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Se pensassimo solo ai vantaggi economici che ci dà cambiare l'auto, le terremmo tutte fino a che camminano. Nel vostro caso avete l'esborso iniziale, più le maggiori spese per manutenzione, assicurazione, bollo e revisione impianto a gas. Economicamente l'operazione è bocciata in partenza... anche se in questo caso c'è da dire che cambieresti un'auto da 170.000 km con una da 70.000. Poi ci sono aspetti meno percepibili ma altrettanto importanti, quali la sicurezza attiva e passiva (pur avendo fatto segnare all'epoca risultati abbastanza mediocri nel crash test, è pur sempre un altro pianeta rispetto a Punto mk1 per robustezza, tenuta di strada, frenata e dispositivi di sicurezza), e il piacere di avere un'auto che ti appaga sia esteticamente sia nella guida. Quanto all'impianto a gas, se è vero che per il tuo chilometraggio è quasi inutile, valuta se in prospettiva può tornarti comunque comodo (es: gite di piacere, spostamenti per il lavoro che prima avresti fatto con trasporto pubblico e adesso potresti fare più comodamente in auto con una spesa contenuta). Fattori fondamentali nella scelta per me sono questi: informati sull'affidabilità, che su queste auto variava abbastanza da esemplare a esemplare (ha avuto frequenti interventi di manutenzione straordinaria/noie elettriche? Sono stati risolti?), e soprattutto se l'1.6 TS ha la regolazione automatica del gioco valvole, perché in caso negativo con il gpl la manutenzione ti diventa un salasso.
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Però ragazzi prendiamole con le pinze queste dichiarazioni, ci vuole un attimo a prendere una frase decontestualizzarla e metterla in rilievo per farci un articolo. Capirai, Sportmediaset... me cojoni, hai detto Herald Tribune. Pure la frase di Montezemolo che è stata riportata, tre parole in croce estrapolate da un'intervista fiume (che io ho letto direttamente alla fonte) in cui in realtà usava parole tutt'altro che negative per la Ferrari odierna. Come diceva Mansell82, Alonso si sarà anche bello che rotto le palle delle Stella Bruno che gli domandano ogni treperdue "ma quanto sei pentito di aver lasciato la Ferrari?!?". I parallelismi con l'anno scorso sono ingenerosi, perché la F14 non valeva un bullone dell'auto di quest'anno, e lui lo sa. Ma la sua tesi, per quanto tirata per la giacchetta, non è difficile: al momento preferisco essere ultimo con la McLaren che secondo con la Ferrari. Punto. Scelte personali. Quanto alla SF15, flussometro o non flussometro, si sta dimostrando per quello che è e non poteva altrimenti essere: una buonissima vettura ma pur sempre figlia di compromessi in sede di progettazione (come detto a chiare lettere da Allison). Le prestazioni potranno anche essere simili o lievemente migliori della Mercedes in certe precise condizioni, ma questa gode comunque di un potenziale di sviluppo maggiore e più facile da ottenere. Spero che per la Ferrari sia solo una battuta d'arresto, e che - telaisticamente - non stia già "plafonando". In questo caso gli upgrade del motore diventerebbero esiziali, e non necessariamente sufficienti. Felice di essere smentito dai fatti futuri, ben inteso. Al momento però sorrido pensando al dopo-Malesia e ai diktat di chi diceva, dopo una sola gara, che la Rossa aveva colmato tutto il divario mostrato in Australia. Tifare non significa tapparsi gli occhi, e giudicare obiettivamente la realtà non significa sminuire o denigrare.
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E cos'è quella cosa in corsia di sorpasso?? Sembra una Chrysler 300, ma a occhio ha abbia una calandra modificata. Che ci fa in Italia? Stanno testando un modello per l'Europa?? :)
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Io ho sempre sostenuto la legittimità di versioni cheap e con motorizzazioni base (e base non significa per forza di cose sottodimensionate), quando poi il listino offre anche il livello massimo dell'esclusività. Lo ha sempre fatto MB, lo fa Porsche con successo dai tempi della Boxster (se escludiamo la 914, che fu una meteora), BMW va dalla 518d alla M5, la stessa Jaguar XF ha tre quarti delle versioni che sono diesel. Il fatto che ci sia chi lo fa (per necessità o per comodità) però non rende questa scelta l'unica possibile. Anzi, puntare sull'esclusività in un momento in cui tutti giocano sullo sfruttamento intensivo (e a volte laido) del proprio marchio, mi sembra il modo più credibile per azzardare un rilancio serio. Visto che di rilancio si deve parlare. Se Alfa oggi avesse un'immagine fortissima, me ne sbatterei anche della Giulietta Twinair a metano (il sogno nel cassetto di Wester di qualche anno fa...). Ma visto che per anni ha puntato ad ampliare l'offerta nei segmenti bassi (erano le uniche piattaforme disponibili, e il budget quello lì era) sparendo da quelli importanti, dare un messaggio diametralmente opposto a questo è sì un rischio, ma affascinante.
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E noi italiani, non ho capito, dovremmo impedirglielo? Non mi pare un previsione difficile Ma non perché in Germania ci siano 80 milioni di persone obnubilate dal nazionalismo (o almeno, non in questo secolo ): semplicemente perché sono acquirenti molto pragmatici e attenti alla sostanza più che alla forma. Non a caso, oltre ai brand autoctoni (il cui acquisto è favorito anche dal buon reddito pro capite), lì vanno molto forte anche auto come Skoda (buon rapporto qualità/prezzo sacrificando "germanicità" del marchio), così come le francesi, le Volvo e le giapponesi (credo anche meglio che nella "estrofila" Italia). Non vedo come possa un brand o un gruppo estero, dalla reputazione disintegrata da oltre vent'anni di scelte sbagliate, fare immediatamente quote a due cifre rubando mercato a rulli compressori come BMW, Mercedes-Benz, Volkswagen (e non solo), che hanno sviluppato una fidelizzazione pluridecennale e ininterrotta sul loro territorio (proprio come gli Agnelli, i Romiti e i Cantarella...), fanno utili, investono in tecnologia, danno opportunità, sono in libera concorrenza tra loro ecc. ecc... e, vivaddio, i tedeschi ci si identificano. Così come facciamo noi con le Alfa, le Ferrari e la 500. Fiat ha pensato per troppi anni di poter campare con modelli che non si poteva permettere, vivendo di sconti, km 0 e incentivi statali, e mantenendo vertici, organizzazione aziendale e relazioni industriali semplicemente inadeguati. Ora che Marchionne ha faticosamente spazzato via tutto ciò, sapendo che i quattrini o il talento da soli non possono bruciare le tappe del TEMPO fisiologico che ci vuole a ricostruire un marchio, una reputazione e un mercato (anche se le prime auto che sforni sono oggettivamente buone pagheranno comunque dazio agli errori commessi in passato), chi tifa per le sorti del marchio IMHO non dovrebbe preoccuparsi tanto di cosa faranno i tedeschi, i francesi o i cecolosvacchi, quanto piuttosto sperare che queste nuove auto siano effettivamente superiori alla concorrenza, di modo che, se non le comprano i tedeschi, le comprerà il resto del mondo
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E meno male. Difatti mi sfugge cosa ci sia di negativo a ispirarsi ai tedeschi (specie a quelli più capaci) in quello che sanno fare meglio, cioè berline col giusto mix di presenza scenica, compattezza e sportività. Se poi su questa base, teutonica, di pulizia stilistica e buone proporzioni si fondono gli stilemi del migliore design italiano, credo che il risultato finale sia, almeno sul piano estetico, unico nel suo genere. Non voglio dire migliore o peggiore della concorrenza, ma sicuramente diverso da tutto quello che si è visto finora. Se l'originale sarà anche solo lontanamente simile al tuo render, direi che ci siamo eccome.
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...e anche a Gary Paffett ...e alle mitiche corna della macchina del 2007, o 2006... boh che anno era?
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Tranquillo, nessuno ha mai sostenuto il contrario Faccio pubblica ammenda per il mancato utilizzo di opportune faccine nel mio precedente intervento Il quale non voleva suonare come un "non l'ha fatta di bianco perché Williams e tutta la giustizia sportiva gliel'avrebbero sacrosantamente impedito"' ma voleva molto più semplicemente suggerire un dubbio sull'utilità di schierare le auto di due team diversi, per di più rivali, con la medesima colorazione di base, sia pur con una livrea differenziata. Cosa che potrebbe anche creare negli spettatori meno ferrati qualche confusione, e magari qualche fastidio agli sponsor. Tutto qui, lo giuro! Tra l'altro, già Mazzoni va in confusione con Red Bull e Toro Rosso (e quand'era in vena anche tra Ferrari e Marussia), sai che succede anche con quattro macchine bianche??
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Quanti cavalli farà guadagnare alla McLaren la nuova livrea? Non so se Sir Frank Williams avrebbe gradito però...
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Una tettona biondo oro di età verosimilmente compresa tra i 25 e i 32 anni, che si va a comprare 5 casse di vino con una Ghibli color mosto da 100.000 euro, parcheggiando giusto in mezzo alle barrique. Ma non sarà troppo sobria questa foto?
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Questa a restauro terminato sarà una meraviglia, complimenti per l'acquisto. Tra l'altro capita di vedere in giro qualche esemplare di quelli più recenti, mentre queste qui "originali" ormai sono delle mosche bianche. , Per il mio gusto, la "vera" Gelandewagen è solo questa!
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Una cosa che mi sono sempre chiesto è cosa spingesse la Fiat negli anni '70-'80, o, meglio, le agenzie di comunicazione a cui si rivolgeva, a raffigurare nelle pubblicità i clienti delle loro auto come dei grulli. Per fortuna come (quasi) tutti i linguaggi, anche quello della pubblicità si è evoluto negli anni, ma stento a credere che anche allora degli spot come questi (3 pescati a caso, e spero siano anche gli unici) potessero invogliare chicchessia, dal momento che un elemento chiave per far scattare la scintilla dell'acquisto dovrebbe essere proprio l'immedesimazione col personaggio Riuscissero almeno a strappare mezzo sorriso... Col compianto Vincenzo Crocitti, doppiato: Qui forse un minimo di immedesimazione uomo-auto poteva anche esserci "Questione di cose"? Qui è ridicolo anche il claim...
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Negli anni l'avrò fatta a tutte le ore del giorno e soprattutto della notte (e in qualsiasi stato alcoolico ). Per fortuna nelle curve più strette hanno raschiato l'asfalto per migliorare l'attrito, sennò tra assenza di guard-rail, umidità e quel manto stradale liscio e consunto come una palla da biliardo che hanno sulle loro strade si finisce fuori che è un piacere!
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Umago è la cosa più vicina all'Italia che ci sia, dieci minuti di macchina dal confine sloveno, però la sera è il posto che offre meno attrattive. Io ci vado spesso quando faccio un break di 2-3 giorni massimo, perché così ottimizzo i tempi e poi ci torno sempre con piacere. Però, parlando papale papale, se ci vai con la tua ragazza offre pochino. Più scendi più ti diverti: sotto Umago hai Parenzo, che è già un po' meglio, e scendendo un altro po' (in autostrada ci metti poco) arrivi a Rovigno, che è un gioiello: mille negozi e negozietti, ristorantini situati proprio sugli scogli, bei locali per la sera, il Monvi che è una discoteca spettacolare (almeno ai tempi lontani in cui ci andavo io!), la bellissima chiesa di Sant'Eufemia, tanti suggestivi vicoli e scorci, ecc. Se poi hai voglia di arrivare fino alle isole raggiungi la parte anche naturalisticamente più interessante. Avendo una settimana a disposizione potreste anche suddividere in due tappe, oppure scegliervi un posto come Parenzo, che è vicina a tutto, e la sera girare un po' anche per le località vicine. Per il resto segui il tuo istinto, che la Croazia con la sua semplice e schiva bellezza non ti deluderà in ogni caso Unici ragguagli: non farti troppi pensieri sulla partenza intelligente, che se hai sfiga qualche chilometro di coda alla dogana (che peraltro si dice dovrebbero togliere definitivamente proprio quest'anno) non te lo leva nessuno (mi è capitato di non trovare un'anima per strada, e l'anno dopo, stesso giorno e stesso orario, di rimanere bloccato un'ora). E soprattutto: aspetta di essere lì per far benzina
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Ho colto la nuance ironica, tranquillo, ma mi fa scaturire lo stesso una riflessione (semi)seria Così facendo è stato il primo pilota italiano in Ferrari da un sacco d'anni, oltre che l'ultimo per un sacco d'anni. Ha scelto col cuore e posso capirlo: ormai era a fine carriera, e con una Force India che a parte qualche exploit nelle piste con poco carico rimaneva un'auto da bassa classifica. Lo sfizio della vittoria se l'era levato, quello di correre per un team di vertice pure. Gliene mancava uno... I cavalli sicuramente ci sono nella PU Ferrari, e la prova del nove sono le Sauber. Tant'è che ormai si parla di un divario intorno ai 15-20 cv. Il problema era proprio la velocità di punta, che STAVOLTA è mancata alla Ferrari. A parte le autentiche (quanto inutili, purtroppo) prodezze di Nasr, si è visto che oltre che nel rettilineo d'arrivo non era possibile superare. E in rettilineo senza velocità massima non si può far nulla. Si è visto con la fatica di Vettel e Raikkonen a passare quelli davanti, sia all'inverso con la sconfortante facilità con cui Rosberg ha avuto la meglio per ben 3 volte (una su Kimi, due su Vettel) sulle rosse. Fortuna che il passo-gara era come sempre buono.
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Tra l'altro, credo che vincere con la F60 valga pure doppio...
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A me pare che fossero dei troiai e basta Le influenze nefaste di Alonso potevano al massimo riguardare certe caratteristiche di set-up più favorevoli a lui, non certo il progetto: non poteva essere colpa sua se l'auto mancava di deportanza, cuoceva le gomme o aveva 80 cavalli in meno.
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Oggi ho rivisto il Kimi del 2013 (quello delle rimonte pazzesche fino al podio) e il Vettel del 2014 (poco incisivo, vittima di troppe sbavature, surclassato dal compagno di squadra). Peccato, perché una partenza in prima fila era un buon viatico per far meglio del quinto posto. Credo che si sia fatta sentire la pressione, complice quella partenza dalla prima fila e quelle previsioni forse un po' troppo ottimistiche che si sono sentite sia qui sia alla vigilia della Cina sulle prestazioni delle Ferrari, poi ridimensionate in gara. Tre "lunghi" in una gara e un musetto danneggiato sono troppi, ma quando sei al primo anno in Ferrari, con tutte le aspettative sulle tue spalle, è normale avere gare storte. Lo stesso Alonso nel 2010 alternò gare capolavoro a gravi battute d'arresto. Gli passerà, ma intanto qualche maligno avrebbe buon gioco a rispolverare il luogo comune (vero? falso?) su Vettel bravo a fare sfracelli quando è davanti tanto quanto ad andare nel pallone alla prima difficoltà. Quanto a Kimi, è apprezzabile la scontentezza per il secondo posto, ma la storia che con più giri sarebbe arrivato primo vada a raccontarla a sua zia Senza il lungo di Rosberg al penultimo giro non avrebbe passato nemmeno lui, perchè, si è visto per tutta la gara, in Barhein si supera solo sul rettifilo dei box, e se ti manca velocità massima puoi metterci una croce sopra. Nel complesso comunque una bella gara, con finale al cardiopalma e un po' di punticini pesanti. P.S. Oggi Ricciardo ha smentito Enzo Ferrari: non è sempre vero che l'auto che si rompe subito dopo il traguardo è la migliore
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Una curiosità: di cosa dispone la tua biblioteca?
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In FCA succede ben di meglio, c'è molto più senso dello spettacolo intanto Tappe del siluramento del pluriridato ex Presidente Ferrari in rigoroso ordine cronologico: 1) nemmeno un invito col gruppo di Facebook a palesarsi alla presentazione del piano industriale a Detroit, con l'istrionico maglionato già calato benissimo nel suo nuovo incarico in pectore mentre illustra con dovizia di particolari le slide dedicate alla Ferrari; 2) lungo limbo del presidente, durante il quale si vocifera di tutto e di tutti, ma di una cosa sola si è certi. Il "purgando" Luca si lascia andare alle considerazioni amare: "Forse da John Elkann mi sarei aspettato almeno un grazie". 3) Weekend del GP di Monza, LCdM si presenta solennemente ai box, prorompe in un lungo e intenso abbraccio in slow motion con pomiciata incorporata ad Alonso (della serie: "pssss, ho saputo che Marchionne vuole farti fuori" - "Stavo per dirtelo io"). Il c.e.o. si esibisce nel suo coup-de-theatre. L'abbraccio mortale: "L'uscita di Luca di Montezemolo non è in agenda. - sublime pausa da consumato capocomico! - ...Ma nessuno è indispensabile". Ventiquattr'ore dopo... 4) A definestramento eseguito, arriva il tanto sospirato grazie di Elkann a Montezemolo: lo ringrazio, è stato un elemento prezioso, gli faccio i migliori auguri, abbiamo condiviso molto... insomma tutte parole venute dal cuore Sipario. Non mi pare che i server di Autopareri siano andati in fiamme in quel periodo, forse perché è abbastanza normale che nelle aziende, specie quelle grandi, di tanto in tanto si faccia ruzzolare qualche testa Anzi, più che normale, direi salutare.
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infatti Turbo_Kitt non ha menzionato, se non erro, questo punto. Anche perché, francamente, non ci farei mica molto più affidamento per il futuro. Le compagnie che te la assicurano come storica sotto i 30 anni sono sempre di meno, e in ogni caso i premi dedicati sono aumentati notevolmente. La convenienza si è ridotta moltissimo, in alcuni casi fino a sparire. Quanto al bollo, è storia di questi giorni... Questo credo sia proprio il tipo di utilizzo che intendevano anche gli altri utenti 7000 km non sono 10000 (che col 70% di uso urbano valgono come 20000). Va da séche il piacere di queste auto sta proprio nel viverle, e anche nel poter dire: oggi la prendo anche per andare al lavoro, sabato ci vado in montagna, quest'estate ci faccio un tour per il Chianti ecc... Quello che si cerca di sconsigliare, a quanto ho letto, è semplicemente utilizzarla come unica auto/auto principale. E sono d'accordo, perché così facendo fai solo del male, a te e a lei
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Lybra al di là del valore intrinseco dell'auto (sulla fiducia...) uscì già vecchia, come succedeva a svariati modelli del gruppozzo più o meno coevi. E scontava un design abbastanza sciapo. Quanto a Delta, beh sì, era un modello decente. Il fatto è che la mera decenza non era sufficiente a un'auto che faceva comunque dell'esclusività il punto forte. Per carità, ci hanno creduto, e ci hanno investito in quel modello, niente da dire: motori, dotazioni, comunicazione. Il problema era a monte, perché le sciccherie e le finezze convivevano con economie necessarie ma imperdonabili, come, ma non solo, la plancia bellamente recuperata da Bravo. Peraltro la sua funzione non l'ha mancata del tutto, visto che comunque ha venduto, qui in Italia. Perfino la biturbo diesel. E quando nel 2010 andai a chiedere un preventivo, altro che sconti. Quella Lancia lì, malgrado le critiche, era molto ben percepita dalla sua clientela. Grazie a quel mago di Francois faceva ogni anno segno + nelle vendite malgrado l'assenza di modelli, e sia benedetto anche il "marketing frou-frou", senza il quale non avrebbe mai raggiunto i target (piuttosto che niente, meglio piuttosto). Marchionne nel famoso discorso sulla "morte" della Lancia ha sicuramente detto delle mezze verità: giustissimo che faccia fatica a vendere fuori dall'Italia (lo diceva anche Ghidella), giusto anche che un rilancio serio richiederebbe miliardi e non darebbe comunque certezze (se parliamo dei mercati esteri). E' meno credibile quando dice che è impossibile immaginare di renderla redditizia, malgrado gli sforzi già fatti. Perché omette che le cose non stanno più come nel 2007, quando il gruppozzo faceva fatica già ad arrivare al seg. C, non c'erano soldi e bisognava riciclare tutto. Oggi, col patrimonio di architetture, motori, componentistica, know-how e rete di vendita che si ritrova FCA, sarebbe infinitamente più facile di allora, e imho tutt'altro che impossibile. Che poi Marchionne in questo preciso momento non abbia voglia di bruciare miliardi e complicarsi la vita con la Lancia, purtroppo lo capisco. Ma ciò non toglie che oggi la stessa FCA sta puntando con tutti i suoi brand verso il premium, e lasciar deperire quello con il maggior carico di esclusività sembra proprio uno spreco.