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Wilhem275

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  1. Epperò! Bella pubblicità per l'uso delle cinture... per aver preso un cordolo strappando una sospensione, di fatto senza danni alla struttura del carro, il pirla ci ha lasciato un bozzo che ha deformato l'intero arco del parabrezza
  2. Ni... perché se un ciclista si fa male sul serio, finendo colpito da altri veicoli, gli altri conducenti passano dei brutti quarti d'ora pur senza averne colpa...
  3. Sicuro che in Opel l'ID sia arrivata così tardi? Il mio Transit è del '94 e monta uno dei primi 2.5 TD con quella tecnologia... e di solito sui commerciali le meraviglie della tecnica moderna arrivano con un certo ritardo Cento coppiosissimi cavalli su tre tonnellate
  4. In generale una buona guida è quando i passeggeri non si sentono trasportati come sacchi di patate Proprio per parlare del tema del topic, il discorso di "sentire" la curva troppo veloce è amplificato proprio dal percorrerla in folle. Mancando sia il tiro dell'accelerazione, sia il rilascio del freno motore, e tutte le sfumature tra uno e l'altro, manca completamente il controllo longitudinale dell'auto, che invece in una curva è fondamentale perché permette di caricare di più davanti o dietro se serve. Che poi è il motivo per cui si esce di strada guidando così... la sensazione a bordo è estremamente sgradevole e questo è giustamente sintomo di un problema nella dinamica del mezzo.
  5. Ni: il discorso del Farlocco rischia di stare in piedi, perché è vero che uno dice "se c'è il freno più di quello non si ferma" ma è anche vero che in un urto dal retro il posteriore viene parecchio alleggerito e viene caricato l'avantreno... che non è frenato. Quindi avere le ruote bloccate davanti ha un suo senso. Il problema è che un urto dura pochi istanti, non è detto che ti si sollevi il piede sinistro, la frizione deve accostarsi del tutto e il motore deve perdere tutti i giri... in tempi così ristretti è una sincronia fortuita; ma la teoria non è sbagliata, quindi tanto vale farlo. E' vero anche quello che dice Becker: tenere giù la frizione a lungo bene non fa. Idem, tornando al discorso orginiale, non fa bene tenere giù il freno di fisso ai semafori. Tutto il sistema del freno non nasce per un uso continuativo, e intendiamo dalla molla del pedale fino alle lampadine... che infatti al guidator medio si bruciano come fossero dei cerini Ulteriore consiglio a Traby, utile soprattutto nelle strade in pendenza: il freno a mano è molto più efficace se lo si inserisce mentre si tiene premuto il freno di servizio (ovviamente a motore acceso, altrimenti niente servofreno).
  6. 1) No, anzi, è tutto a vantaggio degli occupanti dell'auto Se l'auto è libera di muoversi al momento dell'urto si ha un'accelerazione rapida che viene applicata anche a tutto quello che è dentro l'auto. Se l'auto è frenata al momento dell'urto si ha una deformazione plastica della struttura, che assorbe molta energia, e di conseguenza le accelerazioni per gli occupanti sono minori. Quindi la scelta non è tanto tra la salute della propria auto e di quella degli altri, ma tra la salute della propria auto e quella del proprio corpo io ho pochi dubbi 2) Io solitamente applico il freno a mano non appena è possibili, anche per pochi secondi, per i motivi di sicurezza detti sopra. Se so che la sosta è lunga metto in folle e lascio la frizione*, se so (ho il dubbio) che sta per arrivare il verde metto la prima, piede sulla frizione, mano sulla leva del freno e occhio alla lanterna. La partenza è immediata, di fatto alzo la frizione e mollo il freno in sincrono. E sì, confermo che i ritardi nella partenza al semaforo -non solo del primo della fila, di tutti quanti!- dovrebbero essere puniti sulla pubblica piazza con cento nerbate offerte alle carni tenere. * questa è la situazione in cui i dispositivi Start&Stop hanno ragione di essere usati. 3) E' un sistema classico diffuso in tutto il mondo tedesco, e sì, è incredibilmente utile, specie se si guidano veicoli che non sono dei fulmini
  7. La cosa delirante è questa... Boh, sinceramente questo è un mito che oggi non trova conferme così certe... Per esempio.
  8. Se lo incontrassi per strada farei un cambio corsia passandogli sotto
  9. Ho visto cose che voi umani... Partito dai video dell'AGG 330 (maledetti video correlati (cit. )) ho trovato un esempio "marciante" di quei camion birimorchianti: http://www.youtube.com/watch?v=YA_-8Q2GlQQ&feature=related Ma poi ho scoperto questa cosa che mai avevo immaginato: Che funziona così: Geniale.
  10. No no no no MAI scalare in prima men che meno in discesa, si rischia di rovinare il cambio (il fatto che io lo faccia in pianura con la Passat non è una scusante, lì è colpa della rapportatura belinona della Passat ). Se si sta andando talmente piano che la seconda non ce la fa più e serve rallentare ancora (quasi a fermarsi) allora basta, si usano i freni e si manda giù la frizione, si fa il tornante e si riattacca la frizione appena la velocità lo permette. Tanto per esser chiari, in discesa è vero che è meglio lasciar lavorare il freno motore che tenere il pedale premuto per decine di metri, ma ci sono delle pendenze tali dove da solo il freno motore non basta e pure in seconda l'auto prende comunque velocità. Lì i freni si usano, se non si vuole andare rapidamente a fondovallle ma la tecnica è di fare frenate un po' più intense e poi rilasciare gradatamente, in modo da tenere sotto un certo limite la velocità senza usare i freni in modo continuativo. Dicesi frenata a dente di sega: NB: in queste situazioni la velocità media è molto bassa e non si può fare altrimenti. MAI lasciare che la velocità cresca, oltre un certo punto non diventa più recuperabile e il prossimo tornate arriva più in fretta di quanto sembri. Non è irreale che, se si ha un buon motore, ci si metta di più a scendere che a salire. Quasi tutte le ferrovie e cremagliere di montagna hanno un tempo a scendere maggiore del 30% rispetto alla salita. PS: ma se non si scala mai in prima, se ci si ferma in discesa poi come si riparte? Facile: è una discesa, si molla tutto e tempo che ci si è mossi si ha già abbastanza velocità per attaccare la seconda
  11. Alla fine è più un backup psicologico, di fatto l'istinto è di spostare entrambi i piedi verso sinistra... D'altra parte il tempo di spostamento dal gas al freno è l'handicap più noto di questa sistemazione dei pedali, si è tentato in mille modi di correggere il problema ma sempre con sistemi troppo complessi per prendere... piede Alla fine meglio usare il cruise in tutte le situazioni possibili e viaggiare col destro costantemente sopra al freno.
  12. Non andrei a fare tante distinzioni tra curve e svolte: sempre quello sono, cambia solo il raggio della curva (e quindi la velocità) e la possibilità di doversi fermare a metà manovra ad esempio per far passare i pedoni. In generale, entrare in curva frenando non è per forza sbagliato, purché la transizione sia molto graduale. In generale è meglio presentarsi prima della curva con marcia inserita e motore su di giri, e poi gestire il rallentamento col freno motore. Non sempre questo si può fare, quindi meglio frenare prima e durante l'inizio della curva che a metà della curva, cosa che destabilizza molto l'auto (ah, il mio primo traverso... assolutamente non voluto...) perché già in curva il posteriore è molto scarico, frenando lo si scarica ancora di più e scappa via. A velocità basse (da svolta cittadina, appunto) certi effetti sono lontani dall'avvenire, e spesso non c'è il tempo/spazio per fare tutta la gestione completa della scalata, quindi tanto vale frenare nella prima parte della curva mentre si sistema la frizione, per poi riprendere col motore ai giusti giri. Quello che ti hanno detto non è sbagliato, bisogna solo tararsi sulla velocità, e non settorializzare troppo le situazioni di guida... una svolta cittadina stretta non è poi diversa da certe curve a gomito in collina La frenata d'emergenza senza ABS va fatta in modo degressivo (come tutte le frenate, emergenza o ABS che sia), quindi si inizia premendo al massimo facendo bloccare le ruote, ma avendo l'accortezza di mollare immediatamente di quel poco che basta a rimettere le ruote in rotazione. Bisogna essere molto veloci perché più tempo si passa a ruote bloccate più l'auto va fuori controllo e diventa difficile il recupero. Una volta che le ruote sono tornate in rotazione si ha il controllo per scartare un ostacolo o cambiare direzione. E durante tutta la frenata bisogna tenere sotto controllo il bloccaggio delle ruote: se si bloccano ancora bisogna rilasciare di nuovo. Che poi è esattamente quello che fa l'ABS, solo che lo fa più in fretta e controllando ogni singola ruota.
  13. Confermo che non solo si può guidare facilmente con "un piede per pedale", ma si riesce anche ad ottenere una guida di qualità migliore. E' solo questione di sensibilità del piede sinistro. Consiglio spassionato: le prime prove falle a piedi nudi, la sensibilità sui pedali è infinitamente migliore e riesci subito a trovare il feedback per premere con la delicatezza che il freno chiede. In particolare, sfruttando il fatto che nelle automatiche il pedale del freno è bello largo, io mi ero abituato a tenere il piede sinistro sulla metà sinistra, tenendo lo spazio semmai servisse ulteriore forza sul freno da parte del destro; ma non credo sia il tuo caso. Eviterei l'inversione dei pedali, visto che a te conviene usare la sinistra ed è per il freno che serve più forza. L'ipotesi dell'inversione la terrei in conto solo se la gamba destra fosse totalmente inutilizzabile: questo perché, pur essendo bravi a frenare col sinistro, la disposizione dei pedali rende complicato gestire tutto con quel piede (il pedale del gas è lontano da raggiungere e in rilascio si rischia di rimanere incastrati sotto al freno, che non è cosa buona). Tu ci hai il TCT? Ti dico, combinata coi paddles del cambio al volante, la guida con un piede per pedale è la più efficiente e comoda che sia riuscito ad applicare, e sinceramente mi manca. Certe volte in autostrada riposavo la gamba destra e gestivo tutto con la sinistra Ni: ha il suo perché anche col manuale ma è molto poco applicabile. L'utilità è solo in quelle situazioni di traffico davvero intenso in cui si devono alternare di continuo aggiustamenti a freno e gas; ma chiaramente la cosa funziona solo finché non si deve cambiare marcia e quindi si può sfruttare solo se si ha un motore elastico e ai regimi giusti. Di solito se si è veloci vuol dire che si è su di giri, quind ci sta. Ma comunque la cosa è complicata terribilmente dal fatto che, a differenza delle automatiche, il pedale del freno è stretto e disassato a destra, e quindi si deve tenere la gamba sinistra in una posa innaturale verso destra. E se si è di suola abbondante si rischia di far casino tra un piede e l'altro. All'inizio ci provavo, poi mi sono assestato su una via di mezzo: piedi "incernierati in basso" e spostamento parallelo. O sinistro frizione e destro freno, o sinistro freno e destro gas, a meno di cambiate molto rapide in cui tanto vale tenere il destro sul gas. Non ha un'effettiva utilità, il freno col sinistro non lo tocco mai, è lì solo per backup se proprio mi si para davanti un'ostacolo improvviso, per eliminare il tempo di spostamento del piede destro.
  14. Maledizione! Ho anche capito quale fu la concausa (assieme all'adrenalina per aver appena concluso un'inversione in un fazzoletto): i sensori patacca aftermarket funzionano solo con le luci spente così io bello tranquillo andavo "tanto quando sono vicino suona"... TOC! "Ecco ha suonato"
  15. Ragazzi, se vi faccio vedere come incastro la Y nel garage vi faccio appendere la patente al chiodo Regola generale di dinamica delle manovre: tutto ruota attorno all'asse posteriore. Che si vada avanti o indietro, le ruote dietro non sterzano e sono quindi l'unico riferimento fisso tra veicolo e strada. Tutto ciò è bellissimo: quando si svolta in retro si sa che, una volta che la ruota posteriore interna è passata, ci passa sicuramente tutto il resto. Poi, meno sbalzi ci sono meglio è, specie per calcolare gli spazi in lunghezza. Un buon esercizio (sia in retro che a marcia avanti) può essere avvicinare l'auto a mano fino al minimo prima di toccare, e poi prendere le misure da dentro per capire quanto davvero si sia vicini all'ostacolo. Un modo per avere più margine di sicurezza nelle manovre, e quindi più confidenza, è abbandonare l'acceleratore. In qualsiasi auto da 20 anni a questa parte le manovre al minimo si possono fare senza usare il gas, anche con pendenze interessanti, purché si sia sensibili nel trovare e mantenere la posizione di attacco della frizione. Il piede sinistro sta sulla frizione e quello destro resta pronto sul freno. In questo modo il controllo della posizione passa da "un palmo ogni colpo di gas" al mezzo centimetro e con la certezza che se ci si accorge che le cose si mettono male si pianta giù il freno e ci si ferma istantaneamente. Se anche si spegne il motore non muore nessuno. Per me fare una retromarcia col motore a più di 1500 giri è una follia Poi certo, luci accese, magari meglio la freccia visto che di solito è in posizione d'angolo. Al buio le fanalerie più recenti proiettano dei raggi netti verso il lato dell'auto, molto utili come riferimento. Vero, quando l'ho provata stessa sensazione... idem per Classe A, che ha proporzioni molto simili. Siamo talmente male abituati con i super sbalzi, che quando ce li levano stiamo all'erta lo stesso
  16. Se riportassi ciò che ho pronunciato quando ho letto i prezzi dovrei bannarmi da solo per violente oscenità
  17. Viaggia su un Van Hool e avrai la risposta alla dinamica pulita che cerchi Ma anche le architetture tradizionali hanno fatto bei passi in avanti Comunque VH i suoi snodati e multisnodati li produce anche come filobus con parte elettrica by Vossloh-Kiepe, quindi non ci sono scuse... E per l'appunto i filobus li dotano di diesel+generatore per i tratti scoperti!
  18. Mi è scappato il mouse sui correlati e ho fatto un saltone tra gli '80 e '90... beccando tre canzoni con tre cantanti, belle in modi molto diversi tra loro, e all'apice della loro bellezza. Probabilmente la correlazione è tra "Bono" e "bone" Per scaldarsi: Sandrina, senza troppe pretese. Qui invece ci spendo una parola in più: Non so che versione sia, di sicuro è più ricca e intensa della classica Radio edit, e lei ha una voce spettacolare. Era veramente quella che la pubblicità del sapone definisce "una bellezza autentica" E qui un potentissimo live di Zombie con Dolores O'Riordan nel meglio dei suoi anni (non che oggi se li porti male, eh...).
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