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Mah, la mia impressione è che negli ultimi anni la forbice tra chi ha e chi ha meno o non ha del tutto si sia allargata non poco. Ieri mi sono fatto 300 Km di autostrada e dal momento che non mi piace correre, osservavo quello che mi sorpassava in terza corsia. Praticamente una colonna di megaturbodiesel da 40 mila Euro in su e SUV. Secondo me la crisi c'è, ma non è per tutti: ci sono categorie di persone che hanno saputo approfittarne per guadagnare o che hanno potuto godere di posizioni di privilegio. Secondo me ci stiamo avviando verso una diversa distribuzione della ricchezza, in futuro ci sarà un 20% della popolazione che non ha problemi a spendere e spandere e un 80% che combatte per arrivare a fine mese. Più o meno quello che sta succedendo negli USA.
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Personalmente, devo ancora finire di ridere... ho avuto qualche collega tedesco e ne abbiamo parlato. A molti loro connazionali non è andata giù la presa per i fondelli e il fatto che si possa parlare della germania per luoghi comuni, esattamente come fanno i tedeschi da decenni con l'Italia. Per molti tedeschi Italia = pizza, spaghetti, mafia, ... però guai a parlare della Germania mostrando due panzoni che bevono birra e mangiano wurstel e crauti. Se davvero Schroeder dovesse mettersi in mezzo, non credo ci sarebbero problemi a raccogliere esempi di tedeschi che hanno fatto la stessa cosa, a cominciare dalla canzonetta "Zwei kleine Italiener..." per finire con la nota copertina di un settimanale tedesco... Comunque, faccio i miei complimenti a Fiat per la campagna pubblicitaria: lo scopo della pubblicità è far parlare del prodotto e dell'azienda. Ci sono riusciti e apprezzo anche il finale, quel "metteteci alla prova", che secondo me è una dimostrazione del fatto che in azienda qualcuno è tornato a credere nel prodotto.
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Chissà perchè tutto questo polverone per Fiat, quando il numero di posti di lavoro a rischio negli elettrodomestici (Candy, Siltal e Ignis, per esempio) e soprattutto nel tessile-abbigliamento sono molti ma molti di più e nessuno muove un dito per salvarli. Fra un po' perderemo anche l'unico costruttore di televisori (Mivar), dopo aver perso Phonola, Geloso, Seleco, Brionvega... Sono comparti che si andranno ad aggiungere alla chimica, al nucleare, al farmaceutico, alle materie plastiche ... tutti settori nei quali venti o trent'anni fa eravamo tra i primi e oggi siamo solo un mercato per prodotti fabbricati all'estero e venduti da ditte straniere. Come ha detto qualcuno, siamo il paese in cui tutti hanno almeno un telefonino, ma non ne produciamo uno. Non capisco che cos'ha l'auto di tanto diverso perchè ci si debba dannare per conservarla.
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Il mercato americano chiede da anni una VW che richiami le Karmann Ghia e che possa fare da alternativa alla Mazda Miata, che da quelle parti si vende come il pane. Secondo me se la fanno conviene che la producano direttamente in Messico perchè 2 su 3 finiranno sul mercato USA. Noi europei su prodotti del genere vogliamo il blasone.
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Quantunque non piacciano (esteticamente) nemmeno a me, aspetto come sempre il giudizio del mercato. Per una casa automobilistica è molto meglio fare un modello che si vende anche se non piace agli appassionati di automobili piuttosto che un modello che suscita entusiasmi tra gli appassionati e poi va a finire che non lo compra nessuno. Personalmente sono scettico, e non tanto per una questione di prezzo. Semplicemente perchè i precedenti storici non giocano a favore di operazioni come queste. Ogni volta che due case hanno provato a fare lo stesso modello: VW Polo I - Audi 50, Citroen LNA - Peugeot 104, Lupo - Arosa, Fiesta '95 - Mazda 121... alla fine hanno fatto fiasco e uno dei due modelli ha finito per cannibalizzare l'altro.
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A me danno molto fastidio, soprattutto quando ti seguono da vicino, perchè i fari sono montati più in alto che nelle vetture. A volte ho l'impressione che i progettisti si preoccupino più di chi guida rispetto a chi deve incrociare o si trova davanti a questi mezzi. Considerato che un 20% della popolazione ha già problemi di suo a guidare di notte e che con l'invecchiamento della popolazione aumenterà il numero di 50-70 enni in giro, non la considero una buona idea.
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Dopo aver visto il ciclo standard di misura dei consumi, credo che i commenti sulle cifre dichiarate lascino il tempo che trovano. Macchine come quelle citate riescono a completare il ciclo senza che il regime di rotazione del motore superi i 2500 giri...
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In Italia venderà per il 95% a gasolio. Al massimo piazzeranno qualche 1.8 benzina a chi fa poca strada e non cerca le prestazioni. Però se facciamo i conti tenendo in considerazione anche altri paesi, allora l'80% è un valore corretto e in linea con la concorrenza per una vettura di quel tipo. In Europa c'è ancora chi apprezza il motore a benzina.
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- croma
- croma 2005
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Io per giudicare i consumi aspetto le prove su strada. ll ciclo standard di misrazione è qualcosa ai confini del ridicolo (velocità massima 120 km/h raggiunti solo per pochi secondi, accelerazioni blande...). Secondo me nella vita reale, considerato il peso e la sezione frontale della vettura e minor uso del cambio grazie alla coppia disponibile, non ci sarà poi questa gran differenza tra 1.8 e 2.2 benzina.
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- croma
- croma 2005
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Scusate, forse sono io che ho capito male... ...ma in cassa integrazione per tre mesi hanno messo non solo gli addetti alla produzione (questo è comprensibile, se l'azienda non vende) ma anche gli addetti alla ricerca & sviluppo?
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Pechè mai qualcuno che vuole comprare una BERLINA 5 porte e non gli piace la Punto a comprarsi una MONOVOLUME compatta? Non pensi che costui se vuole una berlina 5 porte e l'unica che propone il gruppo Fiat, cioè la Punto non gli piace, può secegliere tra almeno 20 proposte della concorrenza? Per non parlare di tutti quelli che hanno il dente avvelenato con il gruppo Fiat per via della rete di vendita e di assistenza. Se uno si è trovato male con la concessionaria o con l'officina, non sempre fa 40 Km per comprare o fare i tagliandi da un'altra. E' più facile che al prossimo acquisto si rivolga alla concessionaria (estera) sotto casa.
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Esatto, a me non me ne può fregar di meno se il motore è il Multijet da 150 cavalli che monta anche la Vectra o se le sospensioni, il pianale o altri particolari sono gli stessi di una Fiat. Quello che mi interessa è che l'estetica, la scelta dei materiali e la qualità delle finiture siano all'altezza della classe Lancia.
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Non lo so, è dello zio di mia moglie. E' andato in pensione e dopo anni di vetture aziendali in cui la macchina l'ha scelta l'azienda, ha deciso finalmente di comprarsi la macchina che gli piaceva. Io ci sono salito solo una volta e francamente non ricordo la motorizzazione.
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Esatto. A qualcuno non può essere venuto in mente che quando in un segmento di mercato si offre UNA SOLA alternativa, se a qualcuno non piace, cosa fa, si mette un paio di occhiali scuri e la compra lo stesso, perchè se no lo tacciano di esterofilia? Parliamo (tanto per fare un esempio) di normali berline del segmento B 3/5 porte, non premium ma normali vetture da famiglia o seconde auto. Francia: Clio, 206, C3 Germania: Fiesta, Polo, Corsa Giappone: c'è solo da perdere il conto... Italia: Punto e basta (la Ypsilon c'è solo tre porte). Perchè Fiat arrivi al 70% del mercato, come in Francia, un Italiano su quattro che cambia macchina dovrebbe comprare una Punto. Una standardizzazione dei gusti oggi improponibile. Gli anni in cui gli italiani compravano solo la 500 o la 600, monomodello e monoallestimento, sono finiti da un pezzo. Oggi (per fortuna) si può scegliere. Almeno negli anni '60 in Italia c'erano Fiat, Alfa, Lancia e Innocenti che si facevano la concorrenza.
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Sbagli, in famiglia da qualche giorno ne abbiamo una anche noi.
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Con una gamma completa e (molto) variegata, il gruppo Fiat può ragionevolmente sperare di conquistare il 10-12% del mercato europeo, ma non il 50% di quello domestico. In Italia l'obiettivo massimo può essere il 30-35%. Oltre quella cifra ci sarà sempre qualcuno che non compra perchè preferisce qualcos'altro. I tempi in cui Fiat aveva il oltre il 50% del mercato nazionale (anni '60 e 70) e nei quali i clienti compravano italiano di default e non compravano straniero per paura della rete di assistenza ridotta, della difficoltà a trovare i pezzi o del loro costo, sono finiti da un pezzo.
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Concordo. Per ciascuna tipologia di vetture, un automobilista francese, tedesco o giapponese ha a disposizione non una ma due o tre scelte nazionali, se non di più. Facile scegliere quando l'offerta è ampia e, se un modello non ti piace o una casa ti sta antipatica, ti sei trovato male con la concessionaria o con l'officina, c'è un'altro costruttore nazionale al quale rivolgersi. Un tedesco al quale VW sta sulle balle, può sempre comprare Ford o VW. Un mio collega tedesco che si è trovato male con VW ha fatto appunto questo, è passato a Ford. Io sono convinto che se in Italia avessimo due-tre gruppi delle dimensioni di Fiat, insieme farebbero il 70% del mercato e non staremo qui a parlare di esterofilia della clientela. Nessun costruttore ha più del 30-35% del suo mercato domestico.
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Vabbè, insiultarli no... ma quando facevano finta di non capire l'italiano, dal momento che io un po' di tedesco l'ho sempre macinato e in compagnia c'era chi lo parlava bene, era divertente osservare la faccia che facevano quando passavi dall'italiano al tedesco. A quel punto non potevano non risponderti, visto che parlavi la stessa lingua, ma sotto sotto gli facevi capire che tutta la loro superiorità valeva il costo di un corso di lingue a fascicoli.
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Non sono in grado di commentare. In AA sono stato trattato male più volte in quanto parlante lingua italiana e da allora ho deciso di passare le mie vacanze altrove. Mi sono solo chiesto più volte se quelli che mi avevano trattato male erano tedeschi o italiani che si sentivano superiori perchè parlavano tedesco. L'unica esperienza dell'AA che ho avuto negli ultimi 5 anni sono gli autogrill dell'A22. Posso parlare invece della mia esperienza (positiva) con la Germania, visto che ci passo in media due mesi l'anno e che da quelle parti ho un sacco di amici.