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Gesù mio
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Ecco, sarebbe bello pensare che costui sia alto due metri e con le ossa grosse e che quest'abitacolo sia colossale. Ma ho come l'impressione di sbagliarmi...
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Eh, non è la mia... altrimenti un pensiero ce l'avrei fatto
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Mah, io la guida alta ce l'ho e non ne percepisco la bontà, anzi... sarei ben più contento con una Golf ben carica come questa
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Diamo un taglio a quest'aria fritta, per favore?
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Carina. Ora @TurboGimmo mi va in scimmia per la Multipla spiaggina, ne sono certo. Però fai notare che è stata sbagliato il nome dell'auto sulla scheda dell'esposizione...
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Risposta generale per tutti: e allora va bene così come stiamo, col bollo fisso sulla potenza, con nessun incentivo all'efficienza, con l'espansione edilizia random che tanto terreno nuovo ce n'è sempre, e con i servizi monchi. E con la pia illusione che l'uso dell'auto non produce nessuna esternalità, usarla di più o di meno non fa differenza. Tradotto: stiamo alla grande così come stiamo, non toccare niente, grazie Ma signur, ci sono delle vie di mezzo tra l'eremo e il commieblock selvaggio cinese... Eccola, l'Africa a cui mi ispiro io... un esempio che ho vissuto: https://www.google.it/maps/@52.0797154,4.3469747,3a,75y,275.78h,89.18t/data=!3m6!1e1!3m4!1sywB-SLTZ6x1ali3vheG5Dg!2e0!7i13312!8i6656 Manco a farlo apposta, ho preso una via random e ci ho trovato le bestie in mezzo alla strada e sì, anche @Artemis vi potrà confermare che ci sono davvero i pennuti a passeggio in giro per i quartieri. Eppure è in piena città, quelli in fondo alla strada sono i pali del tram per il centro, e girato l'angolo c'è una stazione di treni e metro per andare dovunque. Hanno tutti il loro bel giardino (spesso coi nani) e non mi pare che vivano esattamente ammassati, sicuramente non più di questi: https://www.google.it/maps/@40.8244462,14.3191467,3a,75y,121.89h,72.77t/data=!3m5!1e1!3m3!1sc4FxRUGTNh65GvWzlBLTmA!2e0!6s%2F%2Fgeo0.ggpht.com%2Fcbk%3Fpanoid%3Dc4FxRUGTNh65GvWzlBLTmA%26output%3Dthumbnail%26cb_client%3Dmaps_sv.tactile.gps%26thumb%3D2%26w%3D203%26h%3D100%26yaw%3D60.741772%26pitch%3D0?dg=dbrw&newdg=1 (ho preso un punto noto ) Comunque il problema della città diffusa veneta... è che non è diffusa per niente. Diffusa significa espandersi lungo due assi cartesiani; la piaga dell'urbanizzazione veneta è la diffusione lungo un asse solo, con 'sti malefici paesi lineari lunghi dei chilometri e con alle spalle il niente. Il problema non è farsi il villino, il problema è l'infilata di villini lungo una retta invece che in un quadrato. Che è stata appunto favorita dal fatto che tra un km e due km di macchina tutto sommato il costo non cambia tanto (ma poi la differenza moltiplicata per due milioni cambia tutto). Il problema è che la citata lista, che ripropongo - rischi per la sicurezza - occupazione del suolo (prezioso) - manutenzione delle infrastrutture - inquinamento atmosferico - inquinamento acustico volenti o nolenti è lì e si appesantisce in proporzione alla quantità di movimenti. Possiamo decidere che questi punti non sono poi tanto importanti e farli passare in cavalleria a chi li produce, oppure possiamo decidere che non ci piacciono e che vogliamo una compensazione proporzionale a quanto uno ne produce. Libera scelta. A me basta uscire dall'ipocrisia del volere il mondo più sicuro, verde, vivibile e sostenbile ma a patto di non cambiare di una virgola le proprie abitudini. Poi, se il discorso è antipatico, basta smontare quei cinque punti e si spegne da sé... ma finché il fanstama aleggia il problema ce l'abbiamo. E ne va anche della nostra passione per l'auto, perché finché non avremo il coraggio di parlare dell'elefante nella stanza avranno buon gioco i demagoghi a cantare la morte dell'auto e un futuro di ovetti elettrici telecomandati (bianchi, of course). Beh, ma l'automobilista fa qualcosa di buono per la collettività, per meritarsi una tutela? A me pare che produca solo le esternalità negative della famosa lista. E non è un discorso da verdi. Un discorso da verdi sarebbe cercare di proibire del tutto. Io tendo a lasciare libera facoltà, ma chiedendo un rimborso proporzionale (e non è un discorso "rosso", rosso è semmai il modello attuale "canone flat per tutti basato sui soldi che avevi per comprare la macchina", se proprio) Comunque, ripeto, l'aumento dei costi di trasporto è quasi del tutto trasparente per l'operatore stesso, nel senso che i costi poi si ribaltano sull'utente del servizio di trasporto. Il quale paga di più o di meno a seconda dell'accessibilità. Certo chi è particolarmente inefficiente rischia di andare del tutto fuori mercato, ma qui scatta la solita bastarda domanda (di solito antisindacale): noi insieme di cittadini abbiamo qualche interesse a difendere chi usa 120k veicoli*km rispetto a chi ne usa 50 per fare lo stesso mestiere? Se poi vogliamo invece favorire gli spostamenti casuali allora portiamo alle estreme conseguenze il modello flat attuale: pieni gratis per tutti, senza limite, e a fine anno lo Stato fa la somma e divide tutto pro capite Alla fine tutta questa levata di scudi è esagerata: si parlerebbe comunque di una variazione da poco rispetto ai conti della stragrande maggioranza degli utenti (e tanti ci andrebbero anche in serio vantaggio). La questione è soprattutto di introdurre un meccanismo psicologico che faccia riflettere due volte prima di infilarsi in macchina per andare da qualche parte. Però ragazzi non si può reagire a qualsiasi modifica con "Non cambiamo perché tanto il Governo ci fotterà lo stesso"... tanto vale tagliarsi direttamente le vene, tanto non c'è futuro e moriremo tutti Veramente segando via 'sta chiavica di bollo potremmo finalmente uscire dal dramma delle macchine sottomotorizzate io sono della scuola "Pigliati una macchina più macchina, se vuoi anche due, ma usala meno"
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Cippafield, il gioco è bello finché dura... poco... 'sto umorismo da funerale ha già bello che scassato, dacci un taglio
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Attenzione: per me il cambio di tassazione non è legato all'evasione del bollo. Cioé, il fatto che non si possa più evadere è un gradito effetto collaterale, ma il punto focale della questione è di fare in modo che gli utilizzatori (anche indiretti) dei veicoli inizino a pagare per tutte le esternalità che oggi producono con noncuranza: - rischi per la sicurezza - occupazione del suolo (prezioso) - manutenzione delle infrastrutture - inquinamento atmosferico - inquinamento acustico E tutte queste cose, in maniera più o meno proporzionale, sono direttamente collegate al consumo specifico del veicolo (km percorsi ed efficienza di guida e motore). La questione di base è: il fatto che molti dipendano dall'uso dei veicoli a motore non riduce in alcun modo l'impatto che questi producono. Se uno mi viene addosso mi faccio male alla stessa maniera, che stesse andando a farsi una passeggiata o che stesse consegnando un carico. Col sistema del bollo una parte di queste compensazioni cade sotto "spesa fissa", che non ha nulla di collegato con gli effetti davvero prodotti. In qualche articolo si citava "Ma quello che ha la Ferrari e la usa una volta al mese pagherebbe meno dell'impiegato che usa la macchina ogni giorno" Risposta: embé? Quello con la Ferrari mi crea un ventesimo del problema che mi crea l'altro... La cosa, per il sistema economico, si traduce nel far pagare di più chi ha comportamento poco efficienti (tipo vivere in culo ai lupi e volere comunque i servizi moderni) e automaticamente far pagare di meno chi ha comportamenti più virtuosi. Si limita la qualità della vita solo se si vede la qualità della vita nella possibilità di vivere in posti male accessibili avendo comunque un alto livello di servizio. Io questa cosa la classifico semplicemente come "lusso", e i suoi costi devono andare di conseguenza. L'indipendenza costa, e parecchio. Mentre il sistema attuale a spesa fissa tende a livellare le scelte di tutti, e anzi è iniquo perché scarica i veicoli*km aggiuntivi, generati da chi sceglie male, anche su chi si è impegnato per scegliere bene. Esempio di dinamica territoriale simile. Una comunità con venti case radunate in un quartiere, più una sul picco della collina perché al proprietario piace stare per gli affari suoi. Arriva la fibra ottica, bisogna portarla anche alla comunità. Portarla al quartiere costa 100, per portarla anche al tizio in collina ne servono 50 in più. E' giusto che si faccia un totale di 150 da spalmare su tutti? (tipicamente nel nome del "diritto alla connettività") In realtà in tutto questo non è tanto la dimensione delle imprese a spostare la questione (anche se senz'altro è d'aiuto sfruttare qualche economia di scala). Tutto si gioca su quanto si è efficienti nella geografia della propria residenza e delle proprie attività. Se tu hai base in una regione più in là di quella in cui operi è normale che tu sia più competitivo di uno che abita due regioni più in là, e meno di uno che abita sul posto Comunque la tassazione a consumo non si basa su questi aspetti, ma si attiene solo al principio che 60k km sono sempre 60k km a prescindere dal motivo; e alla collettività creano danno per il doppio di 30k e per la metà di 120k e si pagano di conseguenza. Mentre, mi ripeto, annegando parte di questi costi nel bollo fisso (calcolato su un parametro scollegato da qualsiasi aspetto pratico!) tutte queste scelte sono molto meno disincentivate, e anzi paradossalmente si premiano comportamenti dannosi (il grande classico "Ormai il bollo è pagato, tanto vale sfruttarla"). Di sicuro per alcuni aumentano i costi, mentre per altri dimuniscono. Per questo un periodo di transizione ci vuole, è corretto dare la possibilità di riadattarsi; ma dall'altra parte deve esserci la disponibilità a cambiare, non può restare tutto immutabile per l'eternità (i citati giganti si muovono, nel frattempo). Mi sono rimasti nel cuore quelli degli autogrill sulla A1 storica in Appennino... vent'anni di discorsi e cantieri per la variante, e il giorno che apre "OOOOPS! Non abbiamo più un cliente e ce ne accorgiamo adesso!"
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Sicuramente ci dovrebbe essere una revisione generale delle tasse sui carburanti, anche solo per rispettare il sacro principio che una tassa deve essere un pagamento in cambio di un servizio (o una compensazione per qualche danno). Sulla questione dell'uso professionale del carburante penso che la questione andrebbe affrontata in modo diverso. Vista così sembra che chi fa più chilometri produce di più, e quindi si penalizza chi dà più contributo al sistema economico. Nella pratica le percorrenze e la produttività non sono strettamente legate, e anzi si rischia di andare a creare un disequilibrio, a parità di concorrenti, a danno di chi è più efficiente (tipo chi investe di più in un veicolo più efficiente, chi programma meglio i percorsi, chi spinge per il telelavoro dove possibile). Ma in realtà la questione va ancora oltre il paragone diretto all'interno delle categorie; di per sé è relativamente trasparente per gli operatori che si muovono su strada, e torna invece alla base di tutta la questione, che è incentivare le scelte più efficienti. Mi spiego meglio, perché la questione è pruriginosa. Assodato che in un certo settore bene o male tutti gli operatori fanno uso del veicolo alla stessa maniera, l'eventuale aumento del costo chilometrico si scarica tutto sul cliente (questo vale dal riparatore di caldaie alla flotta di TIR per grandi percorrenze), e in maniera quasi immediata (i prezzi li dovrebbero adeguare tutti e subito, pena finire in perdita al primo mese*). Si pongono due scenari: 1) clienti che si trovano in un luogo meno favorevole di altri e quindi si trovano un costo delle forniture maggiorato (es. caldaia da riparare in luogo remoto in collina) 2) conseguenza successiva, alcuni servizi che finiscono fuori mercato (es. decido che faccio a meno della caldaia e uso la casa in collina solo d'estate). La questione che pongo io è che tutta la ratio del tassare i consumi veicolari è di incentivare un uso più efficiente dei mezzi, e di conseguenza premiare le scelte di allocazione più efficienti, per cui trovo del tutto normale che certe allocazioni inefficienti finiscano per costare di più o vadano fuori mercato; e anzi mi sembrerebbe iniquo uno "sconto" (spalmato su tutti) che premia solo chi fa scelte meno efficienti. Possiamo tirare fuori tutti gli esempi di uso professionale dei veicoli, ma sempre sull'efficienza territoriale si andrà a parare. L'esempio estremo è sempre "Ma siamo basati sull'autotrasporto di massa, non possiamo penalizzarlo". Oh, vorremo cambiare qualcosa, prima o poi? Realisticamente è sensato prevedere un periodo di transizione (diciamo da 5 a 15 anni a seconda del settore), per evitare shock violenti e per dare il tempo di adattarsi a chi vuole riallocarsi in modo più efficiente. Ma a regime è corretto che non ci siano sconti per nessuno, perché alla fine dei conti i costi e le esternalità di 1 veicolo*km sono sempre gli stessi, a prescindere dalla destinazione d'uso. Vuoi far fare una sgambata di 30 km alla storica? Paghi. Il tuo caldaista deve fare 30 km per venire da te? Paghi. Vai ad abitare più vicino alla civiltà ed ai caldaisti? Paghi di meno E' una scelta politica votata a centralizzazione ed efficienza, così come lo è il modello attuale votato... allo sprawl selvaggio... *come dicevo in passato in qualche topic, l'eventuale conversione da bollo ad accise dovrebbe prevedere prima un allineamento della scadenza dell'ultimo bollo per tutti i veicoli circolanti, per fare la transizione tutti insieme alla mezzanotte di un giorno X.
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Secondo me il grosso della scena lo fa il cofano che si è ripiegato, perché è andata sotto... di per sé la struttura del triciclo è abbastanza sana, capace perfino che il motore sia bene o male ancora al posto giusto Più che del paraurti, nella Volvo mi preoccuperei che non siano state spinte dentro le linee di scarico!
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Oddio, 225/55 non so quanto sia sportiva... La questione è che di tutti i casi di gomma danneggiata che ho visto personalmente negli ultimi anni, nessuno sarebbe stato risolvibile col kit, ma davvero nessuno. In un caso si trattava di una runflat, che però fu squarciata in malo modo da una lamiera in autostrada e a mio avviso non era in condizione di proseguire in sicurezza (proseguì lo stesso e arrivò a destino a pezzi). In tutte le altre situazioni o ruota di scorta o fermi. Anzi no. Ci fu il caso di una semplice foratura. Ma era una Panda 750 sprovvista della presa accendisigari, e quindi neanche lì il kit avrebbe potuto Secondo me la discriminante non è quanto civilizzato sia il luogo, ma quanto sono vincolato dal fermo veicolo. Anche nel più urbano dei luoghi i gommisti non aprono 24/7 quindi i mi regolerei così: kit a bordo se si gira intorno a casa (diciamo a distanza di conoscente che può venirmi a raccattare...) e se devo andare più lontano giù il kit e su la ruota. Nel tuo caso, visto che che già hai la ruota secondo me non è significativo trovare il ruotino (che resta comunque un compromesso non da poco), a meno che non hai da portare anche dei bagagli e quindi tutto il volume conta al centimetro cubo. Comunque, che io sappia, con kit e bombolette il cric non è necessario. In teoria se hanno abbastanza pressione per riempire la gomma e tener su il peso in marcia, ce n'è abbastanza anche per rialzare di quei pochi cm la gomma afflosciata.
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- test fiat punto 2012
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Dicembre, presente... Ero a Bologna (150 km da casa) di sabato sera. Assistenza stradale inclusa, ma loro non fanno altro che caricarsi il cadavere e scaricarlo dal gommista; il che avrebbe significato trovare un albergo per tre persone e passarci una o due notti, dopodiché aspettare il gommista, che apre quando apre, e non è nemmeno detto che abbia la misura disponibile; o in alternativa abbandonare in loco il cadavere, tornare a casa in treno e ritornare lì apposta. Mi son baciato i gomiti per avere insistito per l'accessorio, e con l'occasione ho insegnato a mia sorella come si cambia una ruota (oltre al perché è meglio evitare di zompare sui marciapiedi per parcheggiare ).
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Sono d'accordo. I consumi dei benzina negli ultimi anni sono migliorati in maniera impressionante, anche al netto delle auto più pesanti.
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Manutenute, ti prego. Manutentare e manutenzionare mi fanno morire dentro Le auto delle guardie giurate penso siano i veicoli peggio trattati del Creato. Cose che manco i camion della monnezza. Il mio meccanico praticamente ci campa con quelle Punto e Panda devastate
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- j-gian
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Per la monnezza c'è appunto il portabicchieri. Inoltre se non ricordo male quella davanti al cambio è una paratia scorrevole, e anche lì dovrebbe esserci un vano minimo (che io tipicamente uso come immondezzaio mobile).
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- ginevra
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Mi pare sia da qualche lustro che i posacenere classici sono spariti. In Fiat credo sia dai tempi di Panda II che danno il cilindretto da incastrare nel portabottiglie e se non era lei era PuntoG.
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- ginevra
- giulia 2016
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Vabbé, ma proprio perché non sei un nonno sai anche come si maneggia il navigatore nello smartphone che sicuramente ha in tasca... e che ti costa zero euro di accessori Questo è un problema che sento sollevare da molti, ma che nella pratica non si pone: guidare col cambio automatico è solo più facile rispetto al manuale, la difficoltà è per chi deve fare il passaggio contrario. Mi porrei semmai il problema che, avendo guidato in generale per poco tempo, se passi ora ad un automatico tornare indietro sarà complicato.
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Io voglio anche che chi arriva ultimo si spari un colpo in testa per il disonore.
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