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Wilhem275

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  1. Va beh, se vogliamo ragionare un tocchetto alla volta allora sì, tolto tutto ciò che gli sta intorno l'auto autonoma in sé è una gran figata. Ora, volendo infilarsi anche in quell'altro paio di maniche, mi spieghi come si fa a ridurre il trasporto privato introducendo una tecnologia che lo rende più appetibile? E' una questione estremamente pratica, lontana da qualunque ideologia. Oggi esiste un numero X di persone che non vogliono/possono guidare e si rivolgono al TPL. Queste persone esercitano pressione politica per lo sviluppo del TPL. Domani a quelle persone togli il fastidio di dover guidare, e al TPL non si rivolgono più. Secondo te eserciteranno comunque la stessa pressione politica? NB: tutto questo retto sul fatto che l'utente (non il guidatore: l'utente) dell'automobile non paga per le proprie esternalità, perché gli è consentito fregarsene. Dimostrazione: Però l'ansia non ti viene sapendo che usa un'automobile non condotta da lui... perché non è un tuo problema. A me l'ansia viene al pensiero di uno che per qualsiasi sua esigenza debba mettere in movimento una tonnellata di ferramenta, e me ne viene ancora di più all'idea che domani sarà invogliato a farlo più spesso. Percezioni diverse... Faccio un altro esempio, slegato dal TPL. Io devo spesso usare l'auto per andare dal medico delle mie nonne (posizionato in culo ai lupi) a ritirare le ricette, e portarle alla farmacia che sta dietro casa. Il mio pensiero è: ma per quale cazzo di motivo devo generare 8 auto*km per spostare fisicamente quattro righe di informazioni scritta su un pezzo di carta? Ora, il popolano medio secondo te si porrà lo stesso interrogativo (ergo pressione politica per l'informatizzazione delle ricette mediche), o si fermerà al pensiero "Oh che figo, la macchina mi porta dal medico e poi in farmacia"? Dammi la garanzia che la quantità di auto*km rimarrà pari o inferiore ad oggi e non farò nessuna opposizione, anzi sosterrò l'auto autonoma. In assenza di questa presa di coscienza ci stiamo platealmente prendendo in giro. Ora, tu dirai: ma perché questo discorso viene fuori adesso e non già prima, visto che le esternalità delle automobili ci sono già? Beh, posto che il discorso doveva venire fuori già prima (almeno nella mia visione), qui si sta discutendo di un game change di importanza epocale. Per mia formazione è inaccettabile l'idea di modificare sistemi complessi affrontando un tocchetto alla volta; e ancor di più lo è l'idea di farlo partendo dall'eliminare dei disincentivi senza prevedere delle misure di mantenimento dell'equilibrio.
  2. E aggiungo. La contrarietà non nasce dalla tecnologia in sé, perché dal nostro punto di vista di utenti aware probabilmente saremmo solo contenti se un tot di auto oggi condotte da imbecilli incoscienti venissero condotte da una macchina più sveglia di loro. Il problema è che questa è la tipica visione ingenua di un sistema che cambia una variabile alla volta: con l'automazione non avverrà un cambiamento a parità di volumi attuali (CHE GIA' ANDREBBERO RIDOTTI), ma si andrà incontro ad un aumento del volume di traffico perché tanta gente che oggi evita l'auto sarebbe indotta ad abusarne ancora di più, potendosi evitare uno dei pochi svantaggi che ricadono direttamente sull'utente (il fastidio di dover guidare). Questo senza contare l'ulteriore incentivo allo spread suburbano, che tanto ammazza la qualità dei territori, è che è spinto quasi esclusivamente dalla mobilità automobilistica privata. La cosa buona è che, al di fuori dell'automazione ed espansione dei servizi di taxi (cosa buona e giusta), tutta questa utopia si schianterà contro i costi reali... - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - Loro hanno un territorio estremamente pianificato, e in modo intelligente. Con la scusa che non c'è un metro quadro che non sia stato disegnato artificialmente, hanno potuto progettare gli spazi in maniera che tutte le costruzioni fossero raggiungibili con una certa gerarchia dei sistemi di trasporto. Almeno nella Randstad è sostanzialmente impossibile l'idea di comprarsi una fetta di terreno e costruirsi la casetta autonoma (devi avere TANTI soldi e spesso manco bastano). Sono stati obbligati a crescere con una disciplina così rigida perché il loro territorio è talmente fragile che un controllo più blando li avrebbe portati al collasso. A quel punto, visto che il territorio si evolve a colpi di un quartiere alla volta (pianificato a tavolino), è naturale che nasca includendo già il progetto del trasporto pubblico. Dagli anni '80 in poi hanno scelto e perseguito un'evoluzione del trasporto pubblico basata sul cadenzamento semiorario: ogni vettore si muove ogni 30 minuti e ogni 30 minuti si ripetono le coincidenze nei nodi (o multipli della frequenza semioraria: 15 o 10 o 7,5 o 5). Le conseguenze negative sono soprattutto economiche, perché il contingentamento dell'offerta di abitazioni fa alzare i prezzi, per quanto sia tradizione che molte residenze siano di costruzione pubblica. Il tutto però ripaga, c'è un motivo se il posto è in testa alle classifiche di benessere... Ora, hanno comunque una quantità elevatissima di spostamenti in automobile, vuoi perché lo sviluppo suburbano l'hanno avuto anche loro, vuoi perché non sono dei santi però a fianco delle autostrade 2x5 c'è sempre un TPL con i controcosiddetti, così che uno abbia la scelta... ed è pieno pure quello. Potremmo applicare il modello anche da noi? Beh, non in maniera così rigida, perché non abbiamo un territorio che si presta del tutto (una palude la puoi drenare, una collina non la puoi spianare...); ma almeno attorno alle città dovrebbe essere la regola che le costruzioni siano pianificate, e che sia impedito l'uso di terreno vergine. La cosa che mi disturba, ed è parte della filosofia "l'auto autonoma mi libererà da tutti i [miei] problemi", è la pretesa di continuare ad abusare ed espandere ad cazzum i paesetti sperduti, ma poi pretendere lo stesso livello di comunicazioni e interattività di Manhattan... e via con le auto*km, che tanto pagano gli altri...
  3. Bisogna tenere presente che la questione della politica territoriale viene sempre prima della scelta dei vettori, e non affrontarla porta alla diminuzione della qualità della vita. Da un lato è vero che l'automatizzazione delle automobili può portare maggiore efficienza nel loro uso, e l'idea di un controllo centrale è per certi versi affascinante (come lo è già in ferrovia), ma mi pare che chi sostiene questa roba sia troppo preso dall'entusiasmo e abbia escluso dall'equazione la quantità non indifferente di problemi che le automobili si portano dietro (anche al netto di quelli potenzialmente ridotti dall'automatismo). Che poi, in effetti, è la stessa dinamica psicologica che sta dietro l'uso dell'automobile human operated: a me è tanto comoda, facciamo finta che non abbia svantaggi, tanto sono tutte esternalità e le posso facilmente ignorare. Infatti alla fine questa nuova manfrina è spinta dai tanti che usano male l'automobile, non da una visione generale dei trasporti. La cosa che mi disturba in tutto questo è che si chiede un cambiamento epocale nel modo di gestire l'automobile, ma partendo dall'assunto che le sacre abitudini non devono cambiare, per quanto cretine possano essere; quando invece sarebbero la variabile più fluida di tutte...
  4. Avercene come quella, in un mondo di TA con l'aggiuntina...
  5. Sì ma che menata... magari cambiare il piantone poteva essere complicato, ma aggiungere il cruise alla gestione motore non dovrebbe essere così sconvolgente
  6. Benvenuto E' vero che V70 è nettamente più lunga di C-MAX (e ha i suoi buoni 20 cm più delle altre due Volvo), e facendo più città potrebbe essere bene tenersi su un'auto più piccola. Dovresti provarla per vedere se ne percepisci bene le misure. Tra XC60 e V60 io vedo meglio V60, meno impacciata in città, più leggera e un pelo più stretta, e più facile da manovrare. Hai avuto modo di vedere il baule dal vivo?
  7. Queste erano di qualità, bisogna riconoscerlo
  8. Queste altre a quanto pare sono nuove: Ferrovie.it - Ancora tre car carrier per Grimaldi
  9. In pratica è la Prisma dei giorni nostri. Starebbe benissimo nel tipico beige
  10. A3 ne ho vista una giusto stamattina. Non sarà splendida, però è abbastanza equilibrata e ha il pregio di ricordare A4 B5, e comunque a confronto con CLA è un'automobile in confronto a un giocattolo...
  11. Augh! I DENTINI! Quando i dentini fanno capolino tra le labbra io divento scemo. (sì, c'è anche altro che fa capolino) - - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - - PS: stavo guardando Sin City e volevo pubblicare qua una raccolta delle varie attrici... poi ho desistito perché sono troppe che campionario di figa che è quel film... (idem il sequel).
  12. Qui è attapirata mica poco... Non so, mi pare che stiano perdendo la buona rotta che avevano trovato per ridurre lo sbalzo a partire dalla generazione precedente. Era stata una riduzione mica indifferente!
  13. Mi chiedo quanti degli iscritti hanno una foto della Giulia come sfondo, dal giorno della presentazione. Io sono uno di quelli partiti con "Mah." e finiti col non poterle più staccare gli occhi di dosso... Ma esiste da qualche parte un'immagine fatta bene della tre quarti posteriore? (a parte quella rubata il giorno prima)
  14. Si era capito Quella doppia giravolta mi sa che è proprio l'accensione motore, il 2x (anche sul baule) suppongo intenda che devi premere due volte per eseguire il comando.
  15. Nino Biperio e il fu Mattia Bazar sono roba storica. Lo scazzo di Marx mi ha ammazzato
  16. La chiave è mezza vuota perché negli altri mercati (specie US) ci vanno sopra tutta una serie di cazzeggi che da noi non usano. Vedere la differenza tra le chiavi di Journey e Freemont:
  17. Sì, però le critiche fatte sono piuttosto circostanziate... non è che il progresso si sostenga dando dei luddisti agli altri. Ok avere la vision, ma deve esserci anche un po' di ciccia... Qui non si sta dicendo che la tecnologia in corso di sviluppo è stupida, si sta puntualizzando che non sarà la soluzione universale. Uno che dice che il sistema GPS va abolito si sbaglia tanto quanto uno che sostiene che il navigatore va usato obbligatoriamente in ogni viaggio...
  18. L'ho già detto che per questa macchina ho delle aspettative colossali? No? Beh, nel dubbio lo ripeto: per questa macchina ho delle aspettative colossali
  19. Adesso ti dico come renderli più protervi. Quei cerchi esistono, se non sbaglio, in nero con solo i 5 filetti argentati. Sarei curioso di vederla al contrario, con solo loro in nero. Ma fin qui sarebbe comunque poco protervo. E allora dico: facciamoli in colore vettura! Altro che il bordino che Gimmo perde per strada...
  20. Ne approfitto per ricordare che strategicamente la settimana prossima ci troviamo lì http://www.autopareri.com/forum/raduni/70096-raduno-ap-al-museo-alfa-romeo-sabato-11-luglio-2015-a.html
  21. Io sono dubbioso sulla parte della spiegazione. Le consultazioni popolari sono cosa buona e giusta, se pongono la domanda tra due scelte coerenti con la realtà; soprattutto perché possono essere lo strumento per far valere una voce popolare che difficilmente troverebbe uno sfogo così dettagliato nel corso della normale vita politica. Assumendo che la domanda sia posta in termini corretti (non lo so, finora ho solo letto sintesi giornalistiche), quello che mi preoccupa è il reale grado di comprensione della faccenda da parte dei votanti. Un po' per il pochissimo tempo a disposizione (rispetto a questioni epocali) e un po' perché il tema sarebbe molto concreto ma al momento è ostaggio di posizioni populiste e soggetto a una forte reazione di pancia. Insomma, per me il problema non è nemmeno se la risposta mi piacerà o no, ma vedo proprio come un atto di malafede un'azione calata così di botto. In Italia abbiamo avuto preparazioni di MESI per dei referenda che in confronto a questo valgono come una partita a briscola... Su questa diffidenza ci aggiungo quella dovuta alla mancata azione del governo su quei temi "facili" che sarebbero stati a favore del popolo E bene accolti dai creditori. Per esperienza diffido moltissimo di politici che dormono sulle soluzioni pratiche ma si svegliano improvvisamente per promuovere "il grande disegno". Posizione che condivido, ma poi mi viene anche da chiedermi se i greci per primi ci stanno a seguire il progetto nuovo. E quando dico "greci" ho in mente gli italiani e come reagiscono male all'idea di abbandonare posizioni acquisite e rimettersi in gioco. Io sono toccato dalla situazione umana che stanno vivendo, ma mi chiedo davvero se ci sia la volontà di accettare cambiamenti culturali radicali. O almeno se sia chiaro che di là si dovrà passare!
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