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La sicurezza nelle ferrovie e confronti con quella autoveicolistica
Wilhem275 ha risposto a nella discussione in Altri Mezzi di Trasporto
Per la precisione, "Agente Solo". Per "Agente Unico" si intende la configurazione con un macchinista, e accanto a lui il capotreno, abilitato ad interpretare i segnali e a compiere un arresto d'emergenza, ma non a condurre il treno. L'Agente Solo, è solo sul serio: un macchinista, coadiuvato da SCMT o SCC, e il capotreno che finalmente se ne torna in vettura a fare il mestiere che deve fare. L'estensione dei compiti "minori" (manovra, lavavetro, gancio) ai macchinisti Cargo è un altro signor tema... ora è un po' tardi, ma il mio punto di vista si riassume così: ho 25 anni, odio le rendite di posizione, penso che gli "anziani" o si danno una svegliata o si trovano un altro mestiere, e se tieni famiglia allora ti conviene svegliarti. Il personale giovane è probabilmente meno appassionato al concetto di ferrovia, ma almeno è formato da zero secondo criteri moderni. In troppi hanno nascosto le proprie mancanze dietro allo sbandieramento di "passione&tradizione", salvo poi avere l'abbonamento allo sciopero e piangere fatica appena gli si chiede un tantino in più. Potrei citare dei comportamenti barbari. -
La sicurezza nelle ferrovie e confronti con quella autoveicolistica
Wilhem275 ha risposto a nella discussione in Altri Mezzi di Trasporto
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Vista al Lido, anche dentro, la mia opinione si è rivoltata a 180°. In foto mi sembrava un berlinone pacioccoso e de-spigolato, praticamente una 300C sciolta e senza un profilo definito. Dal vivo ho apprezzato i dettagli che fanno la differenza, che in nero pastello si apprezzano troppo poco. Ciò che in foto non si vede sono i profili dei fianchi, che vanno da faro a faro passando per il tetto... mamma mamma che bestia pazzesca dal vivo! Cerchi da 20', grossi come me ma una presenza scenica generale con i controcosiddetti... e dentro è fantastica. Non dico che è perfetta perché secondo me qualche linea (specie i fari e la calandra) si può rendere più spigolosa di così, in fase di restyling, ma è veramente un macchinone...
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Eddai... per una volta che la premiumness evita di prendersi troppo sul serio
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Autobianchi/Lancia Y10 (base Panda I?) 1985-1995 Lancia Y (base Punto I) 1996-2003, disegno di Enrico Fumia Lancia Ypsilon (base Punto II) 2003-2011 Lancia Ypsilon (base Panda III) 2011- :mrgreen: Se volessi aprire un topic nuovo dedicato, ne approfitterei per mostrare un po' di studio delle linee della Y... nei prossimi giorni la tiro fuori, la lavo e faccio un servizio fotografico per evidenziare certe finezze
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Peccato per i tagli (della luce bastarda e degli impiccioni), ma l'ambientazione è la morte sua
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Tornassero al logo vero, e non lo sputo minimal-chic di oggi, farebbero un gran bene. Non la comprerei lo stesso, ma li ringrazierei
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Stessa situazione per me, vista la mia incostanza nello studio ho lasciato stare e ho scelto scientemente una strada diversa. Mi va bene perché lavoro in un'azienda molto piccola il cui amministratore è una persona obiettiva; è anche un caro amico, ma proprio per l'obiettività questo non ha contato molto. Mi sto specializzando come tecnico del mio settore, ma ciò non toglie che l'amico spesso mi ripeta quanto è importante avere la cartaccia in mano, in ottica futura. La mia fortuna non è stata farmi assumere da un amico, ma trovare una persona disposta a capire le mie capacità reali. Anche a me ha sempre fatto irritare la richiesta pedante di una laurea, tanto più che spesso se ne richiede una qualsiasi, non importa il settore di studi. Credo anche che questa inflazione di laureati stia svalutando il valore del titolo... essendo un vincolo visto come obbligatorio, ci si entra come si può. Come la patente di guida. Io non mi sogno di mettermi sullo stesso piano di un medico o di pensare di firmare un progetto come può fare un ingegnere, ma tra questo e l'essere al massimo braccia da magazzino ci passa un mondo. Io invito alla riflessione sul modello tedesco di mercato del lavoro. A grandi linee, nel mercato tedesco si comincia a "fare gavetta" molto giovani (noterete che cassieri/pulitori/inservienti/impiegati di base sono dei ragazzini), in modo da prendere da subito abitudine al concetto di impiego; tanto a 20 anni ti puoi permettere di essere pagato poco e con contratti incerti, mediamente non hai da farti una famiglia o mantenere una bella casa, spesso vivi con i tuoi o con degli amici. Dopodiché è molto comune specializzarsi per gradi, anche con una laurea in età più avanzata (30-40), quando inizi a volere di più e ti devi mantere in tutto e per tutto. Inoltre c'è una pesante specializzazione professionale fin dalle scuole superiori, per cui un ragazzo può studiare in un istituto tecnico ed essere assunto immediatamente come tecnico di base, perché le competenze per cominciare le ha già. Poi potrà crescere oppure no, dipende dalle sue capacità sul campo. Da noi si è instaurato il modello per cui BISOGNA fare il liceo e poi laurearsi, mentre le ragionerie o peggio gli ITIS sono considerate scelte di ripiego per la feccia che proprio non ce la fa. In un colpo solo si sono starati verso il basso tutti i tipi di scuola superiore: il liceo è un posto "di passaggio" senza fine proprio, ragioneria e istituto tecnico hanno valore tecnico zero perché frequentati da gente che di specializzarsi come professionista non ha nessuna voglia. Il tutto, in un Paese con tassi di natalità ridotti e una spesa previdenziale fuori controllo, fotte dalla forza lavoro una grossa fetta della popolazione attiva 16-25, proprio nella fase in cui sarebbe più produttiva e flessibile. Poi la gente arriva a 25 anni, dopo 10 che si sbatte, e scopre che nessuno li valuta un granché. Altra tragedia, a mio avviso, è che stare fino ai 25 anni solo a scuola fa sì che un numero elevato di adulti si ritrovi d'improvviso nel mondo del lavoro magari con valide competenze scientifiche, ma senza il minimo indizio su come stare al mondo. Ne ho visti parecchi cadere dal pero, è preoccupante vedere adulti che pare che la mamma non li abbia ancora svezzati... fortunatamente non sono tutti così. Facendo un paragone con la formazione automobilistica: io ho passato il periodo 10-19 a guardare il guidatore, la strada, i cartelli... magari senza sapere il perché di certe cose, ma intanto accumulando confidenza con le operazioni della guida dei veicoli. Quando ho iniziato scuola guida non dico che sapessi guidare, ma trovare il rapporto con l'auto, la strada e il traffico è stato veloce, e da lì a raffinarmi e diventare davvero bravo non è stato difficile. Mia sorella al contrario non si è mai minimamente interessata, è arrivata a 18 anni con competenza personale zero, e adesso sta facendo una fatica pazzesca, perché tutta l'esperienza la deve accumulare mentre sta guidando. Nel momento in cui ho iniziato a spiegarle come si guida ho dovuto io stesso fare mille passi indietro per spiegarle i fondamentali, trovandomi a ragionare su processi basilari che io ho sempre dato per scontati (della serie: se freni fino all'arresto completo e non mandi giù la frizione, il motore si spegne). Tirando acqua al mio mulino, io ho seguito più o meno questo percorso: finito lo scientifico, ho perso tempo inutilmente all'università, mi sono trovato un lavoro da impiegato di base a contratto interinale dove ho accumulato esperienza non tecnica ma nel capire come gira il mondo; ora sono passato ad un lavoro più specializzato in quanto a competenze necessarie, e continuo a migliorare la mia formazione attorno a questo campo (corsi di lingue, specializzazioni tecniche). Non è affatto escluso, sempre per modello tedesco di formazione progressiva, che un domani io l'università la faccia davvero, foss'anche una laurea breve. A me, tolto l'errore universitario, sembra di aver percorso una strada di crescita organica e costante, e un valore economico sento di averlo raggiunto; ma secondo il mercato il mio valore è prossimo allo zero
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Meglio così, proseguiamo
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Vi ricordo che il Regolamento non vede di buon occhio la descrizione di comportamenti contrari al CdS... e io nemmeno.
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La mia speranza è che il processo produttivo preveda uno stampo in pressofusione dell'intero modulo interno, direttamente all'interno della nuda carrozzeria, tutto robotizzato. L'operaio a quel punto deve solo applicare l'etichetta nel coperchio del serbatoio con l'indicazione della pressione di gonfiaggio pneumatici (si prevedono comunque etichette storte, incollate non dal lato dell'adesivo, legate con lo spago o infilate direttamente dentro il serbatoio; inoltre fiorirà un ricco mercato nero di etichette di gonfiaggio pneumatici originali arrubbate).
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- fiat panda 2011
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Ti ci voglio vedere col vento a guidare quel telonato...
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E' una dura lotta, ma credo che l'adesivo ritagliato vinca il premio Ma i cerchi si possono avere con i dischi retroilluminati da plafoniera al neon da cucina, come quelli sulla parete in fondo?
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- bmw serie 1 2011
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Parodie spot Lancia Ypsilon II "L'idiozia è un diritto" in dialetto veneto "Il rutto è un diritto" Il migliore in assoluto :lol: mi ha fatto piangere dalle risate :lol:
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Penso che la questione stia più in un discorso di presentazione del prodotto e aspettativa del pubblico degli appassionati, piuttosto che una questione tecnica. Il confronto tra la cura del dettaglio messa per Panda, che ha una tradizione di aspettative modeste, e il lavoro a tirar via fatto per Ypsilon, dove invece ci si aspettava molto di più, ha creato qualche malumore. Il fatto che appartengano a segmenti simili e siano uscite nello stesso periodo dalla stessa famiglia porta a fare dei confronti diretti. Io solitamente cerco di dare più peso ai contenuti che al disegno o al marketing di un'auto, ma la nuova Ypsilon è uno di quei rari casi in cui non riesco a prenderla in considerazione visto quanto personalmente mi disturbano le sue linee da scultura minimal-chic (oltre al fatto che gli spot, sempre nello stesso stile, mi fanno venire voglia di calciorotare il televisore). Considerando che fino a due generazioni fa quella era un'auto di enorme godibilità estetica e a cui si è saputo dare un'immagine di "gusto accessibile senza bisogno di spaccare la nerchia al prossimo", l'evoluzione prima nel panettoncino per signore e poi nel Partenoncino* per Very Fighi Only fa un po' girare le palle. * voglio i diritti per questo nome, che userò di qui alla fine produzione di quel barattolo L'aspettativa per Panda era 50 e si è avuto 70, quella per Ypsilon era 100 e si è avuto... Vincent Cassel e la sua pera su ruote n.5. E' abbastanza normale che una fetta di appassionati consideri Panda un risultato globalmente migliore, e Ypsilon deludente. Tutto questo al di là del contenuto tecnico, che è ancora tutto da vedere.
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- fiat panda 2011
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Concludo anche io: la nostra aveva i tasti piatti non premium e ricordo anche che, dopo pochi anni, il cambio a freddo era diventato paurosamente legnoso, mia mamma faceva fatica (ed era ancora giovane). Guardando in retrospettiva, è curioso che quella macchinina economica fosse grigio argento, che nel '91 era ancora una scelta possible tra tanti colori, e nessuno si faceva tante pippe sul "colore più figo degli altri"... dopo vent'anni è diventato uno standard e ha anche stracciato le palle, però oggi la tinta la eleverebbe automaticamente a near premium :lol:
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- fiat panda 2011
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Quanto ci ho giocato da piccolo con quelle levette verticali... il comando delle luci era per me un mistero, mentre mi pare che i pulsanti avessero forma diversa. Altro passatempo stupendo era far scorrere il posacenere da un lato all'altro del marsupio, o aprirne e chiuderne la saracinesca a scomparsa, così come aprire e chiudere i finestrini a compasso posteriori Noi avevamo la 750 CL (Comfort: la V marcia, Lusso: i pannelli di vinile colorato sulle portiere), accendisigari e radio non c'erano, e al posto dell'orologio c'era una tappo di plastica con la scritta FIAT a rombi. In molti ai tempi usarono il tappo per apporrvi santini adesivi di varia natura o la sfigatissima falsa spia dell'antifurto Inoltre ricordo distintamente di avere imparato, dai posti posteriori, a sganciare e sollevare i sedili anteriori muovendo coi piedi una leva sotto la seduta e mi pare anche di ricordare che la nostra avesse il quadro spie come quello della foto, con l'auto stilizzata. Certo quello della Croma era molto più figo, veramente spaziale, così come i tasti della consolle centrale.
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Oooh ma che bel topic... mi permette di raccogliere un po' di pensieri sorti prendendo la mano con una serie di auto nuove che mi sono ritrovato intorno negli ultimi mesi. Ho avuto per le mani: A160 1.5 benza 90 cv, 5m Punto Evo 1.2 o 1.4 (?) NP, 5m (non guidata da me) Bravetta 1.6 JTD 105 cv, 6m Passat 2.0 TDI 140 cv, 6m Sono un po' limitato nel fare confronti con roba precedente, perché il mio ultimo parametro sui benzina è la Y del '97, poca potenza ma leggera e col Fire non ancora ammazzato dalle normative; nei diesel ho avuto i V6 Audi, ma sempre con l'automatico, e in generale quasi mai guidati TD nella classe 1.6 - 2.0. La A, poverina, è un polmone pazzesco. In pianura si muove anche degnamente, in salita crepa miseramente. Ci ho fatto la Cisa in 3 + bagagli, e soprattutto i Giovi a salire con l'auto carica oltre il possibile, ed è stata MOLTO dura. Questo per dire che ha il tragico handicap di tanto peso + poca coppia, e vabbé, così è. Però non mi trovo a disagio con la rapportatura, con marce direi spaziate equanimamente. Mi sorprende molto il fatto che a 50 costanti (da queste parti molto frequenti per lunghi tratti) viaggi in V senza essere tirata per il collo, cosa che alla Y non riesce mica tanto bene. Il Fire ha un preciso limite per cui sotto i 2000 soffre, quindi nel dubbio meglio stare con una marcia più giù. In effetti è un diesel a ciclo Otto Nella A invece la mia guida sotto limite 50 è diventata I-II-III-V, sempre. Di fatto la V lavora egregiamente da overdrive (mentre nella Y è più tirabile), la IV la uso solo quando devo andare più su di velocità. Eppure, a velocità autostradali, non sento la mancanza di una VI o di una V più lunga. Cosa che invece servirebbe come il pane nella Punto Evo NP di una amico, che ho seguito in parecchie trasferte autostradali. Quel cambio NON-VA-BENE. E' tutto ultra corto, fatto per la città, ma impossibile da usare fuori. In autostrada tenere i 130 è insostenibile causa rumore e consumi, giri assolutamente troppo alti. E anche a 110 non è che si stia granché bene. Non so quale sia la causa, ma quel cambio è proprio monco; il motore sarà un polmoncino, ma almeno per la pianura una VI sarebbe servita. E veniamo ai diesel. Leggo da parte vostra una cosa che ho riscontrato un po' su Giulietta, e MASSICCIAMENTE su Passat.
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Guarda, hai citato quella che era la mia più grande paura visti gli spy shots, assieme al baffo argentato di Punto Evo e al paraurti anteriore con funzione panchina poggiareni del Cubo. Erano tutti difetti che quest'auto rischiava di ritrovarsi, dovendo sintetizzare un po' di recenti stilemi visti in Fiat. A mio avviso sono stati brillantemente scampati tutti, un po' per il baffo che c'è ma non si vede, un po' per la panchina che non c'è, e un po' perché a me questo posteriore non sembra particolarmente vuoto: il paraurti col fascione nero, e soprattutto i fanalini integrati, per mio gusto lo vedo come un "pieno" e non come un "vuoto". Molto peggio sarebbe stato avere la targa nel paraurti: si sarebbe avuta una parte bassa affollata, e la lamiera del portellone modello bombola, visto quanto assomiglia a quello di Punto G ed Evo... Per me l'esterno di questa Panda è da applausi, considerando che dovevano eseguire un delicatissimo equilibrismo sul filo tra Punto, Cubo, Panda II, Uno... e secondo me ci sono riusciti. L'interno mi pare veramente invitante; non vedo l'ora di toccare con mano. Raduno per la presentazione, via...
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Non pensavo che Epic Meal Time fosse un fenomeno di costume così diffuso... pensavo fosse ancora underground
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Scusate se cito l'articolo iniziale a distanza di mesi, ma... BMW X6M: “To add speed, adding lightness” ...che chiavica di inglese sarebbe questo?
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ROTFL :lol: Ma ti rendi conto che potresti sgozzarmi e usarmi comodamente come tuta integrale d'inverno?
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Io ne sto provando alcuni gratuiti, ma non sono soddifatto... l'unico con funzionamento accettabile è MapDroyd, che però è solo un visualizzatore offline, non calcola percorsi. Navit sembrerebbe il più quotato ma ha un'interfaccia rognosissima e sul mio Milestone 2 si muove con una pesantezza indicibile... roba che per spostare la mappa di 2 cm ci passano 5 secondi... inutilizzabile. Ho provato anche gvSIG, sembrerebbe molto completo, con una bella interfaccia (ha anche la possibilità di aprire Streetview), ma a quanto pare non posso dirgli di scaricare le mappe solo per alcuni paesi, posso solo scegliere il livello di dettaglio da scaricare. Hai voglia ad usarlo come navigatore... non posso scaricare millemila giga di mappe in SD. Sto sperando ardentemente in un porting per Android di un'applicazione che uso con enorme soddisfazione in ambiente Win, ed esiste anche per Win Mobile: Navigator Free di MapFactor. Usa le mappe offline prese da OSM, e offre un'esperienza d'uso degna dei migliori navigatori tradizionali; inoltre è pensato alla nascita per un uso touchscreen, e sul Q1 è davvero la morte sua. Avesse il GPS integrato sarei più che a cavallo. Se riescono a riprodurlo uguale in Android glielo pago, perché sono già sicuro del prodotto. Alla fine per i tracciamenti GPS sono arrivato a delle conclusioni, e ho tenuto tre programmi in tutto: - Open GPS Tracker: ha un'ottima interfaccia, può gestire sia Gmaps che OSM, traccia il percorso graficamente con variazioni di colore per mostrare la velocità puntuale, e mi offre i grafici velocità/tempo, vel/distanza, altitudine/tempo, alt/distanza. - Android Speedometer: fa anche lui il tracciamento del percorso su mappa, ma solo monocolore; però ha di bello che segna con precisione i momenti di pausa, inferiore e superiore al minuto. Inoltre, ed è una figata pazzesca, ha il miglior HUD che abbia provato. Peccato funzioni solo al buio. Con l'ultima funzione ha guadagnato anche la possibilità di pronunciare la velocità. Può anche fare misurazioni di tempo da x a y km/h, ma non so con che precisione. Infine, è dotato di widget per avere un semplice indicatore di velocità sul desk. - Speedometer HUD: mostra la velocità e gli si può impostare con poche mosse il limite sopra al quale si vuole essere avvisati, e lo può fare anche a voce (avviso di superamento e avviso di rientro nel limite). E' carino, molto pratico, ma non lo uso come HUD per tre motivi: è a sfondo colorato (verde o blu normale, rosso in superamento) e invece dovrebbe essere nero, i caratteri non sono a schermo intero (mezzo schermo è occupato dall'indicazione di limite), e non c'è modo di impostare un orientamento fisso dello schermo, quindi ad ogni partenza e frenata l'accelerometro gira lo schermo a caso. Lo uso più quando sono in treno, comunque lo tengo in conto visto che è snello e pratico. My Tracks era buono, ma mancava di quelle funzioni analitiche e grafiche un pelo più avanzate, fornite dagli altri due. Se non si vuole una visualizzazione complessa, ma solo il tracciamento, è assolutamente consigliabile.