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[LUNGO] Il Caso Fiat
copco ha risposto a theeiss in Notizie e Scelte Strategiche dal mondo dell'Auto
Non condivido tutta la manfrina perchè la storiella delle azioni è una cosa che è avvenuta, avviene ed avverrà in Fiat Auto esattamente come è avvenuta, avviene ed avverrà il una miriade di altre aziende. Si tratta di perfetta normalità del mercato azionario. Ci si può cucire e ricamare sopra come ci pare e fare la dietrologia che ci pare, per Fiat come per molte altre aziende. L'unica cosa che conta è vedere cosa accadrà dopo il 20 di Settembre in base a come si comporteranno realmente le banche. Inoltre tutto il discorso catastrofico su Fiat è fuori luogo perchè è vero che Fiat è ancora nella merda ma oramai è più che chiaro che c'è la volontà di uscirne salvando l'azienda. Il fumo negli occhi del mercato ce lo gettano, non potrebbe essere altrimenti, ma oramai è chiaro che c'è anche dell'arrosto. Stanno lavorando e stanno tirando fuori dei modelli che piacciono alla gente, non dei modelli per fregare la gente, come un'azienda che lavora bene e crede nel suo futuro deve fare, ed il tutto dopo aver fatto a mio avviso la cosa più importante, ossia aver buttato fuori General Motors che se li stava spolpando e che se non si fossero dati una mossa si sarebbe trovata in mano e gratis l'intero gruppo automobilistico, anche se malmesso. Poi c'è una questione a mio avviso di portata notevole, sottolineata anche da Guglielmo: questa è la prima volta nella storia di Fiat dove gli errori commessi da Fiat li ha pagati e li sta pagando Fiat. Per la prima volta nella storia di Fiat è successo che non sono state statalizzate le perdite. Finalmente Fiat è un'azienda che paga per i suoi errori, e questo fa ben sperare per il futuro perchè io credo che questa lezione non se la dimenticheranno più. Fiat ha pagato di tasca sua in tre modi principali: 1) Grosse dismissioni. 2) Perdita di una fetta enorme di mercato. 3) Cessione (forse, vedremo cosa succederà fra pochi giorni) alle banche di una parte della proprietà. Insomma, Fiat ha sbagliato ed è andata a finire sul lastrico così come è giusto che sia per chi combina dei casini come li aveva combinati una Fiat capeggiata da un farabutto incompetente o emissario di General Motors. Ma Fiat ha forse fatto in tempo a correre ai ripari, riuscendo alla fine a fare le mosse giuste e le mosse oneste per non farsi distruggere completamente. Quelli del Lingotto sembrano davvero credere nel futuro dell'auto. Ora c'è una Fiat Auto che ha tanta strada in salita ancora da fare, ma tutto il macchinario sembra oramai bel oliato e ben alimentato per potercela fare. Insomma Fiat oggi io credo che merita rispetto e fiducia, non certo sfiducia e disprezzo come l'articolo riportato cerca di fare. L'unica cosa che di Fiat attualmente non condivido è questa fregnaccia della conbutta con Ford per il segmento A. La storia delle sinergie proprio non regge. Hanno appena buttato fuori un avvoltoio e già se ne sono messo in casa un altro. Ford non è Peugeot. Ford è un avvoltoio che da vent'anni a questa parte ci ha la lingua sgocciolante bava per Fiat e se non è mai riuscita ad entrare in Fiat dalla porta sta riuscendo ad entrarci dalla finestra. -
Secondo un rapporto dell'ENEA nel 1998 le riserve stimate di gas naturale erano di 146,4 migliaia di miliardi di metri cubi, mentre quelle di greggio erano stimate in 1051 miliardi di barili. Si tratta di stime mondiali. Un TEP equivale a 7,33 barili di petrolio e a 1219,5 metri cubi di gas naturale. Quindi 146,4 migliaia di miliardi di metri cubi di gas naturale corrispondono a 120 miliardi di TEP, mentre 1051 miliardi di barili di greggio corrispondono a 143 miliardi di TEP. Dalle stime del 1988 risultò quindi che la disponibilità di energia da petrolio era solo di poco superiore a quella da gas naturale, 143 contro 120. Purtroppo non ho trovato stime aggiornate.
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Sì, se il prete ti vuole conoscere ti devi preoccupare di brutto! Sei talmente in colpa e pieno di peccati che come minimo il prete ti darà tre o quatro sberle, poi un paio di calci e un paio di cazzotti, poi ti spiezzerà letteralmente in due, poi ti raccoglierà da terra col cucchiaino e ti rimonterà in una bottiglia cercando di raddrizzarti la spina dorsale! Maddai! Ma quale cazzo di mammasantissima potrà mai essere un prete se non un povero cristo come noi anche lui pieno di difetti e di incertezze? Devi capovolgere la situazione! Non esiste che debba essere il prete a voler conoscere te! Sei tu che devi voler conoscere il prete per scoprire che razza di pesce è. E non preoccuparti se non ti ricordi il Credo: di pesci buffi il prete chissà quanti ne ha visti prima di te. Se non ti ricordi le preghiere e se non sai come comportarti devi fare una cosa semplice: glielo dici chiaro e tondo i gli chiedi come fare. I preti esistono anche per questo. L'importante è che dentro di te ti senti di essere un cristiano ed una brava persona tutto sommato degna di fare da testimone ad un matrimonio, altrimenti è meglio che lasci perdere. Secondo me della gente che ti vuole bene deve aver organizzato un bel complotto per riportarti in Chiesa. Evidentemente è gente che ti conosce bene, e sapendo che sei pieno di paure e di inibizioni nei confronti dei preti ti hanno appioppato la cosa col contagocce. :lol: Se ti può consolare, pure a me l'idea di confessarmi mi mette in agitazione e lo faccio molto raramente, ossia solo nelle occasioni in cui non se ne può fare a meno, anche se in Chiesa ci vado spesso.
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L'organosilano non dev'essere smaltito, ma riciclato. Quasi come una batteria ricaricabile. Ovviamente si tratta solo di ipotesi. Credo che ancora manchi completamente qualsiasi studio di fattibilità.
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Beh non direi che focalizzarsi sul termine "matrimonio" sia da stupidi, nè che questo termine sia come un altro, altrimenti si finisce per fare lo stesso errore del *********** spagnolo che ritenendo stupide le parole “marito”, “moglie”, “padre” e “madre” ha avuto il colpo di genio di cancellarle dal codice civile spagnolo affinchè non siano d'intralcio al matrimonio fra gay.
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Niente affatto. Le radici che ho quelle sono e quelle rimangono. Nessuno le può cambiare. Ma nel corso della tua vita hai tutto il tempo per accettare o rifiutare la cultura che l’ambiente ti ha imposto. E infatti ciascuno di noi è sempre lì a studiare, rimuginare, osservare, smussare, rettificare, accettare, mutuare, rifiutare, affinare o mandare a quel paese usanze, costumi, credenze, filosofie e religioni. Ciò che è vero è che cambiare la cultura che ci viene imposta non è facile e richiede tempo, ma lo facciamo, e per farlo abbiamo oramai tutti gli strumenti, considerato anche che viviamo nella società della mobilità e della comunicazione di massa. Provengo da una famiglia di contadini e tutti i miei amici di infanzia provengono da famiglie di contadini. Oggi nessuno di noi è contadino; siamo tutti professionisti o impiegati sparsi in tutta Italia e qualcuno all’estero. Chi più e chi meno ha conservato frammenti di costume e usanze contadine, ma certamente nessuno di noi ha oramai una mentalità contadina. Le singole culture cambiano, e tutte insieme determinano grossi mutamenti e sconvolgimenti sociali. A riprova di quanto sostengo basta far caso a quanti di noi, su questo forum, si dichiarano atei o agnostici, giusto per mettere in conto solo la religione. Quanti di quelli che in questo forum si dichiarano atei o agnostici sono stati battezzati e provengono da famiglie cristiane? Immagino parecchi. Beh, è tutta gente che nel bene o nel male ha fatto o sta facendo delle scelte di cambiamento culturale. Non prendiamoci in giro. Le culture sono diverse le une dalle altre. Se sono diverse non possono essere uguali, e se non sono uguali ci sono quelle superiori e quelle inferiori. Se per diplomazia vuoi dire che ci sono quelle più avanzate e quelle meno avanzate va bene, ma la sostamza non cambia. Che la valutazione che se ne fa dipenda da chi la fa non basta a dire che tutte le culture sono uguali. Che poi tutte le culture meritino rispetto è un altro paio di maniche.
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Copio e incollo una critica "civile" che adotto, ma che nella sostanza arriva alle mie stesse conclusioni che invece di solito sono abituato ad esprimere in maniera più diretta e cruda. Questo Zapatero diventa ogni giorno più interessante. Venerdì scorso ha abolito per legge la famiglia e il matrimonio nel giacimento cattolico d'Europa, non nell'Olanda riformata, e senza nemmeno toccare la Costituzione spagnola del '78. Uno dovrebbe dire: ecco un leader. Invece Zapatero, che non ha affatto 1'aria di essere uno stupido, ritornerebbe disgustato il complimento. Non sono un grande leader né voglio esserlo, sono solo un buon democratico, ha detto Zapatero a Time magazine del 27 settembre, e ha aggiunto clamorosamente: "Ecco il mio socialismo ciudadano: riconosco che quando una forte maggioranza di cittadini dice qualcosa, quel qualcosa è giusto". Se ora sperate in un colpo basso, sarete delusi: non dirò che Zapatero è uno svergognato populista e non dirò che ragionando così Adolf Hitler avrebbe dovuto ammazzare più ebrei di quanti ne ha accoppati con il conforto di una forte maggioranza di cittadini del Reich. Dico altro. E con ordine. Prima di tutto, la famiglia e il matrimonio. Se vi leggete il Paìs di giovedì scorso 30 settembre, capite tutto e subito. La legge spagnola che trasforma marito & moglie, con il loro sesso diverso al seguito, in coniuge & coniuge, senza differenza sessuale alcuna, e con i medesimi diritti matrimoniali per qualunque tipo di coppia anche in rapporto alla possibilità di adottare o fabbricare la prole, è evidentemente l'abrogazione dell'istituzione antica e moderna di famiglia e di matrimonio, almeno sul piano del diritto e del concetto (due cosine di una certa importanza). Voglio dire che l'uso di sposarsi e far figli non si spegnerà d'un tratto, ma non ha più letteralmente alcun significato sociale specifico, è una variante tra le altre delle molte possibilità dell'eros. I sofisti dicono che il matrimonio è sempre cambiato nella storia, che si è sempre evoluto: lo fanno due difensori e teorici del gay power, Evan Wolfson e George Chauncey, in due libri di cui parleremo che sono stati recensiti con qualche apprensione perfino dalla liberal Book Review del New York Times (domenica 26 settembre). In realtà, se non vogliamo coglionarci e perder tempo, questo è vero nei dettagli che non contano ma falso per la sostanza: il matrimonio è cambiato molto nei millenni tranne che su un punto, ben segnalato implicitamente nella lettera del Cardinale Ratzinger sulla condizione della donna nel mondo, e cioè la diversità di sesso dei contraenti, particolare di un qualche aiuto (tra le altre cose) nella propagazione della specie. Diciamolo tondo tondo: se non ci sono più marito e moglie né mamma e papà, almeno per la legge, ma la legge è uno specchio della società in cui si vive, non esistono più con un significato peculiare, differenziato, matrimonio e famiglia. E' così difficile capirlo? Devo ricorrere agli argomenti tonitruanti della destra giuridica americana, che minaccia l'avvento del matrimonio di gruppo e di varianti ulteriori compreso l’incesto legale alle quali non ci si può opporre, una volta valicata la barriera della famiglia naturale e dell'unicità del matrimonio tra un uomo e una donna? Non costringetemi. Daremo conto nei prossimi giorni anche di queste idee dure, e delle tesi degli avvocati del gay power e del same-sex marriage, ma continuiamo per il momento a ragionare con i nostri mezzi miti, non bigotti, non fanatici, che appartengono alla nostra modesta misura di ragione. Zapatero e il suo governo femminista (guardati a vista / dal maschio femminista: era uno slogan riuscito di tanti anni fa) non hanno deciso di regolamentare un fenomeno di costume, non hanno creato uno spazio di libertà individuali e di diritto normativo speciale, hanno semplicemente equiparato ogni possibile famiglia, naturale e no, sotto ogni profilo costituzionale e del codice civile. Questa "plena equiparaciòn", questa "plena igualdad juridica", non è solo un accomodamento alla nuova accettazione sociale della libertà e dell'autonomia individuale e di coppia in amore, il che si realizza con le unioni civili che conferiscono diritti ma salvano la specifica dimensione del matrimonio e dell'educazione dei figli nella famiglia biparentale ed eterosessuale (mamma e papà); no, è un'altra cosa, è 1'esecuzione sommaria di una delle più antiche istituzioni del mondo, fondata come direbbe San Tommaso su un certo adeguamento dell'intelletto alla cosa. Ne riparleremo, perché anche senza toni moralistici, anche senza accenti striduli e irrispettosi per chi si riconosca in questa riforma, insomma, sarà lecito (si spera) riflettere sulle conseguenze dell'abolizione legale della mamma, di papino e dei figli di mamma e papà. Intanto mettete bene a fuoco non le conseguenze, ma la premessa: c'e una relazione stretta, logica, collosa e alla fine inscindibile tra lo Zapatero che giudica "vero" quel che pensa la maggioranza, che si prosterna davanti alla divinità dell'opinione pubblica, e lo Zapatero che dà un calcio al paradiso perduto, Adamo ed Eva compresi. Oggi si dice "narrazione", quando non si sa che altro dire. Ecco, la "narrazione" antibiblica di Zapatero non nasce da una riforma religiosa, non nasce da una rivoluzione laica e anticonfessionale, non nasce dalla presa di potere dell'ateismo che tutto dovrebbe rendere filosoficamente possibile, non nasce dalla morte di dio o dal1'essere gettati nel mondo della tecnica, nasce più banalmente dai sondaggi e, nel migliore dei casi, da un risultato elettorale. Che la democrazia sia il peggiore regime possibile ad eccezione di tutti gli altri lo disse uno che non era un buon democratico nel senso populista di Zapatero, Winston Churchill, ma che si rivelò in fondo un buon leader. Si deve aggiungere che la democrazia, nella versione senza leadership, senza élite, in ginocchio di fronte alla tirannia della maggioranza, produce risultati frettolosi, irriflessi, automatici, che sono probabilmente i peggiori possibili, i peggiori e basta. Giuliano Ferrara http://www.gaynews.it/view.php?ID=29288
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Va bene, pace.
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Il paragone proprio non regge.
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Amico mio, datti una regolata. Non puoi rigirare la frittata a tuo piacimento. Io posso essermela presa con lo spagnolo non con te. Se la cosa ti infastidisce e cominci ad insultarmi dicendo che sono un baciapile permettimi almeno di risponderti a tono.
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Questa non l'ho capita. Devo parlare bene di un politico che disprezzo per scongiurare il pericolo di offenderne i sostenitori? Allora abbiamo finito di parlare.
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Se mi dici dov'è che ho innescato le offese te ne sarò grato. Io offendo solo per legittima difesa. Se mi si offende allora offendo, sono un pessimo incassatore.
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E' vero. Non sei stimolante.
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Chiedi aiuto alla mamma, dai.
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Huhhh!!! Il baciapile alza la voce! Mamma mia chè paura! Mi sto cagando sotto! Comunisti! Mangiapreti! Dittatori! Guerrafondai! Bigotti! Faziosi! Forcaioli di tutto il mondo! Aiuto! Aiuto! Possibile che non sai fare altro che recriminare sulla faziosità di mammà nel mentre che ne invochi l'aiuto? Eccheppalle!
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Huhhh!!! Il baciapile alza la voce! Mamma mia chè paura! Mi sto cagando sotto! Fascisti! Preti! Dittatori! Guerrafondai! Bigotti! Faziosi! Forcaioli di tutto il mondo! Aiuto! Aiuto! Possibile che non sai fare altro che recriminare sulla faziosità di mammà nel mentre che ne invochi l'aiuto? Eccheppalle!
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Grande Lucio e grande Sergio. Erano all'apice della loro creatività quando io andavo al Liceo. Indimenticabili loro e Lelio Luttazzi (che, scommetto, pochi conoscono) nella Hit Parade quotidiana che ascoltavamo alla radiolina sull'autobus che ci riportava a casa dopo la scuola.
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Ma perchè? Uno dei grossi problemi dell'idrogeno è come immagazzinarlo. Se lo immagazzini in forma gassosa devi comprimerlo e quindi hai bisogno di bombole troppo pesanti. Se lo immagazzini in forma liquida aumenti l'autonomia ma vai incontro ad altri problemi (energia per liquefarlo, necessità di mantenere bassa la sua temperatura, perdita di idrogeno anche ad auto ferma). Se "presti" l'idrogeno ad una molecola facilmente immagazzinabile che te lo "restituisca" quando ti serve hai risolto i problemi di immagazzinamento di cui sopra.
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In due parole sei riuscito a dire quattro cazzate. Complimenti!
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Non ricordo di aver mai offeso gli omosessuali.
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Evidentemente non ricordi le discussioni.
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E vabbeh, ripetiamoci. E' quel termine "sposare", con tutto ciò che significa che non c'era affatto bisogno di scomodare.