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Honda Civic 1.4 2011. Problema al cambio?
una domanda ha aggiunto Sandro in Riparazione, Manutenzione e Cura dell'Auto
Ultimamente noto un lento ma inesorabile indurimento dell'innesto delle marce, specie ad auto calda e con uso intenso, urbano, sopratutto con la seconda e la terza marcia. Qualcuno possessore di auto con lo stesso gruppo motore/cambio ha mai notato qualcosa del genere? Ormai e' più fluido il cambio della Multipla nell'innesto delle marce. -
Riapro il topic sulla mia nuova auto: ultimamente noto un lento ma inesorabile indurimento dell'innesto delle marce, specie ad auto calda e con uso intenso, urbano, sopratutto con la seconda e la terza marcia. Qualcuno possessore di auto con lo stesso gruppo motore/cambio ha mai notato qualcosa del genere? Ormai e' più fluido il cambio della Multipla nell'innesto delle marce.
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Boh, tutto e' possibile. Pero' tieni conto dell'avanzamento (...) tecnologico dell'elettronica dell'epoca, e il fatto che l'aereo era telecomandato: diventa più plausibile l'ipotesi che l'S79 fosse telecomandato da un aereo similare, per poter alloggiare tecnici ed apparecchiature. E' anche possibile che tu ricordi il tedesco Mistel: uno Ju88 modificato con sopra un Bf109 o un FW190: in tal caso il pilota era unico (quello del caccia) e l'aereo-bomba veniva sganciato più o meno come un bombardiere in picchiata.
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L'assenza di organizzazione era a tutti i livelli. Si pensi che, dopo il raid di Alessandria dei "maiali", non si riuscì a far altro che un poco di fotoricognizione da altissima quota, dove bastò ben poco agli inglesi per dissimulare la messa fuori uso delle due corazzate, e quindi si perse la ghiotta occasione di avere l'effettiva superiorità nel Mediterraneo. E comunque sì: le nuobve corazzate italiane erano ottime quasi sotto tutti i punti di vista. Deficitavano appunto in autonomia ma anche in spazi interni, proprio perché il loro sarebbe stato un utilizzo prettamente Mediterraneo e quindi limitato a pochi giorni in mare; oltre appunto ai moderni apparati radar che avrebbero dimostrato tutta la loro importanza durante il conflitto. Prima della guerra c'era stato un prototipo di radar italiano, ma venne lasciato arrugginire in qualche arsenale (credo alla Spezia), preferendo spendere una bella quantità di soldi per la ridicola apparecchiatura Girosi: un lanciafiamme imbarcato sui sommergibili, da usarsi in immersione, a mò di periscopio... Era teleguidato da un Alcione, e il suo bersaglio doveva essere la portaerei Victorious. Solo che, per il banale guasto di cui s'è già parlato, finì appunto altrove.
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Non ricordo nulla di questo superbombardiere. Interessante. Comunque è vero: in tutte le simulazioni prebelliche, non c'era mai stata una simulazione in cui l'Italia dovesse trovarsi contro Francia e GB. Ma mai neanche contro la GB. Infatti, all'atto della dichiarazione di guerra, tutti gli sforzi si concentrarono conto la morente Francia (la celebre "pugnalata alla schiena"), ignorando completamente il teatro del Mediterraneo e lasciando esterrefatti gli alti comandi della Marina che non avevano manco un piano da porre in atto contro gl'Inglesi. Che nel frattempo scappavano a gambe levate da Malta, aspettandosi di trovare la flotta e l'aviazione italiana sull'isola il giorno stesso. Sappiamo invece come poi andò a finire. Anche secondo me. Hitler sapeva bene di star tirando molto la corda, ma non si aspettava (ancora) l'intervento franco-inglese per proteggere la Polonia. Stette tranquillo per quasi un anno, il tempo di riorganizzare le sue forze (e ammodernare le Panzerdivisionen che nel '39 erano ancora basate sui modelli I e II), e poi lanciò il suo devastante attacco contro la Francia. Ricordiamoci anche che i primi esperimenti di volo a reazione (inglesi e tedeschi) sono approssimativamente del 1938; ci sta che, nell'evoluzione della guerra, per il '44-'45 potessero arrivare i primi esemplari operativi.
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L'Italia si aspettava di guerreggiare non prima del '44, quando tutte e 4 le Littorio sarebbero state pronte, insieme a tutti altri nuovi mezzi che avrebbero dovuto andare a riempire gli arsenali depauperati dalle guerre di Abissinia e Spagna. In quell'ottica c'era anche il celebre quadrimotore Piaggio P108, usato solo in una manciata di esemplari e (forse, non ricordo) il carro medio P40.
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A Volandia (officine Caproni, Malpensa) si trovano tra gli altri il 326, il 339 e anche il prototipo blu del 346. Ha affascinato moltissimo il mio bimbo, anche perché poteva addirittura toccarlo. Belle macchine comunque.
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Hai dimenticato la Cavour, che non tornò più in servizio. E i giapponesi impararono la lezione così bene da ripeterla a Pearl Harbour quasi un anno dopo Nella gestione del conflitto sul mare giocò negativamente anche la pillola da 381 inglese della Warspite che si beccò la Cesare (o era la Cavour?) da 25km di distanza nel primo scontro tra le due flotte della guerra: il record. E poi, il disastro di Capo Matapan cagionato (ma guarda un pò) ancora da un vetusto Stringbag non aiutò certamente Supermarina a voler rischiare le navi maggiori; mentre invece CT e incrociatori leggeri (i famigerati "incrociatori di carta" delle prime serie della classe Condottieri) si consumavano nella guerra dei convogli. Da quel che so io, le 2 Vittorio Veneto vinsero una sola battaglia: quella di Mezzo Giugno del '42, quando con la loro presenza in mare costrinsero al ritiro il convoglio inglese partito da Alessandria per Malta. Senza neanche dover sparare un solo colpo. Nella precedente II battaglia della Sirte, invece, la presenza della Littorio non portò nessun giovamento contro il convoglio inglese scortato solo da incrociatori leggeri e CT.
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Da ansa.it Ritrovato relitto corazzata Roma - Cronaca - ANSA.it Una parte della nave è stata ritrovata. Adesso la caccia continua per l'altra metà, anche se essendo a quasi 1 km di profondità potrebbe essere decisamente lontana.
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Te l'ho detto che avrei dimenticato qualcosa Come l'F-4K britannico, costruito per l'uso sulla portaerei Furious (mai costruita) e poi usato come intercettore sul Mar del Nord fino all'arrivo del Tornado ADV, o l'SJ giapponese, intercettore multi ruolo, sostituito dall'F-15 jap. E sicuramente ne dimentico ancora.
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C'è da dire che non ricordo di Sukhoi "export": i Sukhoi erano soprattutto intercettori puri o aerei da attacco al suolo, mentre i MiG erano più "multiruolo" e quindi più "esportabili" ai paesi "amici". L'F-4 della Marina arrivò in versione B nella metà dei '60, prima affiancando e poi sostituendo gli F-8 in compiti di intercettazione-superiorità aerea, per poi venir sostituito dalla più aggiornata versione J, e per finire nei '70 dalle B e J modificate riclassificate rispettivamente N ed S. L'aviazione usò invece i C per la caccia e la E per l'attacco al suolo, con la G successivamente sviluppata per la soppressione delle difese antiaeree nemiche (la Wild Weasel). E chissà quante ne sto dimenticando. Fu il massiccio uso del mezzo fatto in Vietnam a dare popolarità all'aereo (non sempre in positivo), ma soprattutto l'uso che ne fecero gl'Israeliani lo incoronarono a MiG-killer assieme al Mirage III. La fortissima spinta in USA per il continuo rinnovo delle linee di volo diede al Phantom una vita relativamente breve: a metà degli anni '70 cominciò la sua sostituzione nei reparti di prima linea con gli F-15 per l'USAF e gli F-14 per la Marina, mentre all'estero ebbe grande successo: a memoria cito GB, Germania, Israele, Giappone, Turchia che lo adottarono come multiruolo, per superiorità aerea o fotoricognizione, spesso e volentieri pescando dai surplus USA macchine poco usate a prezzi allettanti. In Europa, Francia a parte, le nazioni NATO avevano necessità di rinverdire le loro linee di volo basate su velivoli USA di precedente generazione, e macchine come il G-91 e l'F-104, seppur ampiamente utilizzate, deficitavano ampiamente in capacità di carico. Il Tornado era ancora sui tavoli da disegno nel suo lungo e tormentato iter progettuale, mentre acquistare macchine francesi in blocco avrebbe fatto storcere il naso a troppa gente: insomma, il Phantom, oltre a essere già bello che pronto e collaudato dall'alleato grosso, si prestava ottimamente a colmare il buco.
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Il MiG-23, con la sua ala a geometria variabile, era un bel po' più costoso da mantenere del semplice MiG-21. Inoltre considera anche che l'evoluzione aeronautica si è molto rallentata: durante la WWI un aereo da caccia manteneva la superiorità per meno di un anno, prima di venir surclassato; durante la WWII i tempi si erano di poco allungati, ma parliamo comunque di versioni migliorate dello stesso aereo (tutte le varianti di Spitfire, Bf-109, FW-190 e P-51 che si succedettero sulla catena di montaggio); in Corea invece gli aerei erano sempre quelli (F-84, F-86, MiG-15), come anche in Vietnam (F-8, le varianti dell'F-4 di marina, marines, aviazione, F-105, MiG-19 e 21). IMHO, un decennio odierno ha la stessa valenza di un anno della WWII; forse anche meno. PS: ma lo slogan non era riferito all'F-105? Il vantaggio del Cr32 sull'I-16 era la virata più stretta. Nell'arco di due giri di giostra il biplano italiano era alle spalle del monoplano. E i tedeschi, che fecero le "prove generali" della Luftwaffe in Spagna, si segnarono per bene tutto ciò che andava bene e ciò che non andava bene per le correzioni da apportare, perdendo però per strada il significato dell'aviazione strategica. Gl'italiani, invece, pensarono bene di replicare il Cr32 col Cr42... quasi fino all'armistizio , quando invece il monoplano aveva fatto passi da gigante.
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Questo concordo così ci siamo capiti. Infatti: il grosso gap del MiG-15 era l'assenza della tuta anti-g, presente invece sul Sabre. L'F-100 Super Sabre venne sviluppato partendo dalla richiesta dei piloti reduci dalla Corea che chiedevano "più velocità, più velocità, ancora più velocità" perchè il Fagot era più veloce, con una maggior velocità di salita e una quota di tangenza maggiore dell'F-86; mica pizza e fichi. Ciò che ho scritto prima: Damasco ha un bisogno disperato di spostare l'attenzione del suo popolo verso un "nemico esterno". E l'RF-4 turco (NATO=occidente cattivo, miscredente e depravato) capitava proprio a fagiolo.
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La Magna Grecia scorre potente in noi In tutte le sue possibili accezioni negative.
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Appunto: il migliore DEL SUO TEMPO. Non puoi metterlo in assoluto. Ogni tempo ha avuto il suo migliore. Tanto per farti un elenco ad-cazzum, tra quelli che han combattuto, inserirei: - Fokker D VII - Fiat CR 32 - FW190 - F-86, che trovo che fosse globalmente migliore al coevo MiG-15 nonostante quest'ultimo avesse alcuni fondamentali migliori - F-4 (versioni J o superiori), anche se ha sofferto i piccoli MiG-21 (e qui concordo con te). Credo che sia stato il primo vero aereo multiruolo.
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Fai conto che i siriani usano i MiG 21... A reazione, please e solo forse, perché c'è la fila per quel titolo. Ciò non toglie che la cellula sia comunque vetusta e da trattarsi con cautela. Ti ricordi perché 30 anni fa ci fu la guerra delle Falkland? Perché un regime morente aveva bisogno del "nemico esterno" per cercare di compattare l'opinione pubblica a suo favore. Qua non siamo troppo distanti. IMHO, neh.
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Presente. Pedalando sulla ciclette mentre provo il tablet per uso aziendale.
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Quelle (rare) volte che da noi si sciopera, il disservizio coinvolge la ditta. Questo coinvolge tutti coloro che si muovono, che siano clienti o meno del servizio di trasporto pubblico. Mi pare un po' eccessivo.
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Riuppo il topic con un argomento che (IMHO) ha a che fare con la mobilita' e il suo futuro: il diritto allo sciopero dei mezzi pubblici. Ora, non avendo minimamente intenzione di toccare un diritto costituzionale come quello di sciopero, non potrebbe essere un poco piu' restrittivo? Ovvero: oggi 22 giugno c'è lo sciopero del trasporto pubblico, locale e nazionale. Ora, a parte le fasce di garanzia, tutti quelli che devono prendere i mezzi al di fuori di questo periodo sono immobilizzati, oppure (come ho fatto io) a Milano in auto. Son partito alle 6 per arrivare alle 7 ed aspettare due ore l'inizio del corso, con la ripartenza per il primo pomeriggio in fascia bloccata. Sintetizzo: i trasporti pubblici NON andrebbero bloccati. Rendono un disservizio enorme a tutti coloro che devono spostarsi. Si vuole scioperare comunque, manifestare eccetera? Bene: ma senza bloccare il servizio.
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Anche perché e' figlia dell'impostazione militare sovietica, che prevedeva mezzi sovradimensionati allo scopo; non erano loro ad avere la supremazia marittima in caso di conflitto, ma erano quelli che cercavano di prendersela. Tornando all'idea di "portaerei leggera", furono gl'inglesi dopo la WWII a svilupparla maggiormente, tanto che furono in grado di vendere un bel po' dei loro surplus a nazioni estere, mentre gli USA al massimo vendettero qualche portaerei di scorta del periodo bellico; i francesi invece convertirono secondo il trattato di Washington lo scafo della corazzata Bearn, creando un'autentica ciofeca, e fino agli anni '50 non costruirono niente, quando tirarono fuori dal cilindro la Clemecau e la Foch, portaerei leggere decisamente indovinate per il loro ruolo, mentre la Royal Navy si dibatteva nell'incertezza, costruendo portaerei di squadra troppo piccole per essere pesanti ma neanche definibili come leggere, come la vecchia Ark Royal da 54.000 tonnellate, o addirittura arrivando a ricostruire per impiego di squadra la Victorius del 1941. L'Italia, non potendo costruire portaerei leggere causa clausole del trattato di pace, ripiegava inventando gli incrociatori portaelicotteri, replicati anche dai sovietici in scala sovietica (i Moskva). Alla fine, e' stato grazie a un mezzo indovinato come l'Harrier se il concetto di "incrociatore tuttoponte", vero figlio della portaerei leggera, ha avuto la possibilità di svilupparsi, prima appunto con gl'inglesi (classe Invincible), che hanno inventato anche lo sky jump, e poi con tutti gli altri.
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EC, fai conto che fino all'entrata in servizio dei Ticonderoga l'US Navy aveva 1 incrociatore in linea: il Long Beach classificato CGN. Gli altri erano DL, DLG, DLGN (destroyer large, guided missile, nuclear). Che poi fossero "outgunned" rispetto a una volta era perché per loro, senza portaerei, la marina non si muove, a differenza dei sovietici in cui un incrociatore avrebbe potuto anche operare singolarmente.
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ATTENZIONE PERICOLO: post chilometrico. EC, la discussione e' interessante, ma non così "facile" come discussioni di automobili. Per dirti: la portaerei e' un concetto che nasce praticamente con l'aereoplano; il primo appontaggio (e successivo decollo) sono del 1911 su un ponte ligneo appositamente realizzato sulla USS Pennsylvania, mentre il primo uso bellico e' della Royal Navy con traghetti modificati per l'impiego (e il successivo ricovero) degli aerosiluranti idrovolanti nel 1914 durante la campagna dei Dardanelli. Nel 1922 nascono le prime portaerei a ponte continuo: la giapponese Hosho e l'inglese Argus, ma non e' chiaro l'uso che ne andrà fatto; infatti sono vascelli piccoli. Le prime "super portaerei" sono figlie del trattato di Washington, riciclando gli scafi dei giganteschi incrociatori da battaglia altrimenti da demolire: all'epoca, nonostante le dimostrazioni del generale Billy Mitchell, le marine non credono nel potenziale distruttivo dell'aviazione. E' la guerra del Pacifico che dimostra la forza della portaerei e dell'aviazione a scapito del resto,e da allora la dottrina navale USA s'incentra sulla task force di portaerei. Tra il 1922 e il 1945 la portaerei cresce in dimensioni, ma non cambia la struttura: una lunga pista dritta dove si decolla o si atterra. Così, negli anni 50, con l'avvento degli aerei a reazione imbarcati, la portaerei viene rivoltata con l'inserimento del ponte angolato e lo spostamento degli ascensori dalla linea di mezzeria alle estremità destra e sinistra del ponte di volo. Un ponte angolato ha più spazio disponibile, permette l'appontaggio e la riattaccata se serve senza problemi, nel frattempo può far decollare gli aerei con le catapulte prodiere e ha anche uno spazio di parcheggio attorno all'isola; gli ascensori laterali permettono di portare su e giù gli aerei senza interrompere le operazioni di volo. La portaerei si trasforma da pista di decollo/atterraggio galleggiante a una base aerea navigante completa. E infatti, da quel momento e' solo un continuo crescere delle dimensioni per permettere più spazi, più armi, più carburante. E i costi lievitano. Gl'inglesi, fino ad allora la seconda flotta di portaerei, per i costi rinunciano a perseguire la portaerei classica (la Hermes del 1968 portava solo una trentina di mezzi, contro i 90 delle USA), e abbandonano il progetto della Furious, una portaerei che avrebbe adottato la mai vista formula dei "ponti paralleli" per il decollo-atterraggio-parcheggio-movimentazione degli aerei. Ecco quindi che nascono (o meglio, rinascono) le portaerei leggere o incrociatori tuttoponte, come la Garibaldi, l'Invincible, la Princeps dell Asturias (o come cavolo si scrive), mezzi su misura per l'Harrier e per l'uso che le rispettive marine devono farne. La Charles de Gaulle? IMHO: esempio di ciò che si poteva evitare di fare. I francesi han sostituito le loro due vecchie portaerei leggere con un mastodonte che rifà il verso alle Nimitz USA senza poterlo essere per davvero. Insomma, Grandeur e basta.
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Ue', va che la stazione di Cavaria-Oggiona-Jerago ha una storia che forse andrebbe raccontata . Ma saremmo OT. E comunque non e' la prima volta che "pendolo"; ricordo con orrore i vagoni a pianale ribassato in mezzo e alti ai lati: stretti, scomodi, sovraffollati, con una climatizzazione/riscaldamento on/off da congelare o sciogliere le plastiche. Per non parlare delle "varesine": anni 30, riadattate dal servizio col terzo binario: una carrozza postale, una di prima classe, una di seconda. Usate in orario di punta per gli studenti. Rimpiango invece le prime carrozze a 2 piani, che mi sembravano enormemente capienti.
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Saluti a tutti, eccomi reduce dalla prima delle mie 5 giornate di Milano per un corso di aggiornamento, che raggiungo rigorosamente con i mezzi pubblici. Purtroppo anche la Lombardia non naviga nell'oro, e vi spiego perché: ho preso il treno Suburbano che passa presso il mio paesello alle 7.32. Era partito da Varese 20 minuti prima, TAF 8 carrozze. Ho faticato a trovare posto a sedere. Alla fermata successiva, a 55 minuti da Milano, nel mio vagone di testa erano rimasti solo posti in piedi. Solo a Rho Fiera, dopo altri 45 minuti in versione "sardine in scatola", qualcuno ha cominciato a scendere, ma il treno e' rimasto bello pieno fino a Milano Repubblica (passante ferroviario), dove sono sceso anch'io. Stessa cosa al ritorno, partendo da Milano Repubblica alle 17.30. Purtroppo i treni ogni 30 minuti non aiutano i pendolari negli orari di punta. Occorrerebbe una "concentrazione" dei treni in determinati orari, anche a scapito della diradazione in orari meno critici, ma ormai sono anni che si prosegue su questi orari.
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