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copco

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  1. Ma sì Guglielmo, non sono cieco. In fondo concordo con ciò che dici, e le stesse cose le ho dette anch'io in varie occasioni dopo i tempi di crisi nera. Ma concordo solo al 99%, non al 100%. Mi rimane ancora quell'1% che mi fa sospettare che tutta l'operazione è condotta per rimettere in sesto l'auto per poi disfarsene decentemente. Il che non sarebbe un male se non ci fosse il rischio che la torta vada a finire in mani estere. Ma si tratta solo di un mio residuo sospetto sperabilmente infondato. Tutto quà. Poi un comunicato di Automotive news (che ho riportato all'inizio del topic) fa vedere che nel mondo c'è qualcuno che ciancia, smentito, di una possibile fusione Fiat-Opel. Allora penso che faccio bene a conservare quell'1% residuo di scetticismo. Taurus dice che ho sparato cazzate e che Automotive News riporta cose inesatte. Ovviamente spero che abbia ragione, ma mi tengo i miei dubbi. Tu almeno non aggredisci ma contrapponi civilmente il tuo punto di vista.
  2. Vedo figliolo, nella storia di Fiat è stato sempre esattamente il contrario. I profitti dell'auto sono stati investiti in altri settori, mentre le perdite sono state statalizzate. Dopo l'ultima crisi i tempi erano già cambiati: oggi le regole europee impediscono al governo di aiutare Fiat Auto più di tanto, quindi quelli di Torino sono stati costretti per la prima volta nella loro storia a mettere le mani seriamente nelle proprie tasche per rilanciare nuovamente l'auto e non ritrovarsi in mano un ferrovecchio. Sic stantibus rebus, ai sabaudi il settore auto puzza come il pesce marcio; per non essere costretti a rimettere le mani in tasca alla prossima crisi ecco quindi l'idea brillante di cominciare a defilarsi alla chetichella in qualsiasi modo, sia esso l'incamminarsi verso una public company o il loro diluirsi con qualsiasi altro mezzo. Vedi figliolo, questo è quello che vorresti che io dicessi ma che non ho mai detto. A me della famiglia Agnelli non me ne può fregar di meno. Posso ammirarla se mi fa sentire orgoglioso ma la butto nel cesso se mi fa vergognare. A me interessa che il know how rimanga italiano e che chiunque gestisca Fiat Auto sia italiano (o italiani), creda in quel che fa e che quindi abbia le palle e faccia l'imprenditore prima di fare il prestigiatore saltando sul carrozzone che di volta in volta appare quello che più degli altri promette il soldo facile. Come vedi la tua presunzione derivante dall'ignoranza e la tua cronica incapacità di capire cosa ti succede intorno ti mette nella condizione di essere sonoramente smentito e di prendere lezioni. Peccato che, data la tua chiusura mentale, non serve a nulla. Se sai cianciare di aria fritta ciancia di aria fritta ma non ti imbarcare con l'aria del conoscitore su cose che non conosci. Vai a studiare vah, ne hai bisogno.
  3. Piccola curiosità. Uno dei problemi da risolvere sulle auto alimentate ad idrogeno è la produzione di acqua come prodotto finale di scarto. Cioè, se l'anidride carbonica, l'ossido di carbonio, gli ossidi di azoto, i particolati, gli idrocarburi incombusti etc. prodotti dai motori odierni rappresentano un grosso problema, paradossalmente lo è anche l'acqua prodotta dalle fuel cells. Eppure è un'acqua talmente pura che si può bere! Il problema è che l'acqua congela al di sotto di zero gradi centigradi. Sembra un problema irrilevante, ma non lo è se si pensa che per non far congelare l'acqua occorre qualche dispositivo di eliminazione oppure l'impiego di una quota di energia. Cioè, l'eliminazione efficiente dell'acqua rappresenta un costo.
  4. L'idrogeno è l'elemento più abbondante dell'universo. Ma sulla terra non esistono riserve naturali di idrogeno. Essendo un elemento molto reattivo esso si trova solo in combinazione con altri elementi come ad esempio ossigeno (acqua) e carbonio (idrocarburi). L'idrogeno deve quindi essere separato dagli elementi con i quali è combinato. Per fare questo occorre energia. Le fonti di energia oggi disponibili sono essenzialmente tre: idrocarburi fossili (petrolio e gas naturale), nucleare, e fonti rinnovabili (sole, vento, maree, moti ondosi, dighe etc.). Per produrre idrogeno l'Europa ha deciso di puntare sull'energia delle fonti rinnovabili, mentre gli USA hanno deciso di puntare sul fossile (petrolio e gas naturale). Si stanno cominciando ad investire notevoli cifre per ricercare il modo più conveniente e meno inquinante di produrre idrogeno. I modi per farlo sono centinaia, compresa la fermentazione di batteri che lo producono (usando i batteri una ditta canadese è già riuscita a produrre un gas composto all'80% di idrogeno). L'approccio europeo è indubbiamente il più corretto ecologicamente in quanto catturare l'energia del sole o del vento non inquina affatto, ma è molto costoso. L'approccio USA è poco serio dal punto di vista ecologico ma più fattibile economicamente. Gli USA sostengono che useranno il petrolio per produrre idrogeno e che per limitare l'inquinamento che ne deriverà imbriglieranno l'anidride carbonica prodotta e la confineranno nel sottosuolo (miniere abbandonate) o la scaraventeranno sul fondo degli oceani. In pratica dicono qualcosa giusto per salvare la faccia, ma sanno di mentire a loro stessi ed al mondo intero. Nell'ultimo congresso USA dove dovevano stabilire come dovevano produrre idrogeno e chi doveva cuccarsi i finanziamenti per la ricerca c'erano tutti i rappresentanti delle multinazionali del petrolio ed i loro tirapiedi accademici ma non è stata invitata nessuna istituzione che si occupa di fonti rinnovabili nè alcuna associazione ecologista. I ricercatori americani che si occuperanno di fonti rinnovabili faranno la fame ed avranno vita grama. In pratica gli USA rimandano il problema dell'inquinamento spostandolo dalle città (che in effetti è per ora il problema più grosso) ai siti di produzione dell'idrogeno. Nonostante la mia simpatia per l'approccio europeo devo però ammettere che mentre l'Europa rischia di fallire gli USA è sicuro che andranno in porto. In pratica è molto più razionale l'approccio USA: riusciranno sicuramente a produrre enormi quantità di idrogeno ed a distribuirlo. Quando il petrolio comincerà a scarseggiare loro avranno di già in mano la tecnologia della produzione e distribuzione dell'idrogeno e dovranno solo allora convertirsi alle forme rinnovabili. L'Europa invece sta intraprendendo la via di risolvere il problema in una botta sola, il chè costerà moltissimo in un tempo più breve e quindi il successo sarà più difficile da raggiungere. Certo se l'Europa dovesse farcela si ritroverà più avanti degli USA, ma è tutto da vedere. E comunque si potrà cambiare direzione se le cose dovessero mettersi male. Una cosa è certa: il petrolio prima o poi finirà e la via delle fonti rinnovabili sarà quasi obbligata. Dico quasi perchè rimane da considerare il nucleare ed i progressi che in questo campo si possono fare. Certamente arriveremo al nucleare solo se non riusciremo a catturare tutta l'energia che ci servirà dal sole, dal vento e dal mare. In ogni caso, pur essendo facile produrre idrogeno in piccola scala, la cosa si complica quando occorre produrre le quantità di idrogeno necessarie per rifornire l'intero parco veicoli di intere nazioni. Siamo fermi ancora a dover decidere quali siano i modi più convenienti. Poi c'è un problema non meno formidabile, che è quello di creare le infrastrutture più idonee per una distribuzione capillare sul territorio. Anche quì si stanno cominciando a finanziare le ricerche. I veicoli alimentati ad idrogeno esistono oramai da decenni, si possono migliorare, ma la tecnologia è di già abbastanza avanzata. Tutte le grandi case automobilistiche hanno veicoli che possono muoversi con l'idrogeno. La tecnologia più promettente è quella delle celle a combustibile alimentate dall'idrogeno stipato in uno o più serbatoi. Le case continuano comunque ad investire in ricerca, ma il collo di bottiglia non è l'auto alimentata ad idrogeno. Il collo di bottiglia per il prossimo decennio sarà la grande produzione e la distribuzione dell'idrogeno. Ho sonno, ciao.
  5. Guarda, ti sto dando tregua oramai da un bel pezzo nonostante tutte le cazzate che spari, ma mi prudono le mani ed è meglio che non tenti nuovamente di cimentarti con me, altrimenti ricomincerò a risponderti a tono ed a farti piangere di nuovo facendo però divertire tutto il resto dell'uditorio. Cercati la gloria e scarica le tue idiosincrasie e le tue depressioni con chi ti pare, ma non con me.
  6. Di 8c Competizione si può criticare il suo essere una vera Alfa o meno, ma, pur non avendola vista dal vivo, immagino che di fronte al suo cospetto chiunque della concorrenza possa perdere le staffe. Patrick Le Quement è forse un grande, ma certamente rimane solo un uomo. L'invidia è una brutta bestia; posso capirlo.
  7. copco

    148

    Situazione allucinante. Ho visto che il giornalista incriminato vi ha risposto e che invece di chiedervi umilmente scusa ha insistito nel qualificarvi come "retrogradi" dicendo che secondo lui non si tratta di una parola offensiva. Pur non potendomi ritenere alfista gli ho mandato anch'io un messaggio spiegandogli a modo mio che semmai gli alfisti sono l'esatto contrario di quel che lui pensa. Ma forse hai ragione: un tipo del genere non può essere un giornalista. Oltretutto ha fatto capire che non conosceva l'esistenza del fermento alfista. Com'è possibile che uno che scrive su un settimanale che si occupa di auto non conosca le istanze di tutta l'utenza? Eppure basta andare in ricerca avanzata su Google e digitare la frase esatta "club Alfa" per avere 4500 risultati!
  8. ...sput...puoi cam...bia...re nome qua...nto ti pa...re ...tilt... tan...to appe...na mi arri...vano le pi...le nuo...ve ti termi...no ...sput... lo ste...sso
  9. Non rispondo perchè scenderei anch'io sul personale e perchè ho già speso troppo tempo a combattere l'aria fritta del solito personaggio incompetente la cui ignoranza è causa primaria di presunzione.
  10. copco

    Prodotti di una mente malata...

    Il finale lascia negativamente di stucco. I motivi per scrivere un finale così possono essere tanti, e chissà se lo stesso autore li conosce. Non oso chiederlo: la psiche a volte è insondabile.
  11. E' inutile: la realtà supera sempre la fantasia.
  12. Come linea non mi dispiace, anzi devo proprio dire che mi piace un sacco. Come Coupè è un concetto nuovo per Alfa Romeo, dato che è la prima Coupè AR comoda per 4 persone e bagagli (omologata per 5). Sì, forse hanno mutuato la filosofia tedesca, ma se può servire per vendere di più non ci vedo nulla di male. Personalmente non potrei permettermi una coupè due posti, mentre una coupè come la GT potrei anche comprarla ed usarla come auto di famiglia dato che di viaggi con la famiglia che superino i 700 Km ne faccio solo 4 o 5 all'anno. Certo, il salto rispetto al mio attuale monovolume sarebbe notevole, ma per il piacere di avere una Coupè Alfa Romeo è un salto che mi sentirei di poter fare. Anche perchè i figli crescono ed hanno sempre meno necessità di portarsi dietro camionate di cianfrusaglie, ed oltre tutto hanno già la tendenza a volersene andare per i fatti loro. Dico questo solo per sottolineare anche un aspetto pratico che potrebbe essere motivo di successo per quest'auto. Sono certo però che se dovessi decidermi ad un passo in tale direzione farei prima una puntatina in BMW (e non solo) giusto per accertarmi di non fare un acquisto sbagliato nel senso del rapporto dotazioni/prestazioni/prezzi.
  13. Come linea non mi dispiace, anzi devo proprio dire che mi piace un sacco. Come Coupè è un concetto nuovo per Alfa Romeo, dato che è la prima Coupè AR comoda per 4 persone e bagagli (omologata per 5). Forse hanno mutuato la filosofia tedesca, ma se può servire per vendere di più non ci vedo nulla di male. Personalmente non potrei permettermi una coupè due posti, mentre una coupè come la GT potrei anche comprarla ed usarla come auto di famiglia dato che di viaggi con la famiglia che superino i 700 Km ne faccio solo 4 o 5 all'anno. Certo, il salto rispetto al mio attuale monovolume sarebbe notevole, ma per il piacere di avere una Coupè Alfa Romeo è un salto che mi sentirei di poter fare. Anche perchè i figli crescono ed hanno sempre meno necessità di portarsi dietro camionate di cianfrusaglie, ed oltre tutto hanno già la tendenza a volersene andare per i fatti loro. Dico questo solo per sottolineare anche un aspetto pratico che potrebbe essere motivo di successo per quest'auto. Sono certo però che se dovessi decidermi ad un passo in tale direzione farei prima una puntatina in BMW (e non solo) giusto per accertarmi di non fare un acquisto sbagliato nel senso del rapporto dotazioni/prestazioni/prezzi.
  14. Boni! State boni! Io preferisco fare l'avvocato del diavolo. Ilmotivo è semplice: The head of Opel said late on Tuesday that a merger between his company and the autos business of Fiat was not likely. La questione è: da dove nascono le voci di possibili fusioni fra Opel e Fiat? Dal nulla? Ora è vero che il CEO Opel nega possibili fusioni, ma questo implica che la possibilità era sotto esame. Taurus, io non dico cazzate. Di quello che tu dici io ne sono convinto diciamo all'80 %. Ma 80% non è 100% e se permetti, non appena leggo certe cose mi allarmo. Oltretutto Umberto non perde occasione per sottolineare che l'Auto non è più l'affare principale del gruppo Fiat e che non sta scritto da nessuna parte che lui (con la sua famiglia) debba per forza continuare ad essere l'azionista di maggioranza. Se permettete io non ho una fiducia cieca sul fatto che la proprietà Fiat rimarrà in Italia. Voi potete continuare tranquillamente a fare quel che vi pare, compreso il sognare, ma non potete vietarmi di esprimere i miei dubbi, le mie opinioni o, se volete, le mie malpensate.
  15. Traduco sintetizzo e commento. Il capo della Opel sostiene che una fusione fra Opel e Fiat Auto non è verosimile. Alcuni analisti dicono che un consolidamento più profondo fra le due aziende, che già cooperano su powertrain e acquisti, è diventato meno verosimile a causa di una controversia legale tra l’azienda italiana e GM. Fiat annunciò una ricapitalizzazione di cinque liliardi di euro per la sua divisione auto in Febbraio. GM sostiene che questa mossa invalida l’opzione put che permette a Fiat di forzare GM a comprare Fiat Auto. Fiat sostiene che l’opzione put è ancora valida e che potrebbe chiedere una contropartita economica se GM la rifiuta. Carl Peter Forster, CEO Opel, ha parlato dei benefici delle joint ventures e ha detto che è contento di avere Fiat come partner. Ha detto: “Fiat è un importante partner per noi. Nio gestiamo già insieme il 70-75% del costo totale di un’auto,” e “Noi abbiamo il più grosso interesse possibile a che il nostro partner vada bene.” Forster ha detto che le due aziende stanno sviluppando insieme componenti per i loro piccoli modelli Corsa e Punto, ma ha omesso di dire se potrebbe esservi ulteriore cooperazione. Il mio commento personale a questo tipo di manfrine è che è inutile: Fiat non tirerà fuori le palle per farcela con le proprie gambe; è destinata a morire per annegamento lento nell’oceano GM. Mentre ai nostri governanti, in tutt’altre faccende affaccendati, non gliene può fregar di meno. E se ai nostri governanti non gliene può fregar di meno, anche perché oramai l’Europa gli impedirebbe di sostenere Fiat, figuriamoci quanto possono essere interessati quelli di Torino bravi solo a fare gli imprenditori socializzando le perdite e privatizzando i profitti. Il vero male di Fiat Auto oggi è che per fargli avere successo occorre avere le palle. Un male incurabile.
  16. Fonte: Automotive news Opel chief says Fiat merger not in the cards November 19, 2003 FRANKFURT-- The head of Opel, the German unit of General Motors, said late on Tuesday that a merger between his company and the autos business of Fiat was not likely. "A merger is not currently on the horizon," Opel CEO Carl-Peter Forster told reporters in comments embargoed until Wednesday. Analysts say deeper consolidation between Fiat Auto and Opel, which already cooperate on powertrains and purchasing, has become less likely due to a legal spat between the Italian firm and GM. Fiat announced a five-billion-euro ($6 billion) recapitalization for its car division in February. GM argues that the move voids an option that allows Fiat to force GM to buy the Italian group out of its autos division. Fiat argues the option is still valid and has said it could seek compensation if GM refuses the option. Forster talked up the benefits of the joint ventures and said he was happy to have Fiat as a partner. "Fiat is an important partner for us. We already manage 70-75 percent of the overall cost of a car together," he said. "We have the biggest possible interest in our partner doing well." Forster said the two companies were jointly developing components for their small Corsa and Punto models but declined to say whether there could be any further cooperation.
  17. Macchè! Magari fosse così facile! Le pile hanno una matrice di Forzurato di Terminio tenuta insieme da uno scheletro di Pallato di Rame. Una sera che ero a cena con Terminator, lui bevve un pochettino di più e l’alcool gli diede un pochettino alla CPU del lobo occipitale (quello deputato al self control), così si lasciò sfuggire una serie di confidenze. Giusto per darti un’idea, pensa che il Forzurato di Terminio è un sale che si ottiene dalla reazione fra un acido forte ed una base debole che sono rispettivamente l’Acido Forzico e l’Idrossido di Terminato (altrimenti detto Fulminato Terminico). La Forzite e la Terminite da cui si parte per ottenere l’Acido Forzico e il Fulminato Terminico, sono due minerali che si trovano solo nelle miniere di Prodrone ed i cui elementi (Forzio e Terminio) sono sconosciuti sulla terra. Quindi l’elettricità non centra niente. Quelle cakkio di pile sviluppano una corrente (Terminator non la chiama corrente, ma forza) di muoni pi greco negativi a spin destrogiro che nulla hanno a che vedere con gli elettroni. Terminator deve per forza aspettare la squadra rifornimenti e manutenzione. Ma Prodrone è un pianeta che si trova a tre giorni luce dalla quasar Q38 in Protera nella galassia Ciner Cubbatax, distante 487 anni luce da noi. Quei bastardi viaggiano a circa 100 volte la velocità della luce e quindi le distanze non sono un grosso problema, il guaio vero è che non non ci sono abbastanza squadre per servire la parte dell’universo dominata dall’Arciconfraternita dell’Ordine dei Puri di San Domenico da Rho921 Superiore. Occorre pazientare ancora un pochettino e nel frattempo tenersi buono buono il frazionato.
  18. Copco, che ti prende? Non riesci a trovare le parolacce giuste per questa situazione di m....? (citazione colta ) No, è solo che Terminator è ancora con le pile scariche. Quei bastardi della squadra manutenzione e rifornimenti intergalattici non arrivano per cambiargli le pile, e quindi è sempre in grosse difficoltà e non riesce a terminare il frazionato. A proposito: grazie per il tuo consenso alla mia richiesta espressa in rime. Userò quel materiale con le dovute cautele, non ti preoccupare.
  19. E' un gioco. Nessuno si rivolti nella tomba.
  20. Sempre cara mi fu quella creatura, E quella figura, che da tanta parte Del suo profilo il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminato Spazio di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo, ove per poco Il cor non si spaura. E come l'onde Odo risaccar per questo mare, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, Ed i vivi amori, ed il presente E grande, e 'l profumo di lei. Così tra questa Infinità s'annega il pensier mio: E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.
  21. E' per questo che i costi di produzione aumentano quando si supera la normale capacità di produzione delle linee? Ma non sarebbe meglio far aspettare di più la clientela e frenare la domanda eliminando sconti ed offerte di qualsiasi tipo aggiungendo così valore anche al mercato dell'usato?
  22. Come mai? E' la prima volta che sento che all'aumentare del numero di produzione diminuisce il profitto.
  23. Se funziona così, funziona davvero male. Non so qual'è la tua esperienza, ma la tua considerazione: "mi sa che non farò più il designer in vita mia" è molto triste e lascia intuire esperienze molto negative. Tutto ciò la dice davvero lunga su come dovrebbe essere un ambiente creativo.
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