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Wilhem275

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  1. Gran ferro. Molto migliorata. Mi piace molto l'impressione di compattezza rispetto alle dimensioni. CONTRO: - i comandi touch sono sempre il male - continuo a trovare poco matura la strumentazione mista LCD (come anche in Mercedes) PRO: - la cappelliera tirata su dai cordini come negli anni '80 è commovente PS: ho l'impressione che l'interno in grigio la svilisca ingiustamente, credo possa rendere molto di più.
  2. Ehi, trovatevi una stanza per queste cose Secondo me è una versione speciale azzeccatissima, e il prezzo mi ha stupito perché mi aspettavo cifre da fuoriserie. In effetti l'unico neo è l'assenza di un motore benzina più vispo (a prescindere da quale sia).
  3. Eh, tu puoi ben dirlo Come tutti ho amato i suoi film fin da bimbetto, spinto soprattutto da mia nonna che l'ha sempre adorato Proprio di recente, tra lo zapping notturno, mi era capitato di vedere una clip di una sua intervista in cui spiegava tutto il lavoro di coreografia e inquadrature fatto con la compagnia di artisti con cui eseguiva le classiche scene di scazzottate. Mi era molto piaciuto come, col suo classico stile di finto burbero, spiegasse come col loro lavoro volessero ridicolizzare la violenza, mettendo insieme delle movenze irreali, più da cartone animato che da film d'azione. Pensai anche che in effetti oggi ha -aveva- una certa età, con una certa punta di malinconia. Ricordo anche che fu citato da Luciano De Crescenzo nella propria autobiografia, in quanto i due furono compagni di scuola nella Napoli a cavallo della guerra, tirando fuori uno dei tanti lati della persona che sono andati molto al di là del cinema. Mi sembra bello il fatto che si lasci alle spalle una carriera per cui è stato ed è molto amato dal pubblico, anche all'estero.
  4. Nel senso dell'emittente o dell'antennona?
  5. La questione della scarsa affluenza dei giovani è un problema grosso, più grosso della Brexit stessa, ma lo terrei a parte (proprio perché trasversale ai temi di voto). In questo caso il dato ci dice la preferenza dei giovani che hanno votato, ma su quelli che non hanno votato non abbiamo certezze né in un senso né nell'altro. La mia interpretazione (ma è un'opinione) è che generalmente è più spronato a votare quello che sta male rispetto a quello che sta bene, e che i più giovani non hanno davvero visto la differenza pre-/post-EU e quindi certe cose le abbia date per scontate. Ma in realtà sono interpretazioni deboli, il problema è di partecipazione democratica ed è veramente grosso. Temo che finirà anche qui a tarallucci e vino. Dico "temo" perché sono convinto che uno scenario di Brexit hardcore (fuori, zero collaborazioni, Scozia indipendente...) sbloccherebbe diverse questioni importanti che stagnano per poco interesse mediatico. Fermo lì: "A è vero" non implica "B è falso" si è detto che la moneta indipendente è parte di un pacchetto di esclusioni che loro hanno voluto perché loro lo ritenevano vantaggioso. Da qui a determinare se sia un oggettivo vantaggio... è un passo un po' lungo Mi aggancio a questo per ribattere il chiodo degli Stati nazionali vs. EU. Tutti i populisti dell'ultim'ora pare abbiano identificato negli Stati nazionali l'elemento salvifico contro la perfida EU (inclusi quelli che fino a cinque minuti prima avevano per nemico lo Stato nazionale, ma sorvoliamo ). Ammesso e niente affatto concesso che l'EU sia davvero responsabile di tutte le malefatte, carestie e cavallette di cui viene accusata... ma chi cacchio ha stabilito che gli Stati nazionali siano la cura contro tutto questo? O che anche solo siano meglio? - carrozzoni - parassitari - azioni in tempi biblici - decisioni storiche viziate dal minimo vento elettorale (pancia locale) - confini fuori dal tempo: Scozia, Ulster, Alsazia, Catalogna, Tirolo... il Belgio sono due pezzi random tenuti insieme per sbaglio... (ci metto in mezzo anche la Turchia che se fosse solo la parte urbana potremmo anche tirarla dentro) - c'è gente che ha ancora LA MONARCHIA EREDITARIA! Nel 2016! Ma neanche più nelle fiabe Disney! Questi mi vengono a dire che la UE è lenta, poco democratica, non allineata col popolo, burocratica... e la loro soluzione è roba con gli stessi mali al quadrato e moltiplicati per 28? Cioé, io mi lamento che il cetriolo nel posteriore mi fa male, e questi invece di spiegarmi che il cetriolo va assunto per via orale mi dicono che il metodo è giusto, ma l'ortaggio va sostituito con un cactus "perché è più vecchio e col cactus si stava meglio" A livello di macchina amministrativa, a confronto degli Stati la UE è un modello di efficienza... il che è tutto dire. Ci sono diverse questioni interne che vanno ridiscusse (una vicina a te: diversa sensibilità sul modo di trattare il cibo) ma buona parte delle lentezze dell'UE sono esogene, tutte figlie del contrasto con gli interessi del politichino nazionale di turno (immigrazione uber alles). Seghiamo il livello nazionale e raddoppia la velocità decisionale dell'Unione oltre a far risparmiare un budello di soldi a tutti quanti E tutti questi arruffapopolo che vengono a cantarmi i mali dell'Europa mi propongono queste cariatidi come soluzione ai problemi? Ma LOL, e i problemi di cui si lamenta la gente chi li ha creati, tanto per andare alla fonte? Infatti questo è il vero handicap democratico dell'Unione: il fatto che la discussione sugli interessi dei cittadini europei sia affidata a gente il cui mandato è di rappresentare gli interessi di solo alcuni sottogruppi, anche a scapito di tutti gli altri se necessario. E fin qui l'ho dipinta bene: nella pratica è gente il cui unico incentivo è farsi rieleggere da un sottogruppo in un arco di tempo fra 1 e 5 anni, sia quel che sia. Ci troviamo di fronte ad un bivio: o si decide che esiste il gruppo "cittadini europei" e allora si fanno fuori gli intermediari, o ci si tiene gli intermediari come livello massimo e si torna all'epoca dei trattati multilaterali per qualsiasi argomento. Rispondimi che è giusta la seconda e ti tiro un pugno nello stomaco la prossima volta che ci vediamo Definiamo i soggetti: chi è il "noi", detentore degli interessi? Questa è una visione dell'EU come corpo estraneo che replica di pari passo quella degli italiani che dicono "L'Italia è una merda", "Lo Stato è contro di noi", ecc... Noi chi? A me risulta che noi, a partire da noi quattro pirla che stiamo qua a parlare per arrivare fino all'interezza dei cittadini italiani, siamo in tutto e per tutto parte dell'unità europea e corresponsabili delle decisioni dell'Unione. Se poi il noi è inteso come "Noi italiani vs. resto dell'UE"... non è una posizione sostenbile, in quanto non condivisa dall'interezza dei cittadini con cittadinanza italiana (oltre che insensata per la posizione dell'Italia rispetto al mondo, ma transeat). A me, come ad ogni cittadino, preme il mio interesse, che in un sistema democratico viene messo a confronto con quello di altre persone. A volte vinco, a volte perdo. Ma non è scritto da nessuna parte che il mio interesse vada nella stessa direzione di quello di tutti gli altri cittadini italiani, solo perché abbiamo documenti emessi dalla stessa entità politica.
  6. Questo non è un approccio sbagliato. Non si può continuare a vivere con due capi, in contrasto tra loro. Il mio lato ottimista mi dice che questo è un buon momento per far ripartire il dibattito europeo (che si era del tutto spiaggiato) e ne potrebbe uscire un nuovo stimolo a completare quella transizione rimasta a metà, o addirittura a fare il salto di qualità al livello successivo. Però c'è anche il rischio dell'ognuno per la sua strada, che per alcuni è auspicabile mentre per me è motivo solo di reductiones ad Hitlerum usate come se non ci fosse un domani
  7. Questo è l'eterno dilemma del populista: fare opposizione becera è molto più comodo che dover governare... poco investimento (a causa della Teoria della Montagna di Merda) e zero responsabilità... e il giorno che per sbaglio ti capita il cerino in mano... hai un problema
  8. E' una dissociazione che sta peggiorando sempre di più e mette a rischio soprattutto quelli che, non avendo il grano, non hanno altro potere che quello del voto. E' l'equivalente politico di: sono incazzato con una specifica persona ==> prendo a sprangate la prima cosa che mi capita davanti. Danni: sicuri. Utilità: non pervenuta. A me farebbe un immenso piacere: sarebbe l'arma degli antieuropeisti rivoltata direttamente contro di loro. Nel caso UK è un processo più netto, perché ci sono sentimenti storici e forti delle nazioni costituenti; mentre in altri posti il processo richiederà più tempo (una regione italiana X non ha il sentimento nazionale di una Scozia o di una Catalogna). La dimostrazione netta che sono gli Stati attuali ad essere degli agglomerati inefficienti ed estemporanei. Io vorrei che si ragionasse molto più a fondo sulle responsabilità nazionali dei problemi dell'Unione. Perché l'Unione come entità governativa avrà certo i suoi bei pezzi da affinare (è comunque giovane), ma soprattutto negli ultimi anni è stata usata o come capro espiatorio da parte dei politici nazionali di un po' tutti i Paesi ("L'economia fa schifo" "E' colpa dell'austerity di Brussel, non dei nostri 40 anni di politiche fuori dal tempo") o neanche le è stata data l'occasione di esprimersi, vedi immigrazione. Mi sembra che gran parte delle accuse di inefficacia e inazione rivolte all'UE siano basate su processi in cui l'UE stessa è stata fortemente ostacolata da interessi locali opposti. Non abbiamo nessuna garanzia che senza questi ostacoli l'azione comunitaria sarebbe stata esemplare ed immacolata, ma abbiamo la certezza che queste palle al piede stanno facendo del male. [mi ricorda molto il problema de "i danni del liberismo in Italia": in alcuni campi, a metà della transizione tra sistema corporativo e sistema liberista siamo rimasti impantanati per resistenze politica, beccandoci la coesistenza del peggio dei due sistemi. Poi arriva gente che mi dice che le cose fanno schifo per "colpa del Neoliberismo", ma Signur, se mi lasci un sistema a metà non ti puoi lamentare che funzioni male! Che diavolo di strumenti puoi avere per giudicare un sistema, se non l'hai mai visto funzionare davvero? ] Se c'è una cosa che negli ultimissimi anni ho visto di ostacolo al funzionamento dell'Unione, è il fatto che continuino ad esistere in parallelo sistemi politici nazionali in competizione. Non parlo di amministrazioni con competenze condivise, parlo proprio di sistemi politici, con personaggi che hanno incentivo a farsi votare per l'istituzione A sostenendo che contrasteranno le decisioni dell'istituzione B. Come dire, aiutami a vincere la partita di calcio così facciamo saltare il banco della partita di basket Come cribbio può l'EU essere efficace nella gestione immigrazione finché deve combattere con governi nazionali ostaggio ogununo del proprio singolo antagonsita populista? Sono sempre più convinto che gli Stati siano l'intermediario di troppo in questa situazione. Unione, regioni, comuni. Fine. Il Triveneto è grande come una Svizzera o un'Olanda. Perché non può interfacciarsi direttamente con il livello comunitario ma ha bisogno di un intermediario?
  9. Ecco, te pareva che dovevano usare AutoPareri per le riunioni massoniche del NWO-Finance...
  10. Tanto per cominciare mi devi dire cosa di buono ci guadagno e non quanto poco ci perdo e poi per formazione resto un bieco economista per cui le perdite sono garantite ma i guadagni chissà Più seriamente, andando per livelli di importanza: - parte delle riduzioni di costi è proprio passata per i famosi pilastri della libera circolazione, oppure per esplicita decisione politica del governo dell'Unione (l'ultima: le tariffe in roaming). Guardo al settore ferroviario e vedo delle liberalizzazioni che servivano come il pane (autodimostrate: prima di quelle il settore era all'obitorio), e la definizione di standard tecnici condivisi che ridurranno di parecchio gli ostacoli soprattutto nei prossimi anni. Se avessimo dovuto aspettare i singoli accordi tra i governi nazionali... campa cavallo, altre due generazioni non sarebbero bastate. - la questione non è di "frequentare" ma di "sentirsi parte di un'unità". E' la differenza tra essere parte di una famiglia o semplici vicini di casa. Sempre vicini si è, ma i legami sono diversi e con questo anche la volontà di venirsi incontro. E sì, c'è di base anche una questione di ideale di fratellanza, che mi piace anche perché si porta dietro tutta una serie di valori positivi e disinteressati. E' una visione idealista? Sì, eccome, ed è molto bella. Ne traggo un tangibile piacere mentale. Da parte dei separatisti io percepisco sempre un'acredine di fondo, perennemente contro qualcosa o qualcuno, mai tesa a costruire qualcosa. Guardo ai miei amici europei e ho un senso di pace. Guardo agli scettici e vedo degli incazzati cronici, MAI, dico MAI qualcuno che mi sappia dipingere un mondo più bello senza l'Unione. - tanto ideale ha un risvolto pratico non sottile: il fatto di essere concittadini, che votano e vivono insieme e non dei semplici amici di penna facilitati da internet, ha la funzione tutt'altro che simbolica di metterci tutti insieme da una stessa parte della barricata. Dissolve una barriera che altrimenti offre sempre la giustificazione per creare un contrasto (irrazionalmente, ma la offre). In senso molto pratico, gran parte della merda che c'è stata in Europa in questi ultimi anni è stata tutta causata dagli amati governi nazionali, e relativi sentimenti, e non certo dall'entità politica comunitaria. Questione immigrati: chi ha contrastato una redistribuzione equa, le istituzioni EU o i governi nazionali? Chi sta fomentando la popolazione contro i problemi, invece di risolverli? I nazionalisti o l'Europa? Perdio, anche solo la possibilità di far sparire i singoli sentimenti nazionali sarebbe un terno al lotto. Per non parlare del mantenimento di confini assolutamente fuori dal tempo, vedasi Belfast. Per me questo punto è il grande assurdo di questi anni. L'Europa funziona male perché i poteri nazionali vogliono mantenere la loro stecca da bravi middle men quali sono ==> soluzione: è colpa dell'Unione
  11. Occhio che sta guidando contromano
  12. Funziona a tutti i livelli Eh no! Questo è un atto di pigrizia democratica: la rappresentanza è decisa dalle leggi, e le vie politiche anche popolari per modificare le leggi ci sono eccome. Se i cittadini non le praticano sono affari loro, è un diritto che non stanno applicando. Io nel mio settore mi sono tirato su le maniche e ho scritto diverse proposte di legge che in alcuni casi hanno anche trovato sponda. Qualcuno appassionato di rappresentanza estesa sta facendo lo stesso?
  13. Io, personalmente, indietro non ho nessuna intenzione di tornare. Vivo in un mondo in cui i miei amici nati a Dunkerque, Almelo, Schwerin e Riga sono miei concittadini; è una vita che vado avanti e indietro per il continente in libertà e pure con certe comodità pratiche, e mi godo tutta la varietà culturale che ha da offrire. Ci sto benissimo e mi sembra demenziale uno scenario diverso. Vedo questa roba minacciata da gente che evidentemente percepisce di non stare bene; non discuto delle loro ragioni, ma cercare un nesso causa-effetto tra le due cose è follia. Il fatto che il votante medio del leave appartenga ad una serie di classificazioni socioeconomiche opposte alle mie è significativo (rurale, meno istruito, più povero, più anziano, probabilmente MOLTO meno abituato a vivere davvero l'Europa), ma faccio francamente moltissima fatica a capire come la mia rinuncia all'essere cittadino europeo possa aiutare anche solo un minimo la qualità della vita di quelle persone. Vedo la perdita ma non vedo il guadagno (per me o per altri). Se si sente il bisogno di riformare le istituzioni europee ci sono vie politiche per farlo, aperte a tutti. Ma non passano per la demolizione e il ritorno alle clausure, sono proprio due campi d'azione diversi. Sono trent'anni che sento parlare di euroscetticismo e ancora non sono riuscito a sentire una proposta con capo e coda di scenario alternativo Una volta c'era il servizio di leva obbligatorio per tutti i diciottenni, per essere tutti pronti alla guerra. Oggi un Erasmus obbligatorio -anche al di fuori dell'università- sarebbe fenomenale per l'obiettivo opposto...
  14. Long story short: la Commissione non è eletta direttamente (e questo è migliorabile) ma non fa altro che proporre leggi, così come con certe procedure posso anche proporle io al governo italiano. Poi sta a Consiglio e Parlamento approvarle, emendarle o anche rifiutarle. E queste due istituzioni sono elette sì, una direttamente e l'altra tramite le elezioni legislative nazionali. Se poi si parte dal presupposto che la perfida Commissione schiaccerà tutti noi a prescidendere da tutto, beh, non so che dire
  15. Lo metto in prima pagina perché servirà citarlo spesso, mi sa...
  16. Così come è sbagliato far intendere un collegamento tra le difficoltà in quei settori e il far parte dell'Unione Non so, io cerco di non mettermi sul piedistallo ma faccio davvero tanta fatica a capire il punto di vista di chi preferisce i governi nazionali a quello europeo. Per quanto mi riguarda ci vedo dei plus economici che senza Unione (e relativi accordi e trattati) non avremmo, e oltre a questo godo molto dell'ideale di interfacciarmi da quando sono nato con persone di origini diverse in Europa e poter considerare me e loro come dei pari con una fratellanza comune. Questa cosa la vedono soprattutto quelli che vengono da culture fuori Europa, che ammirano moltissimo la nostra unità nella diversità. Non riesco a capire invece quali siano gli obiettivi nazionalisti (come se le politiche e gli ideali nazionali abbiano fatto chissà che bene ai rispettivi cittadini).
  17. ...e comprano peggio le materie prime Al netto del dispiacere per quelli che ci rimetteranno senza colpa (in primis i giovani), tutto sommato non mi dispiace. Mette fine a questa lunga ambiguità per cui loro erano dentro ma in qualità di animali più uguali degli altri mentre da adesso la cosa dovrà essere più netta: fuori vuol dire fuori, e se vorranno rientrare lo dovranno fare in maniera netta. Comunque queste reazioni, oltre che dalla pancia popolare, sono anche mosse dall'istinto di sopravvivenza dei governi nazionali, che non vogliono mollare potere. Sarà molto interessante seguire la questione scozzese ed irlandese, visto che per loro l'EU sta decisamente un gradino più su rispetto alla nazione. Inoltre: Se fossi un giovane britannico oggi mi girerebbero vorticosamente... gente che ha deciso lo schifo per me senza sapere perché.
  18. Se parliamo di GC, allora 4 tutta la vita. Più filante e più funzionale in un colpo solo Quel colore è molto bello, al sole deve fare un ottimo effetto. Peccato solo per gli interni in tessuto.
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