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Servofreno che non "ricarica"
una domanda ha aggiunto Wilhem275 in Riparazione, Manutenzione e Cura dell'Auto
E' un problema che affligge la cara vecchia Y (1997) da ormai qualche mese, ma ultimamente è diventato più evidente [nota: non c'è l'ABS]. Se premo il pedale ho la normale azione del servofreno che mette in pressione il circuito, e l'impianto funziona correttamente. Finché tengo premuto l'impianto mantiene la pressione, e se premo di più la pressione aumenta com'è normale che sia. Se però a pedale già premuto lo sollevo un minimo, anche di pochi millimetri, l'impianto si scarica subito come se avessi lasciato del tutto, e a quel punto ho perso tutta la pressione e non si ricarica più. Per riavere maggiore forza frenante o schiaccio a fondo (ma praticamente senza il servo) oppure ricomincio da zero con una nuova frenata e in quel caso la pressione c'è tutta. L'effetto più evidente è che non posso eseguire la frenata degressiva, perché appena arretro il piede mi perdo tutta l'azione frenante e a quel punto devo ridare un pestone. Non essendomi del tutto chiaro lo schema di un servofreno non riesco a capire perché finché tengo premuto la pressione resti stabile (no perdite), ma appena rilascio un minimo si perda tutta l'aria e non venga ricaricata finché il pedale non risale del tutto. Vorrei quindi capire se magari c'è solo qualche valvola bloccata, visto che in generale il servo funziona bene. -
Su quali auto non verticali è previsto questo powertrain?
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C'è da dire che qua abbiamo anche una sovraesposizione alle notizie e notiziole su Fiat/FCA mentre non ci arriva tutto quello che succede altrove. Se a John Elkann scappa una scoreggina in pubblico lo veniamo immediatamente a sapere (da mio cuggino, ovviamente), però mi pare ingenuo credere che certe cose succedano solo lì dentro. Il tutto poi viene amplificato da un sottobosco politico/culturale che dalla notte dei tempi ce l'ha con gli Agnelli e tutto il carrozzone e non ha nemmeno interesse ad accettare che in vent'anni la storia è stata stravolta, perché al suo pubblico non farebbe piacere sentirlo. Il che si sposa bene al diffuso tafazzismo "In Italia tutto è una merda", solitamente sostenuto da quelli che quotidianamente tirano la media verso il basso... L'articolo in questione in realtà non è particolarmente anti-FCA, è solo scritto da uno che non sa che questa roba è prassi consolidata in svariati settori, e magari poteva scoprirlo prima di dare inutile aria alle proprie trombe. I commenti sono già più deprimenti.
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Puoi eccome! ...così come puoi andare a piedi a Linate
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La tesi del creatore del modello l'ho letta, ed è centrata su questa idea: https://cleantechnica.com/2019/02/25/the-osborne-effect-on-the-auto-industry/ L'autore dà per scontato che l'acquisto di un'automobile sia una scelta volontaria indipendente da qualunque altro fattore, che quindi l'acquirente può sospendere ad libitum. Cosa che può essere vera nel settore luxury (ma anche lì...), ma la massa cambia macchina quando ne ha necessità. Perché quella prima si è scassata, perché cambiano le esigenze, ne vediamo a decine che passano per il forum. Non è gente che può permettersi di stare ferma aspettando il mercato. Alla fine chi è che cambia per sfizio? O gli impallinati, e non contiamo niente, oppure gente che ha abbastanza soldi da buttarli in un bene non necessario come l'automobile di lusso, e questi non hanno comunque necessità di aspettare, possono sempre comprare adesso e sostituire appena il mercato gli va incontro. Al limite l'acquisto può essere indotto da incentivi/disincentivi, ma allora si sta decidendo a tavolino cosa favorire, non è una scelta del consumatore; ma in tutti i casi questo genera un anticipo della decisione, non un suo ritardo. Sulla lettura del grafico, lo dico solo come esercizio teorico, per fare bene le cose bisognerebbe calcolare l'intera area compresa tra linee gialla e grigia. Nel 2024 la gialla inizia a salire, sì... ma la grigia sale per tutto l'intervallo e mi fa crescere le percentuali di perdita Io avevo preso il 2019+8 come riferimento attuale e ho stimato un 30% a spanne, ma ad essere precisi bisogna fare i conti sull'intero fenomeno. Nell'anno di picco ho una perdita del 46%. In tutti i casi, è teoria. Il mercato non funziona secondo i presupposti di chi ha formulato quest'idea.
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Ecco, il problema è questo dell'offerta ideale. Nel caso Osborne la domanda si è fermata perché si erano tutti convinti che il prodotto nuovo fosse dietro l'angolo. Il fatto che non sia mai arrivato è dimostrazione che questa era un'allucinazione collettiva Però sinceramente io non lo vedo come modello applicabile al mercato dell'auto. Un computer negli anni '80 era un acquisto tutto sommato rimandabile, catalogabile più come un vezzo, e l'offerta era comunque poco varia, per cui gli acquirenti potevano rimandare l'acquisto a lungo e stare a vedere cosa succedeva, e avevano comunque facilità nel confrontare i prodotti disponibili. L'auto per la stragrande maggioranza degli utenti è una commodity non rinunciabile, si cambia a cicli abbastanza costanti perché deperisce col tempo, e oggi più che mai c'è una sovrabbondanza di offerta che favorisce l'acquisto di ciò che c'è disponibile. Di solito le oscillazioni nella quantità di veicoli acquistati dipendono più dalla situazione economica generale, vale a dire che se la gente non cambia macchina è perché sul momento non ha i soldi per farlo, ma se ce li ha lo fa senza stare tanto a badare a come si evolve il mondo. Il rimando per motivi diversi può avere un effetto di qualche mese, non di qualche anno. Ci può essere una sbandata del mercato perché è stata pompata un'informazione distorta ("L'auto elettrica per tutti sarà disponibile domani mattina") ma in un mercato del genere l'equilibrio torna in fretta, dopo che gli utenti si sono presi la facciata nel muro per averci creduto A me sono arrivati diversi conoscenti che hanno rimandato l'acquisto di un'auto convinti di guardarsi attorno ed identificare la EV adatta a loro. Non avendola trovata (né oggi, né a breve), la loro pausa di riflessione si è esaurita nel giro di qualche settimana al massimo Il più impallinato, che due anni fa ha messo giù l'acconto per la 3, ha tenuto botta qualche mese e poi si è preso una Miata Guardo in particolare a questo grafico: E mi chiedo: davvero per i prossimi 8 anni un terzo degli acquirenti è in grado di rinunciare in tronco all'acquisto di un'auto? Forse per i prossimi 8 mesi... ma poi le macchine servono. Quel buco lì è tutto teorico (e c'è molto wishful thinking da parte di chi l'ha disegnato, a mio avviso). Questa roba si può al limite applicare al mercato di lusso o comunque con delle alternative, ma di sicuro non alla massa.
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Maronn mia
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Halt, stiamo mischiando un mucchio di cose 1) il traffico delle spiagge non tocca l'aeroporto, viene drenato tutto dall'A27 prima di passare di là. L'unico ostacolo lungo via Orlanda è appunto Campalto e sarà risolto entro qualche mese. Il mio orarista di fiducia mi conferma che nei momenti più carichi il 5 gli passa con un ritardo di 3-4 minuti. 2) Nella progettazione dei trasporti, in ferrovia soprattutto, prima devo capire cosa serve, poi come mettere in piedi i servizi e infine come costruirlo. Non serve a niente costruire un ramo di infrastruttura dove è più facile farlo se poi il traffico vuole andare da un'altra parte (anche se è uno sport in cui siamo particolarmente bravi...). Costruire un pezzo di linea per mettere in piedi un treno che rimbalza tra Venezia e l'aeroporto mi costa una barca di soldi e: è più lento, è meno frequente (ma MOLTO meno), ruba spazio a cose più importanti, è scollegato dal mondo tanto quando lo è oggi, e rischia di non fare meglio neppure come capacità. 3) Una linea di TPL si misura sulla capacità, cioé quanta gente può spostare in un certo tempo (di solito si misura ora per ora). Il motivo per passare da un bus 12 metri a un 18 e poi un filobus e poi un tram e poi un treno è soprattutto per aumentare la capacità. Se un bus ogni 30' non è sufficiente, il primo step è aumentare la frequenza, e solo dopo aumento la taglia del mezzo. I costi crescono in maniera esponenziale. Altrimenti è come dire "Questo vicolo è un po' stretto, sarebbe meglio un'autostrada a 8 corsie" 4) Il motivo per collegare il VCE a Mestre da est e non da ovest è che il VCE è già ben collegato a Venezia ma malissimo a qualunque altra cosa, ed è lì che bisogna lavorare. Bisogna portarci dentro treni non tanto da Trieste, ma da Padova, Verona, Bologna e tutto l'hinterland veneziano. Il successo di una stazione aeroportuale sta nell'allargare il bacino di utenza dell'aeroporto ad un'area molto vasta. Il collegamento in treno tra aeroporto e città serve quando questi sono molto lontani tra loro, e se c'è una fortuna a Venezia è proprio che il VCE è attaccato, rispetto alla media europea
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E' la sensazione di quando ho provato il GT Junior di @Walker. A passeggio un po' un casino, tutto molto ingessato. Ma mettendoci protervia... un'altra macchina. Invece NC e Giulietta le gradisco anche a passo tranquillo (ND/124 non ho provato). Aggiungo un'altra considerazione: più ci si muove verso prodotti moderni e/o di grande dimensione, più sono necessarie velocità elevate per avere le stesse sensazioni. Alla fine il nostro divertimento passa tutto per rumori, vibrazioni ed accelerazioni, ce ne facciamo poco di guardare il tachimetro che balla o il tempo sul cronometro. Può essere molto controproducente passare ad un'auto sulla carta più prestante...
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Però, scusate la digressione da economista, ma l'effetto Osborne non è che descriva un fenomeno positivo, anzi il caso Osborne originale non è stato un prodotto dell'evoluzione tecnica o in senso più generale del progresso, è stato semplicemente un esempio di marketing non controllato a dovere. La comunicazione pubblicitaria fa spesso leva sulle suggestioni del pubblico più che su progressi oggettivi, e in quel caso le suggestioni si sono ritorte contro l'azienda a causa di una comunicazione gestita male. Non è una faccenda di tecnologia, è un fenomeno sociale (indotto da marketing malfatto). E' hype scappato di mano. Peraltro questa bolla da parte dei compratori non solo è stato un danno -evidente- per Osborne, ma è stata una fregatura per i compratori stessi: hanno affamato l'azienda al punto che il prodottone che stavano tutti aspettando... alla fine non è mai arrivato Per questo, secondo me, non è opportuno misurare quanto i produttori siano sul pezzo in base a ciò che stanno offrendo adesso o nel futuro più prossimo. Al più è una misura di quanto un'azienda abbia necessità immediata di mantenere flusso di cassa (pochi, maledetti e subito) ma non lo prenderei quasi per niente a misura del suo futuro stato di salute, tradotto: quanto bene saprà rispondere alla domanda del mercato quando la domanda ci sarà davvero. Io, più che sui produttori, qualche domanda me la farei sugli acquirenti. In questo momento le idee sono poche ma ben confuse...
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Ma poi, parlando di ritorno degli investimenti, mi chiedo se Toyota ormai non si sia ripagata gli studi sulle ibride. Ne hanno vendute in lungo e in largo e continuano a farlo.
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Mah, veramente la Triestina fra Tessera e San Giuliano è una delle strade più sgombre nella zona... L'unico generatore di code può essere l'attraversamento di Campalto, e ci stanno finendo la circonvallazione in questi mesi. Questa è la proiezione più infelice che sia riuscito a trovare (punta del lunedì mattina). Si vede anche la nuova strada in costruzione: Anche nei momenti peggiori quel lato di Mestre non ha mai dei ritardi importanti nel traffico, anche perché oltre all'aeroporto non c'è praticamente una mazza di là
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Mi volete far bestemmiare un collegamento fatto a quella maniera è il progetto attuale, e se provano a portarlo avanti li trascino in Corte dei Conti. Roba fatta solo per poter dire che il treno ci arriva, ma completamente inutile dal punto di vista ferroviario. Tessera deve essere collegata via treno, sì, ma a qualunque cosa non sia Venezia. Questo perché la vicinanza tra VCE e la città è tale che nessun treno potrà mai battere il percorso più breve (che fa il 5). Quelli che stanno spingendo per portarci il treno non vogliono altro che la tipica "navetta" (NB: tagliare la lingua a chiunque usi questa parola in ambito trasporti) avanti e indietro tra VCE e Venezia via Mestre. Roba che solo da gestire costa dieci volte il 5, ci mette più tempo, fa il giro dell'oca, ruba prezioso spazio sul ponte a treni utili e gira a frequenze più basse. Se si ritiene che il 5 abbia capacità inadeguata (tutto da dimostrare), prima lo si aumenta di frequenza, e poi lo si fa diventare un tram. Il collegamento con Mestre e la rete ferroviaria nazionale è svolto dal 15. Gira ogni mezz'ora e manco c'è la sera. Quando leggete di progettoni simili fatevi sempre il confronto con ciò che si ha adesso. Se non si passa prima per un potenziamento di quello che c'è, là dove non ci sono ostacoli, allora è fuffa politica. La ferrovia al VCE serve eccome, ma per collegare tutto tranne Venezia: deve essere il ramo alternativo in uscita da Mestre, non l'ennesimo flusso che finisce in un imbuto già pieno. Anche il Colombo sta per beccarsi la sua fermata sulla ferrovia urbana. Non sarà proprio sulla porta, ma sempre meglio che Sestri... E' stata autorizzata dal Provveditorato alle Opere nella stessa seduta in cui era stato approvato il progetto di consolidamento del Morandi (che era pure interessante, ma ormai è storia). Rimane più o meno a 700 metri dallo spazioporto ("Trieste Airport" è a circa 400), penso ci sia qualche progetto di integrazione per collegare insieme GOA, fermata e gli Erzelli.
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Sulla telecamera di questo modello non posso commentare, ma in generale da quando ho la retrocamera me ne faccio poco o niente dei sensori.
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Diciamo che almeno avvisare che il dato potrebbe essere inconcludente... è un inizio...
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Dico anche io di chiedere all'assicurazione. E se la risposta è no, che ti riportino la parte di contratto che lo specifica, che altrimenti siamo sempre nel "Non ne ho idea, quindi no". Comunque la cosa più importante è che tu ti senta davvero in grado di mantenere salda la posizione di guida nonostante l'impedimento del gesso. Anche se i pedali vengono usati dal piede destro, col sinistro bisogna ogni tanto appoggiarsi al pavimento
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Io dico una sola cosa: urge raduno.
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Sta' a vedere che in tutto questo ci rimane fregata Airbus è dura competere contro uno che ha necessità... vedi i saldi VAG post Dieselgate. Gli avranno offerto le figlie vergini solo in cambio di quella dichiarazione @v13 non mi sono spiegato bene: io non gliela condono minimamente, anche per me la responsabilità delle scelte è personale e spero bene che ne rispondano tutti. La legge va rispettata anche quando non c'è il guardiano a sorvegliare. Però preferisco che il guardiano ci sia Una condotta del genere non è ammissibile né giustificabile, però mi pare saggio attendersi che prima o poi possa avvenire e quindi mantenere alta la guardia. Un'altra cosa che mi chiedo è quanta separazione "sociale" ci sia tra i due soggetti. L'industria non è sconfinata e dopo decenni gomito a gomito ci saranno numerosi intrecci personali (il compagno di studi, l'ex collega...) che in altri casi hanno portato ad un certo lassismo anche senza una volontà criminale. Che questi cianciano tanto di free market e watchdog authorities ma poi familismo amorale e "Tengo famiglia dottò" stanno subito dietro l'angolo
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A questo aggiungo una considerazione tutt'altro che peregrina che ho letto tra i commenti a qualche articolo. Il fatto che Boeing abbia preso delle scorciatoie nella progettazione (delle interfacce) e nella formazione e l'FAA gliel'abbia lasciato fare è una questione tutta economica e per niente tecnica. E' stata una scelta di gestione aziendale supportata da una concorde scelta politica delle autorità. All'interno di una simile filosofia di settore in cui sono maturate queste scelte, non c'è NESSUNA garanzia che simili scorciatoie e concessioni non sarebbero finite anche in un progetto partito dal foglio bianco. Quello che è avvenuto con il MCAS del 737 degli anni '60 poteva avvenire paro paro con salcazzo quale sottosistema del 797 degli anni '10, progettato chiudendo un occhio e certificato chiudendo l'altro. Certo la pressione della concorrenza del Neo può avere spinto verso certe scelte, ma qui il problema di base è una condotta come minimo scellerata, se non anche criminale, sia del controllato che del controllore, ed è qui che bisognerà intervenire pesantemente. Il caso MCAS è il sintomo, non la malattia. Poi, io da utente me la prendo più con FAA che con Boeing. Che un'azienda possa essere portata alle scorciatoie è prevedibile perché è nella natura umana, ma perdio, è per quello che esiste l'autorità di controllo Mi viene un parallelo col caso Morandi: metti che si verifichi che in ASPI sono stati negligenti, ma al Ministero dormivano?
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Questo non è vero. E nemmeno questo è troppo vero Dal punto di vista tecnico non c'è niente di oggettivamente sbagliato né nella nuova posizione/dimensione dei motori rispetto al 737, né nell'aggiungere un automatismo che tenga fuori da situazioni critiche. Gli errori sono stati nella logica dell'automatismo, nell'interfaccia con i piloti ed evidentemente nella loro formazione, che poi è il parametro economico che faceva saltare il banco. Se fosse sbagliato usare un automatismo per tenere l'aereo entro certi limiti allora cosa dovremmo dire dell'automazione di Airbus? Paragone automobilistico: non è che una trazione posteriore sia intrinsecamente pericolosa. Però se dai tanto gas sul bagnato, può essere un problema. Peggio che peggio, se il tuo istruttore invece di avvisarti ti ha detto "Vai tranquo, apri tutto", è un problema ancora più grosso.
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