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Si, ultimamente la politca del gruppo VAG in Italia è importare solo le motorizzazioni richieste dal mercato, il che da noi vuol dire quasi tutte quelle a gasolio e solo alcune a benzina. Per VW è possibile fare un "ordine speciale", cioè ordinare una versione venduta su un altro mercato, rinunciando agli sconti, non so se questo sia possibile anche per SEAT.
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In UK è possibile costruirsi una vettura in casa e omologarla. Moilte di quelle vetture erano vendute in scatola di montaggio. Anche in Germania negli anni '50 erano molto diffuse. Avevano una ragione molto semplice, da noi piove poco e infatti ci siamo inventati la Vespa, mentre da loro il clima non rende uno scooter utilizzabile come da noi, quindi sono nate le microcar, che puoi guidare anche quando piove. Inoltre, fino alla scoprerta del petrolio nel mare del Nord, non è che l'Inghilterra se la passasse benissimo. Tra le classi meno abbienti erano molto diffuse perchè costavano poco.
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Infatti, di molti modelli VAG hanno provato quasi sempre le versioni top, sia come motorizzazione che allestimento, ulteriormente infarcite di accessori qualificanti, che fanno bella figura nelle foto e migliorano i voti in pagella. Ma questa è la regola per tutti, anche la Fiesta della prova è la 1.5 TDCI Titanium da 120 cavalli che cruda passa i 20 mila Euro e quella in prova ha altri 7000 Euro (un terzo del prezzo di listino) di accessori. Poi con 120 cavalli e 270 Nm su 1200 chili è chiaro che le prestazioni sono brillanti. Infatti mi chiedo come sarebbe uscita (frenata a parte, lì la Polo deve migliorare) la 1.1 da 70 cavalli. Si, è peggiorato, e molto. Secondo me ha raggiunto il massimo negli anni '70, quando era il punto di riferimento. Se leggete una prova su strada degli anni '60 o '70 e la confrontate con una di oggi, c'è da piangere. Io quando ho letto che considerano un problema il pomello dell'autoradio con il simbolo che ruota quando lo si gira non sapevo se ridere o piangere.
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Il fatto è che il prezzo basso si riferisce alla versione base sottomotorizzata e sottodotata, che a volte non è nemmeno ordinabile. Qualche anno fa un mio collega cercava una utilitaria per il percorso da casa alla stazione del treno. Voleva spendere il meno possibile, in pratica un motorino in cui non piovesse dentro. Si è presentato in alcune concessionarie chiedendo di acquistare esattamente la versione pubblicizzata al prezzo indicato. Hanno fatto di tutto per dissuaderlo e spesso il prezzo era vincolato al finanziamento. Ma quel che è assurdo, è che ci lamentiamo dei prezzi delle automobili, ma una componente sempre maggiore del prezzo è assorbita dalla pubblicità e dai costi che la rete di vendita deve sopportare per mantenere l'immagine voluta dalla casa.
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Probabilmente con gomme più larghe sarebbe migliorata la frenata, ad ulteriore scapito delle prestazioni. E, come ha fatto la concorrenza, provando la versione più potente con gomme larghe, ci sarebbero stati buoni voti sia alla voce prestazioni che in quella relativa alla frenata. Facendo credere a tutti che il giudizio valeva anche per la versione base con le gomme strette.
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Intanto non è una macchina fatta per essere guidata, come le Rolls d'annata, tanto scomode per l'autista quanto comode per i passeggeri dietro. Sono vetture che devono comunicare status. Quando vedi una Century in Giappone, parti dal presupposto che dentro ci sia qualcuno di molto importante. Ci sono decine di vetture altrettanto valide, ma non comunicano lo stesso messaggio. Immaginate il Papa che si affaccia al balcone con in testa un berretto verde della John Deere. Magari in una giornata di sole è meglio, ma non è la stessa cosa.
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Non è la sola. Marchi come Kumho e Matador sono diventati primo equipaggiamento anche di marchi premium. La motivazione è sempre la stessa: costo. Le case acquistano le gomme di primo equipaggiamento con fortissimi sconti. In passato i produttori li concedevano volentieri, perchè, prima dell'avvento di internet, una buona fetta della clientela, al momento di cambiare due o quattro gomme (dipende se le ruotavano o meno), restava fedele al marchio. Si erano trovati bene e non avevano motivo di cambiare. Quindi era un modo per conquistare clienti. Oggi invece ci sono i siti internet, si possono leggere i commenti e si può scegliere tra un centinaio di marche e sottomarche. Inoltre, sempre per via di internet, si sono ridotti i margini di guadagno per i produttori di pneumatici premium, che sono obbligati a presentare sempre nuovi modelli, mentre le sottomarche possono continuare a produrre lo stesso pneumatico per anni, cambiando solo il nome, oppure riciclano gli stampi dismessi dai produttori premium. Risultato, se una volta il primo equipaggiamento era una garanzia, oggi rischi di trovarti una sottomarca.
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E' il costruttore del faro che, quando ne chiede l'omologazione, specifica la tipologia di lampadine che può essere montata su di esso. Quindi se è specificata una lampadina H4, per esempio, si può montare solo una lampadina H4 omologata. Il fatto che possa esistere una lampadina LED o Xeno che si monta sullo stesso attacco di una H4 non significa che la si possa usare. Infatti i fabbricanti di queste lampadine di solito tra le note scrivono che non possono essere usate per veicoli circolanti su strada. Sono le classiche modifiche che si fanno a proprio rischio e pericolo. Se va bene, non succede niente, se va male si corre il rischio di essere fermati e spediti a revisione, con multa connessa e se va molto male e si è causato un incidente, può succedere che l'assicurazione decida di rivalersi. La maggior parte delle assicurazioni, nelle clausole microscopiche dei contratti, prevede la possibilità di rivalsa nei confronti dell'assicurato se dovesse risultare che il veicolo non poteva circolare perchè non conforme (dove per non conforme intendono un veicolo che non passerebbe la revisione per questioni tecniche), indipendentemente dal fatto che la modifica possa avere o meno causato l'incidente. Quindi io sentirei prima di tutto il mio assicuratore e mi farei rilasciare qualcosa di scritto che mi assicura la copertura.
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In casi come questi di solito viene stabilita una percentuale minima di vetture da aggiornare, che è funzione del tipo di problema. Si dà per scontato che una parte delle vetture non saranno aggiornabili per un motivo o per l'altro. Se viene raggiounta, il problema si considera risolto. Se non viene raggiunta, viene chiesto alla casa di effettuare ulteriori sforzi per raggiungerla. Se non viene ancora raggiunta, se non ricordo male (ci ero passato qualche anno fa per un caso simile, una casa asiatica che per errore aveva venduto un lotto di vetture non conformi), vanno comunicati alla motorizzazione i telai delle vetture che non sono state aggiornate, in modo tale che possano essere intercettate insede di revisione. In pratica il veicolo viene bocciato alla revisione e deve ripresentarsi dopo che ha effettuato la modifica.
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Non devi guardare solo l'interasse ma tutte le misure del cerchio, foro centrale e offset.
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Da decenni, in pratica da quando le automobili normali hanno cominciato ad essere troppo basse per quella fetta di clientela che vive fuori dai grandi centri urbani e che non ha bisogno della trazione integrale ma di una vettura che possa viaggiare su una strada innevata o sterrata senza spanciare. SUV che da noi sono arrivati con la trazione integrale, su quel mercato vendevano di più nella versione a trazione posteriore.
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Temo che i listini stiano diventando virtuali, come succede da anni nel mondo degli pneumatici, dove sconti oltre il 50% sono la norma. Il che non aiuta a fare chiarezza e rende difficile scegliere. Oltre a lasciarti con quella spiacevole sensazione che se avessi trattato ancora un pelo, avresti spuntato qualche centinaio di Euro in meno.
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Pare abbia tamponato una Punto 1.2 in uscita di curva... Da questo numero Quattroruote ha una nuova veste grafica. Se posso capire l'assenza del tempo sul giro in pista, che può avere senso per vetture dichiaratamente sportive, l'assenza delle altre cose mi dà un po' fastidio. Il giudizio sull'infotainmente lascia il tempo che trova. E' sufficiente che la casa smetta di supportarlo e il migliore infotainment di questo pianeta diventa obsoleto nel giro di qualche mese. Tornando alla Polo, mi lascia perplesso che l'esemplare in prova montasse gomme 185/55 su cerchio da 15. Misura da segmento A, sono le stesse della mia up!, che però è gommata Bridgestone. Per giunta la gommatura di primo equipaggiamento era Falken, di cui so poco o nulla, di solito le case montano come primo equipaggiamento marchi premium (Continental, Michelin, Pirelli, ...) a maggior ragione su una vettura che va in prova ad una rivista. Secondo voi (e senza giustificare VW, prima che partano i flames, se la compri arriva così anche al cliente privato), quanto può aver pesato una gommatura più stretta e un pneumatico che non mi risulta essere premium sulla performance in frenata? Tutte le auto si vendono con lo sconto, è chiaro. La differenza è sull'entità dello sconto, perchè se un 15% a privati è fisiologico, se per vendere devi fare il 25%-30% di sconto, vuol dire che il prezzo di listino è troppo alto rispetto a quanto il mercato è disposto a pagare.
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Si, ormai è un classico, fin che si tratta di scrivere su internet è un discorso, poi quando si tratta di andare in concessionaria e firmare l'ordine, è un altro.
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- ginevra
- giulia 2016
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No. Avendo subito pesanti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, le loro città sono state ricostruite più a misura di automobile. Inoltre ci sono molti più parcheggi a pagamento, ovviamente più ti avvicini al centro, più costa. Quindi puoi decidere se andare in centro in macchina e pagare un botto o usare uno dei tanti parcheggi di interscambio con i mezzi.
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Fino ad un certo punto, perchè quelli erano motori a carburatore, quindi molto meno regolari dei moderni iniezione multipoint. Steve, la Golf II con il Diesel aspirato impiegava 19 secondi nello 0-100, non oso immaginare l'Audi. Però ricordo il titolo di un giornale di automobili tedesco dell'epoca a proposito dell'Audi 80 con il Diesel aspirato: "Palliativo", nell'attesa del TD da 70 cavalli.
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Veramente millemila anni fa hanno avuto il coraggio di fare la Golf II con sotto il 1050 della Polo... un "missile" da 144 all'ora (50 cavalli e 74 Nm), che su alcuni mercati scendevano a 45. Sul nostro mercato credo sia durata pochissimo, l'han venduta bene in Grecia perchè non pagava la sovratassa sulle vetture di lusso (quelle sopra i 1200 cc).
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C'è sempre una ragione per non comprare un'Alfa.
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- ginevra
- giulia 2016
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Non lo so, bisognerebbe chiedere a loro perchè preferiscono comprare una Polo o una Corsa invece che una up! o una Karl. Oggi con l'avvento dei piccoli turbo la cilindrata è un parametro relativo, ma negli anni '90 una automobile utilitaria nell'immaginario collettivo tedesco era una segmento C 1600 a benzina o 1900 Diesel da 90-100 cavalli.
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Anche i LED non scherzano, hanno bisogno di un dissipatore, in pratica il faro scalda dentro il cofano. Più di qualcuno ha combinato guai montando lampade aftermarket in un faro nato per le alogene.
- 17587 risposte
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- ginevra
- giulia 2016
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Si, i fari allo Xeno hanno una forma obbligata del proiettore, con i led ci si può sbizzarrire. E dal momento che su molte altre cose i designers ormai hanno le mani legate (prova a disegnare un SUV che non abbila la forma a cassonetto, come se fosse fatto con il Lego), i LED permettono di giocare con il disegno dei gurppi ottici e differenziare l'estetica.
- 17587 risposte
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- ginevra
- giulia 2016
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No, non penso che vada meglio, alla fine nell'uso pratico polmoni sono e polmoni restano. Sono le auto che non posso scegliere perchè le sceglie l'azienda o il noleggio, e con le quali devo convivere. A volte riesco a trattare, come la volta che dovevo andare da Milano in Austria (1500 km in tre giorni) e il noleggio voleva darmi una B benzina sottomotorizzata, alla fine mi hanno dato la stessa macchina, ma a gasolio. Alla fine queste macchine le comprano i neopatentati per necessità, dove per neopatentati intendo anche le famiglie che hanno un neopatentato ma non possono permettersi di comprare una macchina solo per lui. Poi ci sono tutti quelli che non leggono le riviste e i forum e al momento dell'acquisto non si interessano delle prestazioni perchè sono convinti che per quel che ci devono fare con la macchina, vadano tutte bene. Se poi ad ogni cambio di macchina passano da un polmone al successivo, si convincono che questo è lo standard. Se bazzichi le concessionarie, è pieno di gente che chiede espressamente la motorizzazione minima. E di venditori che li accontentano, senza provare a convincerli che con qualche cavallo in più viaggi meglio e consumi meno. Quando ero in cerca dell'utilitaria, nessun venditore Fiat mi ha proposto il Twinair, sono partiti lancia in resta con il 1.2 Fire. Le vetture per neopatentati vengono provate raramente perchè si vendono comunque e le case non vogliono certo rimediare figuracce. Le riviste finiscono in mano agli appassionati, quindi le case sono interessate a fare bella figura. Normalmente mettono a disposizione del parco stampa la versione top come allestimento e motorizzazione, infarcita di una serie di optional da paura. Il motore potente garantisce almeno quattro stelle alla voce prestazioni, l'allesimento top è quello meglio rifinito e gli optional migliorano il giudizio in pagella. Come fai a giudicare l'autoradio di serie con due altoparlanti se la macchina te la danno in prova con l'impianto optional con dieci altoparlanti e il subwoofer? Infatti noi stiamo qui a discutere delle prestazioni letargiche di questa Polo (e questo è un dato di fatto), solamente perchè è finita in prova. Se avessero provato la versione con il turbodiesel più potente in allestimento Highline con la strumentazione optional, le ultime dieci pagine di questa discussione non avrebbero avuto senso di esistere.