Ho i 3/4 di quel che hai detto: mi manca la vista lago
Il problema maggiore è l'assenza di prospettiva che si ritrova una generazione intera: con un orizzonte temporale di 12 mesi anziché 40 anni ti ritrovi appunto con la massima aspirazione del telefonicchio figo, dell'abito figo, dell'auto figa (usata o da pagarsi a minirate mensili per i prossimi 10 anni), tutto da pavoneggiamento al bar per l'aperitivo.
PS: per me, studio serio può essere una laurea in legge come in ingegneria com'anche solo perito che sa fare andare le mani; ma non disdico cuochi, fornai, personale paramedico. L'importante è metterci PASSIONE e IMPEGNO nello studio come nel lavoro. Solo così si può anche arrivare alla soddisfazione personale.
PPS: credo però che conti anche da dove arrivi. Uno che cresce a Varese Sant'Ambrogio ha quasi sicuramente miglior futuro del coetaneo di Quarto Oggiaro.
PPPS: capitolo figli: sono profondamente convinto che la mia generazione (1974, io sono) è stata più fortunata dell'attuale (quella dei bambini prescolari-scolari d'adesso), per un semplice motivo: se 40 anni fa bastava lo stipendio di papà per tirar bene avanti la famiglia, mamma stava a casa CON NOI.
Oggi invece parcheggiamo i bimbi da una parte all'altra sballottolandoli come palline da tennis perché se non porti 2 stipendi non campi: passiamo troppo poco tempo con loro, non riusciamo a goderceli (e viceversa) e inconsciamente li ricopriamo di cose effettivamente inutili per cercare di colmare il vuoto che la nostra assenza provoca in loro. Siamo in un vicolo cieco.