"Ducati, Honda e Yamaha sono tutte quattro cilindri, hanno potenze superiori ai 220 CV, ma le prestazioni massime sono completamente differenti. La rossa italiana punta sulla velocità massima, la Honda campione del mondo sulla facilità di erogazione del suo motore, la moto di Vale sulla maneggevolezza.
Il vantaggio della Ducati di Capirossi e Stoner deriva da due fattori tecnici: la distribuzione desmodromica, che ha permesso regimi di utilizzo del motore incredibili (oltre 18.000 giri), e una aerodinamica praticamente perfetta. Il desmo ha il vantaggio di garantire una corretta “regolarità” di funzionamento in tutti i regimi perché le valvole sono sempre guidate e obbligate nella loro corsa di apertura e chiusura. Le valvole di aspirazione e scarico seguono, così, un preciso diagramma di funzionamento in modo da non disperdere l’energia prodotta dal motore, ovvero CV persi sulla strada dal pistone alla ruota posteriore. Solo la Ducati usa il sistema desmodromico, mentre Yamaha e Honda hanno molle cilindriche e metalliche per garantire la chiusura delle valvole, Suzuki al posto delle molle usa l’aria compressa per assicurare il ritorno in sede, un sistema universalmente adottato sui motori della Formula Uno. Di fatto con il desmo si diminuiscono anche i consumi e di conseguenza non si limitano i CV per non rimanere a secco di carburante nell’ultimo giro. Altro vantaggio di Ducati è la forma estremamente aerodinamica della sua carenatura. Le tantissime ore passate nella galleria del vento e la collaborazione con l’ingegner Jenkins, che ha lavorato per i maggiori team della Formula Uno, danno i loro benefici effetti sui lunghi rettilinei, ma anche nei curvoni e nei rapidi cambiamenti di direzione."
Da Motociclismo.it
Sono sempre stato affascinato dal Desmo, soprattutto per il fatto che è un sistema totalmente meccanico (sbav, sbav) e per l'immenso lavoro di messa a punto che ci sta dietro....