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Wilhem275

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Risposte pubblicato da Wilhem275

  1. L'intento è buono ma non capisco perché limitarlo alla tassa di acquisto... io sono più drastico e lo applicherei come tassa d'uso, includendo le elettriche, e sicuramente anche al circolante, non solo al nuovo.

    Mi interessa anche farli sparire certi bisonti, non solo evitare che ne nascano di nuovi.

     

    E' vero che anche questo parametro potrebbe cadere nella tassazione del consumo, però è molto più complesso colpire il peso attraverso i vari fattori che influenzano i consumi... specie con le elettriche e la frenatura a recupero.

    Andrebbe bene se il problema del peso fosse solo ambientale, in quel caso benvenute le tecnologie che lo rendono meno impattante, ma non è quello il problema principale.

  2.   

    9 ore fa, mikisnow scrive:

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    Non c'entra con le bici, ma questo è il tipo di bestialità che non applicherei mai in un progetto, troppo antiintuitivo. La gente quando vede il verde va in tunnel vision, è già un rischio mettere una striscia pedonale 100 metri prima...

    In ferrovia, in certe stazioni sfigate, una volta per risparmiare si usava un solo segnale di partenza comune a più binari e poi si applicavano altre regole per far capire a quale dei binari fosse riferito. Capitate più volte partenze contemporanee con conseguenti sportellate... :disp2:

     

    In generale a me non piace tenere incroci non semaforizzati collegati ad altri che lo sono. Così come non mi piace cacciare uno Stop in mezzo ad una strada "naturalmente" principale sperando che venga rispettato... non posso forzare con la segnaletica un comportamento antiintuitivo, prima o poi qualcuno sbaglia male.

     

    Ma poi quelli che escono dal controviale come diavolo fanno a vedere cosa gli sta arrivando dal resto dell'incrocio, che ce l'hanno alle spalle? :disp2: Qui o gli si mette una fase semaforica apposita, tipo qui, oppure come l'ho risolta in un'altra situazione simile: se ci sono troppe strade che convergono in un incrocio stupido, ne elimino qualcuna.

    In questo caso sposto il semaforo dove qui in foto c'è lo stop, giro il senso unico del controviale, e chi deve uscire dal quartiere va per Fogazzaro - Capuana - Mambro, così vengono fuori da un incrocio più tranquillo.

     

    10 ore fa, mikisnow scrive:

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    Aspetta aspetta, è l'effetto di schiacciamento della prospettiva o qua hanno usato un tratteggio più sottile rispetto ai soliti quadrati?

    Perché sarebbe proprio il tipo di segnaletica che sto cercando per risolvere il problema precedenza sì/no...

    Cerco qualche fonte in più e poi ti spiego.

     

    2 ore fa, mikisnow scrive:

    Penso che il caso sui cui non si concorda, è se sia possibile mettere un dare la precedenza (con tanto di segnaletiche) in un attraversamento ciclopedonale. 

    La rotonda postata pagine fa da @Wilhem275 penso che esprima molto bene il concetto che sta dietro alla precedenza della ciclopedonale. (in questo caso ciclabile). 

     

    I mezzi a motore che escono dalla rotonda devono dare la precedenza sia ai velocipedi che circolano all'interno, sia a quelli che s'immettono. I pedoni atteaversano sulle strisce pedonali. 


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    In questi giorni ho ragionato sul perché a me questa cosa paia assurda e pericolosissima, completamente antiintuitiva, eppure non incredibilmente distante dalle applicazioni olandesi.

    Quale elemento mi rende ovvia una precedenza così o colà, soprattutto quando le disegno io?

     

    Ho trovato il discrimine: la separazione fisica. Se la ciclabile è geometricamente parte della strada allora la tratto come una corsia.

    Se invece c'è separazione fisica netta, con una carreggiata propria, allora è una strada a parte, che quando ne incrocia altre può tranquillamente avere delle sue specifiche regole (incluso il non dare precedenza mentre altre strade lo fanno).

     

    Il motivo è che se due flussi mi condividono la carreggiata non ho lo spazio fisico negli incroci per dare visibilità e incanalamento diversi ad un flusso rispetto agli altri.

     

    Io non posso permettermi di impostare, per un ramo di strada afferente ad un'intersezione, una corsia che dà precedenza e sua sorella no. O magari addirittura con veicoli che si muovono in senso opposto. E' un assetto incomprensibile per chi se le trova davanti.

     

    Posso permettermi una precedenza "improvvisa" con un flusso pedonale che si muove a 1 m/s, con spazio di arresto nullo, e posizionato qualche metro più in là rispetto al traffico, dando tempo ai conducenti di reagire; ma se faccio lo stesso con un flusso che va a 6 m/s, per di più contiguo ad una strada che deve dare precedenza, sto solo cercando di ammazzare qualcuno.

    Che poi è esattamente il motivo della mia perplessità rispetto al quesito iniziale, che per geometrie è assimilabile ad una rotatoria.

     

    In generale si è verificato che queste situazioni ibride (viaggio come un'auto ma ho diritti come un pedone) sono deleterie per i ciclisti e sono state abbandonate, per cui si scelgono due alternative più nette:

    - se il ciclista sta in strada, allora ci sta come veicolo, ma in pieno, con primary position, precedenze, indicazioni di svolta, luci e tutto il cucuzzaro

    - se voglio dargli priorità particolari allora devo fisicamente separarlo (e a quel punto gli attraversamenti sono veri attraversamenti, distinti dalla strada)

     

    Sostanzialmente, se vogliamo davvero l'applicazione della precedenza associata a quella segnaletica, dobbiamo prima eliminarne le applicazioni sbagliate (tipo in questa rotonda oppure qui), e in più istituire la segnaletica di attraversamento non prioritario. Se non faccio questi due passaggi mando la gente al macello.

     

    E' il problema che dicevo all'inizio, della segnaletica che forza comportamenti non intuitivi. Non faccio del bene alla tutela dei ciclisti se li sparo in mezzo alle traiettorie in modo inaspettato, non è con questi radicalismi che convincerò la gente a sentirsi più sicura sulle ciclabili...

     

     

    [a margine: che semafori ed agenti non vadano considerati segnaletica nun se po' sentì. Tanta prosa legale e poi saltiamo in tronco l'articolo che definisce il concetto stesso di segnaletica...]

  3. E io come faccio a comunicare al ciclista che da un lato all'altro di un'intersezione mi deve seguire uno specifico percorso, pur non avendo priorità sul traffico?

    Esistono geometrie complesse in cui non mi basta dire "La ciclabile è finita, punta al prossimo cartello di inizio pista, vedi te come arrivarci".

    Tipo: in un incrocio semaforizzato posso volere che un certo flusso in fase assieme alla ciclabile debba darle precedenza (quindi mi serve la segnaletica di attraversamento), ma in un'altra fase la ciclabile si debba fermare al rosso.

    Cosa disegno?

     

     

    Poi, continuiamo a incastrarci su questo potere assoluto degli attraversamenti definito dal Codice, però che lo stesso Codice stabilisca una gerarchia della segnaletica, quello va bene interpretarlo a sentimento...

    Che peraltro è esattamente ciò che pone il significato di un semaforo più in alto di quello di un attraversamento: "regola i flussi" degli attraversamenti perché il potere glielo dà quella norma, mica perché ha carisma :)

  4. Ragazzi, state dando alla regola generale un raggio di applicazione più vasto di quanto non abbia ;)

     

    In tutte le intersezioni vale la precedenza a destra?

    I veicoli devono sempre dare precedenza ad un attraversamento pedonale?

     

    Sono anche queste regole che prese da sole sono assolutamente inequivocabili e sensate.

    Eppure nella pratica c'è pieno di eccezioni, che nessuno mette in discussione e funzionano bene nell'evitare conflitti.

     

    C'è un elemento comune a determinare queste eccezioni, e notate che non è la forza o debolezza degli utenti coinvolti (che può essere un valevolissimo principio ispiratore delle norme ma non è un valore oggettivo).

     

    Qual'è questo elemento che mi invalida l'applicazione totale di quei due principi fondamentali?

  5. Quindi non esiste il modo di disegnare un percorso ciclabile continuo all'interno di un'intersezione senza dargli priorità 🤣

    La gerarchia tra verticale ed orizzontale se ne va dritta nella tazza, senza appello 😬

     

    Ah, e sulla stessa scorta dobbiamo eliminare tutte le zebre negli incroci semaforizzati, altrimenti pure se c'è rosso i pedoni continuano a camminare.

    Se per terra c'è disegnato un ATTRAVERSAMENTO PEDONALE i pedoni hanno la priorità, mica gli attraversamenti possono essere limitati da altri segnali 🥶

  6. 10 ore fa, v13 scrive:

     

    mi sono un attimo perso perché siete PROLISSI!! :-D

    Al netto di una segnaletica abbastanza confusionaria, la questione mi pare relativamente chiara, almeno nei due casi che riporto qui sopra.

    Le bici hanno segnale di dare precedenza e lo devono ovviamente rispettare, solo che, a differenza delle auto, indica precedenza rispetto alla ciclabile, per cui una volta sulla ciclabile hanno diritto a precedenza (perché bici rispetto ad auto e perché vengono da destra).

     

    Io giuro non riesco a capire il fondamento giuridico per cui un segnale di precedenza si applichi selettivamente a determinate categorie di veicoli.

    [oltretutto sulla base della segnaletica orizzontale che è, per norma, subordinata a quella verticale]

     

    Probabilmente c'è un'incomprensione di base nel considerare legalmente le bici una forma di ibrido veicolo-pedone.

    Dal punto di vista del Codice le bici sono veicoli sempre, con l'unica eccezione di quando il conducente sta spingendo a piedi la bici (precisazione per me superflua ma tant'è).

    In quanto veicoli al 100% rispondono a tutta la segnaletica destinata alla generalità dei veicoli. Perché un segnale sia destinato solo ad una categoria deve essere accompagnato da pannello integrativo (solo per/eccetto per).

     

    Il quadro che mi dipingete, di una ciclabile che non è soggetta al segnale di precedenza, sarebbe corretto solo:

    (a) con pannello integrativo specifico

    o

    (b) laterale con corsia auto in carreggiata separata rispetto alla corsia riservata bici, e segnale di precedenza montato solo sulla prima carreggiata (trad. la ciclabile il segnale non ce l'ha proprio, la strada principale nemmeno, e quindi vale la precedenza a destra standard).

     

    Poi rigiro la questione. Poniamo sia vero che quella segnaletica orizzontale dia priorità assoluta a prescindere da tutto: se io progettista voglio che le bici in approccio ad un'intersezione si fermino, che strumento mi resta?

     

     

  7. Cambiamo la geometria della sede:

     

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    Io posso venire in bici dalla strada laterale e continuare a destra con piena precedenza rispetto alle auto che arrivano sulla principale? A parità di segnaletica sto comunque "tirando dritto"?

     

    Stesso sistema, altra geometria ancora:

    image.png.a92b416937fa884b18cb1a46161f53c0.png

     

    In ingresso con la bici ho priorità rispetto alle auto che escono?

     

     

    11 ore fa, savio.79 scrive:

    Quando tu sei in bici e hai superato di un metro il "dare precedenza" che c'era un metro prima, hai ormai superato il primo dei due incroci. Hai quindi già imboccato la (ciclabile della strada) principale.

     

    ...

     

    Il segnale di "dare precedenza" è lì perché: 1) le bici della secondaria devono effettivamente dare precedenza alle bici sulla principale; 2) perchè non c'era materialmente spazio per mettere un cartello riferibile solo alle auto; ma quel dare precedenza è chiaramente riferito al primo dei due incroci vicini tra loro.

     

    Per definizione il segnale di dare precedenza si applica a tutti i veicoli su quella strada rispetto a tutti i veicoli sull'altra. Non è prevista alcuna eccezione.

    Sono due corsie di una strada che si immettono in un'altra. Il fatto che una delle due sia riservata alle bici, o ai bus, o al car pooling, non cambia in nessun modo le regole di precedenza.

    Se supero di un metro il "dare precedenza" mentre arriva qualcuno... mi sono ciulato la precedenza, non c'è santo.

     

    Con questa storia che poi dopo si prosegua su un attraversamento vi state incartando dall'inizio sull'idea che le priorità dell'incrocio successivo in qualche modo influenzino le regole del primo incrocio che incontro.

    Cosa succede DOPO non ha NESSUN valore sulla regolazione del mio incrocio. Io quel coso lo devo vedere così:

     

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    Non esiste che il significato di questa segnaletica cambi a seconda di cosa c'è al prossimo incrocio o a seconda dei veicoli coinvolti.

     

    La segnaletica si rispetta nell'ordine in cui la si incontra. E' come se qui io ignorassi lo Stop perché dieci metri dopo ho io la precedenza:

     

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    13 ore fa, savio.79 scrive:

    Scusa eh, ma vorresti cortesemente indicarci qual è la segnaletica che in prossimità di un attraversamento ciclabile darebbe precedenza al traffico veicolare (motorizzato)? E quale la segnaletica omologa che dia precedenza rispetto ai pedoni sulle strisce?

     

    Non si parla di semafori eh.

     

    E non si parla di segnaletica presente sulla pista ciclabile (che può servire per maggiore cautela ma che l’automobilista non può vedere)

     

    E non si parla di “piste ciclabili che si interrompono nei pressi di un’intersezione”.

     

    Sto chiedendo quale sarebbe la segnaletica che un automobilista deve rispettare, che gli dia precedenza su una bici in presenza di un attraversamento ciclabile.

     

    E se c’è la stessa segnaletica per le strisce pedonali.

     

    Io sono convinto che non esista.

     

    La risposta banale è che il segnale, purtroppo usato di rado, è questo:

     

    Diritto di precedenza - Manuale Patente | Guida e Vai

     

     

    Non è applicabile agli attraversamenti pedonali perché per definizione la precedenza è un concetto che riguarda solo i veicoli (di ogni tipo), e infatti vengono normati a parte. Di fatto una striscia pedonale non è mai limitabile da un segnale fisso, solo da agenti e semafori.

     

    Nella pratica questo segnale non è mai presente e il fatto di avere precedenza si può rilevare unicamente osservando la segnaletica che limita le altre strade, ma questo vale per tutte le intersezioni, non solo per gli attraversamenti ciclabili.

    Gli utenti la vedono eccome la segnaletica degli altri, soprattutto quella orizzontale è lì apposta per disegnare il campo per tutti.

     

    Se poi non riesco a capire la situazione in modo inequivocabile allora devo approcciare l'intersezione secondo le regole "base" (precedenza a destra, priorità agli attraversamenti, ecc... e cautela generale).

     

     

     

    Ma in tutti i casi questa situazione non si applica nel nostro caso in analisi: lì l'attraversamento ha piena precedenza rispetto ai veicoli sulla strada principale... i quali però hanno precedenza su tutti i veicoli che vengono dalla laterale precedente, e lo si vede esplicitamente arrivando.

    In definitiva chi ha precedenza su quell'attraversamento? Le bici che stavano già viaggiando lungo la principale, fine.

     

  8. 58 minuti fa, mikisnow scrive:

    Tanto per capirci, e qui appunto non c'entrano le geometrie, la foto della rotonda dove ora c'è il triangolo e pure il cartello nascosto dall'albero, andrà tolto per soddisfare la nuova normativa.

     

    No, scusa, ma questo non è corretto. La nuova normativa non ti proibisce di imporre limitazioni specifiche agli attraversamenti ciclabili: sta solo chiarendo cosa succede nei casi in cui queste limitazioni mancano.

    La possibilità di limitare localmente la priorità di una corsia ciclabile esiste oggi e continua ad esistere domani.

     

    Può tranquillamente esistere una ciclabile che continua in forma di attraversamento in mezzo ad un incrocio e deve sottostare ad un semaforo.

     

     

    Il concetto di attraversamento ciclabile, con relativa grafica, serve a far capire che c'è una corsia che ne incrocia un'altra, non ha automaticamente una priorità (ce l'ha se non ci sono segnali contrari).

  9. 3 ore fa, mikisnow scrive:

    "Servizi ACI - Art. 40. Segnali orizzontali." https://www.aci.it/i-servizi/normative/codice-della-strada/titolo-ii-della-costruzione-e-tutela-delle-strade/art-40-segnali-orizzontali.html#:~:text=I segnali orizzontali%2C tracciati sulla,per particolari comportamenti da seguire.

     

    " 11..... dare la precedenza ai pedoni che hanno iniziato l'attraversamento; analogo comportamento devono tenere i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli attraversamenti ciclabi...."

     

    Le nuove norme del CDS entreranno in vigore da domani 10/11. Non essendo ancora uscita non l'ho letta, ma verrà tolta la parte " che hanno iniziato l'attraversamento". Quindi anche nelle ciclabili I ciclisti avranno sempre la precedenza. 

     

    Fiino ad oggi secondo me e' ambigua per com'è scritta, perché basta mettere la ruota sull'attraversamento per avere la precedenza.

     

    Occhio: questa è la norma generale che indica le priorità in incroci non regolati. Se l'incrocio è regolato da segnaletica in loco la norma non è più generale, è quella indicata in loco per quella specifica situazione.

    La norma generica dice che i veicoli devono dare precedenza a destra; nelle rotatorie la segnaletica impone obblighi diversi.

    Così come la norma generica mi dice che gli attraversamenti pedonali hanno precedenza, ma un semaforo rosso pone una regola specifica.

     

    Per lo stesso principio un attraversamento ciclabile ha priorità (giustamente) se NON ha una segnaletica specifica, che possono essere semafori, segnali di precedenza, segnali di stop e compagnia. Se ce li ha, quelli dettano legge.

     

    In questo specifico caso la cagata è che la segnaletica non è completa, perché per farla bene i triangoli della segnaletica orizzontale devono essere estesi anche alla corsia ciclabile; ma non è che questa mancanza faccia venire meno il significato del cartello.

     

    Secondo me qui l'inghippo è che si stanno interpretando principali e secondarie in base alla geometria della strada. Se la segnaletica fosse identica ma l'angolo tra le strade fosse diverso, con la principale che procede in linea retta e le due laterali che si innestano a "K", dareste la stessa interpretazione?

  10. Io sinceramente non ho capito queste interpretazioni. C'è una laterale che si immette in una principale, con un netto segnale di dare precedenza. In che modo è ambiguo?

    Che io stia guidando auto, bici o UFO se mi trovo davanti quel segnale devo dare precedenza, non c'è nessuna ambiguità.

     

     

    La strada è dritta, storta, a pretzel? Devo dare precedenza.

     

    Gli altri continuano sulla principale, escono, svoltano, decollano? Devo dare la precedenza.

     

    "Se uno svolta a destra deve dare precedenza a chi viene dalla sua destra"... con un cartello che dice il contrario? Me lo segno per la prossima volta che entro in una rotonda... :attorno:

     

     

    Seriamente, da dove è uscita questa cosa per cui un corsia ciclabile non può essere soggetta a precedenze specifiche? E' soggetta eccome, né più né meno che qualsiasi altra corsia, non ha mica un lasciapassare speciale.

  11. On 27/10/2021 at 12:51, dindi scrive:

    diciamo che nelle rotonde "torinesi" gli utenti hanno molta più "fantasia" ovvero che talvolta il veicolo verde esce alla seconda svolta e che il veicolo blu continua fino alla terza svolta .... e proprio a quel punto che si rischia il crash ( con o senza gli indicatori di direzione ... )

     

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    Questo è esattamente il motivo per cui oggi il CdS proibisce che in uscita ci sia più di una corsia.

    I comuni non è che l'abbiano granché recepito...

  12. 12 ore fa, Merak scrive:

     

    Chiaro, però quest'obiettivo richiede strumenti molto più raffinati (carbon tax diffusa ed a livello europeo) di quelli che si discutono qua.

     

    Altrimenti si sta solo disincentivando lo spostamento delle merci e in generale la produzione all'interno del Paese, a favore dell'importazione.

     

    Senz'altro dovrebbe essere uno schema europeo, anche per evitare squilibri nell'acquisto del carburante 100 km più in qua o più in là.

     

    Oltretutto come EU abbiamo anche il peso per imporre lo stesso conto anche sulla mobilità con l'esterno, colpendo il trasporto di carabattole a prezzo infimo che arrivano dall'altra parte del mondo.

  13. On 22/10/2021 at 08:46, gilerak scrive:

    Vedo però due problemi. Primo, chi fa davvero tanta strada pagherebbe di più ed immagino che non gli starebbe bene.

     

    In realtà la soluzione "banale" è ripartire i costi sui clienti, che è effettivamente ciò che ispira un sistema di tassazione a consumo.

    L'obiettivo non è mazzolare il camionista perché ci sta antipatico, è fare in modo che l'acquirente di mozzarelle da 2000 km di distanza paghi il conto della mobilità delle sue mozzarelle.

    Ognuno resta libero di fare le sue scelte, ma deve diventargli esplicito che ci sono delle conseguenze.

     

    A quel punto si innescano due fenomeni interessanti:

     

    a) la gente evita di mandare a spasso mozzarelle foreste a meno che non gradisca specificamente un modello, per cui è disposta a pagare quel qualcosa in più; ma è una scelta motivata e non un "Ma sì, tanto cosa cambia".

     

    b) alcuni mestieri vanno fuori mercato perché nessuno è disposto a pagarne la mobilità.

    E' ingiusto?

    A mio avviso è ingiusto che questo non succeda, perché se un mestiere si sostiene solo occultando i propri costi di mobilità vuol dire che di fatto la società sta pagando i profitti di un singolo...

  14. 15 ore fa, Nicola_P scrive:

     

    Ecco un altra cosa che, a parere mio, sinceramente trovo profondamente sbagliata e fastidiosa cioè quella che: se sono completamente immesso allora sono nella ragione e la colpa è tua.

    La regola che io stesso cerco di avere è questa: se l'altro che entra mi costringe a frenare allora non mi ha dato la precedenza, frega niente se è completamente immesso, non ha calcolato bene la mia velocità o non ha liberato l'incrocio abbastanza velocemente, ed è lo stesso principio che applico a me stesso quando guido, non devo essere un ostacolo e non devo far rallentare gli altri a causa della mia immissione perchè a vederla nel lato pratico ci si mette veramente un attimo ad immettersi ma di certo non si può pretendere di aver ragione se devono frenare per non venirti addosso.

     

    Se c'è lo stop o il dare la precedenza questo va fatto, punto e basta invece di sta li a pensare delle colpe degli altri, perchè di fenomeni che: "avevo messo la freccia" oppure "avevo la macchina davanti alla tua" ne ho le scatole piene.

     

     

    Io sono molto d'accordo sul principio, e oltretutto mi pare che ultimamente stiano aumentando quelli che sono dei draghi a buttarsi in strada per poi dimenticarsi di accelerare, tanto ormai il problema è degli altri. Mi chiedo se siano comportamenti figli di macchine che danno senso di sicurezza + motori impiccati.

    Però, a costo di dire l'ovvio, aggiungo che tutto questo va calibrato su velocità consone al contesto: più è veloce un veicolo e molta più capacità della strada dovrà essere sacrificata per dargli precedenze complete. Passata una certa soglia, specie in ambiente urbano, la responsabilità diventa propria.

     

    Ciononostante, io mi trovo praticamente ad ogni guidata situazioni in cui, pur viaggiando nei limiti, se non sono io a frenare finisco contro qualcuno che si è mangiato una precedenza, e a me pare una follia che tutto questo sia ampiamente tollerato come se fosse la normalità delle cose.
     

  15. 2 ore fa, jameson scrive:

    Cambia poco... La CO2 emessa è proporzionale al consumo.

     

    Però il valore di CO2 è calcolato a priori a prescindere dall'uso. Il carburante invece va a pescare in funzione sia delle percorrenze reali, sia di quanto l'utente è attento nell'uso (e sappiamo che il piede può fare una grossa differenza pratica).

     

    Saltano automaticamente tutti i barbatrucchi di omologazione, mild-mezzo-full, sistemi buoni solo sulla carta, distorsioni tra auto più o meno costose, overengineering fatto solo per passare la prova iniziale... quello che passa per il serbatoio (ergo per lo scarico) è la verità di quanto si sta impattando.

    E a quel punto diventa una pura tassa a consumo, che è la cosa più equa.

  16. 3 ore fa, savio.79 scrive:

    Non significa che in qualsiasi incrocio, se devo girare a destra e vengono solo auto da destra, io debba stare fermo a guardare il trenino di auto che circola sulla corsia opposta a quella che occuperei io facendo la mia svolta a destra. Non ha senso!

     

    Fermo: questo è un trip che stai facendo tutto da solo. Ti ci stai inalberando ma nessuno nella discussione ha parlato di questo.

     

    Quello su cui insisto io non è che si debba restare fermi ad aspettare Godot su una corsia vuota; è che si fosse anche in mezzo al deserto ci si deve fermare a prescindere, guardare tutte le direzioni e solo a quel punto si ha la sicurezza di poter procedere.

    Cosa che invece molti non fanno, guarandando solo in una direzione (con l'obiettivo di non fermarsi affatto se possibile).

  17. Ho letto interpretazioni molto fantasiose...

     

    Segnale di Stop impone di (a) arrestare completamente il veicolo e soprattutto (b) dare precedenza a qualunque cosa.

     

    Questa cosa di guadare solo a sinistra perché tanto ci si immette verso destra è da stracciamento immediato della patente. Potrebbe arrivare qualunque cosa da destra, incluso un veicolo in emergenza che ha tutto il diritto di sorpassare lì.

     

    Ma soprattutto possono arrivare pedoni (a prescindere) e ciclisti (se c'è pista bidirezionale) e hanno PIENA precedenza rispetto alle immissioni. Fosse anche la vecchia che arranca a 0,4 passi/ora col deambulatore, ha comunque precedenza.

    Io stesso ho avuto incidenti con questi assi del volante che guardano solo un lato per evitare di fermarsi allo stop, è una cosa che mi fa imbestialire perché è il solito modo prepotente di prendersi la strada come se fosse riservata alle auto.

  18. On 30/7/2021 at 17:02, J-Gian scrive:

    Ad ogni modo effettivamente è un bel vantaggio sia per il costruttore che per il cliente, che fiscalmente pagherà quanto un'auto da 109 CV / 80 kW ;-) 

     

    Io a libretto ho 72 kW :attorno:

     

    Mi viene anche da ridere, secoli di sotterfugi e zozzerie pseudotecniche per guadagnare quattro cavalli marci, e adesso ti ritrovi le utilitarie con la coppia raddoppiata di serie :lol:

  19. Aggiungo, tra le tecniche per prendere più confidenza, fare delle prove per capire cosa può o non può fare l'auto: tipo mettersi in uno spazio vuoto e valutare (anche scendendo e osservando) quanto l'auto stringe la manovra sterzando tutto a fondo, dove va il posteriore se si fa retromarcia in una direzione o nell'altra... insomma prendere le misure cercando i limiti tecnici dell'auto, sapendo che in quello spazio non si fanno danni.

  20. Per me in generale sono prodotti ancora troppo immaturi. Non riesco ad accettare l'immagine di una C tutta spalmata verso l'alto e con delle ruote giganti. 90 su 100 significa che poi dentro è un buco.

     

    Per me questi volumi sono una distorsione, se devi farmi un ovetto fallo coerente, non tentare di stiracchiarlo disperatamente qua e là. Ci caccio le ruote dell'autobus e poi mi dimentico i finestrini perché avevo finito i centimetri...

  21. 9 ore fa, J-Gian scrive:

    Perché questi veicoli, oltre contenere le emissioni lungo tutto il loro ciclo di vita (quindi non solo quando si parla di carburante), viaggiano spessissimo in modalità elettrica (specialmente in città), quindi limitando il tempo in cui emettono dallo scarico. E non solo in laboratorio, ma anche (e soprattutto) nelle prove empiriche:

     

    E' il discorso che facevamo sulla Jazz: non è solo l'accendere poco il motore, è dove lo accende. Spesso e volentieri è spento in città e acceso appena si esce fuori (e infatti più è in mezzo al casino e meno consuma).

    Di fatto è un ribaltamento completo delle situazioni in cui si consuma di più e male, con queste si viaggia in elettrico puro e si va a recuperare efficienza proprio in quelle fasi in cui l'ICE è intrinsecamente sprecone.

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