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Vedremo l'effettivo impatto di questa cosa. Magari quel protective block è solo un'accortezza per scongiurare squalifiche assurde come l'anno scorso ad Austin, e non incide in maniera irrisolvibile sulle prestazioni. Oh ma sta caxxo di MB39 è una maledizione perpetua
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Guarda, qualche tempo fa tornando a casa con il mio vecchio cinquantino che uso per il centro storico (munito di costosa RC, revisione biennale, fanali, casco e tassa di circolazione pagata) ho fatto per superare un monopattino, il cui conducente (tralascio i tratti somatici...) ha accelerato all'improvviso per non farmi finire la manovra, finché dopo qualche decina di metri (quando ho rallentato per farlo allontanare) mi ha risuperato a destra facendomi accuratamente il pelo. Racconto l'episodio non tanto per la gravità del comportamento, ma perché quel cesso di monopattino andava quasi più del mio Phantom. E se malauguratamente Jorge Martìn mi centrava, ovviamente pagavo io per tutti e due. @LiF rispondo anche a te, ho letto successivamente il tuo post. Garantisco che il mezzo in questione andava a ben più di 25 km/h (quando l'ho superato andavo io ai 40, e mi ha ripreso subito). Sì, anche i cinquantini venivano elaborati che è un piacere, ma almeno sono considerati veicoli e non giocattoli, e pagano di conseguenza per poter circolare in regola.
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Il problema di tutte le riforme del CDS è che continuano a concentrarsi sui comportamenti pericolosi e a sottovalutare pericolosamente quelli suicidi, che un tempo erano limitati a pochi pedoni distratti, lente biciclette da passeggio e qualche gruppo di ciclisti della domenica, mentre adesso sono decuplicati grazie all'elettrificazione di biciclette e monopattini, che possono tenere andature relativamente elevate senza alcuna effettiva regola di comportamento. Se non altro, le nuove norme sui monopattini serviranno (forse) a farli uscire dalla semiclandestinità e ad assimilarli a dei veicoli veri e propri quali sono. Magari valesse pure per le biciclette a pedalata assistita.
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Mi pare che con la grafica dei marchi si stia andando verso una semplificazione/banalità generale. Non so se per affinità con il Q.I. medio che cala da vent'anni a questa parte, o per semplificare l'integrazione coi sensori di prossimità, o per entrambe le cose. Fatto sta che quando vedo un logo nuovo (FCA, Alfa Romeo 2015, Citroen, questo qui della Jaguar, Lancia ultimo e penultimo... ) ho sempre l'impressione che chi lo realizza stia pensando "la gente non deve faticare a guardare...".
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Mi pare che l'avevano chiamata "operazione tender" o qualcosa di simile. Disperazione camuffata da dandismo. EDIT.
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Io sono stato qualche mese fa e mi è piaciuto molto (ero a Torino per altri motivi, non credo avrei organizzato il viaggio apposta). Un po' seguivo la guida, un po' gironzolavo per fatti miei senza che alcuno avesse nulla in contrario. Comunque la ritengo un valore aggiunto perché dice cose interessanti e ti dà un "ordine" nel seguire la mostra, visto che il tempo a disposizione è poco. La visita è cominciata quasi in orario ma la gestione dei visitatori all'ingresso è molto improvvisata. Si potrebbe fare un po' meglio, c'è tanto potenziale.
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Nell'arco di vent'anni Monaco è passata dal rango di unica gara in cui si sorpassava, ad unica gara in cui non si sorpassa. Già nei primi anni del DRS, ricordo che su quel rettifilo l'aggeggio era inutile, mentre con le monoposto più vecchie qualche sorpasso sul dritto si vedeva, oltre che all'uscita della galleria che era un classico. La riduzione di dimensioni del 2026 credo sarà ininfluente, c'è da sperare che almeno sul fronte aerodinamico e meccanico ci sia qualcosa che venga in aiuto di questa pista, che altrimenti è condannata a massacrarci i gemelli anche in futuro.
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Visto che questo modello, di "Panda", ha solo il nome, ben venga che abbia solo motori brillanti, efficienti e costosi. Basta che dopo siano capaci a venderle. Io avrei fatto la stessa cosa con la 500, invece lì con il Firefly han preferito il ritorno alle origini del modello, far concorrenza alla Vespa
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MB 2021 insegna. Furbo chi lo ha già cambiato in Brasile, e furbissimo chi lo ha già cambiato sia in Brasile che a Spa........................ Quanto a Leclerc, se (e dico SE) gli cambiano la PU voglio proprio vedere quanta birra dà quel motore usato al massimo dei giri
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Confermo. E la Stelvio che ho avuto la possibilità di provare, su stradine molto impegnative per stabilità e tenuta, era pure con cerchi da 18', i più piccoli.
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Due situazioni abbastanza tipiche con la mia (ancora per poco 😓) Alfa Giulietta TCT 2.0 JTDM 175 CV E6 munita di cerchi da 18 pollici e manutenzione puntuale. La prima situazione (vedi sotto) riguarda il mio quotidiano viaggio casa/bottega e viceversa. Tragitto di 13 km tondi da centro abitato a centro abitato, con in mezzo un classico extraurbano all'italiana (velocità media 30 km/h, code, centri abitati, semafori e chi più ne ha più ne metta). La rilevazione (il cdb è precisissimo, non ho mai avuto più di 0,1 l/100 km di scarto) ovviamente è stata fatta in condizioni ideali (luglio, motore già un po' scaldato, poco traffico, guida attenta), ma la trovo interessante perché dimostra le potenzialità di un propulsore (e di un veicolo) che sarebbe tecnologicamente surclassato, ma lui non lo sa è continua a consumare come un accendino, a fornire più di 1000 km di autonomia e a garantire prestazioni da segmento superiore. Per dire, stesso percorso e stesse condizioni, con la Yaris di mia moglie ho fatto i 2,3 l/100 km, non uno sproposito di differenza, con 60 cavalli in meno, meno peso, gommatura più leggera ecc. Ma la situazione che più mi ha impressionato in senso assoluto è questa: tragitto Treviso - Roma, due persone, auto stracarica e guidata fino a Firenze Certosa in autostrada, ad andatura sostenuta (130 km/h) e senza riguardo per i consumi, con frequenti accelerate per superare i punti più trafficati. Il resto è stato percorso sulla superstrada Firenze - Grosseto, poi Aurelia e infine autostrada A12 fino a Roma. Totale km percorsi: 579. L'indicatore segna il pieno perché mi ero appena fermato a rifornire. La situazione parla da sola: Costo carburante calcolato: € 51,00 Costo pedaggi: € 27,00 Totale: € 78,00 facciamo 80 Costo a persona (eravamo in due): € 40,00 mal contati. E avevo ancora metà serbatoio pieno, e una quantità immorale di bagagli a mia disposizione, e ho parcheggiato sotto casa, per tacere del fatto che non ho mai fatto soste per rifornimenti. Col treno pagavo - prenotando mesi prima - il doppio soltanto per la tratta AV, senza contare il costo e il disagio dei trasbordi da e per la stazione, e l'aggravante che arrivato a Roma sarei rimasto inchiodato lì, invece con la macchina abbiamo potuto farci dei magnifici tour, spaziando dal Circeo fino al Viterbese, e decidendoli, che so, mezz'ora prima. Aspetto che qualcuno mi convinca che la libertà è qualcosa di diverso da questo
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Produrranno e installeranno iBinotto, un advisor virtuale che duplicherà le funzioni di tutto il muretto compreso Vasseur, in modo da sottoporre ogni decisione al vaglio della sua intelligenza artificiale, plasmata facendo un mirroring del meglio di tutti gli imput dei muretti Ferrari dal 2009 al 2022. dissolvenza... Leclerc, dopo aver perso il mondiale 2025 all'ultima gara con un pit stop completamente a cazzo, penetrerà all'interno del calcolatore elvetico-emiliano e, rischiando la vita, scollegherà man mano tutte le schede, cominciando dall'unità Chris Dyer-Abu Dhabi 2010, in modo da disattivarlo prima della completa distruzione del team, per poi vendere tutto l'hardware all'Audi al prezzo simbolico di una birra con Alunni Bravi. iBinotto, spegnendosi, ripeterà vecchie frasi celebri dei team radio, sempre più demenziali, fino a sussurrare, con voce flebile e sfocata, vagamente simile a quella di Andrea Stella: "Fernando... use... the best... of your... talent...". - NO SIGNAL -
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Sperando che non si arrivi al famoso detto: "l'operazione è perfettamente riuscita. Purtroppo il paziente è morto".
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La politica che pretende di dirigere e piegare il mercato è sempre colpevole, specie quando lo fa senza competenze né cognizione di causa né evidenze scientifiche. Questo non sarà mai ripetuto abbastanza. Ciò detto, tutte le concause che hai citato, endogene al mercato automotive, sono indiscutibili. C'è una lunga crisi in atto e quasi nessuno in Europa ha voluto cambiare il modo di fare e vendere automobili. Se produci automobili devi fare utili con quelle, per ogni singolo esemplare venduto, e le stesse finanziarie dovrebbero servire a farti vendere più auto, non a rimpiazzare i mancati introiti. Il fatto che i concessionari non vogliano più vendere auto "in contanti" è assurdo. Significa che il tuo mercato non si basa più sul prodotto ma sui "derivati". Questi non sono campanelli d'allarme, sono schiaffoni in faccia. E il privato che accetta (spesso obtorto collo) questa logica non perde solo denaro, perde diritti: lo ius utendi et abutendi re sua, il diritto di tenersi la sua macchina come e quanto gli pare, di pagarla tutta e subito risparmiando soldi, di investirci denaro in cura e manutenzioni che ne prolungheranno la vita, di scegliersi l'assicurazione e i servizi che preferisce ecc. ecc., alla fin fine riducendo anche la quantità di scorie che produrrebbe cambiando macchina ogni 3/4 anni in base al finanziamento.
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@valllone è una notizia ottima che la società di noleggio si riprenda la macchina, anche se per arrivare a questo risultato, che ti era dovuto ben prima dell'incidente finale, hai letteralmente rischiato la pelle. Dispiace il fatto che ciò che ti ha fatto ottenere giustizia non sia stata la cura e la fidelizzazione del cliente, come dovrebbe essere, ma un puro calcolo costi/benefici di fronte alla minaccia di iniziative legali che li avrebbero visti sicuramente soccombere. Almeno questo è quello che ne ho dedotto da tutta la vicenda.
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A me sembra una normale Suzuki con le carreggiate modificate per il mondiale rally. Dentro è graziosa, anche se a me, da suzukista di lungo corso, piacciono molto quegli interni senza fronzoli e vagamente demodé tipici del marchio.
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Mah, per me youngtimer e affini sono come la carbonara. Non avevano ingredienti di pregio, ma piacciono anche a distanza di anni per il loro perfetto bilanciamento. Se vai ad alterare anche uno dei suoi elementi, tutto il resto poi non lega più. Salvo giusto il frontale proprio perché è rimasto grossomodo lo stesso.
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Si è iscritto all'esclusivo club di quelli che si ribaltano nel giro di formazione (per la maggioranza sono soci ordinari che l'hanno fatto sul bagnato, sopra di loro alcuni venerati maestri che si sono cimentati su asfalto asciutto). Ma lui ha aggiunto il tocco personale di recuperare la macchina e di andarla scientemente ad insabbiare. Per trovare un precedente di questa ardita performance bisogna scomodare nientemeno che Luca di Montezemolo a fine 2009 al Montmelò, che voleva sfilare un po' troppo sotto le tribune festanti per il fresco acquisto di Fernando Alonso. L'idolo di Oviedo per ragioni contrattuali ancora non poteva indossare i panni Ferrari, ma ebbe già un cupo avvertimento sulla sua futura permanenza in rosso.
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Il divieto di ordini di squadra è stato abolito da anni, proprio perché era una farsa facilmente aggirabile ("tizio is faster than you" et similia), e perché si è ritenuto che i team avessero diritto di gestire in libertà anche aspetti come questo.
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Quando il gioco si fa duro, ecc. ecc. Questo mondiale Verstappen se lo è preso a colpi di forza di volontà. È da Imola che ci sta mettendo una pezza. Non so se ci siano altri precedenti di campioni del mondo con un team terzo nei costruttori. A chi dice che ha avuto culo, consiglio di riguardare la gara del 2016. Sempre culo? Leclerc quando piove comincia immancabilmente a sclerare coi pit stop. Quando ha chiesto di rientrare anzitempo per cambiare le gomme ho pregato che non uscisse con le slick. Se non altro oggi è riuscito a portare al traguardo quel cesso di macchina, tenendosi pure dietro due McLaren. Lawson non avrà il fascino sponsorizzato che ha Colapinto, ma quello che sta facendo non ha prezzo. Oggi si è pure tenuto dietro quei due rimbambiti che guidano auto che costano tre volte la sua. Caratterialmente sto sempre dalla parte dei bastonati dal destino, per cui sono contento per l’Alpine, che ha fatto qualcosa di prodigioso.
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Tutto condivisibile quello che hai scritto. Mi rammarico solo del fatto che mentre altrove l'eventuale transizione all'elettrico la farà il mercato in modo naturale, qui in Europa come sempre la sta facendo il legislatore, in modo pianificato e thumberghiano (il 2035 a zero emissioni più che un obiettivo concreto sembra un conto alla rovescia verso l'apocalisse ambientale).
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