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Phormula

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  1. Ti capisco, a me successe la stessa cosa negli anni '90. Volendo prendere una macchina con i paraurti in plastica nera (ai tempi ero costretto a parcheggiare in strada), dovevo per forza prendere la versione base e rinunciare a tante cose, non disponibili nemmeno come accessori. La versione spartana serve per fare i numeri nelle flotte aziendali e nei noleggi, due tipi di clientela che non guardano alle prestazioni. Anzi, un motore semplice è meglio per loro, dal momento che risparmieranno sulla manutenzione... Probabilmente la versione GTI tornerà, ma in questo momento di cambio di omologazioni, cambio pesante perchè cambia il metodo di misura e certi giochetti non sono più fattibili (anche se ho visto una vettura con il PEMS che girava accodata ad un camion, non sarà mica per ridurre la resistenza aerodinamica....) le case secondo me si stanno concentrando sulle motorizzazioni più richieste e interverranno su quelle di nicchia in un secondo tempo.
  2. Per chi non giustifica le percorrenze del Diesel, il mille TSI da 90 cavalli va benissimo, ha abbastanza coppia da non far rimpiangere un Diesel. Non vorrei sia caduta sotto la scure delle nuove omologazioni.
  3. E' chiaro che una certa stampa e una certa parte dello schieramento politico lo devono criticare a prescindere. Tuttavia è innegabile che gli sia arrivata in mano una azienda sull'orlo del fallimento e l'ha trasformata in un gruppo di rilevanza mondiale. Questo ha imposto delle scelte, che sono state fatte sul piano del prodotto e degli aggiustamenti in corsa, vedi i tanti piani industriali smentiti, soprattutto per quanto riguarda le novità. Il tutto con una attenzione verso gli operai che è raro trovare ai giorni nostri, in cui se un manager annuncia 5000 licenziamenti, il titolo in borsa fa un balzo in avanti. Dubito che i critici avrebbero saputo fare di meglio. La storia del capitalismo italiano è piena di manager (che poi sono sempre gli stessi), che sono arrivati sulla plancia di comando di grossi gruppi e li hanno fatti navigare a vista, tenendoli a galla a suon di ristrutturazioni, salvo poi andarsene dopo poco con una sonora buonuscita. Spesso lasciando una azienda ridimensionata o in condizioni peggiori di come la avevano trovata. Alcune cose gli sono riuscite bene, altre meno, ma la cosa buona è che l'industria italiana dell'auto non è morta. Personalmente, concordo con Marchionne stesso quando dice che le persone si valutano per quel che lasciano, non tanto per i risultati che ottengono nel breve periodo.
  4. Con l'ultimo noleggio ho chiuso il cerchio, nel senso che della nuova Polo con il mille ho provato sia la versione aspirata che la turbo. Esteticamente non sono ancora riuscito a digerire la scaffalatura lungo la fiancata, sa molto di intervento all'ultimo minuto sul modello di plastilina. Questione di gusti. Sugli interni, io ho guidato vetture in allestimento Comfortline, che sta rispecchiando la tendenza in corso nel gruppo VW verso finiture meno d'effetto e più pratiche, soprattutto dove non si vede. Meglio così che le plastiche morbide dei primi anni 2000, fantastiche al tatto da nuove ma appiccicose come la carta moschicida dopo 10 anni o che si spelavano per l'usura, come le maniglie delle porte. Come per altre vetture concorrenti, bello il display touch ben visibile, ma non è bello quando lo guardi ed è pieno di ditate... La macchina è cresciuta molto come abitabilità, soprattutto in larghezza. Del resto dimensionalmente la Polo segue la Golf di due generazioni prima. Su strada, la versione da 65 cavalli si muove, ma è chiaro che con quella massa e quella sezione frontale il mille aspirato fa quel che può. Fortunatamente hanno tenuto le prime tre marce abbastanza corte da garantire un po' di spunto e la capacità di arrampicarsi, anche se serve tenere il motore allegro. Tutta un'altra musica la versione con il mille turbo, non fa rimpiangere un buon millesei aspirato di qualche anno fa. Non è una vettura sportiva ma si muove sempre bene e consuma anche meno (medie sui 16-17 contro i 14-15 dell'aspirata, ed è tutto un altro andare). Peccato per il cambio a sole cinque marce. Comportamento stradale sincero e prevedibile, buon assorbimento delle asperità, anche grazie alla gommatura di dimensioni umane (185/55 su cerchi da 15). Non ho provato a fondo i freni, che leggo essere nota dolente. Nell'uso normale la frenata è molto ben modulabile. Penso che la prestazione al limite risenta della gommatura, anche perchè dimensionalmente (almeno a guardare il diametro di dischi e tamburi) non mi sembra sottodimensionata. La mia conclusione è che la 65 cavalli va bene solo se si ha un neopatentato in famiglia, la TSI è una vettura tuttofare, abbastanza grande da viaggiarci comodi in quattro con qualche bagaglio. Attenzione solo alla larghezza perchè è a livelli da segmento C. Peccato che oggi abbia poco senso, visto che il mercato compra quasi solo SUV.
  5. Io di A1 ricordo quella che avevo provato all'aeroporto di Monaco nel 2011 al momento della presentazione. Il prezzo superava i 40 mila Euro. Potrebbe essere cambiata la logica, magari oggi i margini su una Skoda sono più alti e hanno interesse a spingere le vendite. Il costo della manodopera per produrla è sicuramente inferiore
  6. Confermo anch'io. In famiglia nei primi anni '80 comprammo una Delta 1.5 prima serie, scelta solo perchè era una delle poche auto italiane che potevano montare l'aria condizionata pur restando nei limiti di una cilindrata e di misure ragionevoli per girare a Milano. Ricordo ancora il "minimo veloce" sul carburatore. Con il compressore inserito, il minimo si attestava sui 1200 giri. Il 1.5 era la cilindrata più alta disponibile per la Delta e gli 85 cavalli ne facevano tuttto tranne che una sportiva.
  7. Beh, in quiesto forum siamo maestri nello spiegare alle case su come realizzare modelli che non compreremmo mai.
  8. Sono d'accordo. Ma ai nostri tempi (o per lo meno ai miei) avere il motorino significava guadagnare la mobilità individuale. Avere la macchina significava potersi muovere a proprio piacimento. Si veniva spesso da famiglie in cui di macchina ce n'era una sola. Era una conquista, il primo grosso acquisto che uno faceva nella vita e nel giro degli amici avere la macchina propria significava non dover chiedere passaggi quando si usciva. E se avevi la fidanzata, avere la macchina era un plus non indifferente. Non c'era internet e l'unico modo per informarsi sulle caratteristiche era parlare con gli amici o girare per concessionarie. Oggi che in una famiglia ci sono 2-3 macchine, uno ha meno necessità di acquistarne una propria, quando non sono i genitori stessi che te la regalano con la scusa della maturità per evitare di doverti scarrozzare. In questo ha contribuito non poco la norma sui neopatentati, che obbliga molte famiglie a comprare un usato perchè le altre macchine di famiglia non sono guidabili.
  9. Dipende da chi frequenti, io oggi trovo ventenni che al di fuori dei modelli più comuni, non sanno nemmeno il nome della macchina che hanno di fronte. Ai miei tempi non saper dire che marca e modello di macchina era quella che vedevi parcheggiata significava essere esposti alla gogna e vedersi togliere il saluto. Unica eccezione, una Hyundai Pony prima serie, ma era una mosca più unica che rara.
  10. Si, e soprattutto si è deciso di non svaccare troppo con sconti e promozioni pur di fare i numeri, il che ne sta tenendo abbastanza alto il valore dell'usato. Meglio venderne meno ma venderle bene.
  11. Concordo. Per vedere quello spostamento verso le B sportive io ho dovuto attendere qualche anno più di te. Però è altrettanto vero che verso la metà degli anni '80 la Golf GTI aveva incominciato a lasciare spazio alla GTD. Da me è cominciato verso la fine degli anni '80. A parte la Ritmo Abarth, mai pervenuta. Credo ai tempi di non averne mai vista una dal vivo. Un altro classico di quel periodo era la A112 Abarth, molto più a portata di mano della Golf. Tralasciando la Ferrari, beh, io mi ricordo l'Alfetta 2.0 del 1981 del papà di un mio compagno di classe. Sono andato a vedere le prestazioni, 0-100 in 10 secondi, e allora la consideravamo una macchina sportiva. Vero è che la Uno 45 ne impiegava quasi il doppio... Dal momento che stiamo OT ma tutto sommato la discussione è interessante, chiedo ai moderatori se sia possibile fare un thread dedicato.
  12. La Golf quando uscì nel 1974 fu un mezzo flop, e non solo perchè le prime 1100 avevano i freni a tamburo sulle 4 ruote e marcivano come se non peggio delle Fiat... Nei primi due anni anche da me fu guardata con parecchia sufficienza, anzi conosco chi tra le due continuò a preferire il Maggiolone. La svolta arrivò due anni dopo con la versione Diesel, un 1500 che andava come un benzina ma faceva 20 con un litro, e con la GTI, che era veramente un missile. Prima di allora Diesel era sinonimo di macchina lenta e persino complicata da mettere in moto. Quindi il periodo a cui mi riferisco inizia verso il 1978 e prosegue negli anni '80, per poi appannarsi verso la fine del decennio e terminare con l'arrivo della terza generazione. Calcolando i tempi quindi direi neopatentati nati a partire dai primi anni '60 fino agli anni '70, poi basta. Lo zio di mia moglie, per fare un esempio, è del 1960. A diciotto anni ebbe in eredità la 850 Special bianca del padre, ma appena iniziò a lavorare prese una GTI prima serie bianca e a Milano si divertiva a sverniciare macchine più grosse ai semafori sui vialoni o a sorpassare le utilitarie sulle strade della brianza nelle uscite fuori porta. Io la patente l'ho presa a metà anni '80 e ricordo i tempi del liceo e dei primi anni dell'università, anche per le ragazze uscire con qualcuno che aveva una Golf era diverso da chi ti veniva a prendere con la 127. Partivi avvantaggiato anche se era una 1100 base. Ma siamo OT
  13. Il rischio è quello. Se riducono troppo la sensazione di qualità percepita della Polo, la clientela a quel punto potrebbe andare verso Seat e Skoda. La gente non è stupida e se non riceve una gratificazione, sia reale in termini di contenuti, che psicologica in termini di qualità e valore percepito, non spende di più per avere una cosa che sembra uguale. Audi è un discorso a parte, ma lì hanno l'immagine premium del marchio da difendere e il fatto che il cliente Audi raramente compra la macchina senza indulgere nelle dotazioni a richiesta. In Germania Skoda ha cannibalizzato le vendite di Volkswagen, al punto che qualche anno fa corsero ai ripati "pelando" le dotazioni delle Skoda.
  14. O viceversa. O più semplicemente veniamo da realtà geografiche diverse e quindi con gusti diversi. Le vetture che citi dalle mie parti non erano particolarmente ambite, l'Alfasud era una macchina da terrone. Mosche bianche anche nel circolante. In compenso gli importatori paralleli facevano affari importando Golf I e II usate dalla Germania, quello vicino a casa mia sulla Golf aveva la lista d'attesa. Allo zio di mia moglie, che aveva una GTI prima serie bianca, rubarono due volte la mascherina con i doppi fari e i filetti rossi e il pomello del cambio, destinati a finire su una tranquilla 1100. Poi la terza volta si sono presi tutta la macchina. Un'Alfasud al confronto potevi parcheggiarla aperta con le chiavi nel quadro (non sto scherzando, un mio professore del liceo lo faceva). Poi con la Golf III la situazione si è normalizzata, un sussulto si è avuto con la IV a fine anni '90 e con la prima A3, per via dei tempi di attesa lunghi. Un mio collega comprò la Golf IV TDI 110 cavalli usata a km zero di importazione parallela pagandola due milioni più del listino pur di averla subito e non aspettare quasi un anno. Cose improponibili, oggi.
  15. Vado OT, ma prova a parlare con qualcuno che ha preso la patente nella seconda metà degli anni '70 fino alla fine degli '80 e chiedigli che macchina avrebbe voluto avere (nuova, se avesse avuto i soldi). Dubito che ti risponderà una Ritmo 60 CL azzurrina con gli interni marroncini e i pulsanti a botticella ... Poi se andava bene ti accattavi l'utilitaria usata di famiglia perchè tuo padre si comprava la macchina nuova e ti girava quella vecchia, carica di anni e chilometri. Nel 1983 è arrivata la Uno, e per qualche anno ha messo d'accordo tutti. Credo che sia stata l'ultima generazione che ha considerato l'automobile come un traguardo da conquistare, e come per tutte le cose che ti dovevi conquistare, il desiderio creava la voglia di informarsi. Oggi per una grossa fetta della popolazione l'automobile è un elettrodomestico e per i neopatentati avere la macchina è scontato.
  16. Se penso che la mia generazione sbavava per le Golf GTI e GTD... (auto che oggi non si fila più quasi nessuno).
  17. Beh, io non faccio mistero di avere l'abbonamento da decenni. Con il tempo, è cambiato il modo in cui lo leggo. Fino all'inizio degli anni '90 lo leggevo come fosse un libro, dalla prima all'ultima pagina. Oggi lo sfoglio, mi fermo e leggo solo gli articoli che mi interessano, che sono più o meno un terzo del totale. Gli altri li guardo distrattamente. Alcune prove su strada le salto a piè pari e in genere nelle prove guardo prima le tabelle con le rilevazioni strumentali e le dotazioni, salto la pagina dedicata alla multimedialità (di cui non ho alcun interesse) e leggo il testo solo in alcuni casi, perchè ormai è più l'opinione del giornalista. Altri tempi quelli in cui ogni voce in pagella veniva ripresa nel testo e spiegata nel dettaglio (vedi prove degli anni '60 e '70). Potrei non rinnovare l'abbonamento e abbonarmi ad un'altra rivista, ma alla fine non credo cambierebbe molto.
  18. Mi è appena arrivato il numero di gennaio. Nell'inserto ci sono le novità previste per il 2018. Stelvio Quadrifoglio, 124 coupé e restyling di 500X. Unico marchio vivace Jeep. Lancia non pervenuta. Calma piatta insomma. C'è poco da accusarli di esterofilia guardando alle novità in arrivo per gli altri marchi.
  19. Io quando ho chiesto una Panda con il Twinair, sono stato sconsigliato dal venditore.
  20. In Giappone i taxi sono tutti a GPL da una vita, potrebbe essere un obbligo di legge visto il tipo di impiego (e per la maggior parte sono grosse Toyota), in pratica Toyota non ha fatto altro che realizzare un modello specifico ibrido-GPL.
  21. Se guardo alle prove su strada degli anni '60 e '70 e le confronto con quelle odierne, mi assale la tristezza. L'unico miglioramento riguarda la precisione delle misurazioni, che deriva dal miglioramento della strumentazione e dal fatto che Quattroruote ha una pista propria, caso più unico che raro per una rivista. Tuttavia, mi rendo anche conto del fatto che le auto non sono più quelle di una volta, nel senso che ormai le meccaniche si sono appiattite, non c'è più quella differenza tra un marchio e l'altro. Se guardo ai primi anni '70, tra Fiat 128, Alfasud, Opel Kadett, Maggiolino e Simca 1000 c'era un abisso in termini di scelte tecniche. Per cui era anche compito di una rivista speigarle e far capire le differenze nella guida di tutti i giorni. Oggi se guardo al panorama del segmento B, cambia a malapena l'estetica della carrozzeria e degli interni, per cui molte delle informazioni che si trovavano nelle prove di una volta, oggi sarebbero copia e incolla anche su modelli di case diverse. Se poi guardiamo alla missione di una rivista, beh, se vogliono pagare gli stipendi devono venderla, e il lettore di una rivista del genere la compra per essere informato sulle novità. Se le novità arrivano dall'estero, non è certo colpa di Quattroruote. Anzi, hanno dedicato articoli interi all'auto italiana, come quello sulla Giulia SW, che di concreto avevano poco, ma comunque evidenziano la volontà di informare sul costruttore nazionale.
  22. Niente di nuovo sotto il sole. Esattamente quello che la clientela chiede. Fuori dai nostri confini la Polo è la 127 del ventunesimo secolo. Sul sei marce, sono d'accordo. Almeno in opzione. Il 1.0 TSI se lo meriterebbe proprio, nella up! è il difetto che lamento di più, perchè la quinta è mostruosamente lunga e il salto tra le marce a volte infastidisce. Sui dischi dietro non sono così talebano, ormai i tamburi stanno tornando anche su vetture più grandi, l'importante è che l'impianto sia adeguato.
  23. Infatti, Possiamo discutere per ore del fatto che non ci piaccia la direzione che il mondo dell'automobile sta prendendo, che l'unico costruttore nazionale latiti in quanto a novità, ... ciò non toglie che una rivista di automobili deve provare quel che offre il mercato in quel momento, indipendentemente dal fatto che ad un appassionato possa piacere o meno. E se la vettura che vorremmo non viene provata, probabilmente è perchè non esiste, non perchè la rivista la ignori. Se mai possiamo discutere sul fatto che Quattroruote ormai si preoccupi della protezione di plastica sulla guida del sedile o del rivestimento in gomma sulle manopole del climatizzatore o sul fondo del vano portaoggetti, lasciando pochissimo spazio ad altre cose che magari in una automobile contano di più, dopo che uno ha sborsato decine di migliaia di Euro per comprarla.
  24. Esatto, anche perchè se uno va a vedere nel manuale di istruzioni, ci sono un bel po' di esempi di casi in cui alcuni sistemi di assistenza non funzionano o addirittura possono essere tratti in inganno. Per non parlare di quando si autodisattivano. A me è successo sulla up!, messaggio all'accensione "sistema di frenata di emergenza non disponibile". Causa vetro molto sporco davanti al sensore. Per carità, il messaggio è arrivato, ma uno poteva anche non farci troppo caso.
  25. Per Tipo manca la versione a benzina, che invece sarebbe interessante dal momento che la vettura mi pare venda discretamente anche a benzina. D'accordo che il 1.6 MJT ti fa fare bella figura alla voce prestazioni, ma io sarei curioso di vedere i numeri della 1.4 aspirata a benzina, che rappresenta la scelta di chi vuole spendere poco e fa poca strada e tiene la macchina a lungo ma non è interessato al GPL.
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