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Le previsioni dicevano Ferrari molto bene sui cordoli. Peccato che scivolavano così tanto che non riuscivano neanche a prenderli. Non prevedo grandi aiuti alla Ferrari dalla pioggia, ma quantomeno si rimescolano un po’ le carte, per cui hai visto mai che una volta nella vita ci dice culo. Forza pioggia.
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Se il cliente dell'elettrica vira sul benzina (no, non ce la faccio a chiamarla ibrida, nemmeno se mettono il puntino tricolore sulla i) poco male, sempre una 500 esce dalla fabbrica. Se la vendita delle elettriche crollerà, ce ne faremo una ragione: significa che prima veniva comprata perché o così o niente, e non sarebbe una strategia lungimirante. Tuttavia non credo che succederà, non in Italia, men che meno fuori. Chi si compra un'elettrica vuole proprio un'elettrica.
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Beh, beh. Beh. A quanto mi consta viene prodotta con quattro tipi di propulsione differente (benzina, diesel, mild e plug-in) con potenze che vanno dai 100 ai 300 cavalli, motori turbocompressi che ancorché di bassa potenza danno grande beneficio nei transitori, almeno 3-4 allestimenti... insomma, se la vuoi te la puoi fare su misura, e anche se sei vincolato al modello base non paghi la tua voglia di Golf con prestazioni letargiche. Il problema è che non sarà entry level ma single level, atteso che la versione elettrica incarna il motto shakespeariano "noi felici pochi" e non rappresenta un'alternativa ma un oggetto a se stante. Se poi a Stellantis non interessa che faccia chissà quali numeri, forse farebbero meglio a vendere borsette o scarpe artigianali, così non hanno il problema di saturare gli impianti. Fino a ieri il male oscuro dell'industria europea era la sovraccapacità produttiva, adesso pare sia vendere troppe auto.
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Ormai il senso della realtà è stato rimpiazzato da uno storytelling continuo di buone intenzioni che vincono sulle evidenze scientifiche, sulle leggi di mercato ecc. La 500 per la Fiat dovrebbe essere come la Golf per VW, l'auto che ha risanato l'azienda, una specie di idolo meccanico da venerare ogni giorno lavorativo, con il mantra "vietato fare cazzate". Invece stanno inanellando una sequela di scelte velleitarie, intempestive e incoerenti tra loro. Prima l'hanno trasformata da bestseller ad auto di supernicchia (3 porte, elettrica, fascia di prezzo premium), adesso per ragioni che evidentemente c'entrano poco con una logica industriale e tanto con intese politiche firmate di malavoglia, cambiano idea e approvano un'operazione fatta al massimo risparmio, della serie "se non vende meglio, così mostriamo che avevamo ragione noi", e fanno il solito premium straccione all'italiana con una motorizzazione ai limiti dell'accettabilità, adattissima per il pensionato che vede l'auto come una navetta casa-edicola, e inadeguata per chiunque abbia una vita anche fuori dal comune di residenza. L'obiezione "ma tanta gente se ne frega delle prestazioni, vuole solo quell'oggetto" è opinabile, perché per l'appunto conosco tanta gente che si compra l'auto in questo modo, sulla fiducia, dopo si accorge che è un chiodo, se la tiene qualche anno e poi la cambia con un modello di quei pazzi tedeschi, francesi, coreani, giapponesi che si ostinano a proporre motorizzazioni per ogni esigenza. A questo punto mi aspetto anche la versione Abarth, rigorosamente 1.0 70 cv con kit estetico.
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Più o meno, come ai tempi del Kers.
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E' proprio la silhouette da motore trasversale/trazione anteriore che non riesco a metabolizzare su una BMW. Se avesse qualsiasi altro marchio sul cofano probabilmente direi bellina, o passabile.
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Ho come l’impressione che il rinnovo di Perez abbia a che fare con l’equilibrio mentale di Verstappen, nella speranza che apprezzi e resti a Milton Keynes.
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Nel 2014 il motore Mercedes correva in una categoria a parte. E nonostante questo la McLaren-Mercedes riusciva ad andare peggio della spompata F-2014. La Williams godé soprattutto della partecipazione azionaria di Toto Wolff. Quando lui si defilò, si defilarono anche le prestazioni. Nel 2026 prevedo uno scenario un po' diverso. Se gli va bene, il motore Mercedes sarà quello più efficiente (e non L'UNICO efficiente), ma tutta la macchina attorno ce la dovrà mettere il team. Audi, male che vada, andrà come una Sauber, ma la Williams andrà sicuramente come una Williams. Fossi in Sainz, sceglierei la solidità del progetto piuttosto che i "si dice". Vero che la Williams lo lascerebbe più libero di muoversi, ma per andare dove? Se non interessa a un top team oggi che è al massimo del suo valore di mercato, dopo due anni di Williams chi sarà disposto a fargli i ponti d'oro? La Mercedes di Verstappen-Antonelli? La Ferrari di Leclerc-Bearman? La Red Bull di ignoto1-ignoto2? Forse lei...
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Non malaccio lo spot. Soprattutto riesce a cogliere tutte le inquadrature in cui pare una bella macchina, evitando quelle in cui sembra un bidet. Non sarà il massimo dell'originalità, ma almeno hanno provato a riprodurre quell'asetticità/serietà/puzzetta sotto al naso dei marchi tedeschi/premium, e l'italianità è sottolineata dalle architetture razionaliste e non da pizze, mandolini, dolci vite e costiere amalfitane. Il confronto con lo spot della Y postato da @Zender4 è impietoso, ma non dimentichiamoci dell'involuzione del linguaggio, dell'arte, del gusto, della qualità, del talento, dell'ingegno, della creatività, dell'istruzione, del QI, della professionalità e della cultura che abbiamo patito in questi trent'anni. OT: se poi volessimo andare ancora un po' più indietro nel tempo...
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Più che "anti Velar" direi simil Velar, ma non importa. Anzi chissenefrega, meglio fare una cosetta decente copiando che fare un disastro di testa propria. Come a scuola.
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Intendevo dire che non rischia di rimanere senza un volante. E' chiaro che il campionato del mondo non è un obiettivo attualmente raggiungibile, lo avevo scritto in premessa: con MB e RB non c'è mai stata una vera opportunità. Accasarsi pro tempore in un team dignitoso non mi pare una brutta situazione, dato il contesto. Io, più che sulla Williams senza i telai di ricambio, punterei sui palanconi dell'Audi, incluso il purgatorio Sauber l'anno prossimo. Una volta che Verstappen sarà piazzato (e qualcosa mi dice che lo vedremo in grigio), potrebbe avere anche lui una chance, evidentemente con RB o con quello che ne sarà rimasto. Triste realtà. A volte ci sono più campioni che macchine buone. Ricciardo forse rappresenta il caso più emblematico di carriera promettentissima che si è risolta in un nulla. Ma non è l'unico. Russell faccio fatica a inquadrarlo. Bullizzò in pista Bottas quell'unica volta che poté guidare la macchina di Hamilton, poi quando ha firmato il contratto si è spento. Adesso non è nemmeno più nei piani Mercedes, visto che il futuro dice Verstappen-Antonelli.
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Esatto. Non è mica poco. Se sarà una minestra riscaldata o meno dipenderà dal ruolo che eventualmente avrà. Qui non si parla di dargli un ruolo operativo ma piuttosto di sfruttare le sue informazioni e la sua esperienza nell'ambiente. Quanto ai precedenti che hai citato, io pensavo al Lauda del periodo d'oro Mercedes, non a quello ormai remoto della parentesi in Ferrari. E il povero Schumi, più che un manager o un consulente (cose per le quali non aveva mai avuto vocazione) era un feticcio messo lì al muretto senza un ruolo preciso, sperando che trasmettesse gli influssi magici a un organigramma purtroppo inadeguato (i pur validi Domenicali, Baldisserri, Chris Dyer e compagnia bella).
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Finché non si sistema la pedina Verstappen, Sainz l'occasione della vita non l'avrà mai. Mercedes e RB non l'hanno mai realmente considerato come prima scelta. Detto ciò, non penso che tarderanno ancora molto gli annunci. Di solito gli amori in Formula 1 sbocciano a primavera, e si dichiarano in estate. Lui comunque non è nella condizione di doversi vendere disperatamente al primo offerente, ha forza contrattuale e fa bene a usarla. Visto che nel breve la lotta per il titolo gli è comunque preclusa, che giochi almeno al rialzo con i suoi contendenti. Tanto se non è uno sarà l'altro.
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Adesso anche le utilitarie le fanno con assetto picchiato e linea di cintura tipo Lancia Stratos, un misto tra conformismo stilistico e ostentata "aggressività" sempre e comunque. Il tutto condito da vetri oscurati e lunotto mini. I bambini che malauguratamente salissero dietro cominceranno a vedere fuori dal finestrino dopo i 16 anni. Sulle macchine della mia infanzia i lunghi viaggi volavano via guardando il paesaggio dal finestrino... Quando leggo racconti dei vari Fumia, Giugiaro ecc. che avevano la fissa degli angoli ciechi, dello spessore dei montanti anteriori e perfino dell'altezza del retrovisore interno (che ostacola tantissimo la visibilità laterale), mi chiedo se quelli attuali siano veramente del mestiere. Per dire, ho una vecchia Lancia Thema che si parcheggia a esse meglio della Yaris di mia moglie. Bravi alla VW se continuano a starci attenti, almeno sulle "medie vecchio stile", appunto, che non devono dimostrare niente a nessuno.
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Massa ha scelto (legittimamente) di pestare le olive a tutti, li ha anche portati in tribunale, mi pare. Poi se sia stato ostracizzato, o se sia lui che si tiene cordialmente alla larga, questo non lo so.
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Credo (almeno a occhio) che sia l'unica automobile in commercio che consente ancora di fare manovra senza telecamere, droni e satelliti: finestratura regolare, linea di cintura quasi orizzontale, ingombri ridotti e montante non troppo invasivo. Sulla Giulietta, che sicuramente è peggio come visibilità dietro, coi sensori ho zero problemi. Anzi, il mio elettrauto mi disse di passare da lui per vedere la compatibilità con una retrocamera aftermarket, ma in 7 anni non ne ho mai sentito il bisogno.
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La notizia non mi ha fatto sobbalzare sulla sedia: non tornerà il Briatore pre lifting seduto al muretto con cuffie e ascella pezzata che si sgolava per le vittorie di Alonso o di Schumi, quello che aveva messo insieme il team che poi la Ferrari rilevò in blocco dando vita alla striscia più gloriosa di tutta la sua storia in Formula 1. All'Alpine serve la classica eminenza grigia alla Marko, alla Lauda, il "presidente non operativo" che lavora sottotraccia, fiuta, negozia e intercede con una certa laida abilità... in questo credo che possa ancora dire la sua. Ma che dobbiamo sorbirci sempre e solo Helmut Marko?
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Leclerc, ancora nel 2019, riuscì a fare delle cose turche, tra cui un sorpasso al tornante della stazione ritenuto fisicamente impossibile con le monoposto degli ultimi 40 anni*, prima di fracassarsi alla Rascasse cercando l'ennesimo sorpasso impossibile. Basterebbe poter tornare alle dimensioni pre 2022 o quasi, ma dubito ci sia possibilità e volontà. I 10 cm se li possono anche tenere... * l'unico altro folle che osò sorpassare in quella curva in tempi non remoti fu, mi pare, Jarno Trulli. Il sorpasso lo fece, ma poi dovette ritirarsi perché aveva distrutto il fondo della macchina contro il cordolo interno.
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Aggiungo, dopo aver riguardato i replay dei folli incidenti di Magnussen e Ocon: è vero che hanno guidato delle auto enormi come fossero stati dei kart (colpa loro al 100%), ma è anche vero che, se le auto non fossero state così enormi, quelle non sarebbero state manovre così folli. Anzi, in passato abbiamo visto manovre - azzardate, sì, ma possibili - in entrambi quei punti. E allora si torna al discorso Monaco/Imola sì o no. Tutta colpa dei circuiti, o anche un po' di auto spropositatamente grosse? Mi metto già l'anima in pace, perché sperare di tornare indietro su certi aspetti sarebbe inutile.
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Per arrivare a quel livello servono ancora alcuni step: la Ferrari di Schumi era un'eccezione alla Ferrari stessa, ogni elemento era probabilmente il migliore sul mercato: lo era il pilota, lo erano Todt, Brawn, Martinelli, a modo suo anche LCDM... perfino il buon Rubinho come gregario era impagabile. Io la vedo più come la Ferrari maglionata del 2015. Rinata dopo un anno d'inferno, e con molte aspettative. L'anno prossimo, con Hamilton e, volesse il cielo, Newey, ci sarà un'ulteriore iniezione di vitamine.
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Con il passare degli anni e dei regolamenti, Monaco è passata da unica pista in cui si superava (anni 2000-2010, senza andare più a ritroso) a unica pista in cui non si supera nemmen per sbaglio. Con lo stato di cose attuale è una lunga sfilata di macchine, un controsenso agonistico. Ed è un peccato perché è anche una pista in cui il pilota può fare ancora la differenza. Leclerc e la Ferrari sono stati ancora più forti della sfiga (e del sonno). L'emozione del traguardo e delle celebrazioni sul podio, con la famiglia reale eccetera, avevano un sapore che non provi in Barhein o a Miami. Mia moglie, che segue le gare con me più per spirito coniugale che per reale interesse, ieri era estasiata a vedere quello scioglimento collettivo alle umane emozioni, con Leclerc, Vasseur, Alberto di Monaco, la consorte, Elkann, Sainz, i meccanici, tutti giubilanti se non commossi. Per cui diciamo pure Viva Monaco. Guardando le cose da debita altezza, più che una Ferrari in palla (e lo era) vedo una RB dalla coperta più corta rispetto agli scorsi anni. A prescindere dalla competitività degli altri. Ieri era oggettivamente una brutta macchina. A Imola la meritata vittoria è stata contrappesata da una messa a punto molto difficoltosa e da una qualifica incerta. Questo mi fa pensare che - come la Ferrari del 2022 - più che di un irriducibile vantaggio tecnico godano di un vantaggio temporale che si va via via riducendo. E potrebbe non essere più sufficiente correre con un pilota davanti e uno nelle retrovie. Ad ogni gara giochiamo a mettere spietatamente la Ferrari sulla scala graduata della forza: oggi è terza forza, ieri era seconda forza... Facciamo anche con la RB: ieri era la quarta forza in campo, a Imola era probabilmente la seconda. E il motto che tra i due litiganti (Ferrari e McLaren) il terzo (RB) gode potrebbe ruotare a favore di chiunque altro lì davanti.
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Già, è stato grossomodo come quando ti svegliano dall’anestesia totale: il cervello vorrebbe uscire dal torpore ma l’anestetico ti mantiene ingabbiato nel dormiveglia.
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Il gp per immagini: “OOPS… POSSIAMO RIFARLA?” “XAVI, METTI TU L’ALTRO BRACCIO?” “ODDIO, È PRIMO?? COSA SIGNIFICA? È IMPORTANTE??” “SALAM, TESTA A FUNGO” “MI È ANDATA UNA BRUSCHETTA NELL’OCCHIO…” “…PECCATO PER IL GIRO VELOCE” “BELLA ZIO” ”DOMANI APERITIVO?” “SINDACO CON FASCIA TRICOLORE, MINISTRO DELLA MARINA MERCANTILE, CENTODUENNE BARONESSA FILIGUELLI DE BONCHAMPS, MASCOTTE A VITA DELLA SOCIETÀ…”
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Credo che a Singapore il ritmo basso avesse anche una funzione di tyre management, di sicuro non necessario a Monaco, ma in generale come strategia potrebbe avere senso oggi.