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Beh, prima di dire che sono state dei flop solo perchè da noi se ne sono vendute pochine o non sono arrivate del tutto, bisognerebbe vedere come è andata sul mercato di origine. Per me una macchina che ha avuto scarsissimo successo è una macchina che ha venduto molto meno di quanto il costruttore si aspettava (tipo la Fiat Stilo, la VW Phaeton o la Renault Avantime per capirci), costringendolo o a tenere gli operai in cassa integrazione (Fiat), a sospendere anzitempo la produzione (Renault) o ad inventarsi sistemi per venderne comunque qualcuna (VW). Il fatto che una macchina da noi sia passata inosservata non vuol dire che sia stata un flop.
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Io la trovo una buona idea, perchè uno può comprare la Ypsilon con il navigatore e poi usarlo anche su un'altra macchina. Considerato che le vetture come la Ypsilon sono spesso acquistate come seconde o terze macchine, dal punto di vista della percezione del cliente è meglio qualcosa che puoi usare anche sulle altre macchine di famiglia. Personalmente sono contrario ai navigatori integrati. Costano una cifra, sono legati ad una specifica macchina, quanddo la rivendi te la valutano come se il navigatore non ci fosse e sono esposti al rischio furto. Ho visto una Golf con la plancia aperta a scalpellate per rubare il navigatore integrato. Per non parlare di tutti quelli che hanno avuto il vetro sfondato perchè i ladri cercavano i CD con le mappe.
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E' la dimostrazione lampante di quanto vado dicendo da tempo. Non conta solo saper fare macchine più o meno buone. Questo lo sanno fare (più o meno) tutti. Bisogna essere capaci di convincere la clientela a comprarle ed è questo che fa sempre più la differenza tra un costruttore (o un modello) di successo e un flop.
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Oddio, hanno capito che il mercato (in primis quello USA) ad una raffinata superberlina a quattro porte oggi come oggi preferisce un SUV e quindi hanno correttamente investito in tal senso. Sono stati furbi nel prevedere l'assemblaggio finale a Lipsia per poter mettere l'etichetta "made in Germany", che su una Porsche ha il suo peso. Hanno condiviso i costi di sviluppo del progetto con VW che aveva in mente la stessa cosa. Hanno scommesso sul SUV invece che su una berlina o su una sportiva. Il mercato ha dato loro ragione.
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Secondo me una delle ragioni è che ho visto troppi clienti Ex-Audi incavolati: guasti, rete di assistenza cara e inefficiente, tagliandi (su tutti quello dei 120 mila km) pagati a peso d'oro...
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Oddio, il discorso è molto complesso. Mercedes sconta l'anzianità della clientela. In Europa il tipico cliente Mercedes (sto parlando delle berline tradizionali e il ragionamento vale sia per chi si compra la macchina in proprio, sia per chi se la fa dare come vettura aziendale) è il cinquantenne benestante e tradizionalista. E' chiaro che con il passare del tempo questa clientela è sempre meno numerosa, soprattutto se nel frattempo si è fatto poco o nulla per fidelizzare i clienti più giovani. A cinquant'anni uno ormai ha avuto molte esperienze automobilistiche e, se si è trovato bene con un marchio, non ha molta voglia di cambiare. BMW è stata molto più brava di MB nel conquistare la clientela più giovane, anche se stravolgendo lo stile e quindi prendendosi dei rischi. Se a questo aggiungiamo la crisi delle berline tradizionali in favore di SUV e crossover e i problemi di affidabilità che hanno appannato l'immagine del marchio, è chiaro che con un prodotto anonimo che non gode di fama eccelsa e una clientela diradata non si vende molto.
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La campagna pubblicitaria italiana della nuova Croma a me piace tantissimo. La trovo indovinata e adatta allo spirito del prodotto. Più che attrarre folle di privati nei concessionari, spero che la Croma sfondi nei parchi auto. E' risaputo che nelle berline oltre i 4 metri e mezzo in Italia tre vetture su quattro sono acquistate da aziende, liberi professionisti o società di noleggio a lungo termine. Le vendite a privati sono solo una piccola parte del totale.
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A Milano la Modus sembra non avere preso. Ne ho visto in giro qualcuna, ma pensavo ne piazzassero di più, considerato il numero di Twingo che hanno venduto.
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Sono sempre più perplesso e curioso di vedere le cifre di vendita. Nel frattempo mi tengo stretta la Lupo, con il suo musetto che mi ricorda tanto l'A112...
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Più che altro secondo me puntano ad avere una vetturetta da fornire agli enti come le poste, le società elettriche, gli ospedali tedeschi, insomma gli equivalenti tedeschi di quelli che in Italia comprano le Seicento o le Punto base. La Lupo perdeva sistematicamente le gare di appalto per le forniture agli enti pubblici tedeschi e alle grandi società perché era troppo cara. Sono d'accordo. Se dovessi comprare una vettura del segmento A oggi, prenderei la Panda senza pensarci due volte, così come nel 2003 ho preso la Lupo (la Panda allora era ancora quella vecchia) anche se mi piacerebbe se Fiat la fornisse anche con il 1,2 16 valvole, magari depotenziato a 75 cavalli, giusto per avere quel pizzico di brio in più che é la ragione per cui la Lupo l'ho presa 1,4.
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Comunque, tornando in topi, secondo me non vale i soldi che costa, indipendentemente dal marchio che porta e quindi a quel prezzo non la comprerei. Alla fine però se sarà un successo o no lo deciderà (come sempre) il mercato. Di sicuro se sarà un flop in VW avranno la mezza consolazione di poter dire che il progetto non è costato come sviluppare da zero una segmento A per il mercato europeo. Per quel che può valere. Se invece sarà un successo, allora i critici e gli invidiosi potranno tirare in ballo la maggiore o minore stupidità degli acquirenti. Quanto alla mancanza di innovazione tecnologica del marchio VW, beh, se uno guarda alla storia della casa ci trova ben poca innovazione tecnologica. Il Maggiolino ha avuto l'indicatore della benzina nel 1962, quando era in vendita da quasi vent'anni... e l'impianto elettrico a 12 volt nel 1968, quando ce l'aveva già la Fiat 500. La stessa Golf non è mai stato un capolavoro di tecnologia avanzata, ma un ottimo prodotto industriale realizzato mettendo insieme soluzioni semplici ma collaudate e affidabili. Infatti i problemi la VW ha cominciato ad averli proprio quando, anzichè continuare sulla strada della qualità e dell'affidabilità (che erano le motivazioni principali di chi comprava una Volkswagen) ha cominciato a spendere per inseguire la concorrenza sul piano dei gadget e delle prestazioni. Rivoglio la mia Polo del 1975, che in 21 anni di uso cittadino ha fatto 260 mila km con la frizione originale...
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Sciopero delle bisarche o no, credo siano tempi di vacche magre per tutti, a parte i costruttori di vetture di prestigio che vengono acquistate (o prese in noleggio a lungo termine) dalle aziende.
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Si, è vero. Ma (almeno nel nostro caso) era più importante avere una macchina lunga tre metri e mezzo e quindi più facile da parcheggiare (la zona in cui lavora mia moglie è molto critica dal punto di vista parcheggi, al punto che 10 cm di macchina in meno fanno la differenza tra parcheggiare subito o girare altri 20 minuti in cerca di un parcheggio più grande) che mezzo metro cubo di baule quando se va bene una volta la settimana ci carichiamo sei bottiglie di acqua minerale e due sacchetti del supermercato. Se avessi voluto una macchina più grande non avevo che l'imbarazzo della scelta.
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O di trovarsi la fiancata rifatta in un parcheggio, cozzare gli specchietti nelle strettoie, dover mettere le ruote sulla terra per evitare un frontale su una stradina secondaria... ad ogni generazione successiva le macchine sono sempre più lunghe e soprattutto più larghe. Peccato che strade, parcheggi, box, cancelli e passi carrai a volte siano ancora quelli pensati per le 500 e le 600.
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nasce Pianeta Italia
Phormula ha risposto a TONI in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Ottima idea. Se la gente non va a vedere le macchine in concessionaria (molti di quelli che conosco sono ormai dieci anni che non mettono piede in un concessionario Fiat ma scartano il marchio a priori) bisogna avere il coraggio di portare le macchine in mezzo alla gente. Se davvero il prodotto è valido, non si deve avere paura di mostrarlo e farlo provare. All'estero invece mi farebbe piacere trovare più Fiat negli autonoleggi, invece che le solite Opel e Ford. Il noleggio è un veicolo pubblicitario formidabile perchè il cliente non può scegliere la marca e il modello della vettura e quindi non può rifiutare una macchina perchè ha preconcetti sul marchio. E se il prodotto è valido, può cambiare idea. Conosco tante persone che hanno cambiato idea (in positivo o in negativo) su un marchio o su un modello dopo che si erano trovati a guidarne una presa a noleggio. -
Sono andato a vederla, più per curiosità che per altro, visto che le due VW che abbiamo fanno il loro dovere benissimo, le nostre esigenze non sono cambiate e di questi tempi di vacche magre non ho nessunissima intenzione di cambiar macchina. Devo dire che mi ha un po' deluso. Per carità, è una macchina onesta, con una linea senza infamia e senza lode e costa molto meno della Lupo, però la sensazione di qualità percepita che si ha salendo a bordo secondo me non è all'altezza del marchio VW. I montaggi sembrano abbastanza accurati ma le plastiche mi sono sembrate più economiche. Rispetto alla Lupo c'è più spazio, ma neanche poi tantissimo. Nel 2003 non mi è scocciato spendere 13600 Euro per una Lupo 1.4 16V benzina quando per gli stessi soldi mi portavo a casa una Stilo 1.6 tre porte a km zero. A distanza di due anni e 25 mila km posso parlare male del servizio di assistenza, ma non della macchina in sè, visto che problemi non ce ne ha mai dati, consuma il giusto (15 Km/L usata al 90% in città), è molto gradevole da guidare e nonostante venga maltrattata ogni giorno sul pavè e lasciata parcheggiata sotto il sole, non si sentono ancora rumorini e scricchiolii e le plastiche non si sono deformate sotto il sole, come era successo alla Twingo. Se tornassi indietro, la ricomprerei, anche se (come ho già detto) dubito che comprerò ancora VW perchè secondo me la rete di assistenza della casa non è all'altezza del marchio. Se invece dovessi fare l'acquisto oggi, beh, seriamente, considerato il prodotto (Fox) e visto quello che costa (che non è tantissimo, ma per quel prezzo ci sono auto con molta più sostanza), sinceramente credo che non la prenderei nemmeno in considerazione.
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LCDM: "Il premier ci chiede aiuto?"...
Phormula ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Oggi sul Corriere c'è un articolo di Sgarbi che chiede "ospitalità" alla sinistra per le prossime elezioni, o meglio si dice pronto a portare il suo contributo. Dopo tutto quello che ha detto dal palcoscenico televisivo sui giudici e sulla sinistra quando stava con Berlusconi. Spero che qualcuno abbia il coraggio di sbattergli la porta in faccia. Una volta si diceva "correre in soccorso del vincitore". -
LCDM: "Il premier ci chiede aiuto?"...
Phormula ha risposto a nella discussione in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Io resto sempre dell'idea che la situazione attuale altro non è che la logica conseguenza di scelte sbagliate fatte fin dagli anni '60. Per il resto ogni paese ha la classe dirigente che si merita. La nostra è liberamente eletta e se gli italiani continuano a votare le stesse persone senza chiedersi se hanno fatto bene o male, allora vuol dire che in fondo ne sono soddisfatti. Del resto basta guardare quanti politici in questi giorni stanno abbandonando la nave del Berlusca per chiedere ospitalità politica a quella di Prodi, nell'ipotesi che vinca le prossime elezioni. -
Dipende da che macchina hai. Se hai un'auto del gruppo VW, puoi acquistare un kit aftermarket da montare nel vano motore che impedisce alle faine di intrufolarsi e far danni. Non mi chiedere come funziona perchè non ho chiesto. Lo avevo visto esposto nella vetrina accessori di in una concessionaria tedesca quando sono andato a prendere il kit per ritoccare la vernice. Probabilmente altre case hanno qualcosa di simile.
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Onore al merito. Secondo me la Panda è la migliore Fiat degli ultimi 5 anni, degna erede del modello che l'ha preceduta. Mi spiace solo che sia assemblata in Polonia, togliendo lavoro agli operai italiani, e che non disponga di una versione tre porte con un motore a benzina con 75-80 cavalli, che le darebbero un po' di brio e la renderebbero più appetibile ai giovani neopatentati.
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Non posso che essere d'accordo. Dare la colpa a Berlusconi per la situazione attuale é ipocrita. Berlusconi avrà le sue colpe, non nego, avrebbe potuto fare qualcosa di più, questo é certo, ma se siamo seduti dentro una latrina non é per colpa degli ultimi cinque anni di governo. I mali dell'Italia risalgono agli anni '60, quando si era in pieno boom economico ed esisteva un sistema di aziende che facevano ricerca, collaborazioni con le università, strutture pubbliche all'avanguardia, investimenti nei trasporti e nelle comunicazioni, con il risultato che in molti settori potevamo dire con orgoglio di essere tra i primi al mondo. Solo che ad una certa classe politica questo non é andato giù. Si é visto nella scienza e nella ricerca un "nemico" che metteva in discussione privilegi. Per essere competitivi, per essere all'avanguardia, occorre essere competenti ed avere il coraggio di rischiare, prendersi la responsabilità delle proprie scelte. E questo non si coniuga affatto con i clientelismi, le posizioni di potere. A partire dalla seconda metà degli anni '60 si é smantellato sistematicamente questo sistema e parallelamente si sono difese rendite e posizioni di potere, anziché semplificare la burocrazia la si é complicata. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi. Se uno é capace e ha voglia di fare qualcosa, prende e se ne va all'estero. Sono almeno dieci anni che il numero di LAUREATI (non di manovali, camerieri, gelatai o pizzaioli) che lascia l'Italia é superiore a quello di laureati stranieri che vengono da noi. Costruire un chilometro di autostrada o di ferrovia é diventato impossibile, tra progetti, varianti, ricorsi e controricorsi. Le poche aziende all'avanguardia che avevamo sono state cannibalizzate da gruppi stranieri, che le hanno spolpate del know-how e trasformate in sedi commerciali. Pian piano ci siamo trovati ad esportare quello che esportavamo negli anni '50 e '60, cioé tessile, abbigliamento, calzaturiero, piastrelle, mobili. Oggi stiamo scoprendo che quelle stesse cose altri le sanno fare meglio di noi. E siccome siamo stati lungimiranti, non abbiamo difeso le nostre ricchezze, convinti che tanto i turisti sarebbero venuti in vacanza in Italia sempre e comunque e i prodotti alimentari italiani sarebbero stati sempre e comunque graditi all'estero. Il colmo secondo me é arrivato quando una generazione di imprenditori ha capito che in Italia si guadagna di più puntando su settori "protetti" (autostrade, telefonia, energia) che non rischiando e puntando sull'innovazione. E' un quadro a tinte fosche, lo so, ma purtroppo é così. Quarant'anni di scelte sbagliate, fatte senza un minimo di lungimiranza e guardando ai propri interessi anziché a quello del sistema Italia non si cancellano in una legislatura. E quello che mi lascia perplesso é che molte delle voci che tuonano contro Berlusconi vengono da quelle stesse persone che anni prima avevano avuto la possibilità di fare qualcosa per il loro paese, ma si sono ben guardati dal farlo. In Italia é molto più facile criticare che fare.
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Un mio collega é stato investito da una bicicletta mentre passeggiava su un marciapiede di New York. L'investitore é scappato e lui é rimasto a terra svenuto. L'ambulanza é arrivata (per fortuna) prima che gli rubassero il portafogli. Lo hanno soccorso solo perché aveva in tasca una carta di credito. Dieci anni fa, cinque giorni di ospedale gli sono costati nove milioni e rotti... Una mia amica in California soffre di asma. Non può curarsi come vorrebbe perché ha cambiato lavoro e l'assicurazione dell'azienda non riconosce la patologia perché era antecedente alla firma del contratto. Una seconda assicurazione avrebbe costi improponibili perché alla prima visita salterebbe fuori il problema e il premio dell'assicurazione andrebbe di conseguenza. Risultato: paga i medicinali di tasca sua e cerca di arrangiarsi...