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Wilhem275

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  1. Beh, ma scusa, è esattamente quello che vorremmo! Il servizio poi va rinforzato di conseguenza, ma anche qui... è proprio l'obiettivo del gioco. Il fatto è che la bigliettazione oggi ha due pesi molto diversi a seconda del lato della barricata. Per l'utenza è un limite all'uso del TPL, specie per l'utenza occasionale (che è proprio quella nuova da attirare); limite in parte psicologico, in parte è una vera rottura... ci siamo abituati ma una rottura resta. Ed è nostra convenienza eliminarlo, per farci viaggiare più gente possibile. Dall'altra parte, la leva esercitata sulla gestione tramite i biglietti è scarsa... oggi fa il 20-25% (al LORDO dei relativi costi), e comunque se anche non lo facesse la politica butterebbe tutto in pié di lista comunque Lo sai come la penso sulla gestione finanziaria della cosa pubblica, ma qui secondo me il problema è ad un livello diverso. La questione non è di regalare il solito diritto social-inalienabile alle masse, ma che è conveniente per noi caricare sul TPL quanta più gente possibile (conveniente inteso al netto di quanto ci costa collettivamente). Fermo restando che questo è un accessorio per migliorare le percentuali, non è la questione su cui si deve imperniare tutto il sistema... il primo obiettivo è di organizzare bene il servizio, altrimenti puoi anche pagarli per salire ma non ci saliranno lo stesso...
  2. Ottima teoria. Ora spiega cosa succede alla magica intersezione controllata dall'AI senza distanze di sicurezza quando ad uno dei veicoli salta una gomma in marcia...
  3. Secondo me devi spiegare un po' meglio cosa intendi per "divertimento"... se cerchi un'auto per il puro piacere di guida, da affiancare alla Ibiza tuttofare, è un conto; se cerchi un'auto normale ma con qualcosa in più è un altro, ma quel punto non capisco il senso di tenere l'Ibiza. Una Giulietta fa divertire ma non ti obbliga a rinunciare a qualcosa nell'uso quotidiano, per cui io non le terrei un'altra auto affiancata (per giunta meno capiente). Una MX-5 o Serie 1 Cabrio hanno sicuramente un livello in più di divertimento (guida, aria aperta...) ma con dei compromessi per cui l'altra auto potrebbe servire. Ma sono due scelte nettamente diverse. Poi, se iniziamo ad escludere tutto quello che ha due posti, tre porte o sia senza tetto, la seconda opzione va automaticamente a morire...
  4. Ci aggiungo che gli specchietti laterali servono anche a fare manovra, dando la misura esatta del fianco del mezzo rispetto agli ostacoli. La tanto bella immagine fusa con le altre il tuo mezzo te lo nasconde apposta... Ci possono sempre disegnare la sagoma della larghezza, ma ho modo di vedere che nella pratica non funziona... la retrocamera del Freemont disegna la larghezza del mezzo sull'immagine, ma col fischio che mi ci posso basare per capire se ci passo o no...
  5. Sono esattamente i miei dubbi, ma poi mi dico: non è già così? La percentuale di evasione reale è talmente alta che di fatto la fiscalità già paga e controlla l'intero sistema... A questo punto tanto vale "certificare" il tutto e smetterla di buttare soldi per inseguire un sistema che tanto nella realtà non esiste. Forse solo le metro a Milano e Torino offrono un livello di evasione veramente basso, e comunque anche quello ha un costo: il sistema dei torneli è tutt'altro che gratis, per non parlare della necessità di sprecare enormi e costosi spazi sotterranei per il livello dei tornelli (esattamente come i caselli autostradali sono orrendamente inefficienti nell'uso dello spazio). In realtà, a parità di condizioni attuali (utenza vs. tasse) non ci sarebbe granché di diverso. La vera differenza la farebbe il potenziale di utenza in più, vuoi anche solo per un fattore psicologico (l'ho pagato, tanto vale usarlo...). Questo è un punto vero ma abbastanza teorico. IN TEORIA tu potresti, specie con la bigliettazione elettronica, avere un riscontro diretto dell'utenza (e dei ricavi) di una linea e scegliere cosa farne in futuro. Nella pratica, è comunque una massa di dati da cui è difficile tirare fuori piani davvero raffinati... e così si ripassa dal via (vale a dire il controllo politico). Questo è un approccio dibattuto nell'ambito dei trasporti, e hai i suoi meriti, ma a me non piace perché secondo me queste decisioni vanno prese con strumenti diversi, soprattutto di indagine. Mi spiego meglio. Nella pianificazione dei servizi uno degli errori più grossi che vedo fare è basare i piani futuri sui riscontri storici. Questo è un ragionamento pericolosamente capzioso: banalmente, se oggi non metto il bus, ho buon gioco a dire che non l'ha preso nessuno e quindi non ha senso metterlo neanche domani. E' un gioco che ha portato ad ammazzare il TP in molte aree, con un copione classico: comincio tagliando le corse estreme della giornata, naturalmente più scariche; così perdo anche i passeggeri che faranno ritorno con le corse più frequentate, che iniziano a scaricarsi... e così via finché la linea muore (vedi anche http://www.stagniweb.it/sulmona1.htm). La pianificazione dei servizi invece va giocata tutta sull'utenza potenziale, con indagini regolari sul territorio e sui suoi desideri di mobilità (cd. studi di domanda) da cui deve poi partire tutto il disegno dell'offerta, e su cui poi si può calcolare il rapporto costi/benefici di ogni singola linea, oltre a darti già almeno un preventivo dei costi operativi. Per il resto, biglietti o non biglietti, la gestione del TP è per forza di cose filtrata attraverso il livello politico... oggi la bigliettazione ce l'abbiamo ma nessun cittadino torinese ha controllo diretto sulla gestione dei costi delle officine GTT, che restano completamente intoccati dai biglietti in più o in meno. Semmai una buona pianificazione, tramite gli studi di domanda, ti consente più facilmente di mettere a gara l'esecuzione del servizio, con un CdS di cui sai già i costi e in cui l'operatore deve risucire a stare (e non con il solito pié di lista in cui sguazzano le ex-municipalizzate oggi...). Ma tutto questo è indipendente dall'esistenza o meno della quota di revenues dai biglietti. Nei sistemi tedeschi tipicamente ci si spartisce la torta sulla base delle indagini di mercato, non sul venduto dei singoli operatori (perché con la bigliettazione integrata il confine è impossibile da definire). L'unica sfera in cui l'operatore può avere più o meno interesse ad essere attivo a seconda dei biglietti venduti è quello della promozione del servizio: in alcuni casi il CdS passa una quota fissa e la parte revenues va tutta all'operatore, ergo più biglietti più ricavi, e più incentivo ad attirare clienti paganti. Ma io questa parte la vedo concettualmente più legata al lavoro di pianificazione, per continuità degli strumenti e per omogeneità della comunicazione all'interno del bacino, e quindi la lascerei in mano all'agenzia pubblica che fa la pianificazione, invece che ai singoli operatori (che possono essere attivi anche in una parte molto limitata del bacino). Alla fine il discorso del TPL ad accesso libero è tutto una scelta politica: se si è o meno d'accordo a dividere i costi tra la collettività. L'efficacia del controllo del pubblico sui gestori è una partita fondamentale ma su cui la bigliettazione ha impatto poco o nullo. Però ripeto, al netto dell'evasione e dei costi di bigliettazione e controlleria, la situazione reale è molto poco lontana da questo sistema...
  6. Il problema è che, al momento, tutti gli sforzi per lo sviluppo della guida autonoma sono ancora rigidamente impostati sul concetto della MIA macchina che deve portare solo ME. Una volta che mi ha scaricato o si cerca parcheggio (e punto a capo) o se ne torna a casa (aumento incontrollato delle auto*km e crollo della capacità). La "città self-driving only" si ottiene solo sviluppando un sistema di gestione comune e comandato da un centro a controllo pubblico; l'auto a guida autonoma in sviluppo adesso non fa nulla in quella direzione (anzi, più facile che ognuno si stia inventando uno standard). E poi evitiamo di fantasticare con "non serviranno più le distanze di sicurezza"... guardiamo ai settori dove la guida autonoma c'è GIA', a controllo rigidamente centrale, e che ben si guardano dall'eliminare la distanza di sicurezza. E parliamo di settori (specie treni, ma anche aerei) che operano in ambienti quasi chiusi e spesso con un solo grado di libertà, figurarsi in un ambiente urbano
  7. Io sto sempre più accarezzando una soluzione che tagli la testa al toro in maniera molto drastica: eliminare completamente i biglietti. TPL ad accesso completamente libero e finanziato con la tassazione locale (e conseguentemente... votato). Ci sono realtà che ci stanno ragionando a fondo, non per velleità social-proletarie ma semplicemente perché il costo della controlleria è ingente e addirittura a volte SUPERA la quota di ricavi derivante dalla bigliettazione; a cui va aggiunto il costo per nulla indifferente del sistema stesso di bigliettazione e distribuzione. In tutta franchezza il concetto di bigliettazione del TPL urbano, un sistema che dovrebbe giocare tutto sull'accessibilità e sull'immediatezza, mi fa sempre più ridere: un'enorme mobilitazione di persone, risorse, soldi e TEMPO per correre dietro a milioni di rivoli di spiccioli... quando ribaltati nella fiscalità sono una percentuale poco significativa. Ed eliminerebbe il pesante fastidio per lo squilibrio di pagare biglietti a fronte di chi se ne frega (lo sposterebbe sul fastidio verso gli evasori...). In alcune realtà, dato il livello di portoghesità, non sarebbe altro che l'eliminazione dell'ipocrisia del sistema, visto che la fiscalità già manda avanti il sistema. La differenza sta in quanta nuova utenza si può attirare. Ideologicamente fa a pugni col mio io più liberista, ma dal punto di vista pragmatico è una bomba, specie dato che il tema è proprio come attirare più gente all'uso del TPL urbano. L'idea che "salgo senza pensieri e vado" ha un potenziale di attrattiva enorme. Alla fin fine sono tasse locali, e nemmeno enormi, che restano in forma di servizi sul territorio, non possono scappare altrove. Nelle realtà turistiche c'è già la tassa di soggiorno su cui giocare.
  8. Non mi piace l'idea di proiettare a centro auto l'immagine che si dovrebbe vedere a sinistra. In questo modo non si osserva il finestrino, invece parte del gioco è proprio di avere la continuità tra l'immagine riflessa e ciò che si vede di fianco. L'idea di produrre un'unica immagine di ciò che avviene dietro, fondendo i tre punti di vista, è scenografica ma troppo confusiva...
  9. Io immagino che facciano riferimento soprattutto a mezzi elettrici datati (tipo le Ventotto di Milano), privi della frenatura elettrica e che quindi fanno uso intensivo dei freni (e di polvere ne fanno parecchia). Già un mezzo con qualche mezzo secolo in meno ha la frenatura elettrica a reostato, disperdendo in calore l'energia. Qualsiasi mezzo moderno (in teoria auto ibride incluse) ha la rigenerazione per ributtare in rete o batteria l'energia della frenata. Alla peggio, se la rete non assorbe, c'è la commutazione automatica al reostato. Treni e tram moderni possono tranquillamente usare i freni solo nell'ultima parte della frenata, e solo per motivi di comfort (la FE è brutale alle basse velocità). Tranne nelle frenate di emergenza... guardate che nuvola alza quello che scende a 5:40
  10. Feel free to answer in English, but consider this is mainly an Italian-speaking board and you might get less answers than usual Still, if you want to use Italian, don't worry about mistakes... you're not that bad. Benvenuto
  11. Molti si sono giustificati con "Ma c'era un rapporto di fiducia da generazioni con la banca locale". A parte che boh, mi pare comunque una gestione del risparmio level "gioco delle tre carte", ma una firma sotto un foglio ce l'hanno pur messa, tutti loro. Anche questa è una delle famose "riforme" necessarie al Paese, solo che questa è passata per il campo invece che per il Parlamento (e non avrebbe potuto essere altrimenti, a meno di voler votare la rieducazione coatta della popolazione adulta sul risparmio gestito).
  12. La cosa mi farebbe imbestialire. Anche perché adesso gridano tutti alla truffa chiedendo il rimborso da parte nostra, ma se 'ste trappole di investimenti si fossero rette in piedi, i questuanti le avrebbero spartite con noi? Col piffero. Queste cose tirano fuori il Giannino più brutale che c'è in me....
  13. L'ultima volta che ho controllato, chiudeva alle 21 Ma non è un problema, a Genova ci si muove più o meno sempre, se non si finisce in qualche angolo sperduto... Dinegro è praticamente attaccato a Principe. Finché sei al di qua di Sampierdarena sei ancora nella civiltà
  14. Ma infatti quello che proprio non afferro è perché, agli occhi del pubblico non specializzato, questa dovrebbe costare meno della Mazda. In quelle poche cose che hanno di differenza, qui ce ne sono semplicemente "di più" in una mera analisi quantitativa...
  15. La caterva dei messaggi sul diesel puzzone è finita qui: http://www.autopareri.com/forum/mercato-finanza-e-societa/71062-convenienza-benzina-vs-diesel-economica-ed-ecologica-13.html
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