Vai al contenuto

car low

Utente Registrato
  • Numero contenuti pubblicati

    343
  • Iscritto il

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di car low

  1. Domanda per i tanti appassionatissimi alfisti del forum. E' vero che ci fu un momento in cui Fiat pensava di derivare l'erede della 155 da quest'auto, per reintrodurre la TP senza dover progettare un pianale ex novo? L'ho letto da qualche parte... Mi sembra strano, dato che il pianale era quello della biturbo, quindi abbastanza vecchiotto, pero' le dimensioni di questa quattroporte erano proprio quelle di una segmento D.
  2. Ritorno sull'argomento dopo un lungo periodo nel quale non mi sono potuto connettere a internet. Innanzitutto prendo atto di aver scritto una cavolata negando che il povero Benito Albino fosse il figlio di Mussolini. Sembra che ne siate tutti convinti, io non ho visto il programma, per cui vi credo e faccio pubblica ammenda della fesseria scritta, non e' la prima che scrivo e spero che non sia l'ultima! Quello che mi ha fatto indignare dell'articolo riportato era il misto di sensazionalismo, leggereza e malafede degli autori. Sensazionalismo, perche' se alla Rai ogni tanto si ricordano di essere servizio pubblico e di dover fare anche programmi culturali dovrebbero anche scegliere argomenti di reale approfondimento storico, non pettegolezzi. Leggerezza, perche' nell'articolo si insinuava abbastanza chiaramente che il Duce non fosse estraneo alla morte del figlio. Delle due l'una, o ci sono le prove, e allora la notizia ha ben altra portata storica, o le prove non ci sono, e allora non ci si deve permettere di fare certe insinuazioni. E infine malafede, perche' certe insinuazioni si possono fare su Mussolini, ma non ci si permetterebbe mai di farle su altri personaggi storici. E' un po' la versione moderna dell' "uccidere un fascista non e' reato", insinuare cose turpi su Mussolini senza prove certe, non solo non e' reato, ma e' anzi meritorio e politicamente corretto. Forse chi ha visto il programma potra' dire che era serio ed equilibrato, ma a me dal tono dell'articolo era sembrato l'ennesima esagerazione di giornalisti in cerca di pubblicita'.
  3. La storia dei subordinati troppo zelanti puo' andar bene per Matteotti, non per un figlio segreto... chi poteva garantire che il Duce non avrebbe reagito male al fatto che gli avevano ucciso il figlio? sempre che quello fosse effettivamente il figlio. Credo anche che se se ci fossero prove minimamente plausibili su questa storia ci sarebbero le foto del povero Benito Bernardi su tutti i libri di scuola per mostrare ai fanciulli che specie di macellaio fosse Mussolini, uno che fa uccidere il proprio figlio! Boh, ma poi a Raitre non hanno niente di meglio da fare che rovistare fra i pettegolezzi della storia?
  4. Mah, non ho visto il documentario, ma letto cosi' mi sembra l'ennesima palata di merda su un personaggio sul quale spalare merda e' uno degli sport nazionali. Forse e' perche' il grande odio e' uno degli epigoni del grande amore... ma piu' probabilmente ormai e' finito sia l'odio che l'amore. Il personaggio fa audience, se ci si aggiunge una notizia sensazionale come un figlio illegittimo ucciso per suo ordine (mi domando come mai in 60 anni nessuno abbia mai scoperto nulla), l'effetto e' garantito. Resto comunque molto dubbioso, avra' avuto tanti difetti Mussolini, ma non mi sembra il tipo che fa uccidere il figlio, e credo anche che nel '42 avesse ben altro a cui pensare.
  5. Magari fosse come dici tu, Guglielmo, e il debito fosse ininfluente. In realta' e' l'alto valore del debito accumulato in Italia che rende la nostra situazione ben diversa da quella di Francia e Germania. Loro possono permettersi di fare investimenti che daranno ritorni negli anni futuri perche' sono poco indebitati, noi non dovremmo perche' abbiamo gia' un debito enorme. Per fortuna nostra il patto di stabilita' non lega il valore del deficit a quello del debito pubblico, come pure sarebbe logico, ma c'e' il forte rischio che una futura riforma lo faccia. Se cio' accadesse noi avremmo vincoli molto piu' stretti di Francia e Germania. Io personalmente continuo ad essere scettico sulla possibilita' che i politici siano in grado di scegliere i migliori investimenti per il paese e quindi sono contrario all'idea che essi "effettuino spese che diano ritorni pluriennali", gia' ne hanno effettuate troppe di spese e di pluriennali ci sono solo gli interessi sul debito che hanno accumulato. Quanto all'idea di mantenere alti i consumi con la spesa pubblica, puo' essere utile in funzione anticongiunturale, ma l'Italia non cresce da piu' di 10 anni, non si puo' piu' parlare di fase congiunturale negativa, bisogna affrontare i nodi seri.
  6. Hai perfettamente ragione. Purtroppo finora sono stati i produttori di scarpe, cavatappi, vestiti e sedie a mandare avanti questo paese. Ad essere cinici, ci sarebbe la vecchia spiegazione di Montanelli, per cui non ci si deve meravigliare che gli italiani siano i migliori sarti e cuochi del mondo, con la storia che abbiamo non possiamo che essere i migliori nei mestieri servili. Cattiverie a parte, dobbiamo sperare che sarti, scarpari e cuochi continuino a fare egregiamente come sempre il loro lavoro, e che nel frattempo crescano anche industire più tecnologicamente avanzate. Quale potrebbe essere il ruolo dello Stato? Forse, date le esperienze passate e la qualità della nostra classe politica, meno fa e meglio è. Senò, potrebbe aiutare molto oculatamente quel poco di buono che già abbiamo, da St Microelectronics ad Alenia, alla stessa Fiat, ma spingendole a rafforzarsi nel mondo, non a campare di sussidi in Italia. E poi rendere l'ambiente economico più favorevole agli investimenti italiani ed esteri liberalizzando i mercati e riducendo vincoli e tasse.
  7. Io temo che c'entri. Se un paese che non riesce a crescere perché ha imprese poco efficienti e innumerevoli colli di bottiglia, droga l'economia con iniezioni di spesa pubblica accumulando debito (la storia dell'Italia negli anni ottanta), evita di affontare la realtà e reagire. Quando si trova ad affrontarla è ormai troppo tardi e si arriva ai fallimenti. E' questo che è successo in Italia per tanti anni ed è questo che stava succedendo (speriamo che non sia troppo tardi) anche con la Fiat. I fallimenti nell'elettronica e nella chimica sono in buona parte dovuti all'incompetenza dei Ferruzzi (Montedison) e di De Benedetti (Olivetti), aiutati da generose commesse pubbliche e soldi a fondo perduto fino a quando lo stato aveva soldi da buttare. Che gli altri paesi tutelino i campioni nazionali è vero fino a un certo punto. Negli Usa sono fallite decine di grosse compagnie aeree (dalla TWA alla United Airlines) e nessuno si è stracciato le vesti. La Francia è più attiva, è vero, ma i francesi hanno anche politici e uomini di Stato di altra statura, ahimé, che scelgono oculatamente dove e come intervenire. Comunque quando si parla di monopoli non si intendono solo le varie Enel, Eni, Telecom, Banche e autostrade che, fra l'altro, ci fanno pagare le bollette più care d'Europa, ma anche delle innumerevoli categorie protette da licenze a barriere alla concorrenza: dai notai, ai farmacisti, ai tassisti a quelli che hanno il banco al mercato o il ristorante.... In fin dei conti non sono loro quelli che tengono in piedi questo paese, ma le tante piccole e medie imprese che non hanno tutele e che devono sobbarcarsi i costi di tutte queste inefficienze.
  8. Il fatto stesso che le politiche keynesiane siano adottate oggi in maniera più o meno nascosta, è prova della poca credibilità che avrebbero politiche palesemente keynesiane. Intendiamoci, Keynes è stato un grande economista e ha detto tante cose (come diceva Massimo Troisi a proposito di Cooper...), alcune giuste, altre meno. Il Keynesismo com'è stato inteso negli anni sessanta e settanta, cioè "aumentate la spesa pubblica che questa genererà un aumento più che proporzionale del reddito, sì che le tasse in seguito copriranno quell'aumento di spesa", si è rivelato fallimentare. E lo provano gli enormi debiti pubblici e/o tassi di inflazione dei paesi che hanno seguito quelle politiche. Nella teoria economica anche gli economisti di scuola keynesiana, come è la gran parte dei professori univesitari italiani, tendono a sostenere che politiche keynesiane sono adatte a superare le crisi congiunturali, ma possono ben poco di fronte a crisi strutturali come quella che attraversa l'economia italiana in questi anni. Noi abbiamo bisogno di riforme strutturali che liberalizzino l'economia rafforzando le imprese più efficienti e costringendo quelle meno efficienti (e spesso protette) a svegliarsi prima che sia troppo tardi e smettere di far pagare le loro inefficienze al paese.
  9. Ragazzi, non ci facciamo prendere in giro da Berlusconi e Chirac. La vecchia tesi keynesiana che la crescita economica si ottiene aumentando la spesa pubblica è stata sconfitta dalla storia (è la causa del pazzesco debito pubblico italiano) e dalla teoria economica (mai sentito parlare di monetarismo (Friedman), nuova macroeconomia classica (Lucas), Thatcher - Reagan & Co.?). Il patto di stabilità è l'unica difesa che abbiamo da altri anni di dissennate politiche di deficit spending con un ulteriore aumento del debito pubblico. Fra l'altro la riduzione della spesa pubblica dovrebbe essere la stella polare di una politica economica di destra... Non ci credete alle storie degli investimenti in infrastrutture e degli incentivi alla ricerca scientifica, sono solo balle per poter buttare soldi e comprarsi il consenso, ogni lira in più per i politici da spendere si traduce in maggiore potere per loro che dovranno decidere come spenderla, è questo il vero motivo dell'aumento della spesa pubblica. Le infrastrutture davvero utili possono essere costruite in project financing (coi soldi dei privati che si ripagano col pedaggio) e gli incentivi per la ricerca finanzieranno o carrozzoni pubblici che non fanno nulla (come quasi tutte le università e il CNR) o le imprese che hanno fatto una migliore attività di lobbying (non certo quelle più efficienti). E pensare che questa maggioranza ha vinto le elezioni promettendo meno Stato e più Mercato, e ora decide che per far ripartire l'economia l'unico strumento è aumentare il deficit pubblico, proprio come ai tempi del centrosinistra.... A quando la nazionalizzazione di qualche grande azienda in perdita? Povero paese nostro, speriamo solo che l'UE tenga duro!
  10. La verità è che il "male" è e resta un paradosso per tutte le religioni, specialmente per quelle monoteistiche che credono che ci sia un unico Dio, somma bontà. La conseguenza logica è: "Se Dio è somma bontà, perché esiste il male?" C'è poco da fare tutte le spiegazioni che le religioni hanno elaborato nei secoli non convincono troppo. La religione cristiana tende a parlare o di effetto diretto dell'uomo, come per le guerre: "L'uomo è cattivo e uccide". Sì, ma perchè Dio non interviene almeno per proteggere i buoni? O di punizioni di Dio per l'uomo peccatore. Ma per fortuna negli ultimi tempi la chiesa non si azzarda più a sostenere queste cose. Un'altra soluzione potrebbe essere quella cui, mi sembra, ricorrono spesso i mussulmani. Cioè, se Dio ha voluto che fosse così, è giusto così... anche questa tesi è un po' debole, in pratica non spiega nulla. Io credo che il male sia un paradosso sia insolubile, un'assurdità che non siamo in grado di spiegare. Però mi domando: Questo paradosso è un motivo sufficiente per negare l'esistenza di Dio? Premesso che non si può dimostrare logicamente nè l'esistenza, nè la non esistenza di Dio, non credo. A me sembra che eliminando Dio si aprano una grande quantità di questioni irrisolvibili. Perchè esiste il mondo? parlo della materia, degli atomi, delle molecole, dei pianeti e delle stelle. Perché, a quanto ne sappiamo, solo in uno di questi pianeti si è sviluppato una strana combinazione di molecole che chiamiamo vita? E perché, soprattutto, un solo, fortunato o sfortunato, agglomerato di molecole - l'uomo - ha sviluppato l'intelletto, la consapevolezza di sé, tanto da cominciare ad arrovellarsi con queste domande... In pratica per non riuscire a spiegare un aspetto del mondo, il male, finiamo col dover spiegare il mondo intero... In sostanza io la vedo così: che si decida di essere atei o che si decida di essere religiosi, il mondo è e resta un enigma, impossibile da capire con la ragione. Fra le due possibilità, per pigrizia, ottimismo, paura... sceglietelo voi il motivo, ho scelto di credere, o almeno tento di farlo. Come diceva Kierkegaard:"Credo quia absurdum est"
  11. car low

    Il blocco dei forestali in Calabria..

    1 - Televisione in napoletano??? Ma vi sentite bene? una commedia di Eduardo e un film di Toto' una volta all'anno, forse. Sulla preponderanza dell'accento romano posso essere d'accordo 2 - Insegnatelo il dialetto ai vostri figli! con questa storia del parlare tutti sempre in italiano (spesso un pessimo italiano dialettale) si sta distruggendo in una generazione un patrimonio di dialetti (lingue) che hanno secoli di storia (soprattutto al nord). L'importante e' sapere distinguere che cosa e' l'italiano e che cosa e' il dialetto e conoscerli entrambi. Se si parla in dialetto, o magari si inserisce una battuta o una parola in dialetto in un discorso fatto in italiano, lo si fa consapevolmente, non perche' non ci si sa esprimere in italiano.
  12. Il grande storico francese Legoffe sosteneva che l'impero romano finì non con le conquiste barbariche dell'Europa, ma con la conquista araba del nord Africa. La sua tesi è che fino ad allora (e passano ca 200 anni fra le due date) non si era rotta quell'unità culturale e commerciale che era stata la base per le varie civiltà mediterranee e per l'Impero romano. In seguito alla conquista araba, però, quella unità si rompe per sempre. Il nord africa comincia ad orbitare nell'ambito della civiltà islamica, con centro nel medio oriente e l'Europa lentamente si riorganizza attorno alla religione cristiana, alla fusione fra romani e germani, con un centro geografico spostato a nord. I due mondi non comunicano più, alle fasi di splendore di uno, ad esempio il medio evo per i mussulmani, corrisponde una fase di crisi dell'altro, e quando l'Europa occidentale ha cominciato a riprendersi lo sviluppo del mondo arabo si è arrestato. La frattura è stata fortissima, se ci pensate Tunisi è stata per secoli molto più vicina a La mecca o a Damasco che distano migliaia di km che a Trapani o Cagliari che distano poche centinaia di km.
  13. Io credo che l'errore strategico commesso da Fiat acquistando Alfa vada visto anche in termini di costo opportunità. Comprando Alfa la Fiat si è rafforzata ulteriormente in Italia dove era già fortissima. Con gli stessi soldi (ma qui sorge un altro problema: Fiat ha pagato il prezzo giusto per alfa, o ha avuto uno sconto?) poteva comprare Saab, per rafforzarsi in Nord Europa e USA anche con Lancia rimarchiate come la 9000, ovvero comprare Rover per rafforzarsi in UK, o Seat per la Spagna. Invece si sono attestati sulla linea del Piave al grido di "Non passa lo straniero!" Che però è passato lo stesso, in 15 anni Fiat è passata dal 60% del mercato al 28%... Quanto alla necessità di avere impianti in Europa per Toyota. Toyota già si è costruita un impianto modernissimo in Francia per la Yaris, inoltre per il costo della manodopera molto inferiore, ormai chi apre impianti automobilistici nell'UE va ad aprirli in Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Romania (vedi la stessa Toyota e Peugeot per la piccola). Siamo proprio sicuri che un impianto vecchio come quello di Termini Imerese, che perciò richiede grossi investimenti, geograficamente lontano da fornitori e mercati e con costi della manodopera italiani (e non cechi o slovacchi) sia un affare?
  14. Scusate, ma che credibilità hanno queste voci sulla vendita di Lancia a Toyota? Io non ho accesso a informazioni riservate, ma sulla base di ragionamento fatti dall'esterno credo che Fiat non abbia nessuna voglia di vendere e Toyota di comprare. Intanto, credo che Fiat potrebbe ottenere ben poco. In pratica cosa vende? Un marchio (ma qui non parliamo di griffe per i vestiti, ma di auto!) e lo stabilimento meno efficiente che ha, cioè Termini Imerese. Così facendo si priverebbe di uno dei pochi modelli di successo che ha (la Y) e della possibilità di incollare lo scudetto Lancia su macchine sue per aumentare vendite e guadagni a costo quasi zero. Aggiungiamo che se l'operazione "Lancia by Toyota" riuscisse, la principale concorrente sarebbe Alfa, sia per tipologia di auto (premium italiana, sportiva), sia per i mercati in cui i marchi sono radicati (soprattutto l'Italia). Toyota, invece, col marchio Lancia avrebbe la possibilità di entrare seriamente nel segmento premium europeo. Ma dovrebbe investire tantissimo. Se volesse rilanciare l'immagine del marchio in Europa non potrebbe limitarsi a marchiare Lancia le Lexus europee. Con una Fiat (e in Italia) può funzionare, ma una l'intera gamma Lancia "made in Japan" rimarchiata secondo me farebbe ridere. E credo anche che il problema fondamentale sarebbe di mentalità. I giapponesi sono sempre riusciti ad andare avanti da soli, imponendo i loro marchi nel mondo. Acquistando Lancia, Toyota ammetterebbe che per sfondare in Europa ha bisogno di un marchio europeo, che la sua immagine, i suoi primati per la tecnologia e la qualità dei prodotti, da soli non sono sufficienti... non credo che gente orgogliosa come i giapponesi farebbero mai una cosa del genere. Piuttosto investono seriamente su Lexus in Europa per ripetere il successo che hanno avuto negli USA, dopotutto quando sono entrati con un'auto pensata per i gusti degli europei (la Yaris) il successo non è mancato. Quanto alla gestione Fiat di Lancia, continuo a pensare che la fiat abbia fatto un grosso errore a comprare l'Alfa (cosa ammessa da Montezemolo qualche mese fa), e che essendo tutte e due le case radicate sullo stesso mercato (l'Italia) e avendo volumi di vendita relativamente piccoli, sia quasi impossibile per un costruttore farli andare bene entrambi.
  15. Io credo che la Cina si sia svegliata da più di venti anni, infatti è da più di venti anni che il suo reddito cresce a tassi del 9%! Il fatto è che la sua crescita è dovuta in gran parte ad investimenti esteri e americani, nel 2003 il 30% degli utili delle grandi imprese americane è stato prodotto in Cina... col cavolo che la bombardano! E' inutile illudersi di fermare questo processo, è meglio tentare di capire quali possono essere gli effetti della crescita cinese e come sfruttarne gli elementi positivi (tanto per parlare di auto, la Cina è ormai il primo mercato al mondo per la VW e non siamo che agli inizi!) e difendersi dai rischi, ad esempio abbandonando quei settori dove i cinesi hanno costi 10 volte inferiori ai nostri per concentrarci in quelli dove siamo più forti e se ci impegniamo possiamo restarlo anche fra venti o trenta anni.
  16. Confermo tutto quello che ho scritto, consulta un qualunque libro di storia e vedrai che ho ragione. Nella prima guerra mondiale la Germania ha sconfitto la russia e hanno siglato il trattato di pace a Brest Litovsk il 3 marzo 1918 (scusa la pedanteria, maggiori informazioni puoi trovarle su google digitando Brest Litovsk), in cui i tedeschi imposero ai russi di mollare un po' delle conquiste fatte dagli Zar in Europa. Solo in seguito la Germania è stata sconfitta a occidente da Francia, Inghilterra e USA. I documenti di Lenin sull'indipendenza dei popoli scritti prima del '17 saranno stati documenti di propaganda per incitare alla ribellione tutti i popoli non russi che facevano parte dell'impero zarista. Fatto sta che, a parte ciò che fu imposto dai tedeschi, i sovietici non diedero l'indipendenza a nessuno di questi popoli (dagli armeni, ai georgiani, ai Ceceni, ai Tagiki, Kazaki, ecc. ecc....), anzi stalin si divertiva anche a deportarli, quelli del Caucaso in Siberia e viceversa... E che Estonia, Lettonia e Lituania negli anni trenta fossero regimi fascisti non è assolutamente vero.
  17. Andiamo su! L'unione sovietica fino agli anni '50 era quella di Stalin, dove si facevano morire di fame sei milioni di kulaki (tanto per citare uno solo dei tanti crimini!). L'indipendenza della Finlandia l'hanno imposta i tedeschi. Subito dopo la rivoluzione d'ottobre la Russia chiese ai tedeschi di trattare la pace e le trattative portarono al trattato di Brest Litovsk (1918). I tedeschi imposero condizioni molto dure, fra cui di concedere l'indipendenza a Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Ucraina. Poi in seguito alla sconfitta tedesca i sovietici riuscirono a riconquistare l'Ucraina. Stalin si riprese il resto durante la seconda guerra mondiale accordandosi prima con Hitler e poi con gli alleati. Se la Finlandia ce la fece a restare indipendente fu solo perché i finlandesi si batterono come leoni (e riuscirono anche a suonargliele ai sovietici!) e perché a guerra finita Stalin decise di accontentarsi della loro neutralità e non pretese di trasformarli in un altro stato satellite.
  18. Prima di tutto lasciamo perdere il numero di libri che avrei letto, o non letto sul federalismo, e le chiacchiere che mi avrebbero raccontato, atteniamoci ai fatti. Il federalismo è un sistema efficiente negli stati federali, ma c'è un piccolo problema: gli stati o nascono federali (USA, Germania, Svizzera, ecc. ecc.) e nascono quasi sempre da confederazioni di stati diversi che decidono di unirsi, o nascono centralisti. Purtroppo nel 1860 i piemontesi decisero di costruire in Italia uno stato centralista di stampo napoleonico. Non ci sono nella storia casi riusciti di stati centralisiti che diventano federali, proprio per il motivo esposto sopra. Nel momento in cui c'è una struttura amministrativa centrale, è pressoché impossibile smantellarla per sostituirla con strutture locali (le organizzazioni tendono ad autoalimentarsi), si fisce perciò con l'aggiungere alla struttura centrale quelle locali con la moltiplicazione delle spese. Poi, se a voi lombardi non sembrano sufficienti le tasse che pagate e volete pagarne di più per far aumentare le competenze e le dimensioni della burocrazia della Regione Lombardia, liberissimi... il fatto è che la ricetta viene proposta per tutto il paese! Quanto all'illusione che le cose gestite a livello locale funzionino sempre meglio vorrei farti qualche domanda: ti fidi di più dei vigili urbani (comunali) o dei carabinieri (nazionali)? Credi che sia più trasparente un concorso (o una gara d'appalto) fatto da un comune, o dallo stato centrale?
  19. Il vero problema è che Berlusconi parla come la Thatcher e governa come Andreotti ("tirare a campare è meglio che tirare le cuoia"). E' inutile prendersi in giro, non ci si può limitare a dire che in Italia la pressione fiscale è troppo alta, bisogna avere il coraggio di dire che questi soldi vengono spesi - male - dallo Stato, e quindi è giusto e necessario tagliare la spesa pubblica. Il buon Silvio parla, parla, ma non ha il coraggio di tagliare le spese. Si inventa un fantomatico tetto del 2% alle spese dello Stato (dopo tre anni di crescita ben superiore!), che vale solo per la cassa e non per gli impegni di spesa, vale a dire che i ministeri continueranno a impegnarsi per spese di importi superiori che pagheranno negli anni a venire. Non solo, ma le vere voragini della spesa pubblica (dipendenti pubblici, previdenza e sanità) sono fuori dal tetto! Inoltre, per dare il contentino a Bossi si vara un progetto "federalista" che comporterà la moltiplicazione dello stato centrale, e delle sue spese, per quante sono le regioni: una VERA FOLLIA. E' ovvio che per far fronte alle nuove competenze le regioni dovranno assumere nuovo personale ed è altrettanto ovvio che la struttura dello stato centrale non verrà ridotta (provateci voi a licenziare i dipendenti pubblici...) La verità è che una riduzione delle tasse senza contestuale riduzione della spesa pubblica è una bufala, l'anno dopo (quello dopo le elezioni, guarda caso) chiunque sarà al governo dovrà farci pagare tutto con gli interessi.. L'Italia avrebbe bisogno di una Thatcher vera, con il coraggio di varare politiche impopolari nel breve periodo ma efficaci nel medio - lungo, ma purtroppo all'orizzonte non se ne vedono!
  20. La manovra contro Buttiglione è stata organizzata da socialisti, radicali italiani, e alcune lobby. Erano stati diffusi dossier contro di lui che lo dipingevano come un integralista cattolico e un omofobo. Poi all'audizione, invece di dare un'immagine rassicurante e contestare quei dossier, lui si è fregato con le sue mani dando le risposte "dotte" e intelligenti che ben sappiamo. A quel punto anche i liberali gli hanno votato contro.
  21. Guardate che la bocciatura di Buttiglione è la vendetta, servita fredda, come è giusto che sia, del "kapò" Schultz a Berlusconi. Il suddetto kapò, nel frattempo è diventato presidente dei socialisti europei. Quelle domande a Buttiglione sono chiaramente state una trappola, e lui è stato tanto fesso da cascarci. C'era bisogno di dire che l'omosessualità è un peccato? Non poteva rispondere "io sono cattolico e lei sa quali sono le posizioni della chiesa cattolica sull'argomento"? Diciamola tutta, Buttiglione ha voluto fare il professorino, citando Kant, l'etimologia latina della parola matrimonio, ecc. ecc. (il tutto in 5 lingue) Il problema è che certe frasi possono risultare brillanti in una conferenza, ma possono essere facilmente strumentalizzate in politica...
  22. Cavolo, se fosse vero quello che dice Taurus vorrebbe dire che ormai alla Fiat hanno i nervi a fior di pelle. Vorrei ricordare a Taurus che questo Paese, che lui tanto critica, è stato per decenni il Paese della Fiat. Raramente un'azienda ha avuto in un Paese un potere paragonabile a quello che la Fiat ha avuto in Italia nei passati decenni. Qui si è sempre fatto il ragionamento che "quello che è buono per la Fiat è buono per l'Italia". Il volto di questo potere era quello elegante e gentile dell'Avvocato Agnelli, sorta di "Re senza corona" di questo strano Paese. Ora il potere della Fiat si sta riducendo molto e la Fiat pare voler reagire adottando toni arroganti... non è un buon segno! Resta comunque da dire che la crisi in cui si dibatte Fiat è frutto unicamente di errori di gestione del management Fiat. Non è colpa degli italiani se Punto '99 e Stilo hanno un design che non piace e non riescono a vendere quanto si vorrebbe. L'atteggiamento che si dovrebbe adottare è opposto a quello suggerito da Taurus. Bisognerebbe essere più orientati al mercato, dandogli quello che chiede, invece di produrre auto che non piacciono insultando chi non le compra. Se il mercato non apprezza le qualità di un prodotto non sarà colpa di chi lo produce che non sa comunicare?
  23. Discorso analogo vale per i sacerdoti Uniati, ovvero i cattolici di rito ortodosso, che per quanto riguarda la possibilità di sposarsi seguono la regola della tradizione ortodossa, ovvero i sacerdoti sposati possono al massimo essere parroci. Spero che non venga letta come una mancanza di rispetto, ma in pratica si pone il povero seminarista di fronte alla famosa scelta se sia meglio comandare o f..... (e siciliani e napoletani conoscono la risposta data dal proverbio)
  24. Ciao frallog, perdona la risposta di uno che di fisica ne sa ben poco. Per la prima ipotesi vedo un rischio: non si consumerebbe troppo la punta del pistone, dato che si troverebbe ad essere sollecitata molto più della parte restante? Passiamo alla seconda proposta. Non sono sicuro di aver capito quale ne sarebbe il vantaggio. Credo che sia che nelle frenate "poco forti" l'effetto frenante si avrebbe solo dal contatto delle due sezioni oblique, mentre nelle frenate più forti (o nella fase la fase finale come dici tu) ad essa si aggiungerebbe quella derivante dal contatto delle due sezioni orizzontali (cfr il tuo disegno). Anche in questo caso, non c'è il rischio che i pistoni a punta (o le punte dei pistoni) siano troppo sollecitati? E poi, il gioco vale la candela? Tutto il meccanismo per far scorrere i pistoni e tenerli in tensione avrà un costo e dei problemi tecnici di realizzazione. Se c'è l'esigenza di graduare la frenata rendendola più forte oltre una certa soglia, non si potrebbe pensare a un disco supplementare, o a un pistone supplementare sullo stesso disco, che però entri in funzione solo oltre un certo livello di frenata?
×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.