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Phormula

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  1. La Trabant P601, senza dubbio. Per guidarla ci vuole una buona dose di coraggio e di sangue freddo (il comportamento stradale è rimasto agli standard degli anni '50, mentre il resto del traffico viaggia con i ritmi di oggi), ma alla fine la soddisfazione di avere guidato una macchina che ha fatto la storia e rappresenta un simbolo di libertà. Trabant - Die Legende auf Radern
  2. Quoto. Giacosa voleva fare la 128 a due volumi con il portellone, come la Primula, ma in Fiat decisero di farla a tre volumi perchè allora le vetture a due volumi agli italiani non piacevano. E anche la 127 era nata si a due volumi, ma senza portellone. Io la Polo Limousine l'ho provata. Va come una Polo, è fatta come una Polo, ma ha un baule da mezzo metro cubo, ideale per quei paesi in cui una macchina del genere è l'unica macchina di una famiglia o viene usata come taxi. Fiat ha fatto lo stesso con la Siena, ovvero la Palio a tre volumi. ci sono anche la Clio e la Yaris a tre volumi. Il fatto che una vettura non soddisfi il nostro gusto estetico non vuol dire che in altri paesi non piaccia o debba necessariamente essere un fiasco.
  3. Più o meno concordo con Desmo. Penso che la cinghia su motori "tranquilli" sia il miglior compromesso prestazioni/costi/rumorosità. Più che altro non condivido la scelta delle case di farla durare così tanto, non solo come chilometri ma anche come anni. Spesso la gomma invecchia più per il passare del tempo che per l'uso.
  4. Poi abbiamo rimediato sul carbone del Sulcis... :wink: Ricordo, ricordo, le risate e i battibecchi. E soprattutto ricordo che tra una battuta e l'altra avevamo detto anche tante cose serissime, ad esempio quando abbiam detto che forse sulla Punto e sulla Stilo ci voleva un millequattro da 90 cavalli, che non sarebbe stato male nemmeno sulla Barchetta e l'avrebbe resa molto più appetibile ai giovani e ai noleggi. Ancora oggi, se leggo i post sul funzionamento del robot (S)Taurus(6), quello che oscuri personaggi manovravano da misterioso un vagone ferroviario abbandonato su un binario morto alla stazione di Torino Porta Susa utilizzando il volante di una vecchia '600... mi cappotto dalle risate. Oggi i tempi sono cambiati, grazie a Dio l'azienda se la passa un po' meglio, ma una cosa continuo a chiedermela... "CHE FINE HA FATTO IL MITICO PALLOTTOLIERE?"
  5. Quando si rompe la catena succede esattamente la stessa cosa. Con l'aggravante che molti (anche tra i meccanici dell'ultima generazione) sono convinti che la catena non necessiti di manutenzione per tutta la vita della vettura e finiscono per non controllarla nemmeno.
  6. Concordo con Roberto. La cinghia è più silenziosa e basta ricordarsi di controllarne lo stato e sostituirla ogni tanto. La catena in genere crea molti meno problemi, però è rumorosa e se comincia a sbattere può cedere. E credo che di gente con l' "orecchio" fine da sentire una catena che sbatte, come sapevano fare gli automobilisti di una volta, ce ne sia poca.
  7. la vendono anche in europa comunque, visto che anche io all'estero l'ho vista...
  8. Concordo. E nella Logan a guardarla bene si vedono certe soluzioni intelligenti per risparmiare senza sacrificare l'estetica e la funzionalità. Si notano poi somiglianze nei dettagli con molti modelli Renault, ma questo è ovvio, perchè nella componentistica della Logan si è fatto ampio uso di parti già disponibili. Che senso aveva spendere tempo e soldi per progettare un interruttore o una bocchetta di areazione se si potevano utilizzare quelle di altri modelli. Ad esempio il blocco della strumentazione è quello della Clio, le bocchette di areazione vengono dall'Espace, le maniglie da...
  9. Aspetto a giudicare, la mascheratura è troppo pesante. In questo momento darei un giudizio falsato dalla percezione del marchio.
  10. No, dalla Megane ha preso solo la trasmissione.
  11. Personalmente ho trovato molto valido quanto è stato fatto a Lanzarote, ovvero come (grazie soprattutto all'attivismo di Cesar Manrique) sono riusciti a combinare le esigenze del turismo di massa con la necessità di preservare un paesaggio unico al mondo (ci hanno girato il primo "Guerre Stellari"), anche a costo di qualche sacrificio.
  12. Non esiste un prezzo standard, in genere a Milano varia dai 100 ai 300 Euro al mese, dipende da quanto è facile trovare un parcheggio in strada nella zona e da quant'è l'offerta di box come il tuo.
  13. Quella che ha la cugina di mia moglie è una prima serie, una delle prime vendute in Italia. Viene usata solo in città e finora l'unico problema degno di nota è un particolare dell'impianto elettrico che è stato sostituito un paio di volte. Per il resto la macchina fa il suo dovere (consumi urbani sui 15 km/L) con dignità.
  14. La Dacia Logan non vincera' mai....fidati. Non vincerà mai perchè ormai il premio "Auto dell'anno" ha perso lo spirito originario, trasformandosi in una specie di passerella dove vince chi è più bravo a intortarsi i giornalisti della giuria.
  15. La risposta secondo me è: "dipende". Dipende da cosa uno cerca in una macchina d'epoca.
  16. Se non sbaglio era stata realizzata sulla base dell'Audi 50, che poi era diventata la Polo I, per accontentare quei paesi (Spagna, Portogallo, Grecia, Sudamerica, ...) in cui le macchine piccole piacciono con il baule e non con il portellone. Da noi ne vendettero pochine, così come ebbe scarso successo anche la coetanea Corsa I a tre volumi.
  17. In pratica era un Maggiolino con la carrozzeria diversa e la facevano anche in versione coupè. Disegnata da Ghia veniva assemblata dalla Karmann di Osnabruck utilizzando il pianale e la meccanica provenienti da Wolfsburg. Ebbe molto successo negli USA, dove le prestazioni assolute non erano fondamentali (e comunque il motore reggeva bene le elaborazioni (molto in voga ai tempi era l'adozione del compressore volumetrico). Il cambio di serie non ha problemi fino a 120 cavalli. La versione coupè venne sostituita dalla Scirocco, mentre quella cabrio non ebbe un erede.
  18. Dipendesse da me, considerato che lo spirito originario del premio "auto dell'anno" non era premiare la macchina più bella o quella della casa con il miglior ufficio stampa, darei il premio: Alla Toyota Prius, perchè Toyota ha il coraggio di realizzare qualcosa di nuovo nella propulsione automoblistica, che non sia un prototipo da un milione di Euro destinato a far bella mostra di sè a un salone e a beccare un po' di finanziamenti pubblici. La Prius ha il sistema di propulsione ideale per chi si muove prevalentemente in città (spero di vederne molte come taxi) e soprattutto costa poco di più di una macchina "normale". Non è un esemplare unico o un sogno per pochi. Alla Dacia Logan, perchè tutti sono capaci di fare una compatta segmento C da 30 mila Euro, tutti ad ogni cambio di modello aumentano contenuti, dotazioni e prezzi, dimenticandoci che forse le macchine stanno diventando troppo care per le possibilità di tanta gente e che non tutti hanno bisogno dei cerchi da 18 e del climatizzatore automatico bizona. Ho trovato lodevole la scelta di Renault di raccogliere la sfida di realizzare una macchina poco costosa ma non piccola, economica ma non sottomotorizzata, semplice ma non spartana è stato qualcosa che avrei voluto facesse Fiat.
  19. Dipendesse da me, considerato che lo spirito originario del premio "auto dell'anno" non era premiare la macchina più bella o quella della casa con il miglior ufficio stampa, darei il premio: Alla Toyota Prius, perchè Toyota ha il coraggio di realizzare qualcosa di nuovo nella propulsione automoblistica, che non sia un prototipo da un milione di Euro destinato a far bella mostra di sè a un salone e a beccare un po' di finanziamenti pubblici. La Prius ha il sistema di propulsione ideale per chi si muove prevalentemente in città (spero di vederne molte come taxi) e soprattutto costa poco di più di una macchina "normale". Non è un esemplare unico o un sogno per pochi. Alla Dacia Logan, perchè tutti sono capaci di fare una compatta segmento C da 30 mila Euro, tutti ad ogni cambio di modello aumentano contenuti, dotazioni e prezzi, dimenticandoci che forse le macchine stanno diventando troppo care per le possibilità di tanta gente e che non tutti hanno bisogno dei cerchi da 18 e del climatizzatore automatico bizona. Ho trovato lodevole la scelta di Renault di raccogliere la sfida di realizzare una macchina poco costosa ma non piccola, economica ma non sottomotorizzata, semplice ma non spartana è stato qualcosa che avrei voluto facesse Fiat.
  20. Visto l'uso che stiamo facendo della macchina, a me farebbe comodo poterla acquistare fra qualche anno, sperando che nel frattempo abbiano migliorato anche la rete di vendita e di assistenza. Se non la faranno comprerò qualcos'altro.
  21. bello ....allora la cosa più importante è il marchio ? E' chiaro che nel mondo dell'auto (come nel resto del mondo) esistono i pregiudizi. Ma è vero anche che ad ogni marchio si associa un tipo di vettura. Se la Phaeton avesse avuto il marchio AUDI (per rimanere in casa VAG) avrebbe avuto un diverso destino, giusto? Se in VW avessero guardato agli altri costruttori generalisti, si sarebbero resi conto che una vettura del genere era un fallimento annunciato, tutti quelli che ci hanno provato sono andati a finir male. Ci aveva provato Fiat con la 130 negli anni '70 ed è stato un fiasco. Personalmente io avrei fatto la Phaeton con il marchio Audi o Bentley (per non riesumare Horch) e la Touareg con il marchio Audi. Sono due prodotti che con la tradizione VW c'entrano come i cavoli a merenda mentre della seconda si sente la mancanza nella gamma Audi.
  22. Nella nostra l'unico pezzo che ho notato essere fatto in Belgio è il ripiano sopra la ruota di scorta (un pannello di polipropilene rivestito di moquette su ambo i lati). In compenso sotto il cofano motore c'è un sacco di componentistica fatta in Italia, a partire dai fari, che sono della Magneti Marelli.
  23. Mitica la mascheratura da prototipo Mercedes. Mi viene in mente quando la NSU testò la Prinz IV usando muletti targati Monaco e con il marchio BMW e i giornali pensavano che fosse la nuova piccola della casa bavarese.
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