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Wilhem275

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  1. Perché impedire? Ognuno paga per l'impatto che ha il suo spostamento. Va da sé che, pro capite, uno spostamento con TPL è molto meno impattante e quindi deve essere meno costoso rispetto al farlo da soli in auto, e viceversa più costoso che farlo a piedi o in bici (anche perché quello costa 0 ). Che poi non capisco perché questo discorso venga sempre affrontato come un estremo e debba essere più giustificato rispetto all'attuale, che è pieno di distorsioni accumulate nel tempo... Se lo vedessimo da fuori, probabilmente il sistema attuale sembrerebbe MOLTO più estremo; ma siccome è lo status quo allora non va giustificato.
  2. I danni sono sempre i soliti: emissioni di inquinanti vari e di rumore, pericolo per chi sta intorno, spazio dedicato (sia in marcia che in parcheggio), più i costi di costruzione e manutenzione dell'infrastruttura. Ad oggi tutta questa roba finisce in un generico calderone di problemi, che viene giustificato da un altrettanto generico calderone di vantaggi che la società trae dall'uso della gomma. Il problema è che, essendo il calderone anonimo, dentro ci sguazzano situazioni di iniquità (gente che paga poco e ottiene tanto e vv.) e quindi il sistema permette tante scelte inefficienti. Il che include gli sgravi a certe categorie, perché si crea l'assurdo che uno che per scelta evita l'auto e cerca di comprare locale si trova cornuto e mazziato... se il vantaggio c'è, gli interessati lo possono dimostrare pagando di tasca propria e non facendolo pagare anche a chi non è interessato. Inserire divieti è una parte del lavoro (che è comunque un aumento di costi, ma mirato), ma il vero cambiamento sarebbe di rendere davvero proporzionale il costo di uso della gomma. Il modo più facile è tassando la fonte di energia, il che oltretutto porterebbe in automatico uno stimolo a creare veicoli più piccoli e leggeri. Sul discorso delle alternative, sì, ma va ribaltato l'onere, nel senso che devono essere chieste (e pagate) da chi oggi crea un danno agli altri, non deve essere una responsabilità dei danneggiati, altrimenti si cade nei diritti acquisiti. Faccio un esempio pratico che sto affrontando da qualche tempo. Ho la situazione di alcuni paesi che si trovano le strade locali usate come percorsi di attraversamento per flussi esclusivamente di transito verso i capoluoghi. Il traffico è cresciuto nel tempo, le infrastrutture sono rimaste com'erano, quindi gli automobilisti in transito hanno cominciato a riversarsi in massa sulle stradine interne per scappare dalle code che essi stessi generano. Nel momento in cui i residenti decidono di bloccare l'uso delle strade interne (competenza e bilancio comunale), rigettando il traffico sulle strade Regionali e Provinciali, la prima protesta è "Ma ci dovete dare delle alternative". Ma perché un danneggiato dovrebbe essere responsabile di risolvere i problemi di chi lo danneggia? Quelli che protestano se la devono prendere in primis con loro stessi, per avere fatto i propri conti dando per scontato l'andare a danno di qualcuno, e in seconda battuta devono andare a bussare all'autorità responsabile (Regione e Provincia), che puoi vuol dire votare con più accortezza. Si arriva all'assurdo di gente che vota amministrazioni che non fanno nulla per il TPL, che vuole andare in auto ovunque, e se la piglia pure con chi non si fa passare l'autostrada in salotto...
  3. Ho notato che i fianchetti interni dei due sedili sono asimmetrici: quello del guidatore è più largo perché contiene l'airbag centrale.
  4. L'equilibrio di mercato ha sempre ragione se si arriva fino a quel punto vuol dire che la collettività ha già messo in conto pro e contro e ha già deciso. Però occhio che il passaggio tra limitazioni e prezzi non è automatico, a causa del meccanismo perverso che sta dietro la diffusione del trasporto privato su gomma. Il successo dell'auto sta nel fatto che offre molti vantaggi a chi la usa (direttamente o indirettamente, tipo i clienti) mentre scarica buona parte dei suoi difetti su chi sta intorno. Potendo tutti accedere al vantaggio, si è accettata la generale libertà di accedere all'uso dell'auto. Guardando in dettaglio, però, non tutti usano questa libertà nella stessa misura: c'è chi non la usa proprio, chi usa l'auto pochissimo e chi ne fa un uso intenso. Però le esternalità negative, cioé i danni che l'utente scarica sugli altri, sono legate alla percorrenza (auto ferma non fa danno). Ne va che le esternalità del rappresentante da 40 Mm/anno sono ben diverse da quelle dell'impiegato che fa casa-lavoro a breve raggio. Ma il pegno che l'utente paga alla società, sotto forma di tasse, non rispecchia la differenza d'uso. Le tasse sul carburante crescono linearmente (e nemmeno del tutto, se uno poi ne scarica una parte...), per il resto sono costi praticamente fissi tra chi usa poco e chi usa tanto. Sostanzialmente più uno usa l'auto, meno compensa agli altri i danni che fa. E' un premio all'inefficienza delle attività. Sono costi occulti che tutti paghiamo e che permettono l'esistenza di certe modalità di organizzazione del lavoro, che non è affatto detto siano le più efficienti. In aggiunta a questa disparità, non tutte le attività economiche dipendono dalla gomma nella stessa misura, idem non tutte le persone fanno acquisti che dipendono dalla gomma nella stessa misura. Se introduco limiti sto sì aumentando i costi di alcune attività, ma questo si riflette solo sulla parte di popolazione che si serve di quelle specifiche attività. Alla fine sono sempre riequilibri di qualcuno verso altri soggetti. Peraltro è un meccanismo che una volta innescato si autoalimenta: dato che a subire i difetti dell'auto è soprattutto chi l'auto non la usa, se questi aumentano di numero allora aumentano la pressione per ostacolare ancora di più l'abuso dell'auto come strumento di mobilità. Per il momento però, come dici, la società si sta solo facendo dei gran rasponi raccontandosi che elettrificando l'auto il problema è risolto.
  5. Può anche essere che effettivamente non si possa più fare quel tipo di mestiere, non è un caso irreale Lasciamo perdere per un momento le limitazioni specifiche che si stanno decidendo oggi, perché non sono ancora chiari i motivi e i parametri che guidano "Questo sì/questo no/questo fino al 20xx"... Ma se un giorno la società decide che un certo tipo di motore non è più accettato, e pone dei costi troppo alti per continuare ad usarlo... certi mestieri basati su quella tecnologia devono adattarsi ad una tecnica diversa (tipo, agente di commercio con motore a benzina). Se con i costi in più riesce comunque a stare sul mercato, bene, ma può tranquillamente succedere che quel mestiere non sia più conveniente e sparisca del tutto. Nella storia ne sono spariti tanti di mestieri perché la società non voleva più sopportarne le esternalità, niente di strano. Citofonare Eternit...
  6. Da che esistono C, E e S, la prima e la terza sono sempre state molto affini stilisticamente, non è una novità. Semmai l'elemento anomalo introdotto negli ultimi anni è proprio l'eccessiva somiglianza della E, che invece storicamente aveva una personalità distinta. Comunque per me questa C è ancora troppo cascante e sciolta, non mi è mai andato giù questo ciclo di Mercedes squagliate e tamarre per giovani 50enni ma almeno mi pare stiano venendone fuori un po' alla volta, questa è già meglio della precedente. Aggiungo: sigh sob Sob sigh sob 😭
  7. E' divertente quando: - quelli che conoscono le strutture hanno dubbi - quelli che conoscono i trasporti hanno dubbi - quelli che conoscono le valvole hanno dubbi - quelli che conoscono le pompe hanno dubbi ma quelli che non conoscono un cazzo sono pieni di certezze Comunque, da qualche secolo a questa parte si tenta di reinventare il treno e ogni volta ci si schianta nel fatto che, per avere successo, il vettore deve arrivare nel centro di città sviluppate da un pezzo, e se il nuovo veicolo è incompatibile con l'infrastruttura esistente ci si trova con costi improponibili o con la necessità di spostare la città in un'altra città. Nei trasporti fare le linee è facile, fare i nodi è difficile e fare le reti è un casino. Inspiegabilmente tutti i progetti "Ma com'è che nessuno ci ha pensato prima!" si fermano al primo passo Un bellissimo universo di proposte punto-punto senza mai uno straccio di spiegazione di come dovrebbero interagire tra loro e col mondo. Non ci si riesce manco con gli aerei, che son gli unici a non avere il vincolo dell'infrastruttura... Un'idea può anche essere spettacolare e perfetta al 30%, ma se l'altro 70 non sta in piedi...
  8. E' bellissimo come un tratto standard di ogni gadgetbahn che si rispetti è che senza dubbio sarà non solo velocissima ma capillarissima, raggiungendo ogni buco possibile, chiaramente tutti collegamenti diretti senza soste in mezzo perché tutti avranno il loro tubo dedicato 🤣🤣🤣🤣🤣 E costando meno di qualunque cosa esistente, chiaro 🤣🤣🤣
  9. In autoscuola ho visto il titolare mettersi a calcolare il bollo di un'auto, in base ai kilowatt, moltiplicando chili per watt...
  10. Adesso che si stanno alzando le temperature si vedono i consumi andare giù... questo pieno sto andando con una media di 24 km/l ma scenderà ancora, stasera ho fatto un 26 e rotti. Il medione di 20 era finché facevo un pezzo di autostrada, ma ci ho rinunciato, faccio un giro talmente stupido per arrivarci che mi tocca andare al galoppo per poi piantarmi in coda lo stesso... ci metto cinque minuti in più e consumo il 20% in meno. E comunque la macchina cammina, anzi, ci vorrebbe più telaio per quel motore.
  11. Bizzarro che pur con trazione elettrica abbiano ancora fatto la TI con collegamento meccanico e frizioni. Probabilmente quella parte di meccanica è ancora indietro di un giro rispetto al resto.
  12. Però non so quanto sarebbe utile, alla fine per un uso di pianura è adeguata, per riempirla di più bisognerebbe andare di generatore e non avrebbe tanto senso. Nell'uso normale galleggia tra il 30 e il 60%, per vederlo più carico serve o un lungo rallentamento da velocità autostradali (che però si pagano prima), oppure serve il clima acceso a lungo ad auto ferma per sbrinare tutto. Sono comunque modi inefficienti per riempire la batteria.
  13. Chissà quale modello ha fatto il passo dal cromato lucido al satinato.
  14. Questi li bramo da che ho la patente 😍 ogni volta che manovro sotto la pioggia mi chiedo perché questa cosa non sia ovvia. Dai giapponesi poi mi aspetterei anche un minitergicristallino per pulire la lente della retrocamera qualcuno non ci aveva già messo lo spruzzino?
  15. E' che se il motore elettrico applica una forza contraria (con l'effetto frenante) allora sta generando elettricità, da lì non si scappa. L'energia cinetica, che toglie all'auto rallentandola, deve andare da qualche parte. Se girasse a vuoto non farebbe forza, sarebbe come andare giù in folle O l'energia finisce in batteria, finché c'è spazio, oppure... dobbiamo capire dove va. Vediamo se ora che siam più liberi riuscirò a fare qualche altro giro in montagna. Ci sono andato una volta sola, ho riempito la batteria ma la discesa era molto tortuosa per cui bisognava comunque aiutare coi freni, e quindi non era molto chiaro quando freno motore ci fosse ancora.
  16. E non mi stupirei di vedere una crescita anche del rumore. Auto pesanti, gomme larghe, sopra i 50 km/h hanno molto più effetto rispetto al rumore del motore.
  17. Qui trovo più info sulla tecnica di ibrido seriale che usa: Dalle parti di Brema stanno provando a mettere la catenaria da filobus in autostrada, per i camion. Ma è un sistema che si porta dietro tante complicazioni e ha sollevato tante perplessità. Io sono molto scettico su questo approccio, e anche sull'idea delle auto che viaggiano incatenate, perché rende occulta una grande inefficienza invece di risolverla: se ho una teoria di veicoli che viaggiano in blocco, su una tratta lunga, a velocità costante, con un controllo della marcia unificato e alimentati da catenaria... ho descritto un treno. Ma un treno con le ruote di gomma, ottocento motori e un payload ridicolo rispetto alla tara. Insomma, un abominio energetico La domanda di partenza deve essere come spostare persone e cose da A a B, non come spostare il veicolo. Se ne ho tante da spostare insieme, mi conviene metterle su un treno. Se ne ho poche, va bene la gomma. Ma se ne ho poche, per definizione non mi serve un'infrastruttura con grandi complicazioni tecniche.
  18. Praticamente l'unico modo per comandare l'accensione del termico (e quindi fare scorta in batteria) è schiacciare di più il pedale, perché la logica rileva che hai bisogno di potenza e quindi fa partire la generazione. Dando un colpo di gas e poi procedendo tranquilli si ha una generazione iniziale a cui non segue un consumo immediato. Ma il gioco dura ben poco... anche perché nel traffico mica si può accelerare a piacimento. Io mi trovo a fare lunghi tratti lenti (50-60) e lì gioco aumentando un po' il passo finché il termico è acceso, e poi andare quasi in gliding quando si spegne; se l'auto sente che la richiesta è di andare costanti o in lieve diminuzione, viaggia in EV più a lungo. Ma sinceramente non so quanto il gioco valga la candela, perché questa dinamica fa guadagnare poco ma secondo me mette molto sotto stress la batteria. Sono trucchi che vanno bene se la situazione del traffico lo richiede (ad esempio se so che in un tratto prima devo accelerare bene e poi più avanti dovrò fermarmi), ma alla lunga non conviene forzare l'auto. Si guida come la strada richiede, e poi l'auto farà quel che può
  19. E aggiungo: perfino con i treni si era tentata la strada delle batterie al posto del diesel, da fine '800. C'è stato qualche tentativo regolare in Germania negli anni '40, oggi si fa qualcosa in Giappone. Già allora, come per le auto, sapevano benissimo che costruzione e manutenzione sono estremamente più semplici. Si sa dalla notte dei tempi che un filobus ha una vita utile molto più alta, anche doppia, rispetto ad un autobus. Questi biroccini qui hanno prestato servizio regolare dal '55 al '95: E' esattamente così che funziona la mia
  20. Una delle cose che apprezzo di più è il parabrezza panoramico, con i montanti sottili e la plancia piattissima. Hanno fatto anche la cosa furba di rivestire i montanti con plastiche di colore diverso (quelli anteriori sono scuri per non disturbare). A differenza di altre auto col montante sdoppiato non ho rilevato una posizione fastidiosa degli specchietti. Ad esempio su 500L li trovo troppo arretrati e mi escono dal campo visivo, ma non è l'unica su cui avevo riscontrato il problema. Credo che qui la differenza sia che il montante della porta è in posizione "normale" e invece è il parabrezza ad essere spostato avanti, mentre in altre auto il tutto è spostato indietro (infatti 500L ha la porta "corta").
  21. Ecco, io sono d'accordo su questi aspetti, e ne aggiungo un altro. L'enorme punto di vantaggio della TE è la frenatura elettrica a recupero, che fa davvero la differenza su veicoli pesanti e con un moto in continua variazione. In generale, stiamo rendendo il buon vecchio e sferragliante motore a pistoni orrendamente complesso in cambio di guadagni marginali risibili... e passione zero. Per me il passaggio alla TE è stato una figata però penso ci sia comunque sotto un errore: ogni volta che la uso mi diverto per l'aspetto tecnico della situazione, ma poi realizzo che a livello di sistema è tutto sbagliato, quella bella tecnologia non dovrebbe servire a muovere 1300 kg di barattolo solo per me ma dovrebbe muovere l'autobus che invece dovrei poter usare al posto del barattolo.
  22. Quei tergi simmetrici con che logica funzionavano? Li hanno applicati di recente per un rotabile di Trenitalia, prima spazza uno e poi spazza l'altro, ma è una gran boiata perché lascia sempre un accumulo d'acqua nel mezzo... e in quel caso il macchinista è pure seduto al centro
  23. Però ragazzi, sul serio, possiamo uscire dal loop per cui ogni discussione sulle auto elettriche diventa una fila di "Con le mie esigenze l'elettrica non va bene"? Si parla di futuro, non di oggi, c'è scritto nel titolo... i casi dei singoli non c'entrano davvero niente. Penso anzi che i prossimi interventi così li rimuoverò, è un off topic che va avanti cicliclamente e non porta da nessuna parte.
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