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Probabilmente ho letto l'articolo molto velocemente, ma mi era sembrato che la magistratura non sospetta che stessero preparando un colpo di stato, ma solo una struttura per poi collaborare con lo stato e spillargli soldi. Insomma, una specie di consulenti specializzati in terorismo... Non so perché, ma se mi raccontano che qualcuno ha fatto un complotto, una loggia massonica, quello che volete, per fare un colpo di stato o prendere il potere in Italia, sono portato a non crederci. Se mi raccontano che le stesse cose sono state fatte per organizzare truffe, fregare soldi allo stato, coprire traffici poco leciti, fare carriera più facilmente, ecc. ecc. non ho alcun dubbio che la cosa sia vera... E non so neanche se definire questa deformazione mentale pessimismo o ottimismo!
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Vabbè, lascio perdere la polemica sulle sette e ne apro un'altra. In questo paese tutti si riempiono la bocca col fatto che vengono destinati pochi soldi alla ricerca scientifica e che vanno aumentati. Posso anche essere d'accordo, ma prima di aumentarli vorrei sapere come sono spesi i soldi che già ci sono. Aumentare i fondi per consentire al barone universitario di turno di far assumere l'amante, oltre alla moglie e ai figli all'università non mi attira molto. Purtroppo il mondo della ricerca scientifica italiana (e penso a università e CNR) è il regno del nepotismo e dello spreco, vabbene aumentare i fondi, ma controlliamo pure come verranno spesi. Ovviamente con tutto il rispetto e la stima per quelli che nell'ambito della ricerca scientifica italiana lavorano seriamente e che sono le prime vittime del sistema inefficiente e corrotto.
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[RISOLTO] Ibrido elettrico stile Toyota? No grazie.
car low ha risposto a nella discussione in Idee e Invenzioni nel mondo dell'Auto
Fra i motivi che hanno spinto la Toyota a fare un SUV ibrido, c'è l'ipotesi di introdurre negli USA una tassazione che penalizzi le auto che consumano di più. A questo punto, dato che i SUV per le loro caratteristiche tendono a consumare di più, il costo aggiuntivo degli elementi necessari a renderli ibridi potrebbe essere compensato dalla riduzione della tassa legata al consumo. Mi sembra di ricordare che anche GM fosse interessata all'ibrido proprio per ridurre il consumo medio dei SUV. Inoltre, come già è stato osservato, l'aumento di peso è percentualmente minore, anche perché il motore elettrico alle ruote posteriori consente di eliminare l'albero di trasmissione e il differenziale centrale. Quello che mi sconvolge è che ci si debba ingegnare a fare un auto ibrida per ottenere consumi superiori o analoghi a quelli che avrebbe la stessa auto se dotata di un banale moderno motore diesel. Vabbene che gli americani hanno l'idiosincrasia per il gasolio, ma se vogliono fare gli ambientalisti sarebbe ora che si facessero passare certe fisime! E qui aggiungo una domanda: si ha idea di quale sarebbe il consumo di un'auto che avesse tutto il marchingegno per l'ibrido studiato dalla Toyota, ma accoppiato ad un moderno motore diesel? Per intenderci se alla Prius si mettesse il 1.300 multijet Fiat e si ottimizzasse la gestione elettronica, quale sarebbe il risparmio in termini di consumi, arriverebbe a fare 30km al litro? 35? 40? Comunque è molto strano che la Toyota non lo abbia ancora fatto, dato che i diesel li produce. -
Sotto, dietro... insomma non allineato... il fatto è che i disegni "tecnici" con gli spaccati delle macchine erano tutti in bianco e nero e non si riesce a vedere molto bene. Poi, è qualche anno che non rileggo queli giornali e vado a memoria (che ogni tanto tradisce). Un'altra macchina che anticipava di molto gli schemi di oggi era una Peugeot degli anni '60, credo la 204, che aveva traz. anteriore, motore trasversale e sospensioni anteriori e posteriori Mac Pherson (mentre gli inglesi si dilettavano con le sospensioni pneumatiche). Ma non mi ricordo i francesi dove avevano messo il cambio.
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Fra le innovazioni italiane (o meglio Lancia) aggiungo: prima auto con carrozzeria a struttura portante (invece dello chassis a longheroni) - lancia lambda prima auto con sospensioni a ruote indipendenti - lancia lambda La trazione anteriore con motore trasversale era già in una proposta di Giacosa degli anni trenta per la topolino. Ma in Fiat fu bocciata perché troppo innovativa. Poi la marca che diffuse su larga scala questo schema fu la BMC (società che raggruppava di una serie di marchi inglesi negli anni '60, fra cui la austin) con la Mini e vari altri modelli. E' vero, però, che Issigonis per risparmiare spazio aveva infilato il cambio dietro al propulsore e non accoppiato (ah, i quattroruote anni '60 di mio padre!).
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Ricucci ribatte a Montezemolo
car low ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
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Vabbè, ragazzi, faccio l'avvocato d'ufficio della Cina. Glielo devo perché se non esistesse io non prenderei neanche il miserrimo stipendio che prendo. Non è vero che in Cina non ci siano leggi sul copyright. La Cina ha ratificato tutte le convenzioni internazionali sulla proprietà intellettuale e per entrare nella WTO ha dovuto rivedere tutta la sua normativa in materia. Le leggi ci sono, ma a volte non sono fatte rispettare. E non ci indigniamo, perché noi italiani di leggi non fatte rispettare ne sappiamo qualcosa, e anche di occhiali e borsette falsi venduti ad ogni angolo di strada senza che nessuno muova un dito. Un altro problema è quello di distinguere fra la violazione di un brevetto, che so se i cinesi producessero un diesel common rail senza pagare i diritti alla Bosch, e l'imitazione di un disegno industriale, che è molto più difficile da rilevare e punire. Altrimenti si dovrebbe punire la Seat per la Altea e la Leon "ispirate" all'alfa, o la Citroen per i fari della C5 restyling, "ispirati" alla BMW serie 5. Resta il fatto che le autorità cinesi ci marciano e chiudono un occhio anche davanti a plagi palesi. Probabilmente le cose cambieranno non appena anche i cinesi saranno in grado di produrre brevetti e design. E per concludere sugli imprenditori toscani, c'è da notare un'altra cosa: andare a parlare ai cinesi della nostra storia è come rubare a casa dei ladri. Se c'è un popolo che ha una storia gloriosa alle spalle è proprio quello cinese e sono i primi a farti una testa così con i loro 5000 anni di storia scritta, le dinastie imperiali e tutte 'ste cose.
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Io lavoro a stretto contatto con la Cina, e a proposito dei cinesi copioni vi riporto un'analisi fatta da una persona che ha vissuto per venti anni in Cina. Sosteneva che tutti i popoli che hanno avuto uno sviluppo industriale tardivo hanno cominciato copiando, e faceva l'esempio degli italiani, dei giapponesi e dei cinesi. Poi ogni popolo anche nel copiare ci mette del suo. Gli italiani, in genere facevano un prodotto che costava meno dell'originale ed era più bello, i giapponesi hanno cominciato copiando, ma hanno sempre tentato di migliorare tecnicamente quello che copiavano pur mantenendo prezzi più bassi, fino a raggiungere l'eccellenza tecnologica a sbaragliare i concorrenti, come con le macchine fotografiche e le motociclette. I cinesi, per ora, tendono a copiare semplificando il prodotto per mantenere il prezzo più basso possibile e garantire un livello di qualità almeno accettabile in relazione al prezzo. Se continuerà così anche nel settore delle auto, avremo auto cinesi a prezzi stracciati, che magari non cadono a pezzi, ma che certamente non sono all'avanguardia tecnologica. Poi tutte queste generalizzazioni etnologiche lasciano un po' il tempo che trovano. Per inciso vi dico che questo discorso fu fatto a cena con degli imprenditori toscani che al sentire paragonati gli italiani ai cinesi letteralmente insorsero:"A furia di stare all'estero state diventando antiitaliani! Ma quale copiare? E allora Leonardo Da Vinci da chi ha copiato? E Michelangelo?" Un po' mi fece piacere sentirli così orgogliosi delle nostre tradizioni, però mi fece anche paura. Se pensano di sconfiggere i cinesi solo perché sono compaesani di Leonardo e Michelangelo stanno freschi.
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E' l'ennesima presa per i fondelli. Se penso che l'alternativa per il paese sono altri cinque anni di non governo di Berlusconi o l'accozzaglia dell'unione mi sento male. Non hanno avuto neanche il pudore di far finta di andare d'accordo prima delle elezioni! L'ultima trovata sono le primarie. Effettivamente sembra che le voglia Prodi per garantirsi con una sorta di investitura popolare... Secondo me sono del tutto inutili, figurati se fra tre o quattro anni i dieci o quindici partitini dell'unione si faranno scrupolo di far cadere Prodi perché ha vinto questa farsa di primarie contro Pecoraro Scanio e Bertinotti. Il primo ministro in Italia è talmente debole che lo stesso Berlusconi, fondatore e padre padrone del centrodestra è stato costretto a dimettersi per i capricci dell'udc, un partitino che non arriva al 4%. E' inutile illudersi non avremo mai governi stabili che governano (l'alternativa è quella di Berlusconi: stare al governo senza governare per non scontentare nessuno) fino a quando non si rafforzerà l'esecutivo con una riforma costituzionale.
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Anche secondo me, almeno in Italia il problema della concorrenza fra Ypsilon e nuova 500 sarà forte. Al fatto che la Ypsilon è più da donna mentre la 500 è più da uomini ci credo poco. Provate a far vedere una foto della 3+1 a una ragazza o, peggio ancora, a una donna con qualche anno in più, che magari ha nostalgia della sua vecchia 500, e vedrete che la prima domanda sarà: "Quanto costa e quando la produranno?" Comunque la concorrenza con ypsilon la potranno ridurrre riposizionando la nuova Ypsilon, o più grande e 5 porte, o magari più piccola della 3+1, stile vecchia Y10... Del resto la Peugeot ha varie piccole più o meno in concorrenza fra di loro (206 3p e 5p, 206 SW, 1007, 107, C3, C2, C1) e non sembra preoccuparsene troppo, anzi, basta far uscire una quando la diretta concorrente ha già qualche annetto sulle spalle, e differenziarle un po'.
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Io continuo a pensare che l'errore strategico fu acquistare l'alfa. Che si sarebbe scatenata una guerra fratricida con la Lancia era ovvio, tanto più che Fiat aveva modificato l'immagine di Lancia puntando sul carattere sportivo, grazie alla partecipazione ai rally, allontandosi dalle Lancia "pachidermi" della gestione Pesenti. Sarebbe come se Mercedes comprasse BMW. Secondo voi continuerebbe a produrre la classe 3 in concorrenza con la C, la 5 in concorrenza con la E e la 7 in concorrenza con la S? Poi se la scelta di acquistare l'alfa l'abbia presa Ghidella, o Agnelli e Romiti in quanto scelta strategica non lo so.
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Guarda, che il problema della legalittà riguardi tutti quelli che sono nel paese, italiani e non, e che ben più grave dei reati degli extracomunitari è la tragica situazione della criminalità organizzata al Sud sono d'accordo con te. Però basta con la storia che è un problema di mentalità e in quanto tale quasi impossibile da risolvere. Io credo che questo sia l'alibi per il lassismo di chi le leggi dovrebbe farle e farle rispettare, politici, magistrati e forze dell'ordine in primis. Io vivo a Roma ma sono di origne napoletana e conosco entrambe le realtà. A Roma le leggi vengono rispettate più che a Napoli, ma non è che i romani abbiano un maggiore senso della legalità. E' solo che a Roma, ogni tanto si decide di non tollerare più certi abusi. Ad esempio l'uso del casco per moto e motorini. Fino a pochi anni fa a Roma nessuno metteva il casco, poi, quando entrò in vigore l'obbligo anche per i maggiorenni, i vigili cominciarono a fare multe a chi girava senza casco. Ora a Roma tutti usano il casco. A Napoli, invece, i vigili continuano a far finta di niente e pochissimi mettono il casco. Sì in Italia c'è la cultura dell'illegalità, ma è senza dubbio alimentata dal lassismo di chi dovrebbe far rispettare la legge.
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Ragazzi, senza polemiche, ma qual è stato il ruolo di De Benedetti nell'operazione Omnitel? Io ricordo che le cose andarono così: il governo decise che avrebbe assegnato ad una società privata la licenza per diventare secondo gestore della telefonia mobile. Si presentarono varie imprese con una proposta, fra cui una patrocinata da Berlusconi e Omnitel di cui era capofila Olivetti, allora ancora di De Benedetti. Il governo Ciampi decise di assegnare la licenza a Omnitel sulla base di valutazioni che non conosco. Di lì a pochi mesi De Benedetti lasciò la gestione di Omnitel a Colaninno. Poi Omnitel è diventata un grande successo, ma i meriti vanno soprattutto a Colaninno, che effettivamente la gestiva, e al fatto che aveva una posizione di duopolista. In tutto questo il merito di De Benedetti dov'è? Nell'aver avuto l'idea di entrare nella telefonia mobile? Ma l'avevano avuta in tanti, non ultimo Berlusconi. Nell'aver presentato una proposta più convincente al governo che gli ha dato la concessione? Poi per il resto, sembra anche a me che De Benedetti abbia fatto critiche in buona parte condivisibili ad Agnelli e che la reazione di John Elkann sia stata esagerata. E che diamine in questo paese non si può nominare il nome di Gianni Agnelli invano?
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Mica solo con De Benedetti e Prodi. Hanno lasciato che gli crescessero sotto il naso i bubboni di Parmalat e Cirio senza muovere un dito, mandando la finanza sempre e solo a Mediaset. Per non parlare dei tanti scandali impuniti italiani, basti pensare che De Mita, con quello che ha combinato in Irpinia, sta in Parlamento... Ci eravamo illusi che Tangentopoli servisse davvero a combattere la corruzione in Italia, invece è servita solo a fare fuori i politici di certi partiti (alcune correnti DC e PSI) e gli imprenditori a loro collegati. Berlusconi, dopo Ligresti e Gardini, era il prossimo sulla lista, in quanto legato al PSI, ma invece di suicidarsi (o farsi suicidare) si è buttato in politica e ha vinto le elezioni. Non glielo hanno mai perdonato... Ah, ovviamente nel frattempo la corruzione continua alla grande!
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Mah, quorum o non quorum, io continuo a pensare che una legislazione che garantisce più diritti ad un embrione che un feto sia assurda. Capisco la posizione della chiesa che ritiene che dal momento del concepimento e quindi dalla creazione dell'embrione ci sia una persona da tutelare, ma il legislatore italiano ha creato un mostro giuridico, accettando la tesi della chiesa per l'embrione e rifiutandola per il feto... Ha un bel dire Ferrara, della cui intelligenza ho molta stima, che il feto dipende dal corpo della madre e l'embrione no... Ma l'embrione dipende dalle provette, dai ricercatori che lo mantengono in vita... Quanto alla ricerca medica, io non mi fascerei la testa. La ricerca continuerà all'estero e, se e quando, avranno trovato una cura a qualche malattia grave che richiederà l'utilizzo di cellule embrionali si ripoporrà il problema qui da noi. Del resto non mi sono mai illuso che il contributo della ricerca italiana possa essere determinante in qualche campo... Tutti siamo utili, ma nessuno è indispensabile. Restano maggiori difficoltà per le coppie sterili, ma a quanto pare la maggioranza degli italiani ha preferito "sentirsi a posto con la coscienza" (o andare al mare) piuttosto che venire incontro alle loro esigenze.
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Io mi son meravigliato che non hanno trovato armi di distruzioni di massa in Iraq da cinico, non da ingenuo. Ci voleva tanto a portare una fialetta di antrace in mezzo al deserto? Almeno si salvava la faccia dei poveri Colin Powell e Blair... Forse i servizi segreti dei paesi contrari alla guerra avevano troppi occhi e non si voleva rischiare una mega figuraccia. Invece non condivido l'idea di ax che Bush padre non abbia invaso l'Iraq per pusillanimità. Temo che la situazione attuale mostri la saggezza di quella scelta. Innanzitutto gli arabi sono un popolo estremamente riottoso di fronte alle dominazioni straniere, per i dettagli chiedere ai francesi, costretti nel 1960 a lasciare l'Algeria dopo 130 anni di dominazione e a riportare in Francia quasi due milioni di francesi nati cresciuti e pasciuti in Algeria, che magari non avevano mai messo piede in Francia. L'idea di creare in Iraq un governo amico, possibilmente democratico si scontra con un enorme problema, cioè la composizione etnica dell'Iraq. In Iraq ci sono tre gruppi etnici, i curdi, gli arabi sunniti e gli arabi sciiti, che non si sono mai potuti vedere. Il regime di Saddam era un regime dominato dai sunniti, che reprimeva col pugno di ferro gli altri due gruppi. Una convivenza pacifica fra i tre gruppi etnici in uno stato democratico sembra sempre più un'utopia e la situazione attuale va assumendo le caratteristiche di una guerra civile combattuta dai sunniti per non essere dominati dagli sciiti. Nel civilissimo e democraticissimo Regno Unito una situazione analoga in Irlanda del Nord si è trascinata per trenta anni. La verità è che è un gran casino e non so proprio come potranno uscirne.
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Una domanda per chi ha visto la classe b. Quanto è forte la parentela con la classe a? Il pianale è lo stesso col passo allungato, ma dalle foto sembra quasi che abbiano le stesse portiere (come tipo e tempra...) è così? Cmq se fosse così i designer della mercedes sarebbero stati grandiosi, dato che guardando le due auto (la a dal vivo e la b in foto) non si ha mai l'impressione che il design di una sia stato "addomesticato" per riutilizzare i pezzi dell'altra.
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Non so se è privata, ma le scelte di politica monetaria vengono prese in un'ottica "pubblica", per mantenere bassa l'inflazione, favorire lo sviluppo economico e la piena occupazione, ecc. ecc. Da un punto di vista economico dobbiamo considerarla come un soggetto pubblico che ha il compito di regolare la politica monetaria, non come un soggetto privato che agisce per i suoi propri interessi.
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E' proprio questo il punto. Io sono convinto che la crisi italiana sia strutturale e non congiunturale, perciò, secondo me un intervento keynesiano di stimolo alla domanda avrebbe pochi effetti duraturi. Semmai avremmo bisogno di interventi dal lato dell'offerta. Anche su questo ci sarebbe da scrivere per ore. Innanzitutto una poltica di tipo liberista (se non monetarista in senso stretto) ha dato risultati positivi in moltissimi paesi, dagli USA al Regno Unito, alla Spagna, ai paesi ex socialisti dell'Est. Sono state misure di tipo liberista, di apertura dei mercati, ad innescare lo sviluppo economico in Cina e in India. Anche le misure imposte dal FMI alle "tigri asiatiche" all'epoca della crisi (1997), allora tanto criticate, hanno dato discreti risultati. Dove le ricette liberiste (spesso imposte sempre dal FMI) hanno dato scarsi risultati è in Africa a in molti paesi dell'America latina. Ma si tratta di paesi dove già avevano ampiamente fallito le ricette keynesiane e dove, il più delle volte, ci si è limitati ad adottare su impulso esterno politiche fiscali e monetarie restrittive, spesso con poco criterio (ad es. tagliando le spese per l'istruzione invece di quelle per gli armamenti), e senza accompagnare questi interventi con riforme profonde dell'economia.
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Vabbè, neanche Friedman è mai arrivato a dire che la crisi del '29 sia stata effetto di politiche keynesiane! Ha solo tentato di dimostrare che le cause non vanno attribuite solo al mercato, ma anche (e dal suo punto di vista soprattutto) ad errori di politica monetaria. Quanto alla Banca Centrale, non so se la Fed sia un ente privato come Bankitalia o pubblico, ma dal momento che gestisce la politica monetaria è per definizione un soggetto pubblico.
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In effetti la crisi del '29 è stata per decenni il paradigma del fallimento del mercato e della necessità dell'intervento dello Stato per porvi rimedio. Però non tutti la pensano così. Ricordavo che Milton Friedman (padre del monetarismo, premio nobel nel 1974) aveva fatto studi che contraddicevano la vulgata del fallimento del mercato, ma non ne ricordavo i dettagli. ho fatto una ricerca su google e ho trovato quanto segue: dal sito www.liberanimus.org E se qualcuno ha avuto il coraggio di leggersi tutta la citazione ed è ancora curioso di saperne di più, gli segnalo il link http://www.geocities.com/ecocorner/intelarea/mf4.html dov'è una bella intervista in inglese allo stesso Friedman.
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Non siamo troppo moralisti! "Chi d'altare veste, d'altare mangia" diceva mia nonna (peraltro molto religiosa).
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Condivido la tua analisi ma non la terapia che suggerisci. Un ritorno alle politiche keynesiane che effetto avrebbe? Per qualche anno aumenterebbe il PIl, a seguito degli investimenti pubblici, ma finiti i lavori cosa avremmo? Ricomincerebbe la stagnazione con un debito pubblico ancora più alto, dato che dovremmo ripagare i soldi spesi per fare le opere pubbliche. Ricordo un dibattito all'università qualche anno fa dove era presente l'economista Perotti, che allora insegnava negli USA e ora mi sembra stia alla Bocconi. Alla proposta di avviare opere pubbliche per far ripartire l'economia rispose:"ma dove mai si è visto che le colate di cemento fanno ripartire l'economia?" Io credo che avesse ragione, il problema principale delle economie europee non è la mancanza di infrastrutture, ma la poca competitività del sistema. Per ripartire dobbiamo diventare più competitivi, cioè produrre di più a costi minori, un aumento della spesa pubblica farebbe sì crescere la domanda, ma non migliorerebbe la competitività. Dato che io non credo alla programmazione economica, non penso che un risultato del genere possa essere raggiunto con piani dello Stato che decide di favorire certi settori invece che altri. Secondo me la strada è una sola: aumentare la concorrenza. Così facendo si spinge gli operatori a diventare più efficienti, si premiano i migliori e si fa uscire dal mercato quelli meno efficienti. Da tutte le analisi fatte sull'economia italiana emerge che il settore che ha più bisogno di questi interventi è quello dei servizi. Come cambierebbe il paese se una maggiore concorrenza ci desse energia meno cara, banche meno care, telecomunicazioni meno care, una distribuzione meno cara, ecc. ecc.? Alla proposta di Calderoli di tornare alla lira ho reagito come te: è una cazzata! Poi nel tuo messaggio hai citato l'Argentina, e ho avuto un sussulto. Se non si danno una sveglia rischiamo davvero la fine dell'Argentina. Nei primi anni novanta l'Argentina aveva fissato il cambio al dollaro. Poi, per una serie di motivi, l'Argentina continuava ad avere un'inflazione superiore a quella degli USA, e anno dopo anno tutto in Argentina costava più che nel resto del mondo. Un po' alla volta gli argentini non producevano più nulla dato che tutto costava di più dei prodotti importati e l'industria fu quasi completamente distrutta; alla fine l'unico modo per recuperare fu sganciarsi dal dollaro.... Se andiamo avanti di questo passo...