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Wilhem275

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  1. Ho spezzato i post, mi autoassolvo Esiste un (ir)responsabile ache per questo: si chiama Ugo Bergamo, assessore ai trasporti Comune di Venezia. E' un assessore politico e non tecnico, che segue a banderuola qualsiasi flato provenga dal pubblico. Se la gente vuole chiudere via Cappuccina, la chiude. Se la gente vuole passarci in auto, la apre. Non esiste un piano, vive alla giornata, e i danni sono enormi. NEIN! Questo è un modello di progettazione orrendo: io non devo cercare la strada più larga per far coesistere bene traffico e tram, io devo scegliermi UNA strada e ripulirla da qualsiasi cosa non sia tram! E di solito faccio bene a beccare una via storica, rimetterla a nuovo e farne un'area per tram-bici-pedoni, col primo obiettivo della vivibilità dell'area. Sarebbe una progettazione utopica (e dai magri risultati) quella che non prevedesse che alcune strade sono e saranno destinate ad essere assi forti del traffico privato. Quegli assi vanno adeguatamente attrezzati, ma il tram non li vede manco sfiorare. Non devo ambire a sostituire le infrastrutture, devo sostituire il vettore! Per favore fai lo sforzo di ripensare tutte le idee che ti sei fatto in funzione di questa cosa. Non funziona e non lo può fare. Le infrastrutture devono essere separate il più possibile. Poi la gente sceglierà quella che funziona meglio. A parte che il PUT, come detto da Gianni, ha portato ottimi risultati, e mi chiedo chi ti abbia fornito queste informazioni (diffidane in futuro). Per i non avvezzi: il PUT non è altro che la via di circonvallazione di Treviso, che qualche anno fa è stata resa un unico anello a senso unico attorno alla cinta muraria, secondo la teoria "percorsi più lunghi ma più fluidi". Sarei scemo ad andare a disturbarne l'equilibrio per metterci un tram, a servizio tangenziale rispetto al centro. La linea di forza del TPL, in TUTTE le città europee, DEVE passare per il centro perché in Europa il centro della città è e resta il polo che attira più movimento di persone. Anche questa fissa di "centrare la periferia" è una mania tutta veneta, probabilmente derivata dal fatto che la gente cresce in un'urbanizzazione casuale che non rispetta la centralità del centro - e non vi ho ancora detto su cosa sto per litigare con la Confindustria di Vicenza Se c'è qualcosa di cui queste città hanno un bisogno disperato è di rafforzare il polo centrale limitando la già eccessiva dispersività. Ecco perché la linea di forza passa sempre per la stazione, per la piazza principale e per il concetto di "Via Roma" che esiste in tutte le città d'Italia, per poi puntare alle periferie più popolate. Ragiona. I centri storici sono privi di traffico perché l'accesso è proibito o perché nessuno ci vuole andare? Fai pure, che ti devo dire? Non è mica solo una questione di costo... bisogna anche ponderare il valore aggiunto di un mezzo più capiente, la rivisitazione dell'architettura urbana che accompagna i sistemi vincolati, la migliore qualità del servizio percepita dall'utenza potenziale. Volenti o nolenti, il tram viene sempre percepito come premium dall'utenza, col filobus a metà strada. L'autobus, per quanto ben strutturato, avrà sempre una marcia goffa in città, e la gente questo lo percepisce. Ma non è vero... non sarà storico come comunemente inteso, ma un centro ce l'ha, e anche ben definito; e negli ultimi anni il lavoro di revisione urbanistica dell'area è stato tangibile e ben direzionato. CVD: il ricorso a "comode e pratiche navette", assieme agli "efficienti ed economici people movers" sono i refugia peccatorum dei cattivi trasportisti Il trasporto pubblico vince SOLO se applica bene l'effetto rete. Soluzioni isolate e infrastrutture punto-punto sono il pallido tentativo di inseguire la personalizzazione degli itinerari consentita dall'automobile. Il loro fallimento è una costante. Potrei stare a scrivere esempi fino a domattina...
  2. Sul TL: corretti tutti e tre. Il vantaggio teorico stava nel minore costo dell'infrastruttura, in quanto -teoricamente- si poteva applcare a strade già in esercizio inserendo a terra solo la struttura del "monario" centrale. In realtà questa era fuffa da venditori, il mezzo pesa e percorrendo sempre la stessa traiettoria finisce per creare i solchi nell'asfalto. Quindi sono necessari i soliti spostamenti dei sottoservizi e la costruzione di un solettone di supporto. Risultato finale: ci sono sistemi tranviari nuovi che chiavi in mano sono venuti a costare ben meno... La costruzione dell'infrastruttura è molto complessa e comunque non raggiunge il grado di finitura (sia tecnica che architettonica) che si può avere con due rotaie a gola Phoenix su soletta gommata annegate nell'erba/porfido/marmo/quello che ti pare. Il monario è tenuto nel cemento da una resina... che ogni tanto si dilata e lo fa scappare fuori. Dinamicamente è un mezzo molto povero: - in sicurezza di marcia, perché a differenza sia di bus che di tram il grip laterale e l'iscrizione in curva NON sono sempre dati dalle medesime componenti. Hai le rotelle di guida che agiscono su un sistema sterzante degli assi di estremità, e non devono svolgere funzione di contenimento laterale. Se, maniman, ti scappa sul viscido il grip della gomma, le rotelle si trovano tutto il carico trasferito in tempo zero e scappano dalla sede. - in comfort di marcia, perché nulla eguaglia la scorrevolezza ferro-ferro su una rotaia liscia; le gomme del gommocoso si beccano tutte le asperità del fondo (porfido o calcestruzzo nudo, ergo fondi ruvidi); a questo si aggiunga che i carrelli tranviari sono usualmente delle strutture a due assi, e le casse appoggiano (circa) su due carrelli ognuna, quindi l'assorbimento viene suddiviso tra più assi. Il TL invece di asse ne ha uno per ogni snodo, quindi tutti i colpi li becchi al doppio dell'intensità. E' una marcia del tutto automobilistica. La pulizia delle gole deve avvenire con mezzi appositi, molto più di frequente rispetto alle rotaie Phoenix. I vantaggi più pratici resterebbero: - maggiore grip in accelerazione e frenata (ma l'accelerazione ha un vincolo massimo di legge, già raggiunto dai tram, e i pattini elettromagnetici dei tram suppliscono più che bene alle frenate di emergenza) - possibilità di affrontare rampe più ripide (ma vi sono casi di tranvie in aderenza naturale al 14%, mica pizza e fichi... Stev, in via Assarotti il tram era in aderenza naturale!) - nel panorama di questi mezzi ha un bel disegno e una buona vivibilità di bordo, si fa gradire (volevano farne la versione a carrelli... sarebbe anche venuta bene, credo) Il motivo per cui ce lo siamo ritrovati a Padova è stato una bassezza politica tesa a sfruttare la pochezza degli elettori. Si era sul finire degli anni '90: l'UE spingeva per dei progetti pilota di reintroduzione del tram in Francia e in Italia. Si puntarono due città di provincia in espansione, con gravi problemi di traffico e centri storici intasati: Strasburgo e Padova. Ovviamente erano garantiti fondi comunitari per la costruzione, almeno in parte. A Padova la questione finì in campagna elettorale. La candidata del cdx, Giustina Destro (persona a mio avviso sgradevolmente viscida, la classica bottegaia parafascista ignorante come il letame), cavalcò l'ignoranza pubblica sull'onda dell'opposizione al tram, con trucchi biechi: ad esempio furono mostrati fotoinserimenti del teorico tram, mostrando mostruosità tipo massicciata ferroviaria sulle vie del centro, catenaria fitta come in una stazione, veicoli orrendi, cose così. La gente se le bevve in pieno (sempre per la serie "perché una bufala abbia successo bisogna essere in due") e la Destro vinse a piene mani. A quel punto però si trovò nell'inghippo di non poter perdere i finanziamenti comunitari per il tram e al tempo stesso non potersi smentire politicamente. La via d'uscita fu il Translohr: omologato dal ministero come mezzo a guida vincolata legalmente equiparato al tram, ma abbastanza automobilistico da essere venduto ai cittadini come "non è uno sporco tram". Infatti fu chiamato, fino all'ultimo momento, "Metrobus". Come dicevo, metro+qualcosa fa sempre scena, e bisognava spacciarlo per bus. Poi la giunta passò al csx con Zanonato (che era il sindaco prima della Destro, quello dopo, e adesso è ancora lì! Vent'anni per niente), al quale va reso il merito di aver condotto in modo pessimo i lavori e la comunicazione al pubblico, con un sistema che tuttora non funziona bene per mancanze organizzative. Questa la storia di come questo cesso ambulante ha potuto attecchire in Italia. Altro posto dove lo scelsero: Clermont-Ferrand. Devo spiegare perché? Perché diavolo pochi anni dopo ci si sia infilata anche Venezia non lo capiremo mai. Rimane un colossale mistero. Non avevano nessun vincolo, avevano carta bianca per fare una cosa fatta bene... Probabilmente l'ingenuità di pensare di costruire un sistema condivisibile con i vicini di casa, e la cronica mancanza di competenza nelle amministrazioni. Sì, di fatto già in fase di progetto hanno messo un tacòn a molti degli errori di Padova, ma se parti con un ravatto sempre un ravatto resta, anche a colpi di tappulli Nel frattempo Strasburgo è andata avanti con gli Eurotram, ha una rete che è un piccolo gioiello ed ha aperto la via a decine di città francesi. A loro va reso il merito di averci creduto e aver portato avanti un progetto con costanza. Si noti peraltro che, mezzo e infrastruttura a parte, il servizio ha avuto enorme successo sia a Padova che a Venezia (com'era scontato che fosse: il tram piace OVUNQUE), seguendo il classico iter per cui passano tutti, francesi compresi: all'inizio la gente è divisa tra chi è favorevole e chi è sospettoso (specie i bottegai perché toglie il flusso di traffico con cui arrivano i clienti), durante i lavori lo odiano tutti (specie i bottegai perché toglie i parcheggi in doppia fila), appena parte il servizio lo adorano tutti (specie i bottegai perché gli porta un mucchio di gente a piedi in centro) e lo vogliono tutti i quartieri. A Firenze sta succedendo lo stesso, non c'è un quartiere che non invochi la sua linea. Il problema è che con spese del genere una volta che sei in ballo devi ballare... devi affinare il funzionamento, devi pensare alle espansioni, devi curare il riassetto urbano e della rete... a Padova questa cosa è mancata del tutto, per vari motivi l'asse centrale continua ad essere conteso dal tram e da TUTTI gli autobus che ci viaggiavano prima; le frequenze di questi ultimi restano rade, mentre avrebbero dovuto essere riassegnati a fitte corse di quartiere che portassero al tram. Adesso non so cosa succederà con questo fallimento. La mia opinione è che bisogna atomizzare tutto il prima possibile e sostituire rapidamente il giocattolo con un sistema tradizionale, prima che la gente ci si affezioni davvero troppo e non se ne possa più fare a meno. Costa una follia, è un casino per la città ed è un pozzo nero di fondi, ma è l'unica via per avere un risultato positivo sul lungo periodo. Mi rendo però conto che non siamo in tempi che permettano scherzi del genere resta il rammarico per un'occasione sprecata, e il dente avvelenato che mi fa pensare che dovrebbe pagare tutto, fino all'ultima lira, la massa di idioti che quella volta votò in modo così cretino.
  3. Il centro è lungo un chilometro e qualche passo. In pratica se sali dalla porta davanti e scendi da quella dietro fai più strada di quanta ne possa fare su ruote Alessandria è il classico caso di città troppo piccola e soprattutto molto compatta, un sistema di trasporto di massa non vi troverebbe applicazione. Ciò non toglie che, così come lo è stato in passato, anche oggi sarebbe possibile installare un sistema a via guidata, in linea del tutto teorica. Il punto è che la scelta del sistema è uno step successivo al capire come impostare la rete. Ma questo mi sta bene... ammetti però che prima siete partiti in quarta - devono essere bus e non tram - e in San Donà non va bene perché c'è casino - e il tram si scassa se prende un pattone - e i lavori sul Ponte non vanno bene E dai, quella roba non è ragionata... sono opinioni, ok, ma veramente non hanno fondamento Deh, nessuno nasce imparato! L'importante però è fare le domande invece di darsi le risposte da soli. Ultimamente con l'associazione stiamo tenendo vari incontri pubblici sul tema della Venezia - Trieste... andiamo dai Sindaci e gli spieghiamo "la linea viene fuori così perché x, y, z" e quello ci risponde "No no, io so che viene fuori cosà". Ma allora, che minchia ti sto spiegando a fare se tanto hai già la tua idea (campata per aria) e da quella non ti muovi? Capite che sono un po' suscettibile Invito alla calma su questo punto: l'infrastruttura e assolutamente secondaria al servizio che si vuole fornire. Prima devo capire se mi serve, poi devo capire come farlo, a quel punto mi chiedo se ci sto. Siccome è solo l'ultimo che viene percepito dalla popolazione i discorsi si imperniano tutti su quello: se e dove passa la linea. Il che però è materia da gnegneri in ufficio, non è soggetta a discussione d'opinione. L'invito alla calma è però anche sulle valutazioni un po' più della serva che possiamo fare tra noi: leggo un po' troppa facilità nell'escludere interi centri dalla transitabilità potenziale. Non siate cosi tranchant: in questo mi permetto di affermare che ho un po' più di esperienza e che questa mi permette di conoscere include numerosi casi europei, paragonabili alle nostre realtà, in cui certe cose si sono fatte, senza morti e feriti. Banalmente, io ad occhio lo vedo se un tram ci passa per un vicolo o no, perché ne ho già studiati un bel po' altrove... e non ditemi che avete viaggiato anche voi, perché la differenza passa tra l'averci viaggiato un po' e l'essersi messi a girare a fondo le reti intere valutando ogni metro percorso secondo certi parametri Spero di essere stato più chiaro sul perché insisto nel voler segare certe affermazioni contrarie alla realtà Intanto è il collegamento da Mestre a Favaro, che già di per sé ne fa la direttrice principale della zona assieme a quella per Marghera e la stazione. Poi servirà a tutti quelli che da Mestre devono andare in aeroporto (visto che la città sarebbe quella) e, soprattutto, a chi arriva in treno da dovunque e deve prendere un aereo. E già l'abbiamo elencata un po' diversificata, come fruibilità della linea... Che Venezia sia collegata al VCE con un autobus non è un delitto. Come ho detto prima si analizzano i movimenti, e poi si sceglie il mezzo valutandone pro e contro. Nello specifico: - un tram diretto Venezia - San Giuliano - Campalto - Tessera - VCE attraversa zone troppo poco popolate per garantire il ritorno di investimento - il collegamento ferroviario via Linea dei Bivi, di cui vaneggia tanto Enrico Marchi di SAVE, costerebbe un boato da costruire e mantenere nel tempo, a fronte di una performance finale non competitiva con l'autobus (il giro sarebbe più veloce ma più lungo). Questo perché il VCE è di fatto molto vicino ad entrambi i centri, a differenza della media degli aeroporti di quelle dimensioni, che spesso si trova lontanissimo. Ti resta l'autobus, e non si offende nessuno. Il fatto che un sistema sia più bello o più brutto sono percezioni figlie del più classico degli errori (molto diffuso in Veneto, invero): confondere infrastruttura e servizio. Alla fine deve funzionare, non deve avere un bel nome. Nulla vieta di ritornare su queste valutazioni in futuro, se le condizioni al contorno cambiano. Ad esempio, nel momento in cui i tratti Piazzale Roma - San Giuliano e Tessera - VCE saranno ammortati, si può valutare se le condizioni economiche permettono di colmare il gap tra i due e farne una linea diretta. Intanto, mentre stiamo qui a discutere di questioni che non rappresentano veri problemi, se n'è presentato uno grosso. Ieri Lohr ha portato i libri in tribunale. Se la società porta con sé nella tomba il progetto proprietario del Translohr, O se lo cede a qualcuno (es. Alstom) ma questa non vede la convenienza industriale di aprire una linea produttiva apposta per quel cesso, Padova e Venezia sono FOTTUTE. Si troveranno con un'infrastruttura proprietaria, incompatibile col resto del settore, senza nessuno che costruisca mezzi e pezzi. Una spesa enorme, ancora lunga da ammortare, che nel migliore dei casi andrà abbandonata, nel peggiore (ma il migliore in ottica di lungo periodo) andrà smantellata e sostituita con un sistema tranviario tradizionale, leccandosi a lungo le ferite... Cose che ovviamente nel settore si dicevano da molto prima che si colasse mezza carriola di calcestruzzo, ma che le amministrazioni Destro e Zanonato a Padova e Cacciari a Venezia hanno bellamente ignorato per convenienze politiche e capraggine delle loro popolazioni (il caso dell'elezione di Giustina Destro è la rappresentazione stessa del perché questa gente merita tutto il male che si è tirata addosso). Tanta, tanta, tanta ignoranza condita a menefreghismo. La gente se la deve prendere solo con sé stessa.
  4. Da questo momento introduco il marchio di qualità "Exploding airbags" by Wilhem275. Laddove riterrò che per dimensione, forma, struttura e presentazione generale vi sia una coppia di esemplari veramente meritevole apporrò questa immagine: Peraltro è pure una SRT quindi giochiamo in casa In questo caso: Rosie Jones Ho paura che la userò spesso...
  5. Il rischio era che te la correggesse diversamente
  6. Ricky, Gimmo, loric, io vi credo quando mi descrivete queste cose, le conosco bene proprio perché mi trovo ad usarle spesso. Magari me la cavo un po' meglio usando trucchi di esperienza e da addetto ai lavori, ma quando parliamo in pubblico il messaggio che passiamo chiaramente è che il TP deve essere facile da usare perché sia credibile. E questo non include solo il mezzo, ma anche i servizi accessori e la semplicità dello schema tariffario. Qui leggo tanta gente che usa l'auto perché l'alternativa TP non è credibile. Wé, lo faccio anche io eh, mica sono sempre in bus. Talvolta per mancanza di alternativa, talvolta per pigrizia (ma questo diminuisce sempre più visto quanto mi scazzo nel traffico). Le motivazioni che mi portate sono pratiche e non ideologiche, per cui nella stragrande maggioranza dei casi viene meglio prendere l'auto e arrangiarsi. Ok, va bene, sono scelte conseguenti a certe situazioni reali. Ma quindi ci sta bene così o possiamo fare diversamente? Se va bene così pace, accettiamo di pagare i costi completi della mobilità privata e siamo tutti d'accordo. A tutti un'automobile o una moto e ognuno si muove come vuole; però poi non ci si lamenti delle code, degli incidenti, dello smog, dei guidatori incapaci, del prezzo della benzina, dei parcheggi introvabili, del poco spazio in città, del debito pubblico... Se invece si ritiene che il sistema possa mutare, allora questo si può fare: ma serve impegno personale. Non dico attivo, ma almeno tenere gli occhi aperti. L'impegno personale, obbligatorio se si vuole vedere un cambiamento, è di informarsi su cosa sta succedendo nel proprio territorio. Capire, quand'è ora di votare (visto che è l'unica espressione di decisione universalmente riconosciuta), chi si sta votando e cosa propone, e soprattutto cosa ha GIA' fatto uno che si vuole ripresentare. Poi, se si vuole fare anche il passetto in più, parlarne con gli altri attorno a sé per diffondere la consapevolezza. Ci sono delle precise responsabilità nella non organizzazione del sistema. Lo scrivo a chiare lettere: almeno dal 2006 in Italia trasporti pubblici locali e servizi ferroviari regionali sono già federali. Ogni Regione decide autonomamente anche le virgole di cosa si muove su strada e su ferro, le singole azienda di trasporto non decidono un bel niente (quindi no "le Ferrovie non servono bene la mia Regione"). Per i bus la palla passa alla Provincia sempre secondo lo stesso principio. Se l'autobus a casa di Ricky fa schifo, il responsabile si chiama Attilio Schneck. Se il treno in Veneto fa schifo, il responsabile si chiama Renato Chisso, terzo mandato consecutivo. Io non posso permettermi di dire alla gente cosa deve votare, però pretendo che prima di farlo sia informata su nomi, cognomi e responsabilità. Poi ognuno è libero di fare le proprie scelte. Dopo non è ammesso lamentarsi Un amico macchinista di Novara ci ha mostrato più volte dei report che lui personalmente conduce per mostrare la situazione. Esce la mattina dal deposito con un treno dignitosamente pulito e arriva a fine turno (metà giornata) con una mezza discarica viaggiante. Metti pure che parte dello sporco sono scarti di cibo e bevande, la roba che insozza di più... pensa solo una mezza lattina di coca che ti si versa su sedili e pavimenti: hai voglia poi a tirare via l'appiccicume dal gommato... C'è gente che in automatico abbandona la roba che ha portato dentro, non ci pensano nemmeno. I più, se glielo fai notare, se ne risentono e ti pigli pure un vaffanculo... e non parliamo solo di adolescenti minkiaoh turbati dalla pubertà. A Genova c'è il problema opposto al Veneto: la rete è congestionata e ci deve passare di tutto; con i lavori (pesanti) al nodo che si concluderanno nei prossimi anni si avrà molta più capacità e soprattutto una specializzazione dell'infrastruttura a seconda dei servizi che ci devono andare su. A quel punto la palla passerà alla Regione, che dovrà programmare degnamente e cacciare il grano per avere servizi suburbani a frequenza fitta. Regione = popolo votante. Se fra 5-10 anni Genova non avrà ancora un servizio S la colpa sarà solo dei votanti.
  7. E così adesso so perché, a Marghera, via Alessandro Cruto incrocia Via dell'Elettricità.
  8. LOL, bellissimo Quando è comparso il Cinquino a rimorchio mi sono fatto una robusta risata
  9. Io nel camper ho sempre dietro i 5 litri di emergenza... la tanica è nata apposta, ma non lo mica se il tappo è a norma. Almeno è gasolio...
  10. Sentita piuttosto bene, ma meno forte delle altre volte. Purtroppo ho imparato a riconoscere, dall'intensità locale, il fatto che in altri posti sta facendo dei danni. A Novi di Modena questa pare essere definitivamente venuta giù (e lo credo): Si sono registrati altri crolli, ma tutti nella zona interdetta alla popolazione, il che mi fa ben sperare che le misure attuate stiano funzionando bene, almeno quelle... La cosa che mi dispiace di più è che questo ripetersi di eventi, così cadenzati, sicuramente stanno facendo scendere ancora di più la fiducia delle genti colpite direttamente... più si va avanti con le scosse più in là si sposta il momento in cui recupereranno la tranquillità, diventa un'agonia prolungata
  11. Intanto, come dice Tonino, sull'auto non ti vedi caricati i costi reali che il suo uso comporta: pensa se ti facessero pagare il pedaggio dal cancello di casa al parcheggio a Milano, ti facessero pagare il parcheggio, ti facessero pagare un'indennità legata alla probabilità di incidente e relativi costi, il tutto non sulla fiscalità generale come oggi ma a chilometro percorso sarebbe tanta roba... Per carità, anche il TPL lo paghi più in tasse che in biglietto, però capisci che ha costi sociali accessori molto marginali (incidenti, spazio rubato, inquinamento). Poi, continuiamo a fare i conti secondo il metodo "l'auto ce l'ho già quindi costa 0". Grazie al cavolo Cominciamo a calcolare al km i costi di acquisto e MANUTENZIONE del veicolo. E poi, la madre di tutti gli errori: dici che per andare a Milano ti conviene l'auto. Ne deduco che il tuo tempo libero ha un valore = 0, visto che impegnarlo in due ore di guida o due ore di sonno/lettura/musica/cazzi tuoi è la stessa cosa Occhio che è quasi solo lì che si gioca la partita... in pochissimi posti al mondo l'auto ci mette più del TPL. La differenza sta nel tempo che tieni a disposizione per te stesso. Cambridge ha gli abitanti di Vicenza Non ti contesto il paragone estero/Italia, ma la base di partenza: mi confronti un viaggio da casa tua a Padova, dove però casa tua è fuori dagli assi principali (niente ferrovia) e per raggiungere la principale stazione l'autobus deve comunque attraversare la città per intero... incastrato in strade zeppe di... traffico privato. Già se tu abitassi non dico in centro a Vicenza, ma almeno in una periferia servita dai bus urbani, le cose cambierebbero. Io ormai valuto il valore delle case a seconda della vicinanza ad una fermata di linea di forza Per carità, di cose che non vanno ce ne sono, ma la situazione non è così tragica. Un problema molto forte in Veneto è la totale mancanza di coordinamento tra TPL e ferrovia: le linee di bus, invece di essere capillari a livello locale per portarti al treno in coincidenza... viaggiano parallele al treno per km. E vengono tutti pagati dalla stessa fonte. Sai con chi ho brutalmente litigato in un dibattito pubblico su questa cosa? Attilio Schneck. Il quale sosteneva che non è possibile cambiare i percorsi dei bus per portare la gente alle stazioni perché i bus servono agli studenti per andare a scuola, non è pensabile cambiare la rete attuale. Risposta: quindi, visto che non si può cambiare, significa che la soluzione attuale va bene così? Ci ha mandati tutti a quel paese e se n'è andato. In tutta sincerità, come puoi aspettarti di buono nel TPL da una Provincia che possiede ampie fette della società A4 Brescia-Padova e il cui Presidente è Presidente della stessa società? Conflitto di interessi, anyone? E torniamo al peccato originale: preso atto che ritieni il TPL locale e il servizio ferroviario regionale NON soddisfacenti... alle ultime elezioni hai vagliato le proposte dei candidati su questi temi? I londinesi hanno un buon TPL perché se non ce lo avessero i loro amministratori finirebbero a gambe all'aria. L'assessore dei trasporti veneto è lì da 15 anni, terzo mandato e tuttora ampio consenso. Capito dov'è il problema?
  12. No, non è inverosimile. E' vero: il trasporto pubblico funziona per domanda indotta. All'atto pratico prima deve venire l'offerta, poi la domanda seguirà; ma si badi alla sottile differenza tra domanda e bisogni: la domanda si concretizza quando la gente sale sul mezzo, il bisogno di trasporto c'è anche prima, solo che può essere o meno intercettato dal vettore. Il problema nel TP è che va organizzato per tempo e con investimenti pubblici pesanti, il che significa che è la politica a dover organizzare, il che significa che se la gente se ne frega la politica fa schifo e il servizio fa schifo. Il problema del Veneto, come di gran parte del meridione, sta qui: la domanda potenziale è elevata, l'infrastruttura c'è, ma la gente continua a votare per fede politica invece che analizzalizzando ciò che deve essere fatto. Precisando che è più ignoranza che malafede: molti nemmeno sanno che le elezioni regionali hanno un concreto impatto sul TP. Scusate la digressione politica, ma la dinamica è quella, e vale per tutte le Regioni... dove le cose funzionano è perché c'è più attenzione da parte della gente.
  13. Filosofie figlie dell'idea che il BS va proposto come una cosa "figa" per veri "fighi"... e anche dall'idea che se metti in giro bici "uniche" non te le fregheranno perché facilmente rintracciabili (). Non è un problema solo nostro, eh... ma mal comune, mal comune. Rispondo con quello che ho detto prima: la gente se ne sbatte. I più considerano la morte nera salire su un'autobus dopo i 18 anni; quelli che li usano vogliono pagarli il meno possibile, salvo poi lamentarsi che il servizio fa schifo. Ma voi avete presente quanto poco costino i treni regionali in Italia? Una miseria. E il Veneto è una regione che i soldi praticamente li stampa... eppure il trasporto pubblico continua ad essere trattato malissimo dai cittadini. L'arretratezza è tutta culturale e si concretizza in pieno nella disciplina "Io mi compro il mio e di dividere con gli altri non ne voglio sapere". E appunto: Banalità una gran fava! Il problema è in gran parte lì: il non volersi separare dal giocattolo e dal suo status sociale. L'auto è ancora vista come una conquista, uno step evolutivo oltre le altre forme di trasporto. Ma se ne parli con l'uomo della strada ti rendi conto che si parlano due lingue diverse... tu dici "Cambiamo vettore di trasporto per ridurre l'impatto della mobilità privata" e l'altro sente "Devi andare in giro sull'autobus come i negri"... è una lotta durissima. Poi chiaramente c'è una parte di pigrizia nel cambiare le proprie abitudini. Quanti veneti oltre i 20-25 anni prendono non dico regolarmente, ma almeno ogni tanto un autobus o un treno regionale? O peggio ancora il primo per andare a prendere il secondo: paura! Quando salgo sul bus in giacca e cravatta mi guardano come se fosse salito un alieno, oppure il controllore, a seconda del completo che porto
  14. Ho spostato un po' degli ultimi messaggi, a proposito della convenienza dell'uso dell'auto, qui: http://www.autopareri.com/forum/mobilit-e-traffico/54756-il-futuro-della-mobilit-10.html#post27876973
  15. E con questo hai descritto la tragedia della mobilità veneta: la gente mediamente lavora in quella fascia di distanza per cui l'auto è molto competitiva col TPL: troppo lontano a piedi, troppo vicino per il treno, urbanizzazione troppo dispersa a macchia d'olio, zero concentrazioni urbane ma costruzioni ovunque. Quindi per una serie di fattori (alcuni comprensibili, altri biasimabili) sceglie l'auto. Il problema è che è TANTA gente che lo fa, quindi il dato complessivo dei km/giorno sulle strade è elevato... e non ce n'è uno che voglia ammettere la possibilità di ripensare la scelta. Chiaro che se poi aumenta un po' il costo dei carburanti la spesa per le famiglie esplode, e se ci si vuole rivolgere al TPL lo si trova disastrato -nonostante la ricchezza della regione- perché fino a un minuto prima non gliene poteva sbattere di meno a nessuno. I costi della mobilità, soprattutto pubblici (costruzione e manutenzione strade) di una rete viaria così dispersa sono altissimi, ma pare che alla gente non importi granché.
  16. Ni... a velocità costante è parca, ma appena appena c'è un po' di traffico i transitori la stroncano. E gli annali riportano tante metanizzazioni infelici (anche GPL), ci avevo guardato anch'io. E poi diciamocelo, è abbastanza un polmonazzo già di suo
  17. In effetti è da veri pezzenti fare un nuovo allestimento con delle etichette e non prendersi nemmeno la briga di stamparne due tipi diversi a contrasto
  18. Diciamo che è un po' una scommessa sui prezzi dei carburanti... ma a Fiat e Api viene molto bene comunque perché: 1) hanno pubblicità gratis (e tirerà taaaanto passaparola...) 2) Fiat ti fa uno sconto ma lo dilaziona nel tempo 3) Api ha una fettina di clientela assicurata (sì che il ,x te lo paga Fiat, ma l'euro iniziale te lo mettono i clienti), che si affeziona anche per altre auto/altri prodotti. Dai, come mossa di marketing è furba
  19. Tranquillo: il 98% degli acquisti di SUV e fuoristrada funziona così la differenza è che tu te ne sei accorto prima di firmare il contratto Sai, a forza di pubblicità in cui si vedono 'sti cosi in paesaggi incontaminati e selvaggi, dopo un po' si fissano in testa certe immagini... Adesso però si apre un mondo di possibilità... perché a me pare di capire che a te serve un'auto: - comoda - spaziosa per caricare materiali vari - con trazione/assetto adeguati ad affrontare percorsi accidentati E' un quadro realistico?
  20. Ma io mi sto chiedendo: i posti da raggiungere sono così infrattati da richiedere un Defender o simili? Non è che parliamo di 100 km di statali e poi un po' di sterrato sconnesso? Chiedo perché fino ad ora questa informazione non mi sembra sia passata, ci si è catapultati tutti a proporre fuoristrada ma nel post iniziale si parla di uso "al mare/in montagna", posti che vanno pure raggiunti...
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