Questo è uno di quei casi in cui mi piacerebbe vedere separate la fede, i riti di una Chiesa inventata da uomini secondo procedure obsolete, e il contatto umano con una persona "di spirito" (non nel senso che è un simpaticone... ma magari sì )
Quello che a me fa ribrezzo è l'idea di una Chiesa terrena che si arroga il diritto di fare da tramite fra una persona e la sua fede, magari anche imponendogli dei riti non più sensati di quelli del Carnevale d'Ivrea, che non aggiungono niente alla profondità del pensiero della persona, ma anzi la distolgono dall'obbiettivo finale.
Se uno crede in un essere superiore, che per comodità definisco Dio, se lo creda, immagini e rispetti come gli pare, non seguendo i dettami che qualcuno si è inventato in epoche troppo lontane dalla nostra.
Se sente di avere dei conti in sospeso, come dice Gug se la risolva fra sé e il suo eventuale Dio...
Quanto alla figura del prete, io la approvo: sinceramente di tutta la Chiesa eliminerei ogni carica tranne quelle più base base, come i preti e i monaci; per me queste sono persone serie, che fanno una scelta importante di vita. Per me, il meglio sarebbe un prete, magari col diritto di sposarsi lui stesso, che si dedichi alla spiritualità di una comunità, per consigliare e sostenere chi è in difficoltà o in dubbio, ma senza la menata di una religione che costringa a procedure estranee alla spiritualità.
Il succo è: Sarge, va' da un prete amico e non intrippato con la cristianità, facci due chiacchiere e se è un buon prete vedrà di dirti due parole che ti solleveranno la coscienza... una buona occasione per pensare un pochino alla crescita di te stesso, magari unito ad un dialogo col tuo Dio.
Se ne trovi uno intelligente, non può che essere un bene.
Vorrei chiarire una volta per tutte che io sono per una fede ragionata, e assolutamente contro le istituzioni delle religioni