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Il titolo del film sarà "Grand casinò alla prima chicane"
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Indubbiamente per loro conta che si veda il marchio, e poco importa se li associano a produttori di champagne o di altro. Ma dal punto di vista enoico, sarebbe un grande risultato se lo champagne (prodotto sopraffino che merita tutta la sua fama) perdesse un po' del suo alone mitologico a vantaggio dei metodo classico nostrani, che in alcuni casi arrivano a livelli di eccellenza paragonabile a quella dei francesi. Ma reputo già un fatto positivo che una tradizione che ha visto per decenni l'impiego dello champagne (piegando il capo solo ai dettami religiosi) abbia sdoganato un vino come il Trento DOC.
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Bel colpo per Ferrari essere riuscita a sostituire lo champagne con il Trento DOC. Peccato solo che le radiocronache di tutto il mondo probabilmente continueranno a dire "champagne". Anche perché "i piloti salgono sul podio per la cerimonia del Trento DOC" non suona altrettanto naturale...
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Migliora enormemente. Mi dà un vago ricordo della Mazda CX-5. Sotto al cofano ci sono novità? Eredita il propulsore della RAV-4?
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Credo che i modelli degli altri marchi invecchino più rapidamente solo perché esce il modello nuovo che li fa invecchiare di colpo. Quando il modello nuovo non esiste, manca proprio il confronto con l'evoluzione di quello stesso oggetto. Anzi, in alcuni casi il modello vecchio regge bene l'età anche in presenza del modello nuovo: per me la penultima generazione della Polo o della Clio sono molto gradevoli ancora oggi. Clio addirittura preferisco la vecchia. All'opposto, ci sono auto che nascono con uno stile controverso e tendono a stufare prima ancora che diventino vecchie. Per me l'attuale Ypsilon è uno di questi casi. Ricordo ancora il confronto tra la 5 porte e la 3 porte nove anni fa in un salone: la vecchia vinceva a mani basse. Proporzioni migliori, superficie vetrata molto più generosa, linea più pulita. Per non parlare degli interni, dove il confronto era addirittura impietoso. La 5 porte, pur mantenendo la stessa impostazione, ha un quadro strumenti sproporzionato, e dove nelle precedenti edizioni vi erano le due conchette portaoggetti a destra e a sinistra, inutili ma gradevoli all'occhio, adesso ci sono due gusci di plastica che sembrano posticci. Morale: feci acquistare a mia madre la 3 porte. E lo rifarei di nuovo, perché quando mi capitò di prenderla in prestito per andare dal Veneto all'Umbria e ritorno in 48 ore, la comodità dei suoi sedili, pardon, POLTRONE, rese il viaggio eccezionalmente comodo.
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Tengano anche questi motori, con tutto quello che li hanno pagati. Ma allora, se ci credono, li facciano andare liberi, via i flussometri, via i colli di bottiglia, via tutto quello che impedisce una qualche diversificazione. È davvero un grave problema di costi se invece di durare 8 gare li fanno che ne durano 6? Dei motori come questi potrebbero sprigionare potenze mostruose, decidano una volta per tutte se il loro obiettivo principale è il risparmio dei costi (e allora optino per motori più semplici) oppure l’ambiente (quindi sarebbe un controsenso congelare lo sviluppo)...
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Polmone, cuore e fegato Riporto un articolo di Antonini che mette un definitivo semaforo verde a tutte le indiscrezioni circolate sul nuovo motore Ferrari. La parte che più mi ha abbattuto non è tanto la conferma di non aspettarsi miracoli a livello di PU per quest'anno, quanto il ripiegamento definitivo della Ferrari sui concetti Mercedes, come unica strada lecita e percorribile per risalire la china. A questo punto mi chiedo cosa possa invogliare un motorista a buttare milioni e milioni in una competizione tecnologica, senza nemmeno poterci mettere la firma, né poter sperimentare le proprie idee, né tantomeno poterne avere un ritorno, ma soltanto con la speranza che la copia venga meglio dell'originale. Difatti se lo sono chiesto anche alla Honda... Io quando nel 2015, dopo un anno da incubo, ho visto la nuova monoposto lasciarsi dietro le Red Bull, le Renault, e mettere nel mirino le Mercedes, vincendo addirittura la seconda gara, mi sono esaltato, ho nutrito la speranza che la tecnologia Mercedes potesse essere battuta grazie all'ingegno, al genio, e anche alle famose zone grigie che sono la terra promessa di tutti gli sport motoristici, quel luogo incantato in cui si possono ribaltare anche le situazioni più disperate. Così come stava effettivamente accadendo, con Hamilton a Monza 2019 che sentenziava "I need more power". E' stato bello anche solo averci provato...
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Sconsiglio la prima serie, che aveva il problema di scaldare molto il motore in coda e aveva la catena di distribuzione cagionevole. Bisognerebbe provare l'esemplare in questione e sentire se il motore fa rumori che rivelano attriti anomali. E scegliere rigorosamente esemplari poco anziani. La seconda serie con motore Mitsubishi è un netto passo avanti di affidabilità. E' però importante che abbia avuto una manutenzione regolare. Con queste premesse, mi sento di consigliarla. Ci sono esemplari molto gradevoli a prezzi bassi. Due anni fa la mia fidanzata ne ha acquistata una "da battaglia" del 2011 o 2012, con 84.000 km, e ne siamo soddisfatti.
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Non esattamente una situazione idilliaca... Avevo il sospetto che tutta questa attesa fosse puro show, ma non mi stupirei se ci fossero effettivamente delle richieste irricevibili per l'una o per l'altra parte, e si sia alla fine optato per mettere in cascina il 2021 (che è un anno essenziale per entrambi) col miglior compromesso possibile, e poi ridiscutere durante l'anno di tutto quanto, divorzio compreso. Hamilton ha di fatto il mondo in mano adesso: la garanzia di battere il record assoluto di mondiali vinti, e la massima libertà di scelta per il futuro, sia che voglia continuare a cercare di vincere con Mercedes, sia che voglia ritirarsi da campione, sia che voglia cambiare team per qualche capriccio.
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Complimenti per il risultato che hai raggiunto. Seguendo il topic avevo apprezzato anche la spiegazione delle piccole licenze meccaniche che avevi adottato per migliorare senza stravolgere. Attendo con impazienza le tue impressioni post restauro.
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Dovresti fare qualche prova su fondo ad aderenza zero, tipo ghiaccio, fango o, in mancanza, ghiaia. Sull'asfalto bagnato il grip non è così critico, per cui - probabilmente - il sistema preferisce agevolare lo spunto pur a costo di far pattinare le ruote. Viceversa, se la centralina rileva pattinamento elevato e velocità zero o quasi, dovresti avvertire un intervento più deciso, con un brusco taglio di potenza.
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In maniera molto più stringata, avevo detto esattamente la stessa cosa. Non ho capito bene perché mi hai chiamato in causa...
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Una macchina su dieci (dando per buona questa proporzione) non è mica poco. In ogni caso non conta solo il numero di pezzi venduti, ma quanto è stata pagata quella macchina, quanti optional sono stati richiesti, se rispecchia le aspettative dell'acquirente ecc. ecc. ecc. Se si spalma la possibilità di scelta verso il basso limitando motori e trasmissioni, giocoforza diventerà agli occhi dei clienti l'auto per muoversi in città e basta (fortunata la città che può ospitare citycar lunghe 4,40 metri...). E chi vuole avere un suv costoso e appagante sotto ogni aspetto si prenderà una CX-30, una XC40, una Q3...
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Le dimensioni delle ruote non sarebbero nemmeno male per una versione non "Nurburgring Edition". Credo sia il contorno nero del passaruota a creare una voragine in quella zona, amplificando l'effetto.
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https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-1/imola-quasi-inevitabili-le-porte-chiuse-gp-made-in-italy-emilia-romagna-bonaccini-pandemia-covid-coronavirus-545847.html Quest'anno ci beccheremo il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna Un nome così laido poteva venire in mente solo a un politico. Anzi, a più politici che non riescono a mettersi d'accordo.
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Non dobbiamo nemmeno essere troppo severi però. Dopo due anni come quelli che si è dovuto fare, o diventi così o diventi così Punto. Altri modi di somatizzare io non ne conosco...
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Ma nel configuratore è disponibile ancora quella pre restyling, con gli interni vecchi. Spero che oltre alle novità estetiche portino immediatamente anche quelle meccaniche, perché adesso non solo manca una versione AWD interamente termica, ma anche le 4X2 lasciano molto a desiderare. Il top di gamma non può essere il 150 cv benzina da 10 km/l.
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Io quei soldi glieli darei se avesse 100.000 km in meno, un cambio automatico tradizionale e se avessi l'assoluta garanzia di una manutenzione scrupolosa (dettaglio ormai verificabile abbastanza facilmente). Ah, dimenticavo: e se volessi proprio quel modello lì. Ma questo lo do già per scontato. Bel test drive per sentire se il motore gira bene, se il cambio ha impuntamenti (sia nel salire di rapporto che nel kick down), verificare che non abbia prestazioni esagerate (questa è la classica auto da rimappa), e ovviamente controllo dei chilometri segnati all'ultima revisione.
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Anche Binotto mi pare che ragionasse su un ritorno in Indycar, favorito dall'opportunità di reimpiegare parte del personale. Mercedes invece per non far scappare nessuno dal recinto pompa tutti gli altri progetti extra formula 1. E' assurdo quanto danno, quante distorsioni e quanta complicazione crei il dirigismo economico. Lo osserviamo anche fuori dalla Formula 1, sempre in ambito automotive...
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Vabbè, non è che poteva dire "la B near premium più venduta in Italia", dai Comunque mi pare che nessuno qui si aspetti modelli nuovi come se fossero già stati messi su un PP. Io personalmente non mi aspetto nemmeno un'erede della Ypsilon. Facciamo solo delle beate congetture analizzando il poco che è disponibile, ma penso che anche questo sia lecito, finché si usano i condizionali e non si parte per la tangente.
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Senza calarsi troppo in discussioni di lana caprina, tradizionalmente la Lancia, già dai tempi di Harald Wester (ricordo una sua vecchia intervista su 4R), non è mai stata considerata un marchio PREMIUM ma, riporto le precise parole, "near premium", cioè l'equivalente di quell'upper mainstream della slide di presentazione di Stellantis. Ora, che questo mezzo upgrade non valga un soldo bucato finchè rimane sulla carta, non ci piove. Così come sul fatto che, in un giorno di vita, Stellantis possa già aver ideato un piano di rilancio o semplicemente preso una decisione definitiva sul futuro di Lancia. Ciò premesso, PER QUELLO CHE VALE, Lancia è, nelle intenzioni del gruppo, un marchio affine ad Alfa Romeo e a DS, il che richiederà come minimo un certo tipo di investimenti e anche di ambizione di rilancio, il che è meglio di niente. Chiaro che se poi domani annunciano che la chiusura del marchio, non si pone più nemmeno questo discorso.
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A me sembra chiarissimo: è la nuova gamma unificata di veicoli Lancia-Opel. Per non dover sostituire nemmeno lo stemma sulla calandra verrà adottato questo nuovo logo unico con dentro entrambi i marchi. Che non si dica poi che i modelli della galassia Stellantis sono solo operazioni di rebadging: non cambia neanche quello!
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Il fatto che abbiano tempestato le slide di gloriosi modelli Lancia del passato mi lascia indifferente: quali modelli nuovi avrebbero potuto mettere? Ma poi alla festa di battesimo del gruppo è giusto e normale esibire bene la mercanzia: il DNA, la storia, l'heritage...!!! La successiva intervista a Tavares contiene un passaggio più realistico: io amo tutti i marchi ma si vedrà ciò che genera profitto e ciò che non lo genera. Su questa premessa, necessariamente generica, gli unici auspici che coltivo per Lancia sono i seguenti: 1. che su tutto prevalga l'approccio finora dimostrato da Tavares, di fare modelli nuovi piuttosto che non farli, e chissenefrega se si assomigliano; 2. che a questo famoso rally storico di Montecarlo in cui Tavares parteciperà con la Stratos, venga inondato di attenzione e curiosità dal pubblico e dalla stampa, così da persuadersi di una buona reattività del mercato a eventuali nuovi modelli; 3. che in questa proliferazione di ridicoli nuovi brand creati in provetta che dovrebbero suscitare lusso e sportività (Cupra, Polestar, DS, e ne dimentico senz'altro qualcuno), il fatto di avere lasciato un solco profondo nel passato (obiettivamente Cupra accanto a Lancia sparisce) sia considerato come un valore aggiunto da non lasciarsi sfuggire. Queste sono le speranze. Per le certezze, attendiamo il mondo reale...
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Io invece li invidio. Hanno ben due direttori sportivi e perfino un amministratore delegato