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Wilhem275

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  1. Contrordine: stamattina è passato il tecnico a sistemare, ora si va a 70 down e 20 up
  2. E giusto, tiriamo Fiat in mezzo ad un confronto che non c'entra nulla per segmento e prezzo richiesto... dai su, chiuso subito l'OT, non rispondete oltre. Gimmo: I-Péis
  3. Io ho appena ricevuto FTTC con Tim. La linea è nettamente più stabile e veloce di prima, ma sì è fermata al tetto dei 25 Mb pur non essendo a distanza orrenda dall'armadio. Il mio vicino, tramite la medesima chiostrina, arriva a 40+ Gli scavi come quelli in foto si vedono spesso qui in zona Padova, peraltro tutti tappati con ghiaia alla cdc.
  4. Ieri sera mi hanno fatto provare un risotto speck e limone, che pareva una cazzatona e invece...
  5. Io riesco solo a guardarla così e pensare a che bella SW ne verrebbe fuori... Peccato siano incastrati in quel ruolo, stanno tirando fuori uno stile tanto interessante.
  6. Un affare abbastanza pazzesco. Ed è pure transaxle Magari da guidare è un vituperio, ma mi mette una curiosità peccaminosa.
  7. Qui però torniamo al fatto che l'ente politico (Regione Lombardia) sta dormendo sonni profondissimi e apposta per non dover affrontare il problema. Trenord è in una situazione disperata di malagestione e lassismo, ma ci è finita perché glielo si è lasciato fare. Trenitalia intende ammazzarla, la Regione tentenna perché sa che a quel punto dovrebbe sbattersi per colmare il vuoto. Eppure la stessa Trenitalia regionale ha imparato a rigare ben dritto, dove ci sono regioni che si vanno valere. Ma alla fine, qualcuno chiede conto ai Maroni e agli Zaia? Il monopolio è quello, se dall'elettorato arrivano solo anni e anni di conferme con percentuali bulgare, allora il messaggio è "Bravi, ci piace così, continuate". E in generale tutto il sistema delle gare regionali è costruito apposta per essere incasinato, a partire dalla normativa a monte che, nel più puro libberismo de noartri, è stata scritta in stile "Il mercato è aperto ma tutti gli asset sono di uno degli operatori", e allora grazie ar caz La cosa sana, per esempio, è creare una ROSCO (Rolling Stock Company), un'azienda-scatola che non fa altro che possedere i treni per conto dell'ente, in modo che poi al ricambio dell'operatore restino comunque disponibili. Poi comunque la gara potrà prevedere che l'operatore si impegni a manutenerli, a sostituirli ecc... Non è che manchino le buone pratiche, ma non le si vuole assolutamente applicare perché c'è chi perde il feudo. Lui lo sa e fa opposizione, il pubblico se ne fotte e quindi non spinge la politica a completare il processo, e allora restiamo a metà del guado...
  8. Io però non riesco a non vederla come soluzione ultracheap. Da chiusa va beh, ma da aperta di solito ci sono spizzichi e bocconi di guarnizioni e lamiere in bella vista... e poi la fessura che dà direttamente sul vano ruota istintivamente mi fa pensare che vada a "pescare" rumore lì dentro Qui: Non so, quel passaruota interno monco mi sembra tagliato col flessibile. Mi ha condizionato questa: Ma almeno si capisce l'economia estrema di un modello del genere. Poi da quando ce l'ho in casa è peggio ancora...
  9. Mah, mi sembra che si stia un po' scoprendo l'acqua calda... per i servizi profittevoli si compete nel mercato, per quelli sovvenzionati si dice che si compete per il mercato. Vale a dire che l'ente che sovvenziona mette a gara "Servimi queste linee in cambio di questi soldi" e lì si fa la concorrenza tra operatori. Niente di particolarmente innovativo, si fa anche da noi da un pezzo. La compagnia dove lavora un amico ha appena vinto la gara per un blocco di linee qui in zona, e parteciperà per altre, e faranno il loro servizio mischiati ad altre compagnie sulle medesime strade e con la tariffazione provinciale. Gli ho fatto un audit autopareristico per i mezzi nuovi che stanno comprando In questo modo resta in capo alla decisione pubblica quali servizi fare, con che qualità, e quanti soldi ci si vogliono mettere. Chi lo sa fare meglio vince la gara, e se è bravo ottiene poi il rinnovo. Se si vuole o meno fare la linea per la vecchina che deve andare al cimitero è una decisione politica. La differenza è che mettendo a gara il sistema magari si riesce a spremere qualche soldo in più che normalmente finisce nel gorgo degli sprechi/clientele delle aziende pubbliche, e magari si riesce a garantire una fetta più larga di servizio universale. Poi, se uno fa male le gare, ottiene schifo. Ma almeno, rispetto all'in house, non deve ripianare i conti delle aziende fallite oltre ad ottenere comunque il medesimo schifo. PS: Trenitalia (a mercato) andrà a gara nei prossimi anni per la gestione del SU lunga percorrenza, i vecchi Intercity, servizi minimi che il MIT vuole mantenere ma che deve sovvenzionare perché non si reggono. @Matteo B. NTV ha comprato nuovi treni per allargare l'offerta, tra poco la si vedrà anche sulla TO-VE, e anche lì si inizierà a vedere un bel balletto come sulla Dorsale
  10. A te cittadino contribuente interessa come viene erogato il servizio e quanto ti costa, punto. Disporre della proprietà pubblica di un'azienda è una valutazione completamente a parte. Se è gestita bene parteciperà alle gare ed avrà successo, se non lo è chiuderà come tutte le aziende non capaci. Se c'è già ed è sana ok, posso capire l'impegno politico per gestirla bene, semplicemente perché è un peccato rovinare un equilibrio che già funziona (ma la cosa non è immutabile nel tempo). In tutti gli altri casi francamente non capisco il vantaggio che me ne viene come cittadino: mi becco la comproprietà di un'azienda, e quindi la responsabilità di ripianarne le eventuali perdite di tasca mia, ma in cambio non ho alcun controllo pratico della sua gestione. Paradossalmente, facendo bene le gare, ho più leva nei confronti di un privato, almeno ha il timore di essere scaricato. Poi, ci sono casi particolari (o troppo piccoli o monopoli per natura) in cui è più conveniente mantenere la gestione pubblica, ma semplicemente perché il processo di gara diventa troppo costoso rispetto al servizio in sé.
  11. Anche quello è un altro tipo di problema, nel senso che non sta scritto da nessuna parte che a gestori privati diversi DEVONO corrispondere biglietti diversi. Tanto più che il medesimo problema si manifesta anche (anzi, soprattutto) là dove i gestori sono tutti ancora le buone vecchie municipalizzate/provinciali/FS. Sta al livello politico gestire l'uniformità del sistema, ergo sta agli elettori evitare di votare con le natiche. Pubblico/privato c'entra nulla. In generale vorrei che la si finisse con l'eterno equivoco per cui queste noie sono, come sempre, colpa del neoliberismo. In questo come in altri settori si è cominciato il processo di apertura al mercato, a metà del guado quelli che perdevano il feudo si sono messi a strillare, e ci siamo piantanti in una situazione che non è né carne né pesce e mantiene i difetti di entrambi i modelli. Ora ci si ritrova pure le lamentazioni di quelli che "Ecco, vedi, con il nuovo sistema le cose fanno schifo", ignorando bellamente che il nuovo sistema non è MAI riuscito ad andare a regime per le solite resistenze "disinteressate".
  12. Ripeto: stai facendo opposizione ad una situazione che non esiste e che nessuno sta proponendo. Poi, se il problema è che le gare vengono gestite male, la soluzione è gestirle meglio o buttarle via? Peraltro, ad oggi, il sistema delle gare delle ferrovie regionali è stato sì distorto, ma in favore del buon vecchio carrozzone statale; per cui non mi sembra un gran punto a favore del "torniamo a fare tutto in house"...
  13. Precisazioni inutili: nel settore nessuno si sogna di fare concorrenza diretta nel TPL, sempre di gare per bacini di linee si parla. Non capisco lo scandalo nei confronti di una cosa che non esiste. Detto questo, ci sono varie altre discussioni sul tema
  14. No, hanno preso una frase isolata dell'articolo originale e ne hanno fatto un articolo. Già solo per fare il titolo hanno usato più parole della frase stessa...
  15. Alé, ci siamo arrivati a che serve lavorare sull'ergonomia, tanto la macchina guida da sola Cosa c'entri poi la tecnologia radar con uno schermo tattile...
  16. Mi sembra una difesa dell'indifendibile. Soprattutto, se anche si vuole sollevare il dubbio sugli svantaggi, i vantaggi restano non pervenuti. Per l'utente, intendo.
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