Un po' come il concetto che in ferrovia va sempre spiegato: vent'anni fa, al culmine delle assunzioni, i dipendenti erano un esercito (qualcosa come 300.000 persone). Oggi si viaggia attorno a numeri ad una cifra in meno. Grande risultato per i bilanci delle FS (cosa buona), peccato che quasi tutto questo popolo sia finito sulle spalle dell'INPS, spesso under-50. E, a dimostrazione che 1) non venivano da lavori logoranti e 2) che erano e sono convinti figli di logiche del "mi spetta, ho lottato e me lo sono guadagnato", si sono quasi tutti reinventati come consulenti o soci di aziende private del settore.
Questa è una presa per i fondelli bella e buona, e il buco lo si è solo spostato da una voragine all'altra. La mia acredine nei confronti del sindacato nasce dall'approccio a questi dati: potrei soprassedere se almeno mangiassero in silenzio e provassero un pochino di vergogna, ma no, devono pure urlarlo come se fosse una cosa dignitosa, e pure fieri di avere ottenuto quei grandi progessi sociali con la lotta, cosa che noi generazione di vigliacchi non vogliamo fare.
Poi mi si viene a dire che un governo tecnico è illegittimo, mentre se trovo abbastanza persone vogliose di saltare un giorno di lavoro posso scendere in piazza e dichiarare giusta qualsiasi schifezza...
Io credo nell'importanza della figura del sindacato, ma finché qui non viene riformata dalle fondamenta sarò felice di veder accantonare il diritto allo sciopero, che al giorno d'oggi mi comporta numerose rotture di palle ma non porta nulla di socialmente utile.
Comunque, passiamo al cabaret: io continuo a sentire dai TG che ormai l'Euro è finito, questione di ore come se fosse un atto dovuto cantargli il requiem e poi sarà spacciato oh, ma quand'è che denunciamo un po' di gente per falso ideologico, con l'aggravante del lucro e della circonvenzione di massa di incapaci?
No, seriamente, io capisco che i giornalai cavalchino l'onda delle cazzate, ma a parte loro a chi giova tutto questo? Chi ci sta speculando?