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copco

Bannato
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  1. Non sono d'accordo sull'approccio di metter fuoco alla casa che brucia. Il fatto che ci siano una miriade di storie giudiziarie simili a quelle di Sofri non rende giusta la storia giudiziaria di Sofri; dovremmo analizzarle ed approfondirle tutte per poter esprimere un nostro giudizio su ciascuna. D'accordo, potremmo anche starcene zitti dato che abbiamo avuto dei tribunali che hanno emesso delle sentenze definitive: lo faremmo se pensassimo che il nostro sistema giudiziario fosse stato limpido e cristallino. Purtroppo molta gente pensa che non lo sia stato. Non credo che qualcuno di noi abbia singolarmente la presunzione di potersi sostituire alla giustizia per correggerne gli eventuali errori commessi in passato: semplicemente c'è un dibattito in corso su un caso particolare e quindi se ne parla e si esprimono giudizi. In particolare stiamo parlando del caso Sofri e se sia giusto o meno graziarlo. Per quanto mi riguarda si potrebbero graziare tutti quelli che hanno una storia giudiziaria analoga, prescindendo se siano noti o meno noti. Il fatto che Sofri abbia molti amici influenti a destra e manca nella politica, nell'economia, nel giornalismo e nella società in generale dipende dalla sua storia e dalla sua attività, e lo rende più visibile e quindi più fortunato di altri; possiamo fare l'elenco completo dei casi giudiziari analoghi al suo e discutere se sia giusto o no graziarli ma in mancanza di tale lista non vedo perchè non si possa parlare del suo caso particolare. Su altri siti ho visto che il dibattito verte proprio sulla questione se il caso della grazia a Sofri nasca dal fatto che Sofri è famoso o dal fatto che la sua storia sia ingiusta; probabilmente sono vere tutte e due le cose ma per quanto mi riguarsa tento di attenermi alla sua storia giudiziaria punto e basta. E per me Sofri doveva essere certamente condannato, come tutti quelli di Lotta Continua & simili, per incitazione all'odio o alla violenza, ma non a 22 anni di carcere in assenza di prove certe che il mandante dell'omicidio Calabresi fosse stato lui; prove certe e schiaccianti ancora più necessarie dato che fra l'omicidio e la condanna passarono ben 18 anni.
  2. Ormai sono rassegnato a versare un obolo al banana tutte le volte che respiro. A parte tutto: ma perchè? Ha lo zampino anche in amstrad? Ora mi spiego perchè alla Coop li usano come merda di cui disfarsi al più presto!
  3. Sulle prove fornite da uno pieno di debiti che di colpo è diventato benestante dopo essersi pentito spontaneamente.
  4. Minchia! L'ho scampata per un pelo! Quest'estate mi si è rotta la vecchia TV e stavo per comprarmi una TV lcd. Mi ha salvato la Coop che mi ha tirato dietro un 25 pollici Amstrad a tubo catodico a 99 euri. Il ragionamento è stato: se fra due anni devo buttare la TV preferisco buttarne una da due lire invece di una costosa. Dei digitali terrestri e dei decoder non me ne può fregar di meno. Quando ho visto il tiggì e i pacchi di Pupo sono già saturo di televisione.
  5. Francamente non saremmo quì a discutere se Priebke invece di eseguire cose ineseguibili si fosse adoperato per eliminare il pazzo che gli dava ordini pazzi. Non si fanno genocidi se non credi in quel che fai, nè si fanno per semplice spirito di servizio.
  6. Sull'attendibilità di Marino si discute ancora, ed in ogni caso quando ti affidi alle dichiarazione dei pentiti per stabilire se condannare o se assolvere qualcuno succede una cosa strana: se hai culo azzecchi la sentenza, se non hai culo la canni, dipende da quanto le dichiarazioni dei pentiti siano vere e riscontrabili oppure false ed egualmente riscontrabili come vere, perchè un pentito può anche inventarsi di sana pianta delle falsità capaci di sembrare verità. Ti ricordo che dei criminali sono in libertà e sono mantenuti con i soldi delle nostre tasche perchè dicono di essersi pentiti ed hanno fatto delle dichiarazioni. Sulla veridicità delle loro dichiarazioni non ci metterei sempre la mano sul fuoco. Parliamoci chiaro: una giustizia che si affida solo alle dichiarazioni dei pentiti è una giustizia povera e priva di mezzi. Sulla storia di Priebke che insiema a Kappler fece fuori 335 italiani civili c'è la testimonianza di un'intera città. Non confondiamo il culo con le quattro tempora, perchè in guerra fai la guerra, non fai stragi di civili e genocidi. In seguito ad un'azione militare della resistenza furono fatti fuori 33 soldati tedeschi di un reparto responsabile di numerosissimi massacri di donne, vecchi e bambini. In seguito a quell'azione militare contro i tedeschi che massacravano civili i tedeschi non seppero fare di meglio che organizzare un'altra bella strage ancora di civili: altri 335 italiani inermi furono sterminati.
  7. Duetto, stai parlando di un'Italia sbandata, marcia e malata, un'Italia da guerra civile in cui i comunisti si organizzavano segretamente per sconfiggere un fascismo ancora serpeggiante e i fascisti insieme ad illustri rappresentanti dello Stato fondavano società segrete per prevenire o tagliare alle radici il pericolo rosso. Stai parlando di un'Italia dove tutti, indistintamente a destra e a manca, facevano casino e creavano tragedie accecati dall'ideologia e dove tutti erano bravissimi a sviare, creare prove false e nascondere e distruggere prove vere. Un'Italia con una giustizia impotente costretta ad inventarsi dei premi per i pentiti. E sulla base del pentitismo la giustizia ha fatto processi dove le parole hanno contato più dei fatti dato che era impossibile stabilire i fatti sulla base di introvabili prove. E così da un'Italia malata e marcia ne è nata un'altra non meno malata e non meno marcia. Si spera che le Italie malate e marce siano morte o muoiano e che arrivi un'Italia dotata di un sistema giudiziario degno di questo nome. Certo che quest'Italia difficilmente arriverà se continueremo a portare al Governo della gentaglia che attacca continuamente le istituzioni che rappresenta e che fa leggi per demolire le istitizioni compresa la giustizia stessa e la magistratura. Se la legge deve essere uguale per tutti difficilmente ci arriveremo limitando l'autonomia della giustizia ed assoggettandola più di prima al controllo di chi ha le palle più grosse. Comunque la guerra è finita ed almeno una delle Italie marce e fetide, quella delle ideologie contrapposte e degli anni di piombo "sembra" essere morta e sepolta. Pare che fortunatamente le ideologie le abbiamo messe da parte e che dei comunisti e dei fascisti aleggiano oramai solo dei pallidi fantasmi. Il problema che abbiamo oggi è quello di stare attenti a non sostituire le antiche ideologie con nuove ideologie global o no global. Quando il banana si scaglia ancora contro i comunisti e contro il pericolo rosso viene deriso oramai anche dai suoi stessi camerati e sulle pagine dello stesso Secolo d'Italia, perchè i problemi oggi sono di tutt'altra natura. Questo significa che finalmente possiamo ragionare e cercare di sanare almeno le scempiaggini giudiziarie più abominevoli che abbiamo commesso quando accecati dall'ideologia non capivamo un cazzo e costringevamo una giustizia inesistente a darci dei capri espiatori qualsiasi purchè ci desse in pasto l'idea che c'era una giustizia. La stessa famiglia Calabresi, che non concede il perdono a Sofri, specifica però che non chiede vendetta. Come a dire che la parola spetta a noi e alle istituzioni che ci rappresentano. Dobbiamo quindi lasciar perdere manie forcaiole di persecuzione che oramai sono fuori dal tempo e cominciare a ragionare. La guerra è finita.
  8. Condivido. Calabresi venne assassinato nel 1972. Sono passati 33 anni. Qualcuno ha detto che la guerra è finita; non è un caso, perchè quà non si tratta di un caso di giustizia ma di un caso di guerra, e Sofri non fu condannato perchè colpevole ma perchè nemico. Come hai giustamente detto, Sofri era schierato con quelli che all'epoca erano considerati, non a torto, nemici dello Stato. C'era davvero la guerra con morti ammazzati un giorno sì e l'altro pure. Sofri era ideologicamente schierato con i nemici dello Stato, questa è la sua colpa; la cosa però non è sufficiente a provare che sia lui il mandante dell'omicidio Calabresi. Mettiamola diversamente: Sofri era ideologicamente nemico di Calabresi in quanto Calabresi era un tipico braccio dello Stato, cioè un Commissario di Polizia. In quanto nemico di Calabresi potremmo anche dire che Sofri fu un mandante dell'omicidio e potremmo anche condannarlo a 22 anni di carcere 18 anni dopo aver commesso il fatto. Se però facciamo questo dobbiamo chiederci se Sofri era il solo mandante o se ce ne fossero altri. Secondo me ce n'erano altri, e non pochi; non posso dire quanti mandanti c'erano ma posso dire con certezza che di mandanti ce n'erano diverse centinaia di migliaia se non qualche milione. Erano mandanti dell'omicidio Calabresi tutti quelli che lo accusavano di aver buttato giù dalla finestra del suo ufficio l'anarchico Pinelli che nell'occasione ci lasciò le penne. Pinelli morì tre anni prima che Calabresi fosse ammazzato, e morì cadendo giù dalla finestra dell'ufficio del Commissario Calabresi. Per tre anni le fila dei nemici di Calabresi si amplificarono a dismisura non solo tra quelli di Lotta Continua e tra i brigatisti ma anche tra la gente comune, trasversalmente e senza distinzione di colore politico. A un certo punto qualcuno ammazzò Calabresi. Ma allora perchè condanniamo Sofri schiaffandolo in galera ma non condanniamo tutte le altre centinaia di migliaia, se non milioni, di mandanti? Che razza di giustizia è una giustizia che identifica e schiaffa in galera un capro espiatorio non potendo identificare e schiaffare in galera centinaia di migliaia, se non milioni, di mandanti? La risposta è una sola: si è fatta confusione, perchè si è ridotto a un caso di giustizia un caso di guerra fra scheramenti opposti, col risultato di semplificare abnormemente una cosa enormemente complicata che coinvolgeva l'intera società italiana. Poi Sofri è antipatico ai più perchè per riguadagnare la libertà non è mai stato disposto a vendere sua madre a fettine sottili. Ed ecco che 33 anni dopo l'omocidio Calabresi brancoliamo ancora nel buio più totale di chi non vuole vedere che la merda non sta da una parte sola, col contributo fondamentale della merda e del fulgido buio seminati da un guardasigilli che si oppone al volere trasversale delle forze politiche, della società e del Presidente della Repubblica Italiana, perchè tutti hanno capito che la guerra è finita, tranne il guardasigilli ed un manipolo di forcaioli autopareristi.
  9. copco

    Allarme Tetrapak

    Tetrapak non centra nulla: è solo il formato del contenitore. Anche le bottiglie di vetro possono essere pericolose se usate male.
  10. copco

    Allarme Tetrapak

    http://www.foodchem.unimi.it/food/latte%20inquinato.html Non credo faccia un gran bene alla salute: a guardare la formula è difficile pensare che sia innocua e che non sia mutagena. Il solo che in questi giorni ha detto qualcosa di serio è il tossicologo Enrico Malizia, il quale sostiene che, dipendendo dalla concentrazione, la sostanza può provocare danni allo stomaco e al fegato. Poi ci sono esimi coglioni con tanto di titoli accademici i quali sostengono che la sostanza è assente dalle liste internazionali delle sostanze tossiche e quindi possiamo stare tranquilli. Coglioni oppure pagati. Poi ci sono in giro finti coglioni che siccome producono e vendono l'inchiostro fanno esperimenti per dimostrare che la sostanza non è mutagena e non è tossica. Se uno vuole sapere qualcosa deve uscire dall'opprimente disinformazione, sia quella global che quella no global. Questa sostanza è usata come ovicida e come larvicida. In altre parole è sì un inchiostro fotoiniziatore, ma è anche un pesticida. Beviamocelo alla salute dei produttori.
  11. Dimenticavo: se hai tempo visita il Palazzo della Ragione. Si trova in Piazza delle Erbe.
  12. Vai a prendere un caffè al Pedrocchi. Visita la basilica di Sant'Antonio. Quando esci fatti una passeggiata in Prato della Valle che è di fronte alla basilica.
  13. copco

    I pacs

    Hai forse letto il libro di Brown?
  14. copco

    Ma il fraz???

    Quello che non capisco è come si possa infierire su uno come Jacopo. Chi lo ha fatto dovrebbe a mio avviso chiarirsi con lui dimostrando così di avere un pò di sensibilità.
  15. Come già detto... Credo che Fiat non centri nulla con questa microcar.
  16. http://www.autoblog.it/post/2080/meta-by-garage-italia-errata-corrige Monta un variatore integrato, brevetto esclusivo di Garage Italia, che lavora come un vero e proprio cambio automatico. Questo garantisce una trazione costante e continuativa e, in fase di rilascio dell’acceleratore funge da potente freno motore. Le sospensioni anteriori di tipo automobilistico e quelle posteriori di tipo Meta a geometria orizzontale garantiscono al veicolo la massima efficienza su qualunque tipo di terreno. Il sistema a quadruplo appoggio ammortizzato dei motori porta inoltre ad una drastica riduzione delle vibrazioni percepite nell’abitacolo. Grande attenzione è stata prestata in fatto di sicurezza e protezione: il telaio e la gabbia superiore di Meta by Garage Italia sono infatti costruiti a cella tubolare in concorrenza di forze al fine di garantire la massima protezione al passeggero in caso di urti o impatti sia frontali che laterali. Le tre differenti motorizzazioni disponibili, elettrica 15 kw, benzina con cilindrata di 505cc e diesel con cilindrata di 505cc, consentono a Meta prestazioni di alto livello e minimi consumi, circa 3,5 l per 100 km per il diesel e circa 5 l per 100km per il benzina. Le velocità massime raggiungibili variano, a seconda delle versioni, dai 45 km orari per il 4 kw agli 85 km orari per il 15 kw. Lo sviluppo del modello elettrico addotta una soluzione a chiusura ermetica, quindi esente da manutenzione, che permette una maggior durata nel tempo a parità d'usura. Inoltre, a parità di potenza, il volume d'ingombro e il peso sono inferiori e la dispersione del calore è più rapida a beneficio dell'efficienza e dell’ autonomia. Razionalità e tecnicità sono invece le principali caratteristiche degli interni della piccola grande Meta. Il design degli interni e la cura dei particolari rendono facile l’utilizzo di questa miniauto. I sedili, anch’essi brevetto esclusivo di Garage Italia, nati per soddisfare sia l’esigenza di sostegno che di spazio, sono progettati come due gusci di metacrilato antiurto translucido con la seduta in EVA, il tutto con un aspetto sportivo ma elegante: da notare l’inserimento nella seduta di una praticissima vaschetta portaoggetti. Il sedile del passeggero si ripiega in avanti come un’ ostrica e si trasforma in un utile appoggio che lascia ampio spazio per il trasporto di oggetti. Il volante di Meta rappresenta un vero concentrato di tecnologia ed innovazione; è stato studiato per favorire la concentrazione del guidatore sulla strada. Nella parte centrale del volante è ubicato il pannello con le informazioni relative alla diagnostica e le informazioni per il guidatore mentre il devio luci laterale alloggia i comandi per l’accensione dei fari, delle frecce e del segnalatore acustico. La strumentazione è dotata inoltre di un sistema fotosensibile in grado di regolare automaticamente la luminosità del quadro in base a quella esterna. Cinque gli allestimenti proposti: Basic, Safari, Sport, Top ed Electric, ognuno dei quali si caratterizza per cura dei particolari, assetto ed equipaggiamento; per esempio la Top ha il tetto apribile e la totale rimozione delle finestre per un uso estivo, la Safari, dotata di un kit “off the road” – bull bar, protezione fari e portapacchi - ha una assetto rialzato e gomme tassellate per percorsi fuoristrada, mentre la Sport ha un assetto molto grintoso per una guida più aggressiva con elevata tenuta di strada. Meta è disponibile in cinque colori; giallo girasole, rosso corsa, blu elettrico, sabbia del deserto e argento vivo con la possibilità di abbinare i sedili verde meta, blu mare e grigio chiaro. http://www.autoblog.it/post/2080/meta-by-garage-italia-errata-corrige Credo che Fiat non centri nulla con questa microcar.
  17. Impresa lodevole. Speriamo che porti a casa qualcosa.
  18. copco

    I pacs

    La Chiesa non è una setta, o almeno non lo è la Chiesa Cattolica Romana Universale che predica l'unione, l'amore, la carità e la solidarietà tra i popoli. Davvero difficile pensare che la Chiesa abbia paura del diverso, sia esso omosex o altro.
  19. copco

    Ma il fraz???

    Mancanza di sensibilità, credo.
  20. GATTATICO (Reggio Emilia) — Rieccoli, gli inglesi. E rieccolo il Romano Prodi in versione presidenza Ue, elmetto e artiglio affilato, come quando volavano stracci tra Bruxelles e la stampa d’Oltre Manica. Venerdì di neve e fango tra i pioppeti della Bassa Reggiana, ma al leader dell’Unione basta un attimo per scaldare imotori: «Bei tipi—sbuffa —, criticano l’attuale governo, poi però già immaginano che anche quello futuro sarà piuttosto cattivo, ma che aspettino, suvvia...». Romano Prodi (Graffiti) I «bei tipi» sarebbero quelli dell’Economist, che, fatto il funerale alla dolce vita italiana, pronosticato un inevitabile declino per il Bel Paese e spedito dietro alla lavagna il governo Berlusconi, hanno rifilato una sorta di bocciatura preventiva anche a un eventuale governo dell’Unione. Il Professore sfodera il sorriso dei giorni peggiori, assicura di «non essere per nulla irritato o offeso », ma intanto agli inglesi rende pan per focaccia: «Li smentiremo con i fatti. Ho il callo a queste critiche, ne hanno rivolte tante, con insistenza, alle istituzioni europee». http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/11_Novembre/26/economist.shtml
  21. Sì certo, è soprattutto un problema strutturale. Fra i paesi più avanzati, ossia quelli che fanno più ricerca e innovazione, ci sono anche quelli liberisti, quindi il problema è certamente strutturale più che del liberismo selvaggio. Da noi c'è il grosso problema che le banche non finanziano abbastanza le idee innovative e le potenzialità della ricerca. Poi l'industria fa un pò di ricerca solo per cuccare finanziamenti a fondo perduto, senza grande convinzione e senza credere fino in fondo in quel che si fa, forse proprio perchè non ha il supporto del sistema finanziario quando si tratta di rischiare qualche lira in ricerca. La ricerca finanziata direttamente dall'industria è vista come un costo che non ci si può permettere il lusso di sostenere. Eppure basterebbe guardare agli USA per vedere come sulle idee, sulle scoperte e sull'innovazione si siano costruiti imperi economici multinazionali. Chi riesce a fare un sistema operativo facile da usare diventa l'uomo più ricco del mondo. Chi detiene i brevetti per la diagnosi di una proteina nel sangue costruisce in dieci anni una company di 5000 dipendenti. Chi inventa un pacchetto di sigarette capace di contenere 1000 canzoni scaricandole dalla rete fa i soldi a palate. Ma questo succede dove i soldi sono a disposizione anche delle idee e dell'innovazione, ossia succede dove chi ha i soldi capisce che se brucia i soldi per 99 idee bacate basta che la centesima idea vada in porto per recuperare 10 volte più soldi di quelli buttati sulle 99 idee bacate. Da noi questa mentalità ce la sogniamo e nessuno ti da una lira se non dimostri, prove alla mano, che non ne hai bisogno.
  22. A peoposito di cronico disinteresse ad investire in ricerca... Adesso siamo in un periodo di crisi generale in cui le industrie non si pongono più, in nessuna parte del mondo, obiettivi produttivi. Tutti giocano a Monopoli, vendono e comprano aziende. L’arricchimento mediante speculazione ha preso il posto dell’arricchimento produttivo. L’investimento produttivo per bene che vada rende il 10-15 % l’anno, un investimento finanziario se le va male la porta al lastrico ma se le va bene le permette di triplicare il suo patrimonio e noi purtroppo adesso viviamo in un epoca in cui non prevale il produttore ma prevale lo speculatore e il consumatore. E nessuno dei due ha bisogno di scienza. Non c’è nessuna industria che fa della programmazione di lungo periodo, tutti partono dall’idea di Keynes che sei mesi è un lungo periodo e quindi nelle grandi Corporation gli amministratori delegati vengono licenziati se entro 6 mesi non raggiungono gli obiettivi previsti. Anche il Venture Capital non è disposto ad aspettare anni. Lui ti dice: io ti presto il denaro, tu entro sei mesi mi fai guadagnare il 25 % E quale ricerca scientifica ti può garantire un risultato così entro 6 mesi? Ci vogliono ben più di 6 mesi! Questa è la ragione per cui nell’economia ultra liberale di oggi è difficile che ci sia vera innovazione. Prof. Emilio Del Giudice Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Milano http://www.progettomeg.it/ffreddadelgiudice.htm
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