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copco

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  1. Sul sito della Covini dicono che sarà presentata al salone di Ginevra 2004 e che è prodotta in 5 o 6 esemplari l'anno. Su richiesta possono mettere motorizzazioni differenti. La progettazione è stata sviluppata con la collaborazione di industrie che sono anche sponsor nella costruzione del prototipo e partner nelle ricerche tecnologiche specialistiche: BOSCH / VHIT: studi sull'ABS e comandi dell'impianto frenante. BREMBO: studi sul sistema frenante e sui suoi componenti. MOMO: studi su airbag e suoi componenti. PIRELLI: pneumatici speciali e studi sulle derive. CMO2 / DAEWOO: contributi sulla ricerca tecnologica. ANTERA: ruote in lega leggera speciali. POLITECNICO MILANO: ottimizzazioni su cinematismi e telaio (Cito i prof. ing. Biggioggero, prof. ing. Cugini, prof. ing. Rovida, prof. ing. Bordegoni. Chissà che qualcuno dei nostri forumisti che si aggirano nel politecnico di Milano non conoscano qualcuno).
  2. La maggior parte hanno prodotto pochi modelli. Alcune hanno solo fatto dei prototipi, ma ce ne sono parecchie che hanno avuto produzioni importanti ed anche di qualità. Il periodo che ha visto nascere più case automobilistiche è forse stato a cavallo dell'800 e d il 900. Mi piacerebbe scrivere qualcosa su quelle estinte e poco note ma degne di nota per aver introdotto innovazioni e per aver contribuito alla motorizzazione. Lo farò non appena ne avrò il tempo.
  3. Niente da fare. Non ho potuto vedere di cosa si tratta. Il mio peoxy o il mio firewall mi imediscono l'accesso. Mi rincresce cambiare ora le impostazioni che ho. Riproverò da unìaltra postazione appena potrò.
  4. copco

    [RISOLTO] Chi di voi fuma

    Sempre lui: "Una sigaretta e' il prototipo perfetto del piacere perfetto. E' squisita e ci lascia insoddisfatti."
  5. Da me è un disastro. Stampanti laser dappertutto. Si stampa di tutto ed in continuazione. Uno spreco immane di carta e cartucce di toner. Gente che manda in stampa libri interi e poi si dimentica di ritirare le stampe. Pile di materiale stampato e non ritirato accanto ad ogni stampante. Risme di carta che si consumano a ritmo frenetico; non fai in tempo a caricarle nella stampante e dopo poche ore sono già consumate. Gestione delle stampanti lasciata al volenteroso o al malcapitato di turno. Ho l'impressione che questa situazione sia abbastanza diffusa. E pensare che qualche decennio addietro circolava l'idea che l'era dell'informatica avrebbe demolito l'uso della carta stampata con relativo abbattimento del consumo mondiale di carta e conseguenti benefici ambientali. Mi sa che è successo esattamente il contrario.
  6. copco

    [RISOLTO] Chi di voi fuma

    Ho cominciato a fumare al terzo liceo. Ora fumo oltre un pacchetto al giorno. Volendo smettere sono passato a sigarette ultraleggere per ridurre la dipendenza. C'è chi sostiene che le ultraleggere sono peggiori per via dei trattamenti chimici a cui è sottoposto il tabacco per ridurne la carica di nicotina e catrame; trattamenti chimici che lasciano residui nel tabacco. Cribbio! Sono due anni che fumo queste fottute ultraleggere. So resistere a tutto tranne che alle tentazioni (Oscar Wilde).
  7. Realizzata dalla Ferruccio Covini Engineering di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza. Costruita in 5-6 esemplari all’anno. Prezzo intorno ai 200 mila euro. Motore posteriore longitudinale (un V8 di 4.2 litri con 380 Cv), trazione posteriore, cambio a 6 rapporti. L’architettura di una tipica vettura sportiva. Due posti, un’altezza di appena un metro, telaio tubolare in acciaio e parti strutturali in carbonio, sospensioni a quadrilateri deformabili, cambio e differenziale posti dietro in un unico gruppo (schema transaxle), carrozzeria in vetroresina e in fibra di carbonio. Sei ruote, due posteriori e quattro anteriori (due in fila per lato). Non esistono molti esempi di auto di questo genere per le complicazioni di varia natura che questa scelta comporta. Ferruccio Covini, ingegnere progettista che si era innamorato negli Anni Settanta della Tyrrell di Formula 1 (il team inglese sperimentò tale tipo di soluzione), ha portato avanti nel tempo questa idea, resa adesso possibile dai progressi della tecnologia (elettronica, materiali). L’impiego di 6 ruote reca un certo numero di vantaggi: sull’acqua non c’è praticamente pericolo di aquaplaning; lo scoppio di una gomma anteriore non crea problemi; la frenatura è più efficace perchè la superficie frenante dei 4 dischi anteriori, anche se più piccoli, è maggiore; la direzionalità è migliore. Un esperimento di un certo fascinoche scaturisce da una speciale passione, tutta italiana, per l’auto. COVINI C6W (2003) Motore: posteriore longitudinale, a 8 cilindri a V, quattro valvole per cilindro, alimentazione atmosferica, iniezione diretta di benzina Bosch-motronic Cilindrata: 4200 cm3 Potenza max: 380 CV (260 kW) a 6.400 giri/min Coppia max: circa 450 Nm (45,9 kgm) a 2700 giri/min Trasmissione: Trazione posteriore. Schema tipo "transaxle" Cambio: meccanico a 6 velocità + RM. Comando elettroidraulico al volante e manuale Telaio: tubolare in acciaio con rinforzi e parti strutturali in carbonio Sospensioni: anteriori e posteriori indipendenti a quadrilateri deformabili Ruote e pneumatici: cerchi anteriori da 15" pneumatici 205/45-15, cerchi posteriori da 20" con pneumatici 345/25-20 Freni: anteriori e posteriori a disco autoventilanti Brembo. Pompe Bosch con servofreno e correttore di frenata elettronico Carrozzeria: vetroresina e fibra di carbonio Misure: lunghezza 4,18 m - larghezza 1,99 m - altezza 1,08 m - passo al primo interasse mm 2230, al secondo interasse 2750 - carreggiata anteriore 1,54 m - carreggiata posteriore 1,62 m - peso a vuoto 1150 kg Velocità max: 300 Km/h Covini Ferruccio. Casa fondata nel 1978 a Castel San Giovanni (Piacenza) dai fratelli Covini, ora Covini Engineering, si occupa principalmente della progettazione di automobili altamente innovative, oltre che di consulenze tecniche e della coordinazione di programmi di ricerca tecnologica. I principali prototipi presentati sono: la T44 "Soleado" (1978), una vettura a 4 ruote motrici con un'originale carrozzeria a pannelli modulari intercambiabili; la T40 "Summit" (1986), un lussuoso e classico coupè a quattro posti dotato di un propulsore di 4 litri di cilindrata con un dispositivo sperimentale di Overboost; la B24 "Sirio" (1981), una berlinetta sportiva a due posti, prima vettura stradale diesel a superare i 200 Km/h; ed infine la C36 Turbotronic (1998) una Supergranturismo stradale Diesel ad altissime prestazioni capace di superare i 300 Km/h. La caratteristica fondamentale che accomuna i prototipi sono i potenti motori Diesel forniti in esclusiva dalla ditta "VM Motori" di Cento (FE). Auto di punta della produzione è la Supercar C6W, prima granturismo a 6 ruote.
  8. Di camion e trattori OM (oramai vecchiotti) mi capita di vederne ancora in giro alcuni. C'è uno che conosco che ha dissotterrato il suo trattore OM dopo un alluvione ed una ventina di giorni di sepoltura nel fango. Un modello vecchio di una quarantina di anni. Lo ha equipaggiato di falce laterale e lo usa ancora di tanto in tanto come falciatrice. Mezzi robustissimi.
  9. Meriterebbe un approfondimento, questo argomento: mi risulta infatti che OM producesse vetture di gran pregio, come Ansaldo e Isotta Fraschini (beh, Isotta Fraschini era qualcosa di molto superiore in realtà...) Ansaldo tra l'altro aveva gli stabilimenti a Torino, nell'area compresa tra Corso Peschiera, Corso Trapani e Corso Montecucco. Gli stabilimenti dismessi vennero poi occupati dalla Viberti, attualmente costruttore di rimorchi e semirimorchi per camion, ma fino a dieci anni fa costruttore anche di autobus: o meglio, "carrozziere" di autobus. http://www.negri.it/om-bs/index3.htm OM Casa Bresciana che entra nel mercato automobilistico subito dopo la I Guerra Mondiale. Il primo modello, denominato Tipo S305, ricalca gli schemi tecnici della Züst 25/35 di 4712 cc. Nel 1919, è presentatala 12/15 HP di 1327 cc denominata Tipo 465. Nel 1921, da questa deriva una versione sportiva, la Tipo 467 Sport; nel 1922-23, esce la 1496 Tipo 469S, che è la prima OM con freni anteriori. Nel 1923, appare anche la prima 6 cilindri, la 665 Superba. Al Salone dell’Automobile del 1928, è esposta una vettura da turismo con motore a 8 cilindri di 3 litri. Nello stesso anno, la Casa decide di dividere la produzione di auto da quella ferroviaria e la ragione sociale diventa OM-Fabbrica Bresciana di Automobili. Nel 1929, entrano in produzione dei modelli con telaio abbassato e motore sovralimentato con compressore di tipo Roots. Dal 1925 in poi, inizia anche la costruzione di veicoli commerciali che dal 1930 assorbono l’intera produzione. Nel 1933, la Casa è assorbita dalla Fiat.
  10. A.G. Alfieri A.M. Abarth Adami&C. Alba Alca Alfa Alfa Romeo Alma (Busto Arsizio) Amilcar Italiana Ansaldo Antonietti & Ugonino Anzani Aquila Italiana Ardita Artesi ASA Aster Società Italiana Motori ATS Aurea Auto Avio Costruzioni Auto Lux Autobianchi Barison & C. Barosso Beccaria Belsize Bender & Martiny Bernardi Bertoldo Bianchi Bizzarrini Blanc & Trezza BN Bonacini Brevetti Fiat Brixia Züst Bugatti & Gulinelli Ceirano Chiribiri Cisitalia CMN Colombo Corat Covini Ferruccio Daino Dainotti Darracq Italiana De Luca Daimler De Tomaso De Vecchi Della Ferrera Diatto Dobelli Dora DRB Dual & Turconi Eia Emanuel Faccioli Fadin Fas Fast Fermi Feroldi Ferrari Ferro Fial Fiam FIAT Fides Figari Figini Fimer Flag Flirt Florentia Fod Franco Frera Fusi-Ferro Gallia Garanzini Geddes Glisenti Gnesutta Hermes Iena Imperia Innocenti Invicta (Torino) Iso (Isetta) Isotta-Fraschini Itala Italia Junior Lamborghini Lancia Lanza Lentz Leone Lux Maggiora Majocchi Mantovani Marchand Marengo Marino Maserati Meldi Menon Mentaschi Miari Giusti Minima Minutoli Mirabilis Montù Motta&Baudo Nardi Nazzaro Odetti OM OMT Opes Osca Otav Padus Panther Diesel Pennacchio Perfetti Peugeot-Croizat Prince Prinetti e Stucchi Quagliotti Racca Rapid Restelli Revelli Ricordi e Molinari Roma Rombo Rubino Saba Sal Salva Sam Samca San Giorgio San Giusto Scacchi Scat Scirea Sclavo Serpollet Italiana Siam Siata Silvani Sims Sive SMB SPA STAE Stigler Storero Stucchi Taraschi Tau Taurina Temperino Todeschini Tonello Trossi-Cattaneo Vaghi Valt Veltro Vespa Vittoria Volugrafo Wolseley Italiana Zambon Zena Zeta Zo Züst
  11. si se ne parlò proprio quando tiu avevi capito ttto con una lungimiranza incredibile..... ne scrissero tante..... poi hai visto che fine hanno fatto quelle chicche ricordi?? non riesco proprio a spiegarmi come simili bastonate di quei tempi non ti siano bastate Hai esaurito gli argomenti validi e sei passato alla fase dell'insulto personale. Ci sto. Già! Le bastonate che ti sei cuccato da un buon 50% di forumisti. Visto che il tuo masochismo è in crisi di astinenza e visto che ti voglio bene, allora ti accontento: Lo koglione koglionato Gran koglione è qui nomato Così vuol lo koglioncin Tié koglion lo contentin Per accontentar il koglione Non ci vuol nessuna sprone Siam noi pronti a koglionar Lo koglione gran somar Koglionar lo koglioncin Piace a lui non pochin Non è certo un gran dispetto Koglionar lo koglionetto Lo facciamo con sollazzo Ce lo chiese il koglionazzo Huei koglione koglionato Dicci almen se ci sei grato.
  12. Di Toyota a Termini Imerese se ne parlò per un pò. Io credo che sarebbe stata una gran cosa.
  13. Frescolino l'abbiamo calato nell'altoforno e quindi è un discorso chiuso. Per il resto lascio e prendo senza schemi mentali rigidi. Leggi i giornali. Se non vuoi farlo tutti i giorni fallo almeno una volta alla settimana. Scopriresti che l'Italia è un paese industrializzato. Questo lo dico anch'io. Lo direi di più se Fiat mollasse il freno sul potere politico e la smettesse di usare l'Italia come se fosse il suo giardino privato. La calata di Ford e General Motors in Germania non ha distrutto BMW, Mercedes Benz e Volkswagen. I francesi si stanno svegliando. I giapponesi non hanno distrutto l'Inghilterra. Per non rimanere in Europa potremmo parlare degli USA.
  14. Non te lo dico. Studia ed impara da solo.I talebani che pensano che in Italia esiste solo Fiat fanno perdere solo tempo. Dove vivi? E da quanti decenni non leggi i giornali? E va bene, facciamo quest’altro sacrificio: ti informo che l’intreccio fra gli interessi del più grande gruppo privato a conduzione familiare italiano e le maglie di un potere politico succube e miope ha impedito in Italia l’impianto di siti di produzione di auto che non fossero del gruppo Fiat. Non a caso nessuna casa automobilistica estera ha costruito impianti produttivi in Italia, cosa che ha fatto delll’Italia quasi un’eccezione nel panorama europeo e mondiale. A me non sfugge proprio niente. Piuttosto, a qualcuno sfugge che, con Fiat, l’Autobianchi è morta. Tutti sappiamo cosa Fiat ha fatto con Alfa Romeo e con Lancia. Nessuno sa cosa sarebbe stato di Alfa Romeo e Lancia se invece di Fiat le avesse prese qualcun’ altro, italiano o straniero. Non si può dire se non fantasticando. Ma siccome sono personalmente insoddisfatto di cosa mamma Fiat ha saputo fare di Alfa Romeo e Lancia allora posso immaginare che qualcun altro avrebbe potuto fare meglio. Poi tu, dal profondo della curva sud, sei libero di continuare a gridare che Fiat ha fatto il massimo che poteva fare per Alfa Romeo e Lancia, trasformandoli nei più fulgidi marchi dell’automobilismo mondiale. Se tu vuoi ringraziare Fiat sei libero di manifestare la tua fede. Io preferisco semplicemente riconoscere a Fiat non solo i suoi indiscutibili meriti ma anche i suoi indiscutibili demeriti. Autolesionismo è credere che Fiat è tutta l’Italia. In base a questo assunto c’è una marea di gente che si cala le braghe e non sa andare oltre quest’angusto orizzonte.
  15. Esatto! Sono perfettamente d'accordo. Quì invece non sono d'accordo. Occorre ammettere che Alfa Romeo non è più quella di 145 e 155; e Lancia non è più quella di Dedra. Lancia ha una gamma incompleta, ha carenza di versioni e motorizzazioni ma quel che produce, Lybra compresa, credo sia superiore a molte tedesche. Il problema è quello che dicevi prima: a perdere la fiducia dei clienti basta produrre 155, 145 e Dedra, ma per riconquistarla occorre un'infinità di tempo e pazienza e non basta produrre 147, 156, Lybra e Thesis.
  16. Ho detto che la Basilicata ha costruito strade ed infrastrutture per convincere Fiat ad aprire l'impianto di Melfi. Non ho detto che lo ha fatto "solo" per Fiat. Queto è quello che tu vuoi leggere ma che io non ho mai detto. Che uno Stato che è al quinto-sesto posto fra i paesi più industrializzati non abbia aternative è un'affermazione parecchio avventata. Se intendi dire che lo Stato italiano non ha alternative a Fiat allora l'affermazione è ancora avventata. Chi può dirlo? Primo: la presenza di Fiat ha storicamente impedito a qualsiasi casa estera di fare impianti in Italia. Secondo: se l'Italia avesse perso Fiat quarant'anni fa oggi forse avremmo un'Alfa Romeo in competizione con Lancia ed un'Autobianchi in competizione con Innocenti. Così come le case tedesche sono in competizione fra loro in Germania e quelle francesi in Francia. Chi può dirlo?
  17. La Goodyear ha annunciato il lancio delle gomme per auto Biotred GT3 in cui una certa quantità di materia chimica tradizionale non rinnovabile è stata sostituita da un derivato organico dell’amido di mais. Il Biotred viene creato estraendo l’amido dal mais con un processo simile a quello dell’industria alimentare. Questo è poi trasformato in micro-gocce che sono trattate per trasformarle in un additivo biopolimerico che viene usato per sostituire il silicio ed il nero-fumo. Secondo Goodyear il nuovo pneumatico non solo offre una soluzione ambientalmente favorevole migliorando del 5 % il consumo di carburante attraverso una riduzione della resistenza al rotolamento, ma riduce di 7,5 g/Km le emissioni di CO2, riduce del 30 % i livelli di rumore, migliora le prestazioni con tempo umido e riduce l’aquaplaning. http://www.tyres-online.co.uk/archives/prodjul01.asp
  18. ti rammento che nel caso di Melfi ...... c'era l'opportunità di Valencia stessi soldi ...ma Fiat preferì il sud d'italia non me ne voglia nessuno ma sarebbe stato meglio avere lo stabilimento in spagna significherebbe oggi avere il 10-15% del mercato spagnolo invece del 3% e rompere i coglioni ai francesi invece di lasciargli liberi di gestire un mercato come se fosse prorpio.
  19. Phormula, mi pare che siamo abbastanza d'accordo. In Europa, oggi, mi pare però che non ci sono delle regole che distinguono fra aziende che hanno un valore strategico per i paesi ed aziende che non lo hanno, e quindi non si fanno eccezioni. Se lo Stato italiano non può favorire Fiat più di tanto allora il governo, per difendere la competitività dell'Italia, deve attuare delle politiche che rendano appetibile il nostro paese agli investimenti stranieri oltre che nazionali, e deve incentivare la ricerca per impedire che i ricercatori scappino all'estero dopo averli ottimamente formati. Assistiamo ad un paese che investe decentemente in formazione ma poi getta via il prodotto che esce fuori da quell'investimento. E questa situazione impedisce anche all'Italia di sfruttare i finanziamenti europei alla ricerca; finanziamenti di cui fanno incetta inglesi, tedeschi e spagnoli. L'Europa spinge per una sana competizione, una competizione che scaturisca dall'efficienza, dalle idee e dall'innovazione e non dai protezionismi. Quindi se non possiamo difendere le nostre aziende aiutandole con soldi pubblici o con normative che ne favoriscano la competitività rispetto a quelle del resto d'Europa, allora dobbiamo darci da fare per sfruttare le vie alternative. E di vie alternative ce ne sono molte; si basano appunto sull'efficienza gestionale delle imprese, sulle infrastrutture, sull'innovazione, su un sitema paese che incoraggi l'arrivo di capitali stranieri e sulla ricerca. La ricerca è a mio avviso la cosa più importante, quella cioè che può far fare il salto di qualità, perchè non puoi mettere in atto le idee se non puoi sperimentarle, e non puoi avere nuove idee se non tenti di verificare altre idee. La ricerca nasce dalle idee ma a sua volta è una fabbrica di altre idee, in maniera praticamente esponenziale.
  20. Il casino per i soldi che Fiat Auto prendeva dallo Stato l'ho fatto anch'io. Ma non perchè ritengo che le istituzioni non debbano aiutare le industrie che hanno un valore strategico. La mia indignazione è derivata dall'osservare che Fiat privatizzava in modo clamorosamente sbagliato gli utili ma statalizzava le perdite. Nulla di strano a privatizzare gli utili. Un'azienda privata è normale che privatizzi gli utili. Ma se l'industria costruisce automobili e prende soldi pubblici per far funzionare meglio l'industria dell'automobile non può essere che appena fa degli utili li investe in cazzate che con l'automobile non hanno nulla da spartire mandandola a puttana. Se lo Stato ti aiuta nei momenti di crisi lo fa perchè ritiene che la tua attività sia importante per il paese, ma se con gli aiuti statali riesci a risollevarti ed a ritornare a fare utili, allora quegli utili li devi reinvestire nel settore di attività per il quale lo Stato ti ha dato una mano. Va bene anche investire gli utili per crearsi delle attività di supporto anticicliche, ma non può essere che ti fai prendere la mano da smanie di onnipotenza dimenticandoti del core business. Comunque ora l'Europa ha deciso che il protezionismo deve sparire, che ci deve essere un libero mercato, che le dogane non devono più esistere, che un cittadino europeo può liberamente investire in qualsiasi paese europeo e che non ci può essere concorrenza sleale fra le aziende europee. I tempi in cui le aziende potevano essere allegramente aiutate con denari pubblici devono finire, anche quando il 40% di tali aziende è di proprietà dello Stato o di una regione di tale Stato. Nessuna azienda che si regge solo sulle proprie gambe può competere con un'azienda foraggiata da soldi pubblici. Se qualcuno pensa di competere sul mercato facendo affidamento su soldi pubblici o su normative che favoriscono solo loro ma non i concorrenti, allora si ha una concorrenza sleale. A causa di questa situazione, nell'ultima crisi, Fiat ha dovuto tagliare posti di lavoro, ha dovuto chiudere impianti, si è dovuta indebitare enormemente ed ha dovuto vendersi Avio, Toro ed altra roba. Se VW è in crisi faccia altrettanto. Col caso Fiat, l'Italia ha rispettato le regole ed ha fatto il suo dovere di membro dell'Europa. Faccia altrettanto la Germania col caso VW. Tutto quì. Gli italiani hanno una poco lusinghiera immagine nel mondo perchè non riescono a scrollarsi di dosso i soliti luoghi comuni: inaffidabili e furbi che non perdono occasione di fregare il prossimo. Ora si scopre che noi siamo dei coglioni affidabili e che i furbi inaffidabili sono gli altri.
  21. Beh, non è che con 100 milioni di dollari Schwarzy pensa di trasformare una California che funziona a petrolio in una California che funziona ad idrogeno! Si tratta solo di una prima rete di distribuzione dell'idrogeno parallela a quella del petrolio. Si tratta cioè solo di iniziare. Ma è un inizio che se dovesse avere successo sarà epocale. La conversione da una mobilità a benzina-gasolio-GPL-metano ad una mobilità ad idrogeno non può che essere graduale ed impiegare molti anni.
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