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Confermo, la nostra da 11 anni va in Honda per fare il tagliando e amen. Fortunatamente non è come certe tedesche che hanno costi di manodopera da visita privata con un primario e di ricambi da orefice. Alla fine portandola altrove si sarebbe risparmiato poco, e il rischio sarebbe stato trovare un meccanico che non sapeva metterci le mani o si faceva pagare il tempo che impiegava per cercare un ricambio. Non sono 50-100 Euro l'anno che in più che cambiano la vita.
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E' che se si va a curiosare nella produzione automobilistica di paesi che ai tempi erano mercati protetti, si scopre che la realtà spesso supera i photoshop.
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In realtà i mercati emergenti ancora oggi preferiscono le vetture a tre volumi, come dimostra il successo della Dacia Logan, che da noi ha venduto con il lumicino. Sono più "importanti" rispetto ad una due volumi di pari cilindrata e lo sbalzo posteriore consente di creare un bagagliaio più capiente, sufficiente per le esigenze di una famiglia (dove spesso è l'unica auto) o per l'uso come taxi. Tenendo bassi i costi di gestione per via della cilindrata ridotta. Poi ogni mercato ha le sue peculiarità. In Brasile fino agli anni '80 le vetture a quattro porte erano poco gradite, considerate poco sportive. In Spagna, il contrario, la clientela voleva o vetture a quattro porte possibilmente tre volumi, anche se piccole, o furgoncini ad uso promiscuo (che loro chiamano "furgoneta", in pratica veicoli come il nostro Fiorino ma con la panca posteriore come quella di una vettura e senza la grata (da noi obbligatoria per l'immatricolazione come autocarro) tra l'abitacolo e il vano bagagli. Vetture come la Renault Express e la Citroen C15 e la Seat Terra hanno venduto benissimo da quelle parti nella versione promiscua.
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E' l'unica cosa che si è guastata in 11 anni e 100 mila km della Jazz che abbiamo in famiglia. Per il resto manco una lampadina fuliminata, e si che viaggia al 90% in ambito urbano, quindi non in condizioni ideali. Io l'ho trovata dal ricambista, ovviamente specifica e a prezzo superiore rispetto ad una batteria generica.
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Infatti, io ci sono passato. Mi è capitato di telefonare e sentirmi rispondere che quella dell'annuncio era appena stata venduta ma che se avessi fatto un salto da loro avrebbero avuto proposte interessanti...
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Infatti. E la lunghezza della discussione non è un parametro affidabile, perchè (questa lo dimostra) si può andare off topic, degenerare in confronti con altri modelli, oppure ci può essere un utente che per una ragione o per l'altra scrive decine di messaggi. Se qualcuno giudicasse questo forum dalla lunghezza dei messaggi, potrebbe pensare tranquillamente che Alfa Romeo, Fiat, Lancia sono case che hanno in cantiere decine di modelli nuovi ciascuna, mentre altre case che nella vita reale hanno una novità per salone o quasi, fanno poco o nulla.
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Quando ho seguito una vicenda simile in prima persona, alla fine è stata fornita la lista dei numeri di telaio delle vetture sistemate, poichè la percentuale era superiore alla percentuale target, la vicenda è stata dichiarata chiusa anche se qualche esemplare è sfuggito al reclamo. Qui la situazione è più complessa, essendo il numero di veicoli coinvolti enorme. Secondo me andranno avanti con la campagna, sapendo che il tempo gioca a favore, molte di queste vetture nel frattempo arriveranno a fine vita e verranno esportate o rottamate e alla fine ci si metterà una pietra sopra. Il nocciolo della questione non è tanto come intervenire sul passato, ma come evitare che una cosa del genere possa ripetersi.
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Al di là dei famosi finestrini a compasso della up!, sui quali avrei da dire, ma non vado OT (ormai ho capito che il vero appassionato di automobili valuta le vetture per il meccanismo dei finestrini dietro) nella categoria della Giulia se non hai un listino di optional di almeno trenta pagine, sei un generalista, punto. Poi che molti di questi optional siano virtuali, anche perchè se compri la macchina "full optional" (sul serio, non come dicono i venditori di macchine usate quando ne hanno una con due accessori in più della media) finisci per pagarla il triplo. Io mi ricordo l'Audi A1, appena presentata, sto parlando di dieci anni fa. Vettura in prova all'aeroporto di Monaco, versione 1.4 TSI stra-accessoriata, prezzo totale oltre 45 mila Euro. Dubito ne abbiano venduta una. Così come non oso pensare cosa costi una BMW serie 3 veramente full optional e se qualcuno ne abbia mai comprata una. Al massimo l'hanno fatta per darla in prova alla rivista. Sappiamo tutti che la maggior parte delle Giulia/Serie 3/Classe C/A4 vanno nei parchi auto aziendali tramite NLT, e i noleggi lungo termine se metti qualche accessorio in più (quando te lo lasciano fare) fanno schizzare il canone alle stelle perchè non possono contrattare la vettura a stock o comprarla all'estero. Quindi il grosso delle vendite lo faranno vetture con la dotazione base integrata di qualche optional qualificante come i sedili in pelle, cioè quelli che cambiano la vita a bordo o l'estetica in maniera significativa. Tuttavia all'acquirente, e spesso all'appassionato che non la comprerà mai ma ama parlarne, fa piacere poter dire che la Bronza è meglio della Pranza perchè sulla Bronza si possono avere gli interni in marmo di Carrara e sulla Pranza no. E nel segmento premium, la possibilità di averli optional a 12 mila Euro fa la differenza in termini di immagine.
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Guarda, io ti posso dire che conosco un sacco di persone che vivono in zone dove la probabilità di restare bloccati per una nevicata è vicina allo zero e che se nevicasse lascerebbero la macchina ferma in garage, quindi di catene e gomme invernali non sanno che farsene. Ma dal momento che l'obbligo esiste, hanno comprato le catene che costavano meno di quella misura, sapendo di non poterle montare e le tengono nel baule per dimostrare di essere in regola in caso di controllo, ma sapendo benissimo che in caso di nevicata non serviranno a niente. E' solo un modo per evitare una multa. Anche perchè, seriamente, le catene vanno bene quando la strada è completamente innevata, rovinano i cerchi e peggiorano il confort. Se ci fai troppa strada senza neve rischi che si spacchino e si impiglino nella sospensione o nei freni. Le calze basta qualche chilometro di strada senza neve e le butti. Sono entrambe soluzioni di emergenza.
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Se sono conformi alle norme: UNI 11313 e ON V5117 rispettano le prescrizioni del decreto del ministero Infrastrutture e Trasporti del 10 maggio 2011. Altrimenti non sono equiparate.
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In sede di revisione non hanno alcuna possibilità di verificare l'effettivo aggiornamento e la misura delle emissioni viene fatta a regime costante, quindi non ci sono problemi. Le misure coercitive verranno decise quando la campagna sarà conclusa (sempre che si concluda, mi sa che stanno facendo melina) e si tireranno le somme di quante vetture restano da aggiornare.
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No, perchè i listini ormai sono virtuali. Salvo casi particolari (vedi Tipo) le case oggi sparano alto sul listino sapendo che se va bene e il modello piace, guadagnano bene (vedi il caso di certi SUV), se va male svaccano con gli sconti. Trent'anni fa il 20% di sconto su una macchina era una utopia (forse su alcune fine serie), le km zero non esistevano (esistevano le semestrali dei dipendenti Fiat) e il listino aveva un suo senso. Oggi sconti sopra il 20% su molti modelli sono la norma, piazzali interi di km zero tra cui scegliere, alla fine il confronto lo fai andando in concessionaria e lasciando perdere la rivista.
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Il punto è che quelle che provano (tranne la Polo, caso più unico che raro) sono nelle motorizzazioni ed allestimenti top, quindi è facile avere quattro-cinque stelle quando hai il massimo delle dotazioni e il motore più potente sotto il cofano. Ormai le prove su strada, di qualsiasi rivista, hanno valore indicativo. E se voglio avere informazioni tecniche su un modello, vado nel sito internet della casa e mi scarico la brochure. Così come ha sempre meno senso il listino, quando le liste di optional sono sterminate e con certi modelli si riesce a raddoppiare il prezzo di partenza e non si è ancora "full optional". IMHO Quattroruote ha perso molto come giornale a difesa degli automobilisti, che è il ruolo che ho da sempre riconosciuto alla rivista ai tempi in cui a dirigerla era Gianni Mazzocchi.
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Esatto. Alle automobili sta succedendo quello che succede da sempre con le gomme, che hanno prezzi di listino assurdi e poi vengono vendute con sconti oltre il 50%. Listini praticamente virtuali, poi il prezzo vero lo fa il gradimento del mercato verso quel modello.
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Non ti hanno contattato probabilmente perchè nessuno ha comunicato loro il nuovo proprietario. Cosa succederà dipenderà da quanti faranno il richiamo e quanti no. Per esperienza personale su un caso simile, in questi casi c'è una percentuale minima di vetture da bonificare (si sa già che non sarà possibile farlo sul 100%). Se non viene raggiunta, saranno valutate misure aggiuntive.
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Sulla neve vanno bene, ma per il codice della strada non sono equiparate alle catene. Per esistere, esistono, il punto non è tanto quello, ma il fatto di poterle montare. Esistono anche per la mia, ma montarle è impossibile perchè avrò un centimetro tra la gomma e il montante della sospensione anteriore, anche prendendo quelle più sottili, basta che si allentino un pelo e succede un guaio. Inoltre le catene massacrano i cerchi in lega. Come ti è già stato detto, dipende dalla gomma. Più che il consumo, all'aumentare della temperatura peggiorano la guidabilità e la frenata. Io un anno ho tenuto su le Nokina invernali giunte a fine vita con l'intenzione di consumarle del tutto (cosa perfettamente legale perchè il codice di velocità era lo stesso delle estive) ma al mese di giugno mi sono arreso perchè in frenata con 25 gradi erano un disastro, bastava pestare un pelo di più per far entrare in azione l'ABS.
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Se sei tra quelli che lasciano la macchina in garage in caso di neve, compra le catene che costano meno della misura adatta alla tua vettura e tienile nel baule, così sei a posto in caso di controlli. Ovviamente sai che se nevica non ti puoi muovere, ma almeno non rischi una multa se trovi un agente zelante in una giornata di dicembre con il sole e 12 gradi.
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Contribuisce a creare lo spirito di comunità. Anche per il solo fatto che cammini sul marciapiede insieme ad altre persone. Evita che la gente si chiuda dentro la villetta protetta da un sistema di allarme e fuori possa succedere di tutto. E, dal punto di vista automobilistico, permette ad una famiglia di avere 1-2 macchine e non una macchina per patente. Io quando sento di genitori che comprano la macchina ai figli per permettere loro di andare a scuola o all'università, mi chiedo cosa abbiamo sbagliato.
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In realtà non è che spendi di più. La forza dei supermercati di prossimità (li chiamano proprio così) nel Nord Europa è che sono catene (quindi gli acquisti sono centralizzati), hanno vantaggi fiscali se non superano una certa dimensione, e sfruttano lo spazio tenendo solo i prodotti che si vendono di più. Chiaro che non trovi 50 tipi di shampoo come al centro commerciale o un prodotto particolare che una persona compra di rado, ma ci puoi fare la spesa di alimentari con gli stessi prezzi del centro commerciale e senza usare la macchina. Io quando stavo in Germania invece di andare una volta la settimana al centro commerciale e fare scorta di provviste riempiendo un carrello, passavo quasi ogni sera al supermercato sotto casa e compravo quello che mi serviva. Noi invece abbiamo la strategia opposta. Uccidere i piccoli negozi e promuovere megacentri commerciali che sono anche megaingorghi, provate ad uscire dall'autostrada per andare a trovare un amico a Serrvalle Scrivia in periodo di saldi.
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Guarda i supermercati, tanto per fare un esempio. Da noi è di moda il centro commerciale e c'è gente che si macina centinaia di chilometri per comprare un maglione all'outlet. Poi ci lamentiamo se nei centri storici i piccoli negozi chiudono. In Germania sono stati molto più lungimiranti, la loro normativa premia i supermercati di prossimità, che non possono superare una soglia massima di metratura. Il risultato sono tanti piccoli supermercati delle varie catene Aldi, Lidl, Edeka, ... che hanno tutto quello che serve per le necessità quotidiane a prezzi convenienti (il loro modello è tenere solo i prodotti che si vendono) e sono sotto casa, non devi prendere la macchina per andare a comprare quattro cose. Io ho perso il conto dei piccoli negozi di alimentari che hanno chiuso e dove abito devo prendere la macchina anche per andare a comprare il latte.
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OT Si, durante la vita utile del modello le case risparmiano sui costi di produzione chiedendo sconti ai fornitori di componentistica (che a loro volta "pelano" i componenti) ed eliminando particolari e funzioni che non sono ritenuti fondamentali, tanto più che nessuna rivista prova una vettura a fine vita, salvo casi molto particolari, per cui queste mancanze passano inosservate. Se una volta comprare un modello a fine carriera significava comprare un prodotto maturo, vertice dell'evoluzione del modello, adesso rischi che qualcuna di queste misure di riduzione costi possa creare problemi di affidabilità. Del resto quando un modello ha qualche anno sulle spalle, la casa per venderlo deve fare più sconto e investire maggiormente in pubblicità, voce che ormai rappresentaun buon 20% del prezzo di vendita. Guardate gli spot pubblicitari in TV, ormai 1 su 3 è una pubblicità di automobili, in alcuni orari 1 su 2.
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Basta osservare il nord Europa dall'alto per capire la differenza. Da noi il modello di urbanizzazione è fatto di capannoni e villette, se uno parte da Torino e arriva a Trieste evitando le autostrade, è come se viaggiasse in un unico grande centro urbano, susseguirsi continuo di capannoni e vlillette. Per contro i centri storici dei paesi sono quasi deserti. Praticamente la gente è scappata dal centro dei paesi per costruirsi la villetta appena fuori. Dopo le case, dai centri sono spariti i negozi, sostituiti dai centri commerciali. Ci sono paesini interi in cui il "centro storico" è praticamente disabitato, case vuote e in vendita che nessuno comprerà mai. E' chiaro che un modello di sviluppo di questo tipo non possa fare a meno dell'automobile, perchè non sarà mai possibile realizzare una rete di trasporti pubblici adeguata.
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