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car low

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  1. Da un certo punto di vista è coerente. In comune con la Lancia vera c'era rimasto solo il logo (già storpiato a fine anni '70, ma ancora simile all'originale), ora neanche quello! Cmq secondo me un po' di casino contro glielo si può armare. Oltre a scrivere a Fiat (credo che di carta igienica ne abbiano abbastanza) si potrebbe scrivere ai giornali, automobilistici e non. Quattrouote e gli altri giornali automobilistici non vedranno l'ora di fare un bell'articolo di colore sull'incazzatura dei lancisti e forse si riesce a coinvolgere anche qualche altro giornale, magari sfruttando le nostaglie di qualche giornalista vecchio lancista (secondo me sono molti, considerando l'estrazione sociale dei giornalisti italiani e chi erano gli acquirenti delle Lancia, quelle vere). Tanto per fare un esempio, Severgnini è un lancista e probabilmente pubblicherebbe una lettera su Italians... Gli argomenti non mancano e quello centrale potrebbe essere che le case prestigiose, quelle che hanno una storia alle spalle, non cambiano logo. Mai! Al massimo lo aggiornano leggermente. Stravolgere il logo Lancia vuol dire ammettere implicitamente che quel logo non ha un valore, non rappresenta una storia gloriosa, ecc. ecc. In fin dei conti che i marchi Mercedes, BMW e Audi non sono mai cambiati è un concetto chiaro anche a chi non ne capisce nulla di auto. Probabilmente non si otterrà nulla nell'immediato, ma si spalerà un po' di m.., più che meritata, sul francese e la sua squadra.
  2. Solo una piccola chiosa (dato che sarebbe pure ora di tornarmene a casa dall'ufficio - sempre un fancazzista napoletano sono!) Forse, perché nessuno costruttore di auto straniero ha mai investito in Italia e nel Sud andrebbe chiesto a Torino... Tanto per dirne una, agli inizi degli anni '80 Pomigliano se lo voleva prendere la Nissan e voleva anche aprire un altro impianto al sud.. ma qualcuno decise che non era il caso (mi sarei fatto due risate sulla qualità delle nissan prodotte in un Pomigliano gestito dai giappi). Così come non era il caso negli anni '60, quando un'industria automobilistica giapponese voleva investire in provincia di caserta insieme a un produttore di componentistica piemontese. E così come non era il caso negli anni '20, quando Ford dovette chiudere lo stabilimento di Trieste... Quanto agli industriali stranieri di altri settori, all'epoca della Cassa del Mezzogiorno hanno investito in tanti e alcuni lavorano ancora. Molti però hanno fatto come gli industriali italiani (del nord), i contributi se li sono messi in tasca, hanno aperto gli stabilimenti con attrezzature vecchie per poi chiudere di lì a qualche anno.
  3. Probabilmente hai ragione tu e continuare a produrre Panda fu vantaggioso. Ma comunque l'eventuale produzione della Lucciola non doveva essere vista come alternativa a Panda. Panda era diventata un po' la Logan della Fiat. La lucciola l'avrebbero venduta a un prezzo più alto almeno del 30% o 40% (13 - 14 milioni). Ci sarebbero stati dentro gli ammortamenti di tutti gli investimenti fatti. Inoltre, Panda si vendeva solo in Italia mentre la lucciola avrebbero potuta venderla in tutta Europa. Insomma, io credo che con la Lucciola avrebbero potuto anticipare il successo della nuova Panda, e forse averne anche di più, dato che secondo me era molto più carina.
  4. Non credo che il fallimento della Daewoo sia attibuibile all'aver venduto la Matiz sottocosto. A metà degli anni '90 la Daewoo aveva avviato un programma di sviluppo estremamente ambizioso. Un'azienda che si era sempre limitata a produrre modelli GM su licenza (come la Nexia che era la vecchia Kadett) rinnovò completamente la gamma con auto progettate in casa (grazie all'aiuto di Giugiaro e Idea): Matiz, Lanos, Nubira, Leganza e Tacuma, (la Kalos era pronta ma la lanciarono molto dopo per difficiltà finanziarie). Si espanse commercialmente su molti mercati nuovi (fra cui l'Europa occidentale) , comprò anche alcuni stabilimenti nell'Est Europa. Insomma, investimenti enormi. Poi ci fu la crisi asiatica del 1997 e in Corea furono soprattutto messi sotto accusa i grandi conglomerati, ovvero imprese che, come la Daewoo operavano in tantissimi settori diversi fra loro, controllavano banche, ecc. ed erano diventati delle specie di mostri in cui non si riusciva a capire quasi nulla su quali settori andassero bene e quali male, quanto fossero indebitati, se gli investimenti fatti stavano dando ritorni o no. Molte di queste imprese andarono in crisi e furono ristrutturate vendendo le attività non strategiche. Ed è per questo che la Daewoo vendette il settore auto alla GM con cui peraltro aveva collaborato per decenni. Chissà se con un'altra situazione finanziaria alle spalle la Daewoo ce l'avrebbe fatta a sopravvivere autonomamente: ci fu un periodo in cui sembrava che stessero andando davvero bene. Ritornando alla Lucciola, a me sembra che Giugiaro l'avesse proposta come sostituta della Panda, e mi sembra una delle auto più riuscite di Giugiaro negli anni '90. Ci volle la solita furbizia della Fiat a preferire di continuare a vendere la vecchia Panda a 10 milioni (sai che utili e che ritorno per l'immagine del marchio!) invece di produrre la lucciola.
  5. Ma allora è vero???? Che la chiudessero una buona volta, il marchio Lancia lo lasciassero sulle auto che erano degne di portarlo, progettate e costruite da "Lancia". Ci mettessero la A dell'Autobianchi sulle macchine che fanno... Non ci si può appellare alla soprintendenza alle belle arti contro questo scempio? Se io sono proprietario di un bene storico ho vincoli stringenti e non posso deturparlo come mi pare. Ovviamente lo stemma Lancia non rientrerà nella categoria e la Lancia ha subito anche di peggio, però i simboli contano... Hanno pigliato la Lancia per la Fiat che cambia logo ogni sei-sette anni per far finta di avere imparato a fare auto buone e far scordare le fregature che ha tirato ai clienti in passato?
  6. car low

    Quel furbetto del Lapino

    Scusa ax, io non ho neanche capito chi è il bastardo granata, a dire il vero non ne so nulla e me ne frega ancora di meno. Però quando sento queste storie il mio istinto anticomplottista si mette in moto. I punti chiave della storia sono che Lapo abbia preso troppa droga o droga tagliata male e il fatto che Patrizia abbia chiamato il 118 invece della "rete di protezione" organizzata dagli Agnelli. Per il primo punto, se si è trattato di troppa droga, questa non era controllabile da nessuno che non fosse Lapo stesso, allora la tesi compottarda ripiega sull'ipotesi che qualcuno gli abbia fornito volontariamente droga tagliata male (si parlava di eroina mista a cocaina). Quindi il complottatore dovrebbe essere d'accordo col pusher di Lapo. Per il secondo punto, bisogna immaginare che Patrizia fosse a conoscenza della "rete di protezione" degli Agnelli ma, facendo parte del complotto, abbia preferito chiamare il 118 per sputtanare Lapo. Insomma il complotto deve prevedere, quanto meno, la collaborazione dello spacciatore che rifornisce Lapo e di Patrizia. Una trappola ben organizzata, ma organizzata da chi? Chi è così pazzo da arrivare a quasi uccidere il rampollo della famiglia padrona d'Italia. Davvero pensate che di fronte a una trappola del genere gli Agnelli si sarebbero limitati a dare il via libera per far scoppiare lo scandalo nel calcio? E se Lapo ci restava secco non sarebbe intervenuta la magistratura? Non avrebbero messo sotto torchio Patrizia? E come essere sicuri che non avrebbe parlato? A me sembra molto più probabile che il buon Lapo, che nella migliore tradizione di casa Agnelli ogni tanto fa uso di droghe, si è sentito male quando stava a casa di un trans 54enne. Il trans, che di certo non era addentro agli usi della Torino bene e della corte di casa reale (tipo: in caso di emergenza chiamare il ...), è stato preso dal panico e ha fatto quello che qualunque persona normale avrebbe fatto, cioè chiamare un'ambulanza. Poi che Lapo vada con i trans o prenda dorga, che lo abbia fatto una volta nella vita o lo faccia sempre, non me ne può fregare di meno. Basta che non cerca di prenderci per fessi dicendo che quella sera in realtà è stato rapito dagli alieni.
  7. Nooo, mi crollano i miti, o quantomeno le illusioni... Quando ho letto l'articolo sul corriere ho pensato:"però, i milanesi, gente seria! in 4 anni lo hanno detto e lo faranno 'sto tunnel, altro che Roma, dove si parla della metro C dal '93 e solo l'anno scorso hanno cominciato a fare i sondaggi archelogici..." Invece, mi pare che se Africa piange...
  8. Quello che mi ha colpito, ad esempio del Regno Unito, non è tanto il fatto che mangino schifezze, ma il rapporto completamente diverso che hanno col cibo rispetto a noi. Da noi il cibo è un piacere della vita, amiamo la cucina, provare piatti nuovi, cercare ristoranti particolari: i pasti sono momenti conviviali sia in famiglia che con gli amici. Lì non c'è assolutamente nulla di questo. A parte pochi più internazionalizzati, la maggior parte di inglesi e irlandesi mangia per nutrirsi, ingurgita più o meno quello che trova senza farsi troppi problemi (dal Mc Donald's, al Fish 'n Chips, ai pasti pronti dei supermercati). Inoltre il pasto non è un momento conviviale, non esiste l'idea di vedersi con gli amici per andare a mangiare fuori o per un pranzo a casa di qualcuno. Piuttosto ci si incontra per andare a bere, e magari si mangiano due patate fritte dal kebabbaro all'angolo. Lo credo bene che con questa mentalità non hanno sviluppato una buona cucina. Per assurdo, i cinesi distanti decine di migliaia di km, hanno una concezione del cibo e del pasto molto più simile alla nostra: si fanno delle magnate che durano ore, hanno un'infinita varietà di specialità, cucine regionali, piatti tipici, ristoranti di tutti i generi. E francamente in Cina si mangia davvero bene, niente a che vedere con i quattro piatti che si trovano nei ristoranti cinesi qui.
  9. E' la stessa sensazione che dà a me. In più i fari davanti fanno troppo giapponese (Mazda - Honda) e quelli dietro (ma è un po' tutta la linea del terzo volume) troppo Peugeot anni '90. Poi magari dal vivo fa tutto un altro effetto...
  10. Sordi in "Tutti a casa" - Viva la Confederazione! Viva il generale Lee! Dio è con noi perché anche Lui odia gli yankees! - No Dio è contro di noi perché anche Lui odia i cretini...
  11. Credo che Mussolini pensasse al giudizio politico e storico sul fascismo non al giudizio di un tribunale. Il giudizio storico su un personaggio tende inevitabilmente a soppesarne i meriti e e le colpe. Del resto ci sono diversi storici che danno un giudizio non negativo su Stalin proprio con le motivazioni che dài tu.
  12. E no, c'è anche dell'altro. Mussolini si assume la responsabilità dei comportamenti criminosi, ma pone una questione pregiudiziale: il fascismo è stato solo olio di ricino e manganello? E' stato solo violenza? Non ci sono aspetti positivi che vanno messi sull'altro piatto della bilancia e che possono mitigare il giudizio sulla violenza? E' questa la domanda che pone Mussolini nel '25 ed è questa la domanda che ci poniamo ancora oggi quando vogliamo giudicare il fascismo. Da una parte abbiamo venti anni di buona amministrazione, di vera e propria costruzione del Paese: dai codici, alla riorganizzazione della pubblica amministrazione, dall'assistenza sociale, alle infrastrutture, alle bonifiche, al pressoché totale annientamento della criminalità organizzata, fino alla conquista dell'impero, che oggi farà ridere ma era una aspirazione del Paese da 40 anni. Dall'altra, oltre all'olio di ricino e al manganello dobbiamo considerare le leggi razziali e la guerra perduta. Non so quale deve essere il giudizio finale e non so neanche se ha senso giudicare la storia. Quello che è certo è che il fascismo ha fatto degli errori gravi, alcuni addirittura criminali, ma è stato uno sforzo formidabile di rinnovamento e modernizzazione del Paese e di alcuni frutti di quello sforzo godiamo ancora oggi.
  13. E anche come arringa di difesa: E non sono sicuro che la sentenza sarebbe stata una condanna.
  14. Speriamo che questa sa la volta buona della liberalizzazione dei benzinai, ma a dire il vero ormai ci credo poco. La storia della benzina ai supermercati l'avrò letta per la prima volta nel '95, quando tornai da un viaggio in francia e scoprii che lì facendo il pieno al supermercato di risparmiava fino al 15-20% (tanto che avemmo paura che avessero un gasolio di qualità scadente e continuammo a fare benzina dal benzinaio). Sono assati 12 anni e si continua a parlare. Ogni tanto qualcuno fa finta di provarci, i benzinai fanno sciopero, dopo un po' non se ne sente più parlare ma non cambia assolutemente nulla. Semplicemente le lobby sono riuscite a spostare il collo di bottiglia in qualche altra parte dell'iter necessario per l'apertura di una pompa di benzina. E un discorso analogo si può fare per i tassisti, i farmacisti, i professionisti, le banche, le compagnie di telefonia, ecc. ecc. E così noi continuaiamo a pagare la benzina 10 cent più del resto dell'Europa, il telefono x Euro in più, altri x Euro per il conto in banca, il notaio, il dentitsa, l'avvocato, le medicine, ecc. ecc. Aggiungiamo le tasse altissime e poi domandiamoci come mai le nostre imprese non sono più competitive, non assumono più o lo fanno solo offrendo stipendi da fame e contratti capestro, e chi può se ne scappa.
  15. Come dice il detto:"Quando il saggio indica la luna lo sciocco guarda il dito"? A me più che la lezione in sé e le tesi del tizio, o il suo progetto per rendere accessibili e più fruibili i dati degli istituti di statisctica pubblici (ma un'occhiata più approfondita al loro progetto gliela darò), mi sconvolge il fatto che io posso in tutta tranquillità a Roma assistere a una lezione tenuta in California da un professore di Stoccolma. Il tutto gratis, decidendo io quando vederlo, potendo andare indietro e avanti, fermare l'immagine, ecc. ecc. Allo stesso modo, e con costi prossimi allo zero, potrei seguire un intero corso di laurea ad Harvard (se solo i prof di harvard mettessero una telecamera collegata a un computer nelle loro aule)! Lo so che un corso universitario - almeno nei paesi civili - non consiste solo nell'assistere passivamente alle lezioni e studiare a casa (anche se da noi non è che si facesse molto di più), ma ci potrebbero essere mezzi nuovi per interagire con docenti e colleghi, come, tanto per restare in tema, un forum... Insomma, mi sa che l'Università sarà un altro settore che verrà sconvolto da internet.
  16. Insomma, dopo più di 20 anni torna ad esistere una Lancia Spa (sia pure automobiles e non automobili...)!!!! Era dall'epoca dell'Alfalancia che Lancia non aveva più nulla di autonomo... Speriamo che non si traduca solo in un cambio dell'etichetta sulla porta dell'ufficio del responsabile del marchio e dei suoi più stretti collaboratori.
  17. Una piccola osservazione: quello che distingue il fumatore di sigaretta dal fumatore di sigari e pipa non è il tipo di aggeggio che fuma, per cui una sigaretta rollata a mano assomiglierebbe di più a un sigaro; ma il fatto che il fumatore di sigaretta aspira il fumo, mentre i fumatori di sigari e pipa non lo fanno. Infatti se uno abituato a fumare sigarette prova a fumare un sigaro o non ci prova gusto perché costretto a non aspirare (ma i fumatori di sigaro e pipa ci fanno i gargarismi col fumo??) oppure si fa trascinare dall'abitudine, aspira e si ritrova a tossire come un matto e in stato semicomatoso.
  18. Aspettiamo che cali il prezzo del petrolio, e calerà non appena tutti gli investimenti in nuovi pozzi e nuove raffinerie che sono stati fatti negli ultimi anni cominceranno a dare i frutti (cioè produrre petrolio), e vedremo che fine fanno i vari caudilli del petrolio a 70$ al barile (da Chavez a Putin che cmq è di un'altra razza e ha un'altra storia, più zar sanguinario contro i boiardi che caudillo)... Speriamo solo che non lascino troppi guai, specialmente nel senso di mega progetti avviati e che non si hanno più i soldi per portare avanti.
  19. Ma il restyling ford della 500 non sarà la nuova ka? Scherzi a parte... ho aperto il topic sicuro di trovare la foto di un prototipo della nuova ka, e già cominciavo ad incavolarmi per la cattiveria della definizione "restyling Ford della 500"!
  20. Non so... Anche fatti recentissimi (vedi guerra in Iraq) mi vanno sempre più convincendo che anche nei democraticissimi USA, di fronte a scelte ritenute molto importanti, le élite se ne fregano altamente dell'opinione pubblica. Tentano di convincerla, influenzarla, manipolarla, ma alla fine le scelte vere le prendono i capi (che del resto sono stati eletti proprio per questo!). Non credo che la classe dirigente degli USA avrebbe consentito contemporaneamente alla Germania di prendere il controllo dell'Europa e al Giappone quello dell'Asia e del Pacifico. E ' un po' la scommessa che fece Churchill quando decise di resistere anche da solo e secondo me gli sarebbe andata bene anche se i giapponesi non avessero attaccato a Pearl Harbour. Non ci dimentichiamo che già dal '39 Roosevelt premeva sul congresso per appoggiare sempre di più l'Inghilterra e Roosevelt non era un tipo disposto facilmente a rininuciare a quello che aveva deciso. Poi, se a favore dell'asse premevano gli italoamericani e parte degli americani di origine tedesca, contro si muovevano gli ebrei per motivi più che ovvi.
  21. Bella l'idea del Time, anche se resta il dubbio che sia una bella trovata pubblicitaria (e così restiamo IT). Passando all'OT mi inserisco con due osservazioni: 1. E' vero che é quasi impossibile sconfiggere la Russia e controllarne militarmente l'immenso territorio, ma forse se il buon Hitler avesse trattato più umanamente i russi avrebbe potuto suscitare una rivolta contro Stalin. All'inizio dell'invasione ci furono segnali in questo senso (soprattuto in Ucraina) ma presto i russi dovettero rendersi conto che i nazisti li trattavano anche peggio di come facevano i comunisti (per la solita follia razzista di Hitler). 2. Non credo che senza Pearl Harbour gli USA non sarebbero entrati in guerra. Erano già intervenuti nel '17 per impedire che l'Europa finisse sotto l'influenza della Germnaia e non credo che lo avrebbero consentito nel '41. Tanto più che la Germania non era più quella nazionalista (ma cmq quasi liberale) di Guglielmo II, ma quella nazista.
  22. Ma nel 15% è incluso il costo della manodopera dei fornitori o no? Se non fosse incluso e ipotizzando che il costo della mandopera incida sempre per un 15% anche per i fornitori, dovremmo aggiungere un altro 6% e quindi in totale la manodopera inciderebbe per ca il 20%... Quindi, producendo in Cina con un costo della manodopera pari a 1/10 di quello italiano (ma forse è più di 1/10) sarebbe teoricamente possibile risparmiare circa il 18% sul costo industriale: valore interessante, ma non sconvolgente. E poi bisogna vedere la produttività della manodopera cinese e il livello qualitativo che garantisce. Magari per raggiungere gli standard europei sei costretto ad importare dall'Europa una parte dei componenti e ad aumentare i controlli di qualità, riducendo il risparmio; senza contare che qualcosa se lo mangeranno pure i costi di trasporto.
  23. Ragazzi, andiamoci piano: non è vero che in Cina non esiste il copyright e non ci sono leggi che tutelano i brevetti! Il discorso è molto più complicato e bisogna analizzare caso per caso. Il brevetto si ottiene su una invenzione, che so: gli iniettori per il common rail. Si deposita il progetto e si ottiene il brevetto, dopodiché nel periodo di durata del brevetto nessuno potrà riprodurre quella invenzione senza avere ottenuto la licenza dal titolare del brevetto. Esistono convenzioni a tutela dei brevetti che coinvolgono pressoché tutti i paesi del mondo (Cina inclusa). Ma qui si tratta di disegni: si sono ispirati allo stile della Panda... è molto difficile tracciare una linea di confine, dove finisce l'ispirazione (consentita) e dove comincia il plagio? Credo che anche se fosse stata una casa europea a produrre una specie di copia della panda, come quella della greatwall, fiat avrebbe avuto grandi difficoltà a farsi dare ragione da un tribunale. Sul fatto che i cinesi ci possano invadere con auto a basso costo, sarebbe importante capire quanto incide il costo della manodopera sul prezzo di un'auto. I cinesi, l'unico punto di forza che hanno è quello della manodopera, per tutto il resto stanno almeno un paio di decenni indietro (e non tanto per lo stile quantoper quello che sta sotto la carozzeria di un'auto).
  24. car low

    Toyota Prius III (Spy)

    Diciamo che con una C turbodiesel non troppo potente una media di 18 al litro è verosimile, e se ci stai attento forse riesci a fare anche qualcosina di meglio. Insomma, se il risparmio rispetto a una benzina è enorme, rispetto a una diesel si assottiglia moltissimo e fa venire il dubbio se il gioco valga la candela. Poi, chapeau di fronte al concentrato di innovazioni che i tecnici giapponesi hanno infilato nella prius, riuscendo anche a garantire prezzi abbordabili e un'ottima affidabilità!
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