Sto osservando con curiosità la strategia delle case coreane. Non so perchè, ma mi sembra di rivedere un vecchio film (leggi giapponesi).
Inizialmente si sono presentati con automobili tecnologicamente datate, design superato, finiture scadenti e prezzi bassi, quando non erano reinterpretazioni di modelli del nostro passato (vi ricordate la Hunday Pony o la Daewoo Nexia). Esattamente come i giapponesi negli anni '60. Macchine che si vendevano solo ed esclusivamente per il prezzo basso, chiudendo gli occhi su tutto il resto. Noi intanto ridevamo e li consideravamo una curiosità.
Poi sono cresciuti. Quatti quatti e senza suonare tanto le campane. Hanno incominciato a capire che cosa vuole il mercato. Dove non avevano le risorse, si sono rivolti altrove, anche da noi, leggi design (Giugiaro) o motori Diesel (VM). Hanno dimostrato di saper resistere sul mercato USA, dove i consumatori non ci pensano due volte a restituire la macchina e farsi ridare i soldi. Oggi le case coreane offrono gamme complete, qualità ed affidabilità nella media dei costruttori generalisti. Probabilmente hanno ancora molte cose da imparare, ma hanno dimostrato e stanno dimostrando di avere voglia di imparare.
Hanno capito che eisiste una ampia fascia del mercato fatta di consumatori che chiedono buone macchine a prezzo ragionevole, che se ne frega del fatto che un certo marchio ha 100 anni di storia e IERI ha inventato il sedile ribaltabile, che non ha bisogno del clima automatico a dodici zone o dell'airbag per l'orecchio destro ma giudica una macchina per quello che è, quello che offre e quello che costa QUI OGGI, non per quello che ha fatto il marchio cinquant'anni fa.
Secondo me non sono affatto da sottovalutare o da guardare con sufficienza, ma dovremo sempre più fare i conti con loro.