salute la batteria. Senza addentraci sull'elettro-chimica, si è visto che le batterie al piombo reagiscono meglio a questo tipo di mantenimento, specie quando hanno già raggiunto un buon livello di carica. Forse non mi sono espresso bene nel precedente messaggio: i cavi della macchina, lasciali pure attaccati alla batteria, mentre è in carica.
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Lascia pure attaccato, così è più probabile che le centraline non registrino guasti da bassa tensione. Quadro spento ovviamente. Non conoscendoli non ti so dare una risposta certa, tuttavia alla luce del ciclo di funzionamento che descrivi, è probabile che quello più recente sia computerizzato ed abbia qualche programma di mantenimento: pertanto io userei proprio quest'ultimo
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Avere gli scarichi dei motori davanti alle eliche, lo rendono veramente particolare come timbro sonoro Video interessante:
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A tal proposito, in questi giorni di relativo poco traffico passeggeri, mi capita di udire spesso (e vedere poi su FR24) i Piaggio della AirGO. Non li avevo mai sentiti volare così di frequente come ora.
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Che i tempi siano lunghi lo intuiamo tutti, quindi fra di noi che ne discutiamo come al bar, siamo pronti a scommettere nella reiterazione delle misure restrittive Però se fai un articolo, lo devi spiegare perché parli di 100 giorni, affinché per chi legge sia chiaro se si tratta di supposizioni, rumors, o fonte certa.
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Faccio un irregolarissimo "UP", perché ho estrapolato e successivamente integrato, il messaggio inizialmente presente in questa discussione:
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La qualità dell'aria a seguito delle restrizioni per coronavirus
nella discussione ha aggiunto J-Gian in Elettrificazione e Tecnologie per l'Ambiente
A seguito delle restrizioni alla circolazione delle persone, introdotte a partire dal 09/03/2020 per il contenimento del virus Codvi-19, anche il numero di veicoli in circolazione è sensibilmente sceso. Secondo la "logica dell'amministratore locale tipo", la riduzione del traffico veicolare, assieme alla chiusura di molte attività, avrebbe dovuto ripercuotersi positivamente sulla qualità dell'aria delle città. Il miglioramento della qualità dell'aria effettivamente sembrava esserci stato, almeno nel milanese, precedentemente al 15/03/20: Lo scenario però presto è cambiato nelle giornate del 17 e 18 marzo 2020: Cos'è successo? Iniziale "merito" delle particolari condizioni meteorologiche? Successivo contributo dei riscaldamenti domestici, a veicoli fermi? Sono le ipotesi che faremmo un po' tutti, ma ARPA Lombardia giustamente frena, suggerendo la necessità di approfondimenti: Si sbilancia un po' di più ARPA Veneto, evidenziando come il meteo sia il principale attore nel ristagno o nella dispersione degli inquinanti. E che il gran numero delle persone chiuse in casa durante il periodo di restrizioni 08/03-13/03/20, potrebbe aver inciso attraverso l'utilizzo dei riscaldamenti domestici. A far eco alle ipotesi, si è riscontrato che proprio in quei giorni, la qualità dell'aria in Veneto è stata decisamente pessima. Un estratto:- 74 risposte
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