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Phormula

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  1. A parte il fatto che nel 1942 non erano tutti gli italiani ad averne le scatole piene del duce ma solo una parte di essi, se proprio vogliamo continuare nell'esplorazione dei luoghi comuni, uno dei più famosi riguardo agli italiani, è che noi siamo bravissimi a saltar giù dal carro del perdente per cercar posto in quello del vincitore. Basta osservare in questi mesi quante personalità politiche stanno cercando di passare dal carro della destra a quello della sinistra. Ho letto sia i resoconti della ritirata dalla Russia sia le memorie dei lager. Ho anche letto delle nostre avventure da "colonizzatori dal volto umano" in Africa, storie che abbiamo abilmente rimosso per dipingerci l'immagine di quelli che in Africa ci sono andati solo per aiutare i poveretti che muoiono di fame. Io comprendo i tuoi sentimenti nei confronti dei tedeschi. Mi ricordano da vicino quelli di alcuni italiani dell'Alto Adige, che si sono sentiti fortemente discriminati dai loro concittadini di lingua tedesca. Sono d'accordo sul fatto che la storia non debba essere rimossa e che la memoria di certi eventi debba essere tramandata per evitare che si ripetano. Però allo stesso tempo non credo che il tuo atteggiamento possa essere costruttivo, possa cioè servire a creare uno spirito di amicizia tra paesi diversi. Non dimentico il passato, ma per me presente e futuro sono più importanti.
  2. Phormula

    Papa Benedetto XVI sulla Campagnola!

    Si, l'auto su cui viaggia il Papa è targata SCV 1 sempre, un po' come il velivolo su cui viaggia il Presidente degi Stati Uniti è sempre l'Air Force One.
  3. La 206 va presa in considerazione solo se 1400, il 1100 è un po' sottodimensionato. Il 1400 da 75 cavalli è adeguato ed affidabile. La Punto conviene prenderla 16V, il 1200 8 valvole soffre di problemi cronici alla guarnizione della testa. C'è anche da dire che delle quattro, la Punto è quella che da usata costa meno. C'è ampia offerta e gli sconti sul nuovo tengono basso il valore dell'usato. Ragion per cui il risparmio sul prezzo di acquisto può compensare un intervento costoso. La Corsa 1.2 va ragionevolmente bene e molti dei problemi che affliggevano le serie precedenti sono stati risolti. Io ne ho guidate almeno una decina (sono diffuse nei noleggi). Se uno riesce a convivere con gli interni Opel (io li trovo un po' tetri), è una classica macchina che fa il suo dovere senza tante pretese. Anche qui lascerei stare il 1.0. Per carità, non è malvagio, ma è sottodimensionato e per avere un certo spunto i rapporti del cambio sono molto corti, con il risultato di far crescere consumi e rumorosità. Lascerei perdere la Polo. Le Volkswagen sono di due tipi, e la Polo non fa eccezione. Ci sono quelle che fanno 500 mila km senza un problema e quelle che dopo qualche decina di migliaia di km diventano dei pozzi succhiasoldi, perchè non appena aggiusti qualcosa, si rompe subito qualcos'altro. Il motore 1.4 è affidabile e robusto, è il resto della macchina che mi lascia perplesso. Io voterei, nell'ordine: 206 (1.4) o Punto (1.2 16V) a pari merito, Corsa (1.2), Punto (1.2 8V,se costa poco), 206 (1.1), Polo (qualsiasi cilindrata)
  4. Sinceramente sino ad ora l'unico "tedesco" che ha tentato di fregarmi è stato il cameriere (italiano) di un ristorante. Probabilmente partiva dal presupposto che gli italiani non guardano mai i conti prima di pagarli. Per il resto ho avuto dimostrazioni di professionalità e di simpatia che mai pensavo di avere, l'ultima l'inverno scorso, quando ho perso l'anello di matrimonio nel parcheggio dell'azienda mentre raspavo via la neve dalla macchina. Senza dirmi niente, il giorno dopo in pausa pranzo i miei colleghi tedeschi sono andati nel parcheggio a ravanare nella neve gelata fin tanto che mi hanno ritrovato l'anello. Forse, prima di parlare di unter e ubermenschen dovresti leggere Viktor Frankl.
  5. Vero, così come ad insegnare la produzione di massa alla Volkswagen furono gli americani. Nel 1938 Ford permise a Porsche di visitare gli stabilimenti americani, di apprendere la produzione in serie delle automobili con la catena di montaggio e di portare in Germania alcuni americani di origine tedesca che avevano lavorato alla Ford.
  6. A quelli che sparano critiche sul design di queste auto, vorrei ricordare due cose: - I gusti estetici cambiano da un paese all'altro e, nello stesso paese, con il passare del tempo. La storia insegna che se vuoi conquistare un paese con i tuoi prodotti, devi fare prodotti che piacciono non a te, ma ai consumatori di quel paese. Questi prototipi non sono fatti per piacere a noi occidentali, ma ai cinesi. - Ridiamoci pure sopra, ma negli anni '60 e nei primi '70 dicevamo la stessa cosa dei giapponesi. Un amico di mio padre che abitava in Svizzera comprò una delle prime Corolla e quando venne in ferie in talia lo presero tutti per il culo, tant'era brutta. Poi sappiamo tutti come è andata a finire.
  7. Sono d'accordo con Autodelta, anche a me dà fastidio chi critica senza aver effettivamente giudicato il prodotto o chi si sente detentore della suprema verità. L'acquisto di una automobile é una scelta personale. Non tutti valutiamo le stesse cose allo stesso modo (per mio padre la presenza di scricchiolii é un fattore trascurabile, mentre il bagagliaio deve poter contenere almeno tre sacchi di cemento o due damigiane) e non é detto che le nostre scelte siano quelle giuste anche per gli altri.
  8. Triste ma vero. Diventerà un paese di consumatori di beni e servizi prodotti da altri. Perderemo la vera ricchezza di una nazione, cioé il "saper fare meglio degli altri". E soprattutto, se una volta esportavamo manovalanza, oggi esportiamo cervelli. Una mia amica ha appena accettato un posto di ricercatore in una ditta svizzera. Ezra stufa, a trent'anni suonati, di bussare alla porta delle agenzie di lavoro interinale e di sentirsi proporre solo stages. E io stesso (che lavoro in una multinazionale che, per fortuna, in Italia ancora produce e non vende soltanto) sono combattuto tra rinunciare alla carriera per restare in Italia o accettare un avanzamento che implica il trasferimento in Germania. Del resto il mio capo lo ha detto chiaro e tondo... "chi te lo fa fare di restare ancora in Italia?"
  9. A me sta simpatica. Almeno é un passo avanti rispetto ad anni di pubblicità nelle quali si parlava solo di sconti, senza manco farti vedere la macchina. Apprezzo soprattutto la frase "metteteci alla prova", il fatto che si voglia accettare di nuovo la sfida di tornare a competere anziché piangersi addosso o dare la colpa agli italiani. Per il resto, sono d'accordo con Stefano, forse in Fiat non hanno distribuito abbastanza calci in culo e spedito fuori un po' di gente a chiedere a quelli che hanno comprato una C3 o una Focus perché non hanno preso una Punto o una Stilo e che cosa avrebbero dovuto avere la Punto e la Stilo per essere state la loro scelta. L'esterofilia degli italiani per me é solo una scusa. Per me vale il vecchio proverbio "quando il gioco si fa duro, i duri cominiciano a giocare". Probabilmente il mercato italiano per i costruttori italiani é più duro di quello francese per i costruttori francesi. Ma dal momento che al consumatore non si può riformattare il cervello come se fosse un hard disk, bisogna accettare la sfida e dimostrare di essere altrettanto duri del mercato.
  10. Spero per Fiat che l'accordo si concretizzi in qualcosa di positivo. Rimango dell'idea che la vecchia Panda avrebbe avuto ancora molto da dire nei paesi di prima motorizzazione, soprattutto in versione 4x4. E' un peccato che le linee siano state smantellate.
  11. Torino non può essere presa come città di riferimento per valutare la diffusione di un modello o di un marchio. Se vi capitasse di andare a Wolfsburg (sede della VW), otto macchine su dieci con la targa "WOB" sono del gruppo VW e quattro sono Golf. Ciononostante penso anch'io che, chilometri zero o no, 147 sia stata un successo. Ha riportato al successo il marchio Alfa nel settore delle compatte, dopo 33 e 145/46. Ha riconciliato il marchio con la clientela giovanile, creando le premesse per la fedeltà. Se uno da giovane ha avuto una 147, magari fra 10 anni avrà ancora un'Alfa. I numeri di vendita a livello europeo sono stati buoni, insomma non c'é di che lamentarsi.
  12. Sulla prima frase sono d'accordo con te. Però tra una vettura che (forse) ha un caricatore di CD nel baule e una che mostra un bel caricatore di CD in plancia con le custodie dei CD originali nelle tasche delle portiere, se tu fossi un ladro, quale sceglieresti? Se uno ha il caricatore di CD nel baule, mica é così fesso da tenere le custodie in bella vista, ti pare?
  13. Speriamo bene. Io credo che una bella estetica e qualità a livello Lancia e motorizzazioni adeguate (non esagerate ma nemmeno sottodimensionate) potrebbero mettere in secondo piano la mancanza del multilink al retrotreno.
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