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Wilhem275

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  1. Io a 3 anni ho avviato la 126 amaranto di mamma e ho cercato di stamparmi contro un muro, prima che mio nonno frenasse il bolide Inoltre con 7 giorni di patente ho specchiettato una Fabia col Fiestino '89 nel traffico di Genova per il panico di dovermi scansare per tempo da un'ambulanza Più che altro avviare con la frizione premuta, come le buone pratiche prescrivono
  2. In effetti detta così pare 'na Volvo Progetto 840: (mai visti da nessuna parte gli specchi in tinta della prima serie) Se trovo un interno del genere, me lo rubo.
  3. Idem per la mia cara 840 (e anche senza fulledde ).
  4. Ma si torna al problema per cui i gas di scarico non acquisiscono la nobiltà dell'azione che li genera le soglie non sono state decise perché un ambientalista si è svegliato storto la mattina, sono valori a cui si è arrivati con la statistica dettata dal fatto che all'aumentare delle concentrazioni... la gente tira le cuoia in anticipo. Per cui si può anche decidere che andiamo avanti così finché il politico (che nel frattempo scegliamo col culo) non ci offrirà l'alternativa, ma bisogna essere consapevoli che significa ammazzare qualcuno. È un enorme problema di free riding, non ci sono tanti contesti in cui una scelta per sé innocua si traduce nel mettere la pistola alla tempia ad uno sconosciuto, e qui è pure più subdolo perché la relazione tra chi decide e chi schiatta è del tutto indiretta e mischiata in un gruppo enorme, per cui è ancora più difficile far percepire la responsabilità individuale (che però c'è, ce l'abbiamo tutti noi che guidiamo). Putrtoppo il cervello umano ha un hardware evoluto per millenni in funzione di un branco di 20 membri, abbiamo una difficoltà enorme nel farci una visione mentale di dinamiche che coinvolgono milioni di persone. Non è un problema di etichette, ma solo di concentrazioni: se nella zona X, a prescindere dalla causa, si va oltre soglia, allora il problema c'è. No concentrazioni, no problemo. Magari un quartiere poco ambito come destinazione ha comunque un grosso problema di transiti. Attenzione, nessuno dice che il problema sono solo gli esterni e per i residenti liberi tutti se blocco deve essere, vale per tutti, e a maggior ragione per chi ha soluzioni più immediate. Vero che una famiglia ha luoghi di lavoro diversi, ma se il grosso dei movimenti è dall'esterno verso la città vorrá dire che il grosso dei lavori è lì poi, ognuno avrà milioni di casi particolari, ma ad un certo punto bisogna tirare le somme e accorpare i dati, e i flussi dicono che i movimenti sono soprattutto quelli. Le caldaie ce l'hanno le classi ambientali? Si applichino anche lì, stabilendo un ultimatum ragionevole. La sola differenza dalle auto è che non si può fare dall'oggi al domani altrimenti la gente ci muore per altri motivi...
  5. Io non ho molta esperienza di GPL moderni, ma in meno di 4 km alla volta ce la fa a passare da benzina a gas in un tempo accettabile, da freddo? Perché non vorrei che si prendesse i costi della macchina a GPL e poi finisce che per metà del tempo va comunque a benzina...
  6. Come dice @Vadocomeundiavolo, lo scarico nascosto è più protetto (e se viene colpito può fare danni anche al motore), e mi sta bene che venga imboscato su auto "non particolari". Quello che mi disturba è che si senta la necessità di applicare caratteristiche estetiche da sporive su auto che di sportivo non hanno NIENTE, solo perché il marketing è alla frutta e qualche sfigato ha bisogno di sentirsi speciale anche se ha un SUV 1.5 a nafta uguale a milioni di altri scaldabagno bianchi L'altro giorno ho visto non ricordo quale suvvino con dietro un estrattore che manco su una F1... Ma datevi all'ippica e lasciateci in pace...
  7. Mah, io ultimamente ho tirato fuori dalla naftalina la "storica" (20 anni a luglio) e l'ho rimessa in uso quotidiano e francamente... ne sono contento un po' perché sto avendo un moto di disgusto verso le auto moderne, troppo ingrossate senza motivo, e quindi con un'auto piccola e leggera vado alla grandissima; e un po' perché oggettivamente da appassionato ti godi molto di più anche i piccoli tragitti per fare le commissioni. A mio avviso la controindicazione è che una 112 inizia ad essere effettivamente datata, e anche la manutenzione ordinaria può diventare un problema. Probabilmente il salto alla generazione successiva consente già un accesso più ampio al mercato dei ricambi. Io mi sento tranquillo di fare questo uso della Y 840, figlia loro, soprattutto perché la base meccanica era già moderna e i ricambi li trovo veramente dovunque.
  8. Io tenderei in generale ad escludere i motori diesel, un po' perché non fai abbastanza chilometri all'anno da giustificare le spese, e un po' perché questa serie di piccoli tragitti quotidiani un diesel lo ammazza. Anzi, probabilmente puoi fare a meno anche delle complicazioni del gas... tra gli usati a benzina riesci a trovare di meglio per quelle cifre?
  9. Sì, è vero @TONI... ma a me urta perché è l'ennesima caratteristica tecnica (nel senso di "giocare col Meccano") che ci viene rubata da parte dei creatori di fuffa per darla in pasto ai palpatori di fuffa che secondo me sono il cancro dell'automobilismo. A me in generale fanno girare le scatole tutti gli ammenicoli messi su un'auto per farla sembrare ciò che non è. E pure di più il fatto che gli allocchi ci cadano. Così ci ritroviamo con ancora più dementi che credono di avere un'auto "sportiva" mentre hanno un cadavere assolutamente qualsiasi, e si restringe la scelta di vere auto sportive che badano al sodo. Inoltre è uno dei vari trucchi estetici per non far notare che le auto si stanno ingigantendo fuori misura. Se si usassero cerchi di misura umana e i tubetti di scarico veri magari sarebbe un po' più evidente che questi corpi vettura obesi sono completamente fuori scala rispetto al necessario.
  10. Capisco ma fino ad un certo punto, perché è vero che sono stati fatti errori (di non-pianificazione più che altro) ma nessuno è stato obbligato pena l'arresto ad andare ad abitare lontano dagli uffici e comprare auto a nafta. Sono libere scelte che evidentemente ad un certo punto offrivano una certa convenienza, e ad un altro punto smettono di farlo. I singoli possono prendersela a male con la malagestione politica*, ma questo non sposta l'esistenza del problema. * e anche lì, fino ad un certo punto: perché se uno si è speso personalmente per valutare l'offerta politica e sostenere certe scelte invece di altre, oggi si ritrova cornuto e mazziato e ciò non è carino; ma se uno se ne è sbattuto per anni o comunque ha tenuto un atteggiamento superficiale sulla questione... si becca quello che passa il convento e non può neanche davvero lamentarsene. Seriamente, quanti di quelli che oggi si ritrovano colpiti dai blocchi hanno speso più di 10 minuti negli ultimi 10 anni per farsi qualche domanda sulle politiche di mobilità e ambientali delle proprie aree di residenza?
  11. No, non ce la farai mai ad avere quel cambiamento in modo spontaneo; per il semplice motivo che per com'è fatta l'auto tutti gli scarti se li lascia alle spalle. Per definizione il conducente non metterà mai sul piatto della bilancia il danno che fa. Per avere un moto di cambiamento spontaneo... bisogna fare le auto con lo scarico rivolto all'interno, senza sospensioni, prive di insonorizzazione tra motore, gomme e abitacolo, e costruite in carta velina in modo che se uno sbatte a 20 km/h si rompe la faccia. A quel punto il conducente prende coscienza di sé e FORSE cambia. Le città civili hanno pensato a dotarsi di un sistema di TPL col dovuto anticipo, ma se non avessero murato i centri alle auto sarebbero tutte al punto di partenza... per il principio per cui l'auto è molto comoda se sono solo io ad usarla, e allora la uso lo stesso sperando di essere il solo ad avere avuto questa idea ganzissima Ma ormai il problema è di natura economica fino ad un certo punto. Possiamo anche far pagare il carburante centinaia di euro al litro, costringere ad aprire un mutuo per il parcheggio e mettere il doganiere che chiede il fiorino alle porte della città... ma se la quantità di NOx resta la stessa non mi si risolve il problema di salute, ottengo solo un tumore e un mucchio di soldi (poco utili a quel punto ). Infatti penso che sia fuorviante rendere il discorso solo in termini monetari, perché dà l'impressione che "basta pagare e si risolve tutto". No, purtroppo gli effetti del misuso dell'auto non sono ripagabili nemmeno con tutto l'oro del mondo... ed è per questo che il "Ma io la devo usare per lavoro" ad un certo punto si va a schiantare (e a quel punto o trova un altro vettore o quel tipo di lavoro non può più esistere). Il discorso che il lavoro produce guadagno per la città è vero ma non c'entra: il fatto che un'attività sia in città non è per nulla casuale e se sceglie di affrontarne i costi è perché ne ha comunque convenienza (e fa bene); ma le attività economiche non mettono becco nelle scelte di residenza dei loro dipendenti. E qui bisogna chiedersi: è venuto prima il tizio o l'aeroporto? O meglio, è venuta prima la città o l'automobile? Per il 99% dei centri europei la risposta è ovvia. Di sicuro è venuta prima l'automobile e poi la suburbia, è storia nota che lo urban sprawl sia potuto accadere solo perché la gente ha potuto cominciare a fregarsene delle distanze.
  12. Questo è un discorso corretto ma diverso, perché è un conto che fa riferimento alla capacità delle infrastrutture rispetto al carico di traffico. Fate conto che il sistema è per molti aspetti assimilabile all'idraulica (e si va sempre a parare sulla portata oraria). Puoi usare questo approccio se l'obiettivo è ridurre il grado di congestione, vale a dire aumentare il numero di veicoli in grado di passare una certa sezione nell'unità di tempo. La portata di un condotto è il volume liquido che passa in una sua sezione nell’unità di tempo: e si ottiene moltiplicando la sezione perpendicolare per la velocità che avrai del liquido. Scusate, la stavo ascoltando giusto ora sempre di pollution si parla, ma di tipo diverso Qui però il problema non è di aumento della capacità, ma di quantità di strada complessivamente percorsa, e di conseguenza del volume di esternalità generata. Il conto veicoli*km è usato come standard nelle valutazioni di percorrenza da parte di un certo vettore: quante auto hanno viaggiato per quanti km all'interno di una città (in un mese), il contratto di servizio con Trenitalia prevede un certo costo per ogni km percorso da un treno, e così via... Questo conto è funzionale al problema che stiamo affrontando perché le emissioni sono (circa) legate alla percorrenza: più strada fa un'auto, più emette. Le due cose (capacità e veicoli*km) sono legate ma restano due concetti ben distinti. In particolare un aumento della capacità è molto desiderabile per chi usa l'auto e sta in coda, ma NON lo è se vogliamo risolvere il problema delle esternalità delle auto. Se si aumenta la capacità migliorano un po' le emissioni (meno stop&go), peggiora l'inquinamento acustico (le auto in velocità fanno più rumore che da ferme), peggiora la sicurezza (auto ferma non fa danno), peggiora il consumo di suolo, diminuisce la quantità di soldi pubblici investibili in altri settori. E il limite più grosso è che, come accennava Tony, a causa del fenomeno di induzione della domanda più fornisci strade capienti e più si genererà nuovo traffico per riempirle (e viceversa, togli le strade e ridurrai il volume di traffico). https://it.wikipedia.org/wiki/Traffico_indotto Alla lunga scopri di avere fatto un ingente investimento per avere un beneficio transitorio e ritrovarti con la stessa congestione di prima ma molto più impattante (tre file di auto in coda invece che due). Mi rendo conto che si va a parare verso un completo cambiamento delle abitudini di chiunque, ma finché non troveremo un modo per evitare i tumori da particolato non c'è una vera alternativa. La questione non è se ma quando, nel senso che se iniziamo a cambiare prima che esploda il bubbone non ci si ritroverà a fronteggiare il cambiamento violento (tipo: salve, da domani mattina non potete più usare la macchina, arrangiatevi). Sul lungo periodo chiunque ha delle alternative un conto è dire che devi farmelo per domani mattina, altra storia è che in 5-10 anni se vuoi puoi cambiare casa e/o lavoro e abitudini senza subire un trauma. Bravo
  13. Però bisogna fare attenzione a confrontare situazioni strutturali e contingenti. Gli impedimenti di breve periodo non spostano niente degli equilibri di trasporto: per pochi giorni la gente si arrangia con soluzioni più efficienti ma che non trova ottimali, e appena può torna indietro. Come quelli che dopo un giorno di sciopero dei treni vedono che i dati di traffico sono simili a quelli normali e concludono che i treni sono inutili perché non danno benefici apprezzabili; è una fallacia, perché per un giorno solo la gente fa scelte diverse (tra cui l'evitare di muoversi del tutto). Poi, un potenziamento dell'offerta richiede anni di programmazione. Nessuno tiene un 30% di bus in più fermi in deposito ad aspettare la bassa pressione. Sono dinamiche che vanno pensate sul medio periodo, perché sul breve non ci fai niente. Senza dimenticare i cambiamenti di lungo periodo, vale a dire andare ad abitare vicino al lavoro. La suburbia è un cancro nato sessant'anni fa, va progressivamente eliminato. Il giorno prima non era impedito usarlo, i popolani erano liberi di introdurre la novità da soli. Ci fu programmazione e avviso, non furono tutti avvisati del cambiamento dalla sera alla mattina. Se poi laggente aspettano l'ultimo minuto per adattarsi, non è certo colpa delle norme... In verità la revisione è molto ampia di suo, dal punto di vista emissioni. Ma secondo me è un approccio non del tutto corretto, perché bisogna sempre mettere in conto l'effettivo uso del veicolo. Dal punto di vista ambientale sarebbe controproducente costringere a rottamare una vecchia Punto diesel usata una volta la settimana, produrre la sua nuova sostituta è più impatante di quanto mai potrà emettere il ferrovecchio nel resto della sua vita utile. Certo, se viene usata per pendolare tutti i giorni le cose cambiano parecchio. Come diceva Tony, anche passare tutti in blocco all'elettrico risolverebbe una frazione dei problemi. Alla fine della fiera il problema è sempre l'eccesso di veicoli*km/tempo. La gente deve muoversi meno in auto, non se ne esce. È sempre un problema di livelli di concentrazione: se c'è molta domanda per raggiungere un luogo questa va regolata, ma se sono tre gatti chissene, non vale manco il tempo dedicato al provvedimento. La domanda concentrata la può avere un centro città o un luogo sperduto con valenza turistica. Al paese dormitorio nella suburbia non ci vuole andare nessuno da fuori, mentre è proprio quello il posto da cui si origina la domanda squilibrata. Succederebbe quello che la suburbia non permette: ci sarebbe un enorme aumento di efficienza del territorio. La città è più efficiente per definizione. 100 appartamenti si teleriscaldano con una frazione dell'energia necessaria per 100 villette. Gli metti un supermercato e una fermata alla base della torre e 3 ascensori fanno il lavoro di 100 singole automobili, e attorno gli costruisci 500 m di strada invece che una rete di 5 km (idem qualunque altra rete di servizi). Un raddoppio della popolazione urbana non corrisponde neanche volendo ad un raddoppio dei consumi, quella è una dinamica che funziona solo nella suburbia basata su 1 persona = 1 servizio dedicato. Oltre al fatto che la concentrazione IMPONE al residente di prestare attenzione in prima persona alla gestione della città, mentre oggi la possibilità di isolamento nella suburbia indistinta favorisce il fregarsene (tanto più che i sub-urbani manco votano sullla città). Poi, si vuole comunque l'isolamento? Liberissimi, ma al suo vero costo di mercato. E certo, perché dentro la città si muovono tutti in auto dai su, che nelle città tanta gente manco ce l'ha la macchina, altro che usarla...
  14. Io una misura del genere, se necessaria, la troverei più ragionevole di un blocco selettivo (che appunto è selettivamente inutile...). L'aria diventa definitivamente uno schifo --> fermi tutti, secondo il principio per cui il problema di come andare al lavoro è serio ma pur sempre secondario rispetto a quello di restare in vita Faccio un esempio parallelo. Per il mio comune sto creando un piano di viabilità mirato ad impedire l'uso delle stradelle locali da parte del traffico di transito, che verrà obbligato a concentrarsi sulla viabilità principale. Il motivo è ovviamente evitare che i quartieri residenziali vengano usati come autostrade. Molti mi dicono: ma così aumenteranno le code sulla viabilità principale, questo è male! E io dico: questo è bene! Perché il gradevole effetto collaterale è che quelli che costituiscono il traffico di transito saranno finalmente obbligati a "misurare sé stessi" e a sbattere il naso contro la realtà di volumi ingestibili di traffico che la zona ha raggiunto. Questa presa di coscienza è impossibile nello scenario attuale in cui il volume c'è ma è disperso in mille rivoli, che creano poca congestione (e quindi poco fastidio ai guidatori) ma molto danno agli altri. Questo passaggio è l'unica via per far maturare la pressione politica necessaria ad ottenere soluzioni migliori a livello macro, arrivando a livelli di intervento ed investimento che da solo un piccolo comune non può affrontare. In sostanza, in assenza di atti di governo che prevengano la formazione del problema, per fare il salto al livello successivo bisogna per forza portare il problema al punto di rottura. E' chiaro che in un cambiamento del genere chi se la prende nei denti è soprattutto chi è davvero obbligato all'uso dell'auto, per colpa di quelli che invece le alternative le avrebbero, ma si scende ad un livello di dettaglio personale che la legge non può ragionevolmente discernere. Allo stesso modo un blocco totale dei diesel (se non della circolazione tutta) sicuramente penalizza di più il rappresentante rispetto alla sciura che ha preso il Pandino diesel per fare la spesa una volta la settimana, ma è l'unica via per obbligare tutti quanti a sbattere il naso contro il problema. Detto banalmente, finché sono tutti liberi di usare la macchina ogni volta che gli gira, "i servizi pubblici vanno migliorati" è solo aria fritta perché tutti se ne sbattono altissimamente di valutare e spingere politici che quelle azioni le sappiano e le vogliano eseguire davvero. Certo, nel mulino che vorrei azioni così dure non sarebbero necessarie perché i popolani si renderebbero conto del problema collettivo prima che questo diventi un'emergenza... ma nella pratica laggente pensano solo ai cacchi propri finché non glieli vai a toccare. In tutta franchezza ho poca compassione per una popolazione che viene ostacolata da un blocco generale, perché sono problemi noti a tutti da un botto di tempo e non è stato fatto niente di niente per decenni per disinteresse politico, e in politica il disinteresse è complicità. PS: posto che il problema di salute e ambientale è di base dovuto alla quantità complessiva di veicoli*km/tempo, per cui chi fa 40k km/anno è comunque molto più responsabile di chi ne fa 5k, e questo a prescindere dalle motivazioni: il primo può muoversi per motivi serissimi di lavoro e il secondo solo perché gli piace farsi i giretti, ma alla fine della fiera il grosso del problema resta comunque in capo al primo... perché purtroppo i gas di scarico non diventano meno nocivi se emessi per cause nobili
  15. Posso darti la mia tazza da illuminare, è pur sempre un studio di comunicazione
  16. Questo è veramente l'apice delle tue produzioni (nel senso di quelle audiovideo ). NB: stesso canale delle recensioni Lexus, poi ti lamenti che i conce non ti cagano (pun very intended)
  17. Un amico non appassionato mi ha inviato questa, col commento "Spigoli dal passato"
  18. Il che però non dice nulla sul destino degli stabilimenti. E, in generale, non è GM quella che prenderei ad esempio di valorizzazione di identità di marchio, vista la scia di cadaveri che si è lasciata dietro...
  19. Figa, più che un deposito è una fossa comune
  20. Secondo me sta venendo più dritta adesso che da nuova
  21. 15 km/l Freemont con l'automatico? Manco quando viaggio a 50 col cruise inserito La nostra media ormai si è stabilizzata sugli 11. E non riesco a migliorarla, ci ho provato.
  22. 240ATi Che ci vuoi fare, una fuoriserie ad alte prestazioni sarà sempre un po' capricciosa, come una donna affascinante. Il gentleman driver comprende e accetta, in cambio di un'esperienza di guida che pochi proveranno.
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