Il problema italiano si può riassumere in tre punti fondamentali (ne parlavo ieri con un amico che si interessa alle auto come comune cliente)
1) La Fiat ha deluso per tanti anni, portandosi dietro anche Alfa e Lancia nella nomea di auto-schifezza. A ragione o meno, questa è l'opinione della gente comune e poco informata.
Che oggi stia cambiando alla grandissima, pochi lo sanno. Io da novellino non comprendo perché fatico a convincere mio padre verso 939 piuttosto che una tedesca , o perché il mio dentista non prenderebbe Brera perché "Alfa è di Fiat, se la prende GM ancora ancora" (ignoranza rulez)
2) Gli italiani pratici, che guardano alla tasca piuttosto che alle ideologie, si trovano davanti un gruppo Fiat con gamme incompletissime, auto con versioni e dotazioni pure loro un po' vacanti, e i concessionari di m*a che conosciamo.
Un cliente qualsiasi ci mette poco a scegliere estero se il prodotto nazionale non c'è o non corrisponde alle sue esigenze. Se Fiat farà dei buoni e vari prodotti, questi clienti correranno a comprare italiano.
A volte mi chiedo se siamo più avanti noi, che scegliamo con criterio, o i francesi campanilisti che comprerebbero dei cessi a 4 ruote perché sono di casa, e intanto le Case francesi vendono.
3) A queste due considerazioni si aggiunge l'italiano pecorone e ignorante, che si basa su luoghi comuni datatissimi e sull'importante opinione del cialtrone di turno. E quello sarà il più difficile da sradicare. O ancora meglio, da portare dalla propria parte. Vi immaginate tutti i deficienti che ora sparlano a vuoto di Fiat, se lo facessero pro-Fiat?
Poi ci sono i clienti fidelizzati ad un marchio. E lì, poco da fare, se non tanto di cappello al marchio che ha saputo e sa dare fiducia.
Perdonate la pesantezza