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Tutti i contenuti di Wilhem275
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Così se è in un garage muore direttamente lui e non il motore Però sui motori vecchi il problema è reale, ce ne sono certi che a freddo erogano tre cavalli in croce. In generale l'unica soluzione è accelerare, e parecchio. Intuisco che il motore si spegne a metà rampa perché a quel punto, essendo avviata l'auto, smetti di sfrizionare. Il problema è che in salita serve molta potenza e quindi serve un alto numero di giri. Due sono le strade per mantere i giri alti: a) prendere velocità, rimanendo in prima sfrizionare fino a che non si è fuori dalla rampa E tipicamente sarà la (, perché nelle rampe non ci sono praticamente mai le condizioni di visibilità e spazio per prendere velocità in sicurezza.
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Perfetto!
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Ragazzi, le ultime tre pagine sono state DURISSIME...
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Dal sito linkato: La terribile ingenuità di credere che il marketing Audi sia più santarellino di una start-up rapacemente in cerca di fondi Comunque, anche se il processo sta in piedi, voglio vederlo messo a confronto con la propulsione elettrica mettendo in conto l'inefficienza del motore a combustione interna. Perché dire che il processo è figo, e poi alimentarci scassoni a gasolio, non è meglio di chi dice che l'elettrica è figa e poi dimentica le batterie...
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Io suono le congas, potremmo fare un bel duo
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Ma perché, "when you stay walking" invece è inglese?
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Sulla A ne possiamo discutere e potrei pure essere d'accordo, la responsabilità individuale deve essere evidenziata. Sulla B non ci siamo proprio: gli specchi si guardano prima di qualsiasi movimento laterale, a prescindere dalla legalità o meno di cosa potrebbe arrivare. Un vigile me l'ha spiegato molto chiaramente: Codice alla mano, il guidatore è tenuto a comportarsi in modo da salvaguardare la sicurezza, a prescindere da chi fa la cazzata (art. 140, principio informatore della circolazione). Se uno coscientemente sceglie di astenersi dall'applicare azioni di salvaguardia della sicurezza, allora non è meno responsabile di chi ha commesso l'errore. Tradotto: se scelgo di non compensare le cazzate altrui, me ne rendo corresponsabile. Se uno mi taglia una precedenza e io gli vado dentro perché scelgo di evitare di frenare "perché tanto è colpa sua" sono responsabile anche io, ed è sensato che sia così. Evitare di guardare gli specchi prima di una svolta è una mancanza volontaria e in quanto tale va punita. Perché? Perché l'obiettivo della sicurezza stradale, Codice incluso, è di evitare gli incidenti, non assistervi passivamente e poi valutare le colpe. In tutti i casi gli specchi vanno guardati perché potrebbe stare accadendo qualsiasi cosa lì dietro, dal camion che ha perso i freni all'ambulanza di cui non si sente la sirena, passando per un veicolo finito nella corsia sbagliata per evitare un altro incidente. Ma foss'anche il motociclista a velocità siderali: la mia responsabilità è di fare quanto nelle mie possibilità per evitare l'incidente. Se guardo lo specchio e non lo vedo, pace, ho fatto quello che potevo. Se non ci provo nemmeno, non posso certo dirmi innocente...
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Dio, che atto di umana pietà quei quadrettoni
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Questo topic è utile nella misura in cui non li conoscevo e mi stanno piacendo
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Le vorrei dannatamente entrambe. Comunque chi ha fatto i menù della S non è meno fuori di zucca di chi ha fatto il motore delle Hellcats
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http://i.imgur.com/5Dq6K2U.png
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Ma in questi casi il problema non è che venga tolta la patente, ma che venga assegnata la colpa. E' un altro ordine di problemi, che è giusto siano affrontati, ma non spostano la questione. Mettiamola così: è sensato non andare giù duri nei casi in cui non è possibile stabilire una certezza di colpa. Lì sì che puoi lasciare la seconda occasione. Questo non toglie che uno che ha già commesso un errore pieno e riconosciuto non deve avere la possibilità di tornare a commetterlo. Inoltre, è fuorviante basare il giudizio sugli effetti finali. Un errore alla guida può avere conseguenze molto diverse a seconda di una serie di varianti esterne, a partire da quali veicoli sono coinvolti. Uno che fa un sorpasso in curva e si spalma contro un camion non va giudicato meno severamente che se si fosse trovato davanti un'utilitaria. La gravità sta nell'atto, non nelle conseguenze. Nel nostro ordinamento dubito esista il concetto di "tentato omicidio colposo", ma è proprio ciò che andrebbe applicato nei confronti di quei milioni di atti di imperizia alla guida che solo per puro culo non si traducono in una tragedia. Alla fine si torna al tema dei controlli, e che si traducano in sanzioni severe... Riassumendo, per perdere l'abilitazione: - seccare qualcuno non è condizione necessaria; - seccare qualcuno è condizione sufficiente. Il punto a cui voglio arrivare è la quantità di casi in cui la situazione va davvero oltre il proprio controllo è ridottissima, mentre invece mi pare che il guidatore medio si autoassolva da una larghissima fetta di propri errori; vuoi per vera e propria ignoranza dei rischi, vuoi perché ne è cosciente ma spera in San Culo... Io non sono infallibile ma, perdiana, ci metto un grosso impegno sempre, per essere davvero focalizzato e cosciente alla guida, e non mi sta bene che gli altri invece si consentano delle scusanti.
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Ooooh, adesso sì che ci siamo!
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Però che noia, sempre 'sto bianco. Nessuno che ne fa una in oro lucido?
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Ma ciao! Que pasa?
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Oh, zitti zitti hanno completato Tangenziale Nord fino a Rho News - Autostrade per l'Italia Mappa di OSM: OpenStreetMap
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Io non riesco ad immaginare una "semplice distrazione" con cui si finisca con l'auto contro qualcosa o qualcuno. Non sto scherzando, non riesco ad figurarmi come si possa cannare così di brutto solo perché si ha il pensiero da un'altra parte... Mi fate qualche esempio di situazioni in cui uno può avere colpa di un incidente avvenuto per cause al di fuori del suo controllo? Forse conviene chiarire il dettaglio che il problema prioritario non è di punire per ciò che è stato fatto, ma impedire che accada di nuovo. Uno che ha già dimostrato una tale imperizia, che garanzie mi dà che la cosa non accadrà ancora? Ragazzi, forse non è chiaro che siete voi con la vostra guida a dover tutelare il mondo attorno a voi, e non la società a tutelare il vostro diritto alla guida. Un guidatore che per primo non tutela la sicurezza degli altri non ha diritto a niente. Avrà dei problemi? Ci poteva pensare prima, non l'ha obbligato nessuno a guidare male. Uno che stira qualcuno HA GIA' DIMOSTRATO di non essere capace, vogliamo pure dargli la possibilità di dimostrarcelo ancora? Dove sta il limite finale? Due, tre, dieci incidenti? Ma perdio, se a uno parte un colpo perché non è capace a maneggiare una pistola, voi gliene rimettete un'altra in mano?
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Io non ho ancora capito in cosa consisterebbe questa roba dal punto di vista normativo. Finora ne ho girato bene alla larga perché mi puzza di boiata populista da dieci chilometri. Esistono già dei ben precisi reati per omicidio colposo e doloso, non ho capito cosa c'è di diverso tra ammazzare qualcuno per imperizia nell'uso di un'automobile o di una gru Detto questo, la patente non è un diritto. Siamo cresciuti in una cultura che non può fare a meno dell'auto anche perché qualunque alternativa è stata eliminata a causa della patente data a chiunque, ma ci si dimentica che questa patente-diritto è stata vista come un punto di arrivo sociale perché per decenni si sono chiusi entrambi gli occhi sui danni che ciò ha provocato. Tipico esempio di connivenza collettiva: facciamoci il regalo assicurato della mobilità facile, come vantaggio distribuito a pioggia, ed evitiamo di ragionare sulle conseguenze che tanto colpiscono solo a livello di probabilità. Se togli il diritto alla patente colpisci tutti e sempre. Gli incidenti invece capitano solo ad alcuni, e solo in momenti puntuali. Va da sé che per il popolo è meglio rischiare una morte probabile che la perdita certa della comodità. Se poi ci aggiungiamo una dose colossale di ignoranza tecnica, il rischio percepito diventa ridicolo rispetto alla realtà; quindi va tutto bene, Madama la Marchesa. Il nostro problema non è il pazzo isolato che compie un atto deliberato, ma il 99,99% dell'utenza che maneggia un macchinario pericoloso senza avere la minima percezione del rischio e delle conseguenze immediate dei propri comportamenti. Visto che non c'è modo di fare leva sulla percezione del rischio di incidenti, bisogna fare leva su ciò a cui la gente tiene davvero: mantenere la patente. L'unica cura è instillare in tutti quanti il sano terrore di perdere la mobilità, e non è questione di fare del terrorismo, ma solo di riportare a livelli reali la percezione del rischio. E' chiaramente un metodo del piffero, ma meglio che niente... Io toglierei anche uno step a questa procedura. Bisogna far passare il messaggio che perdere la patente è un attimo. Per le violazioni volontarie non vedo il motivo di abbuonare la punizione, uno ha già dato ampia prova di non avere capito nulla di cosa comporti la guida di un veicolo; è più che abbastanza per decretare che il processo di apprendimento ha fallito e va rifatto da zero.
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Anche "It's happened" vale da sola un tatuaggio sbagliato
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Che hanno combinato?
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Legnano/Legnago/Legnaro...