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Wilhem275

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  1. Evidentemente non è così tanto un'ovvietà, visto che è ancora ben diffusa la narrativa "l'uso della pelle è ad impatto zero perché tanto è uno scarto alimentare". Che è un discorso che sta in piedi solo se si mescolano i concetti tra processo produttivo e sostenibilità della filiera. Questo l'hai letto tu, ma non l'ha detto nessuno qui. Io ho detto chiaramente che l'uso dei pellami contribuisce al sostegno degli allevamenti. Mai parlato di sostegno esclusivo.
  2. Grazie, Monsieur De La Palice il discorso non era se del pellame si possano fare bistecche, ma se il suo uso abbia o meno un impatto sulla domanda che il mercato rivolge all'industria che fa uso di animali (della quale l'industria alimentare è solo un sottoinsieme). Se si vuole usare una definizione strettamente operativa di "scarto" allora si sta parlando esclusivamente del processo industriale alimentare, e in quella lettura è vero che la pelle è un puro scarto di produzione; ma su quella lettura non ci baso nessuna valutazione né pro né contro l'uso del pellame, è una mera considerazione tecnica. Ma se quello "scarto" viene portato come argomentazione nel discorso sull'impatto ambientale o etico dell'uso del pellame, allora non si sta più parlando solamente dell'industria alimentare, ma del settore industriale animale nel suo complesso, all'interno del quale il pellame non è affatto uno scarto di produzione a valore nullo. Basta scegliere di quale livello stiamo parlando...
  3. La lavorazione è un processo molto impattante. Soprattutto su chi abita vicino alle concerie... Ma al di là di quello, nell'economia dell'industria che sfrutta gli animali, non le pelli non sono uno scarto, altrimenti per definizione avrebbero valore nullo o negativo (sarebbero un costo causa smaltimento), mentre invece qualcosa valgono. Anche portando l'ipotesi all'estremo, cioè assumendo che le pelli siano regalate dall'industria alimentare pur di disfarsene, il solo fatto di toglierle i costi di smaltimento è già una forma di sostegno economico a quel sistema. Se poi vengono pure pagate moneta sonante, peggio che peggio...
  4. Non entro nel merito del dibattito, ci tengo solo a sottolineare che è un completo non senso, nel 2023, ragionare di politiche energetiche per singoli staterelli europei. Uno dei tanti motivi per cui questi confini assurdi producono solo danni.
  5. Avranno applicato la stessa filosofia di Honda: disabilitato di default per evitare che gente con i telefoni incompatibili se la prenda a male col sistema dell'auto... poi basta abilitarlo dal menù imboscato e funziona
  6. Molto curioso di dove si vada a parare a livello di segmento.
  7. Mah, in effetti devi definire cos'è per te questo "svago", per la maggior parte degli appassionati è legato al piacere nella guida brillante ma mi pare che qua gli obiettivi siano diversi.
  8. Finalmente delle Polestar che non siano dei cassonetti rialzati. Però vedo 214 cm di larghezza 😅
  9. Ha ragione @bik , la discriminante sono i fondi ghiacciati o brinati. Le temperature in pieno giorno saranno anche più alte (spesso lo sono), ma uscendo al mattino o rientrando la sera una gomma invernale ha effettivamente migliori prestazioni nell'umido padano, tra nebbia e canali. Il grip in più c'è ed è giusto che ci sia. Se si riuscisse a sviluppare una gomma estiva che gestisca bene queste situazioni, allora si potrebbe rinunciare alla gomma "da neve".
  10. Ma quanta gente c'è in questo account?
  11. La Civic viene fornita di serie con le PS4, escluso l'allestimento base. E' uno degli aspetti che ho apprezzato in fase di acquisto, visto l'ottimo rapporto che ho personalmente con Michelin*. Visto che i PA5 hanno dato risultati strumentali validi, mi sembrava naturale continuare la scelta già fatta da Honda in fase di sviluppo... L'altra cosa che mi ha convinto che è gli Alpin 6 (non Pilot) montati su Jazz si sono rivelati comunque una buona gomma anche con temperature non molto basse. Ma il tema sollevato nel topic è tutt'altro che peregrino, ci stavo pensando da un po' alla faccenda dei 7°. Altro dato importante che mi manca sulle 4S è la durata nel tempo, perché se decadono in fretta quanto le invernali, tanto vale tenersi le invernali... * Digressione: non considero Michelin una soluzione universale, ma le trovo validissime per auto dall'assetto progressivo (come tipicamente italiane e giapponesi), probabilmente grazie alla spalla più rigida. Mentre su auto più piatte e rigide, in genere tedesche, ho trovato più adatte gomme tipo Continental per la spalla più elastica. Ho potuto provare anche le due situazioni inverse, ma non mi sono piaciute proprio per il risultato o troppo budinoso o troppo duro. Ma sono mie impressioni, non ho rilievi strumentali. Ho iniziato a fare caso a questo aspetto nel momento in cui ho realizzato che il concetto ferroviario di sospensione primaria e secondaria (ruota-carrello e carrello-vettura) esiste anche nell'automobilismo, nella misura in cui la spalla dello pneumatico è un vero e proprio primo stadio di sospensione, e la sospensione meccanica è lo stadio secondario. Per molti questo pensiero sarà un'ovvietà, ma per me non lo era perché parlando di sospensioni si discute sempre e solo della taratura meccanica del veicolo. Assunto questo, ho capito che mi piace avere uno dei due stadi cedevole e l'altro rigido, perché uno lo riesco a "calcolare" e prevedere nella guida, ma con entrambi gli stadi cedevoli la guida diventa un po' imprevedibile, ognuno va per gli affari suoi e la somma dei due non è lineare. Personalmente mi dà più sensazione di controllo la combo di gomme più rigide e telaio più progressivo, come ho adesso.
  12. Ho appena comprato un set di Pilot Alpine 5, come complemento per le Pilot Sport 4 di primo equipaggiamento, però mi ero posto la stessa questione. Anche gli inverni padani non è che siano più particolarmente gelidi, o meglio, sotto i 7° si va ma in una finestra temporale ridotta. Ad esempio negli ultimi anni ho smontato le invernali ben prima del 15 aprile, si stavano già sbudinando da settimane. L'arco di uso ridotto delle invernali però ne riduce ancora di più la convenienza, perché ci si caricano meno km e facilmente colpisce prima l'invecchiamento (le invernali le ho sempre buttate via per decadimento delle prestazioni, mai per consumo). Anche io ho ragionato se invece di estive+invernali andare di estive+4S, però al momento ho concluso che le 4S non hanno ancora prestazioni davvero valide, specie su segmenti un attimo prestazionali come quelli che cerco. Mentre per un uso generico possono anche andare, ma a quel punto come gomma unica. Secondo me è necessario che i produttori prendano un'altra strada per quanto riguarda le invernali, specializzandosi tra quelle da neve vera e quelle che devono solo lavorare bene col freddo e bagnato (al più ghiaccio). Suppongo, ma è solo una mia teoria, che sia più facile produrre una 4S di prestazioni medio-alte se ti toglie dai requisiti la neve. A quel punto, per chi non abita in quota, ce la si caverebbe con delle 4S buone + le occasionali calze/catene per quando nevica davvero.
  13. In effetti è quello che ho riscontrato con Jazz e Civic: i consumi più bassi in assoluto sono in coda in urbano, e via via a salire mano a mano che la strada diventa più scorrevole. Di fatto vedo che il dato di consumo è diventato proporzionale alla velocità media, mentre in una termica questo è vero solo sopra una certa soglia di velocità (e comunque solo... finché non si frena). Diciamo che dai 60-70 in su l'aumento di consumo è allineato a quello di una ICE paragonabile, perché il succo da qualche parte deve venire , mentre al di sotto di quella soglia interviene il recupero, che in genere è più efficace quando il delta di velocità è più contenuto (cioé, in un ciclo 30-0-30 si spreca meno che in un 60-0-60). Mi aspetto che una BEV segua lo stesso andazzo, visto che sotto è la stessa macchina con gli stessi recuperi (magari con anche più capacità elettrica per recuperare di più nelle frenate più serie). Il cambio di approccio ai percorsi l'ho sperimentato in prima persona. Nel mio infelice pendolarismo quotidiano sono passato dal fare un giro contorto, con passo sostenuto, per raggiungere un pezzo di autostrada, al fare stradelle sfigate/suburbane ma con il percorso più corto possibile. A tempo ci metto 5' in più, ma il consumo è più basso di un 25% minimo, a volte di più... mentre con le precedenti ICE era sostanzialmente allineato (il percorso lento vinceva in consumi solo a Ferragosto, con le strade vuote).
  14. Ma quei soggetti non c'entrano. Il tracciamento dei percorsi sarebbe una questione pubblica (essendo legato a tassazione e redistribuzione). Ma poi, voglio dire, se questo è il problema principale del sistema che descrivo... avere uno smartphone in tasca è mille volte peggio
  15. Nel sistema attuale la questione non è se si paga tanto o poco, è che quello che si paga è ripartito a casaccio rispetto alle esternalità. Sia le tassazioni fisse che quelle legate al consumo non hanno nessun collegamento su come e dove il veicolo sta viaggiando. Che io mi bruci 30 litri di benzina sulla statale nei boschi o creando casino in città, o anche sgasando fermo al semaforo, per me il costo è identico, ma l'impatto sul mondo intorno a me è completamente diverso. Fa una bella differenza se i miei stessi decibel raggiungono 100 o 3 persone. Così come il rischio di incidenti è ben diverso tra un'autostrada e un incrocio urbano. Come fa differenza se in un vicolo stretto vado a 20 o 60. Ad oggi non ho nessun incentivo economico ad essere più o meno impattante, a me non cambia nulla. Peraltro con la diffusione della trazione elettrica la situazione dei costi legati al consumo peggiora, perché in urbano si consuma meno che fuori... ancora ancora con una termica uno poteva essere stimolato a scegliere strade più scorrevoli. Sostanzialmente servirebbe spostare una grossa fetta della tassazione da possesso e consumo ad un sistema legato alle strade effettivamente percorse, con costi tarati sui vari effetti che ricevono gli altri. E di conseguenza una distribuzione di ristori molto locale. Più altri fattori, tipo far pagare di più le auto più pesanti o con classi ambientali peggiori (ma comunque in proporzione a dove vengono usate... una Euro 6d in centro è peggio di un'Euro 2 in collina). Non è così complesso oggi, gli impatti del traffico si calcolano con modelli consolidati, e ormai qualunque auto è tracciabile metro per metro. Non è altro che un'evoluzione più dettagliata del concetto dietro a Move-In e simili. A me una distribuzione del genere sembra solo equa, non si va a discriminare preventivamente nessuno e si responsabilizzano i comportamenti.
  16. Il retarder elettromagnetico vero e proprio chiede dei magneti che probabilmente sono troppo pesanti per un'applicazione automobilistica; ma non ho mai approfondito il tema (più che altro in che forma venga dissipata l'energia, suppongo calore). In ferrovia la frenatura elettrica è sempre o a recupero con reimmissione in rete o a dispersione termica tramite un reostato. Comunque non ho rilevato tutti questi problemi: semplicemente quando la batteria è piena inizia il trascinamento del termico, che fa baccano tanto quanto un qualsiasi termico che viene portato su di giri mentre lo si usa come freno motore. Non si percepisce l'attacco o stacco del termico, perché comunque è il generatore a metterlo sotto carico, il tutto resta scollegato dalle ruote. Salire sale... ma non è un fuscello, non può avere l'immediatezza che ha in piano. Però permette di tenere un passo sostenuto anche in salita.
  17. Sarà l'abitudine con i treni, ma a me pare di sentire solo le tipiche armoniche degli inverter 😅 Che è normale siano più chiassosi sotto carico. QUELLE dovevano passare negli altoparlanti, altro che le cambiate farlocche! 😍
  18. L'altra sera ho attraversato un tratto con nebbia da max 60-70 km/h, non c'era nessuno per provare l'ACC ma le righe le ha sempre viste bene e anche l'abbagliante automatico faceva il suo mestiere. Noto che il mantenimento corsia riesce a distinguere decentemente anche le situazioni di righe sbiadite sotto la pioggia, che per me sono le peggiori in assoluto, al punto che vado in crisi prima io di lui...
  19. Una cosa che ai tempi avevamo osservato con @poliziottesco è che 500L, a dispetto della sua natura per niente sportiva, ha uno sterzo piuttosto "veloce", reattivo, e anche come telaio non è particolarmente paciosa, per cui potrebbe essere controintuitiva perché ci si aspetterebbe una guida molto più filtrata e morbida e invece può diventare scattosa.
  20. Per favore rileggi, perché da nessuna parte ho messo a confronto queste due cose. Sono due pezzi di discorso che ho fatto ben separati tra loro. Gli effetti, le esternalità, sono tutto ciò che un'auto (ma non solo un'auto, qualunque veicolo) produce come scarto della funzione "Spostare il contenuto", che verranno lasciati a chi dello spostamento non sta giovando: - i rischi di subire danni da incidente - lo spazio da dedicare al transito - i costi di manutenzione della via - rumore e conseguenti disturbi di salute - emissioni varie e conseguenti disturbi di salute - imbruttimento del panorama - ... Tutte cose su cui la percezione di quanto pesino è personale, ma è oggettivo che chiunque, in condizioni di libera scelta, preferirebbe farne a meno.
  21. Non si tratta di togliere niente a nessuno, si tratta di far pagare per ciò che si usa e per quanto si impatta (costi diretti ed esternalità). Se fai pagare la mobilità in base alle esternalità che genera diventa abbastanza automatico che muoversi in auto in aree scarsamente abitate sia molto più economico che muoversi in aree dense (banalmente si scaricano effetti su molte meno persone). Tradotto nella pratica, il problema non è chi usa le auto nei paeselli in mezzo ai campi, e nemmeno chi vuole abitare in mezzo ai campi per la pace dei sensi e si adatta quando si tratta di raggiungere i servizi in città, ma chi chi vuole abitare in mezzo ai campi per la (propria) pace dei sensi e raggiungere le città in auto per (propria) comodità e flessibilità... disturbando la pace dei sensi di quelli che stanno nel mezzo, i quali ad oggi non hanno voce in capitolo (ed anzi danno pure un po' fastidio se provano ad averla). Osservo però che ogni volta che si mette in discussione l'attuale sistema di mobilità c'è grande fermento per la difesa di chi adesso è in una posizione di privilegio*, e lo posso anche capire, ma entrasse mai nell'equazione chi invece si cucca gli effetti e magari non vorrebbe. Quelli non esistono. Questo approccio menefreghista all'uso dell'auto è esattamente il motivo per cui questo sistema è finito in discussione. *regolarmente rappresentato come la povera merdaccia in fondo alla scala dei redditi che usa l'auto esclusivamente per andare da casa al suo misero posto di lavoro da inferiore o al più fino al discount, non mezzo metro oltre le necessità di sostentamento. Proprio l'uso più rappresentativo di come oggi usiamo le auto...
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