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Wilhem275

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  1. Ricordiamo sempre che non tutti sono appassionati di guida, ci sta di volere l'elettrodomestico puro Nonostante questo, io sono un po' perplesso sul compromesso tra auto "carica" e motorizzazione scarsa. Ok non essere interessati a correre, ma un 1000 da 110 CV mi sembra davvero troppo "minimo" per muovere un'Octavia, a rischio di essere impacciati nel traffico o doverlo strozzare consumando l'impossibile. La mia perplessità più grande è però sulla necessità di un'auto ingombrante se non c'è un'esigenza di carico specifica, ma io personalmente sono sempre per il ridurre dove possibile. Soprattutto lascerei stare l'ottica dell'auto grande per quando si metterà su famiglia: se non è un piano a breve termine, ora che ci si arriva si fa in tempo a cambiarne di auto e di esigenze... Non per farti i conti in tasca, ma se ora c'è una disponibilità di soldi importante, o è un'occasione temporanea e in questo caso non me li spenderei tutti subito per una macchina, oppure la disponibilità la si avrà anche più avanti e allora ci sarà modo anche dopo per passare ad un'auto da famiglia.
  2. La domanda che farei a monte è a cosa ti serve l'auto. Che tipo di viaggi fai, se carichi o no, quanta strada fai...
  3. Nella mia alla fine non ha ceduto il fianchetto (i sedili erano come nuovi), ma si sono completamente scollate le foderine delle porte, idem al posteriore. Il perimetro era rimasto saldo ma il tessuto era lasco, credo per cottura dell'imbottitura in gommapiuma. Il rivestimento soft touch aveva reso una colla la plancia...
  4. Bisogna togliere subito quel bordino nero, la fa sembrare un metro più corta Una cosa bizzarra della pre-rest è che lo specchio era già predisposto per la verniciatura, con l'estremità (qui nera) rifinita diversamente dal corpo. Mascherina cromata o in tinta vettura? Un mio sogno mostruosamente proibito era di verniciare la griglia del colore brunito di questi cerchi, o anche un pelo più scuro per essere più discreto. Comunque sarà il fantasma della mia che mi assilla, ma io continuo ad avere l'impressione che per strada ci siano molte più 840 che 843.
  5. Il problema è che, per quanta attenzione uno ci possa mettere, gli altri questi riguardi non li hanno. Anzi, semmai il contrario, per tutta una serie di ragioni psicologiche (odiose) c'è maggiore prepotenza ed aggressività nei confronti delle auto vecchie, che invece dovrebbero essere trattate con più riguardo proprio perché chi è a bordo è soggetto a minore protezione. Fosse stato per me, avrei tirato la mia altri decenni, proprio perché problemi non ne aveva e non mi piace sprecare roba che funziona. Conoscevo i suoi limiti e infatti potendo scegliere non la mettevo in situazioni fuori dalla sua portata, ma nel traffico mi sono spesso trovato ad essere messo dagli altri in situazioni per cui quella macchina non era più adatta, e quello non si può scegliere. A me disturba moltissimo come discorso, ma l'equazione non può guardare solo alle capacità del veicolo e alla prudenza del guidatore. Specie in un contesto urbano caotico. L'autostrada paradossalmente è il posto più tranquillo: te ne stai a destra, gli altri hanno spazio per passarti via senza starti addosso, fai tu le distanze, ti prendi per tempo...
  6. Appunto che? Ho detto che il punto NON era quello. Posto che la sensazione di stabilità era una cosa che non difettava a quell'auto. Posto anche che della "sensazione" non me ne faccio niente, a me servono dati oggettivi per dare un giudizio, anche perché se non ho manco l'ABS, sul bagnato la sensazione di un assetto piazzatissimo fa molto in fretta a dissolversi... Ma mettiamo anche che come sicurezza attiva fosse impeccabile e che lo sia anche questa A4. Il motivo per cui ormai avevo paura ad andare in giro con l'auto anni '90 è che la sicurezza passiva era penosa: la cellula di sopravvivenza sarebbe andata a farsi benedire già con urti a velocità modeste. E questo, in mezzo ad un traffico sempre più alto e pesante, ad un certo punto è diventato inaccettabile. Idem anche per la mancanza almeno di uno straccio di airbag per la testa. Una A4 B5 è nelle stesse identiche condizioni, e il fatto che appaia più piazzata è appunto solo "sensazione" a cui poi non corrisponde una protezione migliore (cribbio, abbiamo la fortuna di avere i dati sperimentali). C'è gente che va in giro con auto trentennali come daily? Se possono passare a qualcosa di più moderno, meglio; se non possono, mi dispiace per loro, ma in tutti i casi è una situazione che consiglierei di cambiare. Ma di sicuro è da pazzi consigliare il passaggio contrario Se uno mi chiede se è più sicura un'auto del '94 o una del 2011, oltretutto in uno scenario ad alta densità di traffico, come cacchio faccio a dirgli di star tranquillo su un dettaglio della sicurezza attiva, mentre c'è un problema MACROSCOPICO di sicurezza passiva. https://cdn.euroncap.com/media/9662/euroncap_audi_a4_1997_3stars_strikethrough.pdf Cioé, ragazzi, nel 2021 consigliare come sicura un'auto da tre stelle barrate... la stella barrata la davano a quelle che cannavano in toto uno dei test
  7. Eh, avere l'ESP cambierà nulla, ma avere una struttura che non collassa fa un cicinin di differenza. Io fino a qualche mese fa ci andavo in giro con la citycar degli anni '90, e infatti mi cagavo sotto. E non certo per l'ESP. Idem preferisco che mia sorella giri con un progetto del 2020 invece che con la W169 del 2010 (progetto 2004), e già parliamo di roba con una cellula più seria di una B5, airbag laterali e ESP. Che peraltro in almeno un'occasione ha fatto il suo mestiere e ha salvato una brutta situazione. Tra tutte le balle delle auto di oggi a cui si può rinunciare... la decrescita felice sulla sicurezza anche no, grazie.
  8. Ma secondo me l'ESP è l'ultimo dei problemi, è che la sicurezza complessiva di una B5 è due ere geologiche indietro rispetto ad una Up. Ragazzi, parliamo di un progetto dei primi '90, due stelle e mezza EuroNCAP con i parametri di allora (!), ancora col montante che collassava male nel test base, e per di più gira con airbag prodotti 23 anni fa. Sono esattamente le motivazioni per cui ho dismesso la Y come auto quotidiana (mica perché andasse male). E' a partire da quegli anni che è cambiato di brutto l'approccio, già una B6 si comporta in modo tangibilmente diverso. Se parliamo di un uso occasionale è un discorso, la macchina era interessante e se è messa bene tanto meglio, ma non esiste consigliare come daily una youngtimer al posto di un'auto moderna... Ho un debole anche io per il modello, e mi duole ammetterlo, ma siamo nel 2021, non nel 2001... 😅
  9. Il discorso del peso preoccupa molto anche me. Avevamo visto un barlume di speranza dopo anni fuori controllo, adesso con la scusa del "è green" stiamo di nuovo galoppando verso vetture medie con masse da blindato; e noto anche che per farci stare la tecnica nuova si fa su volumi ancora più gonfi e rialzati. In compenso spezzo una Lancia a favore del coinvolgimento di guida. Io apprezzo il brum brum e lo smanettare col cambio, ma sulle auto "normali" oggi è diventata una piaga più che un piacere, tra erogazioni impiccate, reazioni filtrate o, quando va bene, un cambio a 12 marce per tentare di rimanere in coppia. Più la tendenza al fumo rispetto all'arrosto, per cui i motori vengono fatti suonare tramite scarico invece che in aspirazione, il che mi fa passare la voglia... Di converso le elettriche offrono un'erogazione sempre piena, azzerando i vuoti del cambio marcia, e permettono di giocare bene col tiro-rilascio se programmate a dovere. A parità di potenza assoluta la resa su strada è molto migliore, e la guida è più limpida e coinvolgente rispetto ad un ICE moderno (poi, a me il suono delle trazioni elettriche piace). Un barattolo senza pretese come la Jazz è una scheggia rispetto ai suoi dati di targa e rispetto al resto del circolante, pur non avendo la minima ambizione di sportività; al punto che anzi dispiace non abbia abbastanza telaio per stare dietro a quello che potrebbe fare. Certo, non la preferirei mai ad un catarroso GT Junior per divertirmi sgasando, ma è su un altro pianeta rispetto a tutta la sua concorrenza moderna e pure a certa roba più costosa e con pretese ambiziose.
  10. Sconsiglio il modello: le sue caratteristiche sono pericolose, per esempio a me ha indotto una grave forma di handicap mentale. Vi odio
  11. E' tutto vero. Da quando la guido mi è anche caduto il pisello. 0/10, sconsiglio assolutamente.
  12. Sulla XC90 hanno infilato la batteria nel vano della ruota di scorta ma senza sacrificare la ruota, che ha un diametro talmente grande da poter contenere tutto lo scatolozzo. Certo a vederlo "a nudo" è evidentemente posticcio, ma almeno hanno sfruttato uno spazio disponibile senza sacrificare la funzionalità. Bella robusta la gabbia, che oltretutto è diventata il supporto della ruota stessa.
  13. Considerando che uso poco o niente il ricircolo... e che in auto per lo più ci sono io... e che la probabilità di raccogliere virus dall'aria viaggiando per strada penso non sia nemmeno misurabile... mi terrò i 60 soldi tranquillo Neanche mi pongo il dubbio se lo strato filtrante sia efficace o no: non saprei nemmeno come ci possa arrivare sopra il materiale che dovrebbe filtrare.
  14. Ah, fosse per me, ci metterei la firma, ma non solo per l'ICE, intendo per l'intero concetto di automobile. In zone remote comunque rimarrà uno strumento insostituibile per un arco di tempo molto più lungo. Comunque, oltre alla capillarità della rete, mi preoccupa anche il costo: oggi la catena di approvvigionamento e raffinazione del petrolio sfrutta molto le economie di scala sostenute da una domanda enorme. Con una domanda di nicchia non so quanto sarà sostenibile un prezzo che non si allontani troppo da quello attuale (se la benzina costasse 10x, un weekend con la storica costerebbe metà della storica stessa...). D'altro canto il prezzo della materia prima potrebbe scendere di brutto con una domanda di nicchia. Raccogliere e raffinare biada e acqua è un po' più semplice Probabilmente tra 100 anni guarderanno a noi, che andiamo in giro bruciando idrocarburi, come noi oggi guardiamo quelli che scaricavano il cianuro nei fiumi...
  15. In effetti la mia vera preoccupazione non è se muore l'ICE di qui a vent'anni (per me nelle condizioni di oggi è già in accanimento terapeutico), è cosa ne sarà della rete di produzione e distribuzione della benzina in un mercato a domanda molto bassa. Le storiche come le manderemo avanti?
  16. Cito anche che poi quella fascia ha avuto diverse evoluzioni. Idem per questa:
  17. L'idea è quella. Non è sostenibile un sistema in cui al consumatore non è richiesta nessuna differenza tra il comprare una mozzarella fatta dietro casa o una che ha viaggiato per 1500 km. Possiamo anche elettrificare tutti i veicoli coinvolti, ma la fisica sempre quella è. Per me una corsa all'elettrico fatta così, senza una ratio, fa più danno che bene, perché fa credere che quel bilancio di sostenibilità sia bello che sistemato e non serva cambiare altre abitudini.
  18. Perché impedire? Ognuno paga per l'impatto che ha il suo spostamento. Va da sé che, pro capite, uno spostamento con TPL è molto meno impattante e quindi deve essere meno costoso rispetto al farlo da soli in auto, e viceversa più costoso che farlo a piedi o in bici (anche perché quello costa 0 ). Che poi non capisco perché questo discorso venga sempre affrontato come un estremo e debba essere più giustificato rispetto all'attuale, che è pieno di distorsioni accumulate nel tempo... Se lo vedessimo da fuori, probabilmente il sistema attuale sembrerebbe MOLTO più estremo; ma siccome è lo status quo allora non va giustificato.
  19. I danni sono sempre i soliti: emissioni di inquinanti vari e di rumore, pericolo per chi sta intorno, spazio dedicato (sia in marcia che in parcheggio), più i costi di costruzione e manutenzione dell'infrastruttura. Ad oggi tutta questa roba finisce in un generico calderone di problemi, che viene giustificato da un altrettanto generico calderone di vantaggi che la società trae dall'uso della gomma. Il problema è che, essendo il calderone anonimo, dentro ci sguazzano situazioni di iniquità (gente che paga poco e ottiene tanto e vv.) e quindi il sistema permette tante scelte inefficienti. Il che include gli sgravi a certe categorie, perché si crea l'assurdo che uno che per scelta evita l'auto e cerca di comprare locale si trova cornuto e mazziato... se il vantaggio c'è, gli interessati lo possono dimostrare pagando di tasca propria e non facendolo pagare anche a chi non è interessato. Inserire divieti è una parte del lavoro (che è comunque un aumento di costi, ma mirato), ma il vero cambiamento sarebbe di rendere davvero proporzionale il costo di uso della gomma. Il modo più facile è tassando la fonte di energia, il che oltretutto porterebbe in automatico uno stimolo a creare veicoli più piccoli e leggeri. Sul discorso delle alternative, sì, ma va ribaltato l'onere, nel senso che devono essere chieste (e pagate) da chi oggi crea un danno agli altri, non deve essere una responsabilità dei danneggiati, altrimenti si cade nei diritti acquisiti. Faccio un esempio pratico che sto affrontando da qualche tempo. Ho la situazione di alcuni paesi che si trovano le strade locali usate come percorsi di attraversamento per flussi esclusivamente di transito verso i capoluoghi. Il traffico è cresciuto nel tempo, le infrastrutture sono rimaste com'erano, quindi gli automobilisti in transito hanno cominciato a riversarsi in massa sulle stradine interne per scappare dalle code che essi stessi generano. Nel momento in cui i residenti decidono di bloccare l'uso delle strade interne (competenza e bilancio comunale), rigettando il traffico sulle strade Regionali e Provinciali, la prima protesta è "Ma ci dovete dare delle alternative". Ma perché un danneggiato dovrebbe essere responsabile di risolvere i problemi di chi lo danneggia? Quelli che protestano se la devono prendere in primis con loro stessi, per avere fatto i propri conti dando per scontato l'andare a danno di qualcuno, e in seconda battuta devono andare a bussare all'autorità responsabile (Regione e Provincia), che puoi vuol dire votare con più accortezza. Si arriva all'assurdo di gente che vota amministrazioni che non fanno nulla per il TPL, che vuole andare in auto ovunque, e se la piglia pure con chi non si fa passare l'autostrada in salotto...
  20. Ho notato che i fianchetti interni dei due sedili sono asimmetrici: quello del guidatore è più largo perché contiene l'airbag centrale.
  21. L'equilibrio di mercato ha sempre ragione se si arriva fino a quel punto vuol dire che la collettività ha già messo in conto pro e contro e ha già deciso. Però occhio che il passaggio tra limitazioni e prezzi non è automatico, a causa del meccanismo perverso che sta dietro la diffusione del trasporto privato su gomma. Il successo dell'auto sta nel fatto che offre molti vantaggi a chi la usa (direttamente o indirettamente, tipo i clienti) mentre scarica buona parte dei suoi difetti su chi sta intorno. Potendo tutti accedere al vantaggio, si è accettata la generale libertà di accedere all'uso dell'auto. Guardando in dettaglio, però, non tutti usano questa libertà nella stessa misura: c'è chi non la usa proprio, chi usa l'auto pochissimo e chi ne fa un uso intenso. Però le esternalità negative, cioé i danni che l'utente scarica sugli altri, sono legate alla percorrenza (auto ferma non fa danno). Ne va che le esternalità del rappresentante da 40 Mm/anno sono ben diverse da quelle dell'impiegato che fa casa-lavoro a breve raggio. Ma il pegno che l'utente paga alla società, sotto forma di tasse, non rispecchia la differenza d'uso. Le tasse sul carburante crescono linearmente (e nemmeno del tutto, se uno poi ne scarica una parte...), per il resto sono costi praticamente fissi tra chi usa poco e chi usa tanto. Sostanzialmente più uno usa l'auto, meno compensa agli altri i danni che fa. E' un premio all'inefficienza delle attività. Sono costi occulti che tutti paghiamo e che permettono l'esistenza di certe modalità di organizzazione del lavoro, che non è affatto detto siano le più efficienti. In aggiunta a questa disparità, non tutte le attività economiche dipendono dalla gomma nella stessa misura, idem non tutte le persone fanno acquisti che dipendono dalla gomma nella stessa misura. Se introduco limiti sto sì aumentando i costi di alcune attività, ma questo si riflette solo sulla parte di popolazione che si serve di quelle specifiche attività. Alla fine sono sempre riequilibri di qualcuno verso altri soggetti. Peraltro è un meccanismo che una volta innescato si autoalimenta: dato che a subire i difetti dell'auto è soprattutto chi l'auto non la usa, se questi aumentano di numero allora aumentano la pressione per ostacolare ancora di più l'abuso dell'auto come strumento di mobilità. Per il momento però, come dici, la società si sta solo facendo dei gran rasponi raccontandosi che elettrificando l'auto il problema è risolto.
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