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A parziale discolpa dello stato confusionale che emerge dal muretto Ferrari e che trapela dai team radio, c’è da dire che con una monoposto che è letteralmente un troiaio, qualsiasi strategia va a farsi benedire, è inadeguata e comporta una dose di improvvisazione. Semmai la cosa che mi lascia di sasso è la montagna di errori compiuti su questa macchina. Non ha una sola area di sufficienza. Pare che tutto il know-how che fino a due anni fa permetteva di creare auto degne del nome Ferrari si sia improvvisamente polverizzato. Ci preoccupavamo tanto del motore, ma è quasi l’ultimo dei problemi. Che diavolo ha fatto questa gente dall’estate 2019 fino a gennaio di quest’anno (a parte organizzare il catering per quella fastidiosa presentazione in stile risorgimentale), invece di progettare la macchina nuova?
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Intanto, però, dov’è che la Mercedes spadroneggia e la Ferrari le prende da tutti gli altri nell’anno del Signore 2020 (sesto dell’era ibrida)? Power unit. Sono d’accordo che il vantaggio non sia TUTTO lì. Ma approvare quella svolta tecnica voluta e anticipata da anni da Mercedes, gli ha dato un vantaggio competitivo clamoroso. Anche perché non era solo la Ferrari o l’Italia a essere in ritardo. Anzi, francesi e giapponesi stavano messi anche peggio. La Ferrari è riuscita a giocarsela a pari potenza solo dal 2018. Significa che 4 campionati erano già stati assegnati alla Mercedes a scatola chiusa. Compreso il 2017, in cui la Ferrari fece una monoposto vicina alla perfezione, che dava in qualifica alle Mercedes anche senza party mode. Poi questo non può diventare una giustificazione per tutti gli altri sbagli, certamente
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Ragazzi, Montezemolo ha ammesso candidamente di aver approvato il passaggio all’ibrido perché era necessaria una “svolta green” (qualsiasi cosa significhi), ma senza considerare il ritardo tecnologico incolmabile della Ferrari e dell’Italia. Questo disse l’ex presidente della squadra più influente del circus, con tanto di diritto di veto, che si è scavata la fossa da sola. Ma dove andiamo con questa gente. Tutto quello che è successo dopo è figlio di queste decisioni scellerate. La Mercedes ha assunto una posizione di predominio agonistico e politico, che ha saputo sfruttare e reiterare in maniera implacabile. Ma nasce sempre tutto dal fatto che SI VINCE in pista. L’unica moneta forte è quella. Puoi farti dare una fetta extra di diritti, puoi conservare il tuo diritto di veto, puoi mantenere le tue vecchie rendite di posizione (che ti rendono inviso agli altri), ma se poi in pista fai flop, conterai sempre come il due di coppe quando comanda bastoni. Se non altro la Ferrari ha avuto in questi anni un comandante che ha provato a far saltare il banco coi suoi modi ruvidi ma efficaci, ma è passato a miglior vita proprio nell’attimo in cui bisognava tirare il colpo-partita. Sfiga. Ecclestone, che era ormai visto come la fonte di tutti i mali, ha venduto proprio nel momento in cui quella sua confidenza con gli ambienti modenesi forse ci avrebbe potuto dare qualche vantaggio. Sfiga. Ma per il resto, se la Mercedes si trova lì è soprattutto per demeriti altrui. Se Adrian Newey passasse meno tempo a lamentarsi del regolamento disegnando barche e aeroplani, se Binotto non fosse così consumato dalla propria sete di potere, se l’obiettivo primario di TUTTI fosse quello di battere questi fottuti anglotedeschi e di costringere la FIA a tutelare l’immagine di questo sport, dai e dai la corazza si logorerebbe. Invece ci piace raccontarci che il male della Formula 1 è il motore Ferrari che a Monza impediva al povero Hamilton di superare Leclerc (come se fosse una colpa). E complimenti alla Ferrari che dai tempi di Coughlan se si tiene sempre dentro qualche chiacchierone.
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Io ormai ho rinunciato a pormi domande. Le strade di montagna d’estate diventano delle piste in cui tu con la tua macchina sei solo un occupante abusivo. La distanza di sicurezza che si lascia col veicolo davanti viene immediatamente tappata da due, tre, quattro campioni che competono per il mondiale. Due settimane fa, per dire, sui tornanti per il Passo Rolle, avevo dietro una moto, non esattamente da pista, con una coppia. Appiccicato dietro, ma non molto in grado di sorpassarmi. Al primo rettilineo mi lascio volentieri sfilare da questo handicappato. Peccato che a parte gli spari sui brevissimi rettilinei, poi ad ogni tornante doveva letteralmente fermarsi, obbligando anche me a inchiodare per non spedirlo su qualche albero, potendo fare io quelle curve tranquillamente in seconda senza decelerare troppo. Ed ero in macchina con la mia fidanzata, per cui il mio passo era assolutamente turistico. Tutto questo, ovviamente, circondato da uno sciame di centauri che nel frattempo mi si infilavano in tutti i pertugi (anche quelli più fastidiosi). Quando piove, godo.
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Consuntivo abbastanza soddisfacente. Verstappen interrompe (anzitempo) una striscia di vittorie Mercedes che poteva diventare inquietante, “a casa loro”. Leclerc si sgrolla di dosso il gruppo di mezzo (Renault, McLaren, Pink Mercedes) e riporta la Ferrari ad una onorevole (vista la situazione) posizione di terza forza, anche grazie a un team che evidentemente ha capito come valorizzare il misero potenziale della macchina (uso delle ali, strategia pit stop, gestione delle gomme, sacrificio in qualifica a favore del passo gara...). Tutte cose che non porteranno trofei, ma che almeno segnano un punto di partenza su cui incominciare a lavorare... il sorpasso di Leclerc su Norris è stato abbastanza perentorio. La Mercedes Rosa ha evidentemente un gran pacchetto, ma non gli uomini e le risorse di un top team. Per il resto, salvare assolutamente il soldato Vettel, inteso non come pilota ma come pezzo del team. Mi rifiuto di credere che sia soltanto colpa sua. La squadra deve metterlo quantomeno in condizione di competere col suo compagno. Sono punti che servono i suoi.
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Beh dai, niente male (per la RP). Multa di 400.000 euro, che saranno più o meno la cifra che papà Stroll si tiene nel portafoglio, nello scomparto davanti, quello per le spese minute. E la bellezza di 15 punti nel Costruttori, roba che racimolano in una gara. A queste condizioni gli conveniva tutta la vita fare come hanno fatto. E la FIA spera di chiudere la faccenda così. Intanto Toto Wolff (nomen omen) dichiara che sarebbe opportuno introdurre la regola che si possono vendere le proprie monoposto ad altri team. Adesso che li hanno sgamati. Dopo che la Ferrari lo sta chiedendo invano dai tempi di Montezemolo. Magari è la volta buona, chissà. Proprio adesso che la Ferrari, con i sacri progetti della SF1000 non ci mette nemmeno insieme il pranzo con la cena.
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Prima volta in vita mia che un team di Formula 1 non annuncia "il signor X è in nostro nuovo direttore tecnico" tramite il suo ufficio-stampa, ma "guardate che adesso io non mi occupo più di direzione tecnica" per bocca del suo team principal, senza nemmeno dire chi se ne dovrebbe occupare d'ora in avanti. Finché non c'è il nome del DT, non c'è nemmeno il DT. Comunque andatevi a sentire il team radio di Vettel alla fine della gara di domenica, tanto per avere un'idea del morale all'interno della squadra. Hanno fatto un lavoro discreto per Leclerc giocando d'astuzia con il set up e il degrado delle gomme. A Vettel hanno stroncato il weekend già dalle prove del venerdì, che ha dovuto passare praticamente fuori dalla macchina.
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Non sono un fanatico del butterfly effect, ma questo disastro è l'onda lunga del decesso di Marchionne. Credo che in sua presenza sarebbe andata diversamente qualsiasi cosa, anche la spy-story. Per non parlare dell'auto di quest'anno. Ma purtroppo dei se e dei ma son piene le fosse.
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Il motore dell'anno scorso era già molto potente all'inizio della stagione. Potrebbe anche essere che la "filosofia" ritenuta illecita fosse già presente in misura minore nella spec. 1. E magari già nel 2018 il recupero notevole di prestazioni si era avvantaggiato di certe scelte. Vabbè che i vertici attuali della scuderia non sembrano i più svegli di tutti, ma credo che se il propulsore dell'anno scorso fosse ancora utile (oltre che migliore di quello attuale), lo avrebbero utilizzato tranquillamente (contando ovviamente anche la scomodità di adattarlo a questa monoposto). Senza contare tutto il discorso omologazione e contingentamento delle unità utilizzabili. Una volta che scegli quello, te lo devi tenere. E' sicuramente un progetto che si può sviluppare di più e meglio di un motore più vecchio di un anno e azzoppato dalla FIA.
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Un interno anni '90 con in più la comodità del touchscreen. Il mio ideale di automobile.
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Boh, vabbè. Prendiamo atto di questo n ripensamento dell'organizzazione interna. Facciamo pace che tutti o buona parte dei problemi riscontrati derivino da un vizio dei processi interni, e non da idee sbagliate. Processi interni che erano stati in precedenza orizzontalizzati da Marchionne, con non poco riscontro positivo. Adesso si sostiene che fosse tutto sbagliato, tutto da rifare. Possibile che ciò che funzionava con Arrivabene (Marchionne) improvvisamente non funzioni con Binotto? Possibile. Io, l'unica organizzazione che avrei rivoluzionato, è quella di Binotto. Invece è cambiato tutto tranne lui: rimane l'unico uomo al timone. Ho il timore che siamo in mano a un mitomane con una sfrontata fiducia nella propria onniscienza. O forse è un genio che sta organizzando il suo reparto secondo le proprie esigenze. Il dubbio sarà sciolto nel giro di qualche mese. Già qui, comunque, si capisce come siano cambiati i punti di riferimento: prima c'era un amministratore delegato con potere di vita e di morte sull'organigramma. Adesso ce n'è uno che non si azzarda minimamente a metterci mano, delegandone il direttore sportivo. Non c'è un modello giusto e uno sbagliato. C'è solo una testa in meno per saggiare le decisioni. Se al vertice di ogni linea verticale ci saranno altrettanti capi che supporteranno Bin8 più di quanto non possano fare le stesse persone distese orizzontalmente, ben venga.
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I novant’anni della scuderia, o suoi? 😁
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Ma di sicuro una contropartita politica ce l'hanno (che abbia a che fare con il prossimo patto della Concordia che Bin8 non vede l'ora di firmare?). Quello che secondo me ignoravano, è che ci potessero rimettere così tanto in pista. Temo abbiano sottovalutato il problema, magari credendo che la macchina avrebbe palesato solo molta resistenza all'avanzamento e poca potenza, ma magari buona velocità nelle curve. Tiriamo a campare un anno, poi nel 2021 regole nuove... Invece il deficit di potenza è risultato così grave da mettere in crisi l'equilibrio stesso della macchina, col risultato che oltre che lenta è pure scivolosa, quindi distrugge le gomme. Nel frattempo è arrivato il coronavirus, il posticipo del nuovo regolamento, il lockdown, i token, i gp ogni weekend senza sosta... Sta insieme al nuovo simulatore Rory Byrne è l'operazione nostalgia perpetua. Quando non si sa più a che santo votarsi, spuntano fuori le superconsulenze di Rory Byrne. L'ultima superconsulenza mi pare sia stata la F2014, e questo credo sintetizzi bene la mia opinione sulle superconsulenze.
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Mi pare un segreto di pulcinella. Che ci fosse stata una talpa lo sapevamo tutti. La cosa più grave e che fu la stessa Ferrari ad acconsentire che si segretasse tutto, perché questo faceva evidentemente parte dell'accordo con la FIA. E perché, per la legge del male minore, è meglio graziare la talpa piuttosto che divulgare tutte le soluzioni tecniche di proprietà della Ferrari. Non scordiamoci la spy story del 2007, in cui alla fine della fiera tutti i segreti trafugati alla Ferrari divennero di pubblico dominio. L'unica speranza è che sia la stampa a far esplodere il bubbone della spy story (abbiamo già una controtalpa interna alla FIA), in modo che a questo punto OGNUNO sia chiamato a rispondere delle proprie responsabilità, e che la Ferrari passi da colpevole a parte lesa. Non vedo alternative più veloci del terremoto per rinegoziare le regole che la condannerebbero al fondo classifica anche per l'anno prossimo.
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Io l'ho provata per un breve test drive qualche mese fa, e tra le cose buone che ho notato c'erano: - l'assetto ben piantato - lo sterzo abbastanza diretto (ma mi sono mancate le curve adatte a coglierne bene la taratura) - l'erogazione del motore, discretamente corposa anche nelle accelerazioni, quando di solito l'ibrido tende ad alzare molto la voce e poco il ritmo. Ho avvertito un certo passo avanti in termini di prontezza rispetto alla RAV4 di precedente generazione, quella da 197 cavalli, che invece aveva ancora la tendenza a frullare, nei primi metri, con poca resa. Una curiosità: tu l'hai acquistata tout-court ho hai optato per una formula tipo pay per drive? Che percentuale di sconto hai avuto sulla tua prnta consegna?
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- prova lexus ux
- prova ux
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A Maranello sono lividi dalla rabbia. Non fanno trapelare niente all'esterno (giustamente), ma le indiscrezioni ci sono eccome. Il problema è un altro: 1) de-collare Binotto non risolverebbe i problemi; 2) possono anche essere lividi dalla rabbia, ma se non hai anche delle buone soluzioni in testa, non vai lontano.
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Il periodo di Todt è irripetibile, ma maturò in condizioni particolarissime, non ultima la regia di Bernie Ecclestone. E comunque dovette carburare parecchio pure la gestione di Todt prima di dare i suoi frutti, e fu necessario aggiungere il colpaccio di Schumacher, Brawn, Byrne e compagnia bella. Ma c'è un problema ancora più grosso: di Wolff, di Todt, di Brawn ne nascono pochissimi in ogni secolo, e bisogna essere bravi a scovarli prima che diventino famosi e leghino il loro nome a un team avversario. In Ferrari tuttavia, l'arrivo di Marchionne è stato una rivoluzione copernicana, di cui però non è stato possibile vedere il completamento. L'operazione Bin8 aveva una sua logica precisa: creare e reperire i propri talenti all'interno della squadra. Non è da escludere che, se Bin8 fosse arrivato al suo attuale incarico (e ammesso che ci sarebbe effettivamente arrivato) sotto Marchionne, le cose sarebbero andate molto meglio. Il problema è che Bin8 è arrivato al vertice della gestione sportiva con un atto di forza (l'aut-aut fra lui e Arrivabene) sfruttando il momento di massima debolezza manageriale (Camilleri ed Elkann appena subentrati), e senza poter contare né su collaboratori efficaci (non li ha voluti) né su contraltari adeguati (sempre i due incapaci di Elkann e Camilleri). Binotto ha peccato di hybris e in poco tempo ha fatto un danno notevole a livello tecnico, a livello sportivo, di conseguenza a livello finanziario a fine mondiale, e anche a livello politico, sia avallando norme regolamentari post Covid assurde (impossibilità di riprogettare auto e PU per il prossimo anno), sia deteriorando i rapporti con gli altri team. E la cosa assurda di tutto questo, è che a questo punto rimuovere Bin8 sarebbe addirittura peggio, perché perderemmo un validissimo tecnico senza averne altri sottomano, e non è assolutamente detto che il successore abbia le capacità per fare meglio. E' proprio in questi cul-de-sac che diventa provvidenziale l'intervento illuminato di un presidente o di un amministratore delegato degni di questo nome.
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Probabilmente a livello di competenze avrebbe lavorato benissimo, ma sarebbe stata comunque una nomina in conflitto dì'interessi, quindi altamente inopportuna. Anche per lui e per la Mercedes: per ogni controversia sarebbe stato immancabilmente tirato in ballo il suo ex impiego. Tra l'altro, mi pare che per la stessa carica venne sondato Montezemolo nel 2014, e Marchionne, neo a.d. Ferrari, bocciò immediatamente la proposta. E' vero che tra i due scorreva pessimo sangue, ma LCdM sarebbe stato sempre e comunque un uomo legato a doppio filo alla Ferrari, quindi forse più un danno d'immagine che altro. Aggiungo, come postilla, che Wolff, che è furbo come un lupo (nomen omen), ben sapendo tutti i mal di pancia che la sua nomina avrebbe creato agli avversari, avrebbe anche potuto lisciarseli meglio, soprattutto quelli con diritto di veto. Invece ho la vaga impressione (ma sbaglierò...) che abbia voluto fare uno contro tutti, e mal gliene incolse. Non conosco i tempi precisi in cui sono maturate le decisioni, ma chissà, se invece di accusare la Ferrari sul motore, se ne fosse stato zittino, o magari solidale con loro (tanto il mondiale era già vinto in scioltezza), magari zio Bin8 un occhio lo avrebbe chiuso...
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Comunque, tornando a parlare dell’Ungheria, oggi chi andrà addosso a chi? Tocca a Vettel stavolta. Binotto nel briefing è stato chiaro: rispettate i turni.