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Yakamoz

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  1. Chissà che non procuri un bel po’ di acidità di stomaco a tutto il carrozzone
  2. Il Vettelin de la comareee si è posato su la m*naaa ... e che sia la volta bonaaaaaa!!!
  3. Ecco, un appunto che farei (alla cieca, non essendoci stato) è l'aver messo tutto dentro a un solo contenitore, invece che far risaltare il singolo marchio. Già FCA soffre (da prima ancora che nascesse) di una certa confusione da parte della clientela , che storicamente tende a dire di ogni modello del gruppo "è una Fiat", e questo anche grazie a scelte aziendali spesso infelici. Io avrei diviso gli spazi per i vari marchi, idealmente anche collocandoli in edifici diversi, facendo risaltare le unicità di ognuno (la proprietà è la stessa, le storie sono diversissime). Riconosco però che, da appassionato, l'idea di trovare tutta questa abbondanza esposta (anche alla rinfusa...) nello stesso spazio è un vantaggio. E che gestire un unico museo enorme è meglio che gestirne 3 o 4 grandi. D'altronde il gruppo ha finalmente azzerato l'indebitamento, e spero che per il futuro ci sia un'azione di valorizzazione della propria storia, oltre che di recupero degli stessi edifici, sempre più massiccia, dopo che per anni e anni si è dovuto vendere, o abbandonare, per fare cassa.
  4. Finalmente anche per FCA quello che tedeschi e francesi già fanno (meglio) da decenni. Comunque sembra promettente. Mi diverte il fatto che lo spazio espositivo ricordi i padiglioni delle varie fiere di Padova, Milano e Roma. Niente percorsi, giochi di luce, pedane, ma un semplice capannone odoroso di olio motore con dentro il ben di Dio. Ed è anche ora che Torino inizi a sfruttare MASSICCIAMENTE la sua immagine di capitale storica dell'auto. In Austria, nei pressi di Lienz, hanno fatto un megamuseo dei Loacker in mezzo al nulla, che alla fine non è altro che un pornoshop e annessa sezione museale con quattro carabattole inutili, e c'è la fila per entrare. Pensa quello che si può fare a Torino.
  5. Ho capito, ma se ben ricordo Ricciardo aveva parcheggiato nella via di fuga, ben lontano dai bordi della pista. Comprendo che aleggi sempre (ed è giustissimo) lo spettro dell’incidente al povero Jules Bianchi, ma forse questa era una situazione ben diversa. Ogni tanto rivedo qualche gara di solo 6-7 anni fa (non degli albori della F1) e si correva in situazioni che oggi sarebbero ritenute folli. Monoposto abbandonate per metà gara a bordo pista, gare neutralizzate solo in casi estremi... Poi magari ho visto male. Vedendo dalla prospettiva giusta, era proprio il caso di far uscire la SC...
  6. Secondo me, è troppo pure per le sue vaste possibilità. Resta il fatto che quella SC è uscita veramente a cazzo...
  7. In realtà scrivere, scrivere, scrivere, è la cura che gli psicanalisti raccomandano ai depressi.
  8. Mi sono appena ripreso dal trauma. HERMANN TILKE è un genio, è giunto il momento di riabilitarlo. Riuscire con 15 anni d'anticipo a concepire dei tracciati buoni per le macchine 2019 ha del prodigioso Dal punto di vista dello spettacolo la gara di ieri è stata prossima alla perfezione, sia davanti sia in mezzo sia dietro. Talmente tanti duelli che facevo fatica a seguire chi fossero i piloti. Ma passiamo alle cose serie, e so già che verrò sfanculato da qualcuno, ma non importa. VETTEL: gara concreta, fino al testacoda. Partenza impeccabile, buon ritmo, e tenacia nei corpo a corpo con Hamilton. Però... posso pure accettare il fatto che i duelli li perdi (specie considerando che con Hamilton erano su strategie parzialmente diverse, per cui ci può stare che quando uno tirava l'altro doveva arrancare). Ma mandare in testacoda la macchina da solo no, non è permesso. Specialmente quando vedi gente con meno anni e soprattutto meno titoli darsele di santa ragione nelle retrovie con dei cessi di macchine. Binotto lo ha eletto esplicitamente "prima guida", in Australia hanno tenuto dietro Leclerc, mi pare che le attenzioni non gli manchino. Ma a non sfarsi sverniciare in pista dal compagno di squadra deve pensarci da solo. Dicono si fosse lamentato per il treno in meno di gomme da qualifica per giocarsi la pole, ma la prima dote del campione è l'irriducibilità, colpire non più forte ma per ultimo. Quante volte abbiamo visto Hamilton soccombere a Rosberg, a Bottas, agli errori del muretto, alle strategie sbagliate? La volta dopo era sempre lì, più cazzuto che pria. Fa male farsi togliere così la prima posizione, ma se, quando si crea l'occasione, tu sei dieci posizioni dietro perchè ti sei girato, come fai a vincere? Dopo il 2018 sembra non aver ancora imparato che le gare si vincono (anche) approfittando delle disgrazie altrui. Allora, è meglio farsi seguire da un buono psicologo per campioni, che pare facciano miracoli. E' umano avere un brutto periodo, ma è da coglioni non volerne uscire. LECLERC: la sua gara parla chiaro. E' partito sgommando da tutte le parti, ha tenuto dietro Hamilton con la forza della disperazione, e mezzo giro dopo aveva già le redini in pugno. I sorpassi a Bottas (zero replay...) e a Vettel sono qualcosa da antologia. L'ho detto in tempi non sospetti: lui non è il sostituto di Raikkonen, è il sostituto di Vettel. Spero solo che Vettel voglia aspettare almeno uno o due anni prima di farsi sostituire da lui. I mezzi per stargli davanti li ha tutti: se manca la velocità pura, l'esperienza e la furbizia possono chiudere il gap. E le gerarchie fanno presto a ribaltarsi, in un senso e nell'altro. HAMILTON: quando via team radio ha detto che sentiva il cambio crocchiare, ho avuto la certezza che la gara era sua. Quando lui sente i guasti, vuol dire che sta dominando. Forse è un'impressione mia, ma l'ho visto superare Leclerc quasi controvoglia, ritardando il momento il più possibile. Risparmio del motore e del carburante? Probabile, ma ci ho letto un onore delle armi al vincitore morale della gara. Per il resto, per la sua gara lo definirei un Vettel senza testacoda. Bravo, vincitore, ma Leclerc disputava un altro campionato. BOTTAS: mi dispiace parlarne sempre male, alla fine è un buon diavolo, ma la scena dei meccanici che applaudivano per il suo sorpasso a Leclerc che era praticamente fermo, riassume bene la sua carriera, al netto di alcune episodiche prestazioni maiuscole che gli vanno riconosciute. RAIKKONEN: a suo tempo mi pareva una facile profezia, ma quando lo scrivevo gli anni scorsi i suoi fan accaniti mi tiravano le orecchie. Toglietegli di dosso la pressione, la politica, l'ansia di arrivare primo, e tornerà il telento che era. Non avrà più la freschezza degli anni della McLaren, né della Lotus, ma il carattere è quello. Veloce, aggressivo, abile nello sfruttare ogni occasione. RICCIARDO: il contrario di quello che ho scritto per Raikkonen. Frustrato e sotto pressione. Non lo voglio giudicare da due gare. Spero faccia vedere qualcosa già in Cina, perché potrebbe trovare posto in un top team forse già dal prossimo anno. Ma bisogna che abbia ancora un valore di mercato per quella data. Sono convinto che si riprenderà, uno che si ritrova Versbatten in squadra da un giorno all'altro e se lo mette nel taschino non crolla per un anno in Renault. VERSTAPPEN: forse è giunto il momento di restituirgli il suo vero cognome. Peccato che oltre che sbattere, ha smesso anche di stupire. Comunque le prestazioni di Gasly dimostrano che cavolo significa guidare quella macchina. GIOVINAZZI: gli dò tutte le scusanti possibili. Ma dire che la gara di ieri sia stata buona è troppo. Sicuramente meglio dell'Australia (anche perché per fare peggio doveva scattare al via in retromarcia), ma non lo vedo padrone della situazione. E' rimasto mezza gara in scia a Kvyat. Capisco che Kimi vada di più, ma non giustifico il divario così grosso. Sicuramente troverà un buon livello anche lui, nel contempo spero che non passi la sua stagione senza che abbia combinato nulla di buono. HAAS: con gli anni ho sempre più curiosità di vedere dove potrebbe arrivare quest'auto con due piloti seri. STROLL: hi hi hi hi!
  9. Una dichiarazione vale meno di un metro di pista. Capisco lo sconforto, lo provo anch'io, ma mettersi a fare l'esegesi delle interviste di Vettel (che già sono addomesticate di loro) la trovo soltanto una agile pratica di autolesionismo. Allo stato attuale, dopo dei test buoni e una prima gara pessima, di elementi univoci ne abbiamo ben pochi. Unica cosa saggia da fare: pazientare, e aspettare domenica. La gara è la sola prova d'appello esistente per capire se il team Ferrari ha soltanto toppato in modo grave la gara d'esordio, oppure se le guerre intestine dello scorso autunno, e l'inesperienza di Binotto, hanno compromesso la macchina di quest'anno in modo irrevocabile.
  10. 1) Sicuramente l'affidabilità è un punto debole del progetto 2019, ad onta dei test iniziati a tutta birra. Nella prima gara può succedere di tutto, per cui sarei pronto a scommettermi che sono stati (troppo? saggiamente?) prudenziali con le mappe motore. 2) Oltre alla lentezza c'era l'inguidabilità, che non dipende se non marginalmente dall'insufficiente raffreddamento. Per cui tre sono le ipotesi: la Ferrari ha un'aerodinamica ottima ma con un potenziale tutto da decifrare; ha un'aerodinamica pessima, che per soprammercato non fa nemmeno respirare motore e componenti elettriche; ha un'aerodinamica buona, ma troppo variabile al variare dei fattori esterni, e su cui i tecnici hanno poco o nessun potere perché è il progetto a essere limitato (i begli anni fino al 2014, o la parentesi da incubo del 2016). La prima ipotesi la valuto, la seconda tenderei a escluderla, la terza è un fantasma troppo recente e ricorrente per metterla da parte). Quello che è apparso evidente ai miei occhi, è che Vettel e Leclerc erano due semplici passeggeri della macchina. E che Verstappen non ha propriamente superato Vettel, gli è volato sopra: sembrava di vedere la McLaren di Alonso. 3) Il resto l'ha fatto la strategia sbagliata. Se si sommano tutti e tre questi fattori, forse si ottiene una parziale ma verosimile risposta alla prestazione di domenica. E qui o se ne viene fuori col duro lavoro (come fatto da Mercedes in più di un'occasione con una reattività esemplare) oppure ci portiamo questo cesso avanti per tutta la stagione. 1-2 garette vinte per le caratteristiche del circuito, e per il resto, abbonamento alla seconda/terza fila. "Aspettiamo il Barhein"... un po' per celia, un po' per non morire.
  11. Raikkonen: “Quando mi diverto, guido meglio” Mi sa che Todt ha trovato il nuovo testimonial per la campagna contro l'alcool alla guida.
  12. Ma queste erano le famose regole che dovevano incentivare i sorpassi? Era dal 2003 che non vedevo tanti trenini. Ferrari: sono pronto ad accettare anche la Caporetto di stamane (compreso il sorpasso in pista della Red Bull), ma non mi capacito dello smarrimento totale del team al termine della gara. Chiaro che non risolvi i problemi con la bacchetta magica, ma almeno ostentalo un po’ di autocontrollo ai microfoni. Dammi l’impressione che non siete un team di centro classifica alle prese con una macchina nata storta. ”Questa non è la macchina di Barcellona”, ma va? Me lo sentivo anch’io, anche senza le telemetrie sottomano. Ma mantengo un abbozzo di fiducia, e mi dico che la macchina non è sbagliata. In fondo anche Hamilton si è preso oltre 20’’ dal compagno di squadra a parità di macchina. Facciamo finta che questa era una gara di prova. Cos’è che è andato storto allora? O i responsabili dei set up hanno dormito della grossa, perché sembrava avessero lavorato sulla macchina di un altro team, alla cieca. Oppure è stata progettata un’auto perfetta per le temperature sotto i 15 gradi e per il circuito di Barcellona. Oggi non ho visto niente: gestione gomme, passo gara, velocità di punta, percorrenza delle curve, strategia, e spero di sbagliarmi sull’affidabilità. Una macchina del ca**o, senza qualità. E sorvolo sulle perle di saggezza del boss: perché non avete fatto pittare Leclerc per prendervi almeno i punticini del giro veloce? “Perché nei pit stop c’è sempre qualcosa che può andare storto”. Ma più di così?
  13. In medio stat virtus, come sempre. La Ferrari domani non sarà così schiappa come è sembrata oggi in FP2, ma è un dato di fatto che la Mercedes abbia tribolato molto di meno con il set up. Mi aspetto qualifiche equilibratissime, senza prime file ipotecate da nessuno. Un miscuglio rossogrigio. Ho idea che il solo margine della Ferrari non sarà sufficiente per ottenere la pole. Bisogna fare il giro perfetto, altrimenti Luigino lì davanti non fa complimenti. Poi la mia vera speranza/preoccupazione recondita per la gara è un'altra, ma mica sono così scemo da dirla qui. Tanto ci siamo già capiti...
  14. L'anno scorso l'aveva chiamata Loria, così poteva eventualmente ribattezzarla Gloria a fine anno. Lina invece come la trasforma? CarrioLina? VetteLina? VaseLina? AIUTO - HELP - MAYDAY: domenica, come ogni anno per una ragione diversa (porca zozza!!!) sarò fuori casa. TV8 consente di vedere la differita in streaming dal suo sito, o la oscurano per una qualche ragione? Visto che non avrò nemmeno una tv sottomano.
  15. Non mi fa impazzire l’assegnazione di punti per vicende che non siano l’ordine di arrivo. Se un pilota è degno di questo nome, già adesso cerca di qualificarsi meglio che può, di tenere il migliore ritmo possibile e di piazzarsi più avanti possibile in gara senza ulteriori incentivi. Fa parte degli attributi basilari. Ove ne sia sprovvisto, non credo che un punticino in più cambierebbe il suo approccio e i suoi limiti. Viceversa, lasciando perdere quello che può capitare in una singola gara, nel corso di tutta la stagione il team più competitivo sarebbe comunque quello in grado di accumulare più vittorie, pole, giri veloci ecc... col risultato di scavare un fossato ancor più profondo dagli inseguitori.
  16. Non sono molto d'accordo. Direi che la loro parabola discendente ha avuto tempi e cause differenti, sia pure accomunate dalla presenza di un cattivo management. La Williams ha cominciato a perdere terreno già nei primi anni 2000, dopo aver sbagliato totalmente la vettura 2004, con il muso ad aspirapolvere cestinato durante la stagione. La McLaren ha pagato cara (e mai abbastanza) la spy story del 2007, con le relative teste saltate. Che poi, una volte che le tagli non basta rimetterle al loro posto perché riprendano a funzionare (vedi il ritorno di Ron Dennis). Entrambe, poi, sono cominciate come crisi tecniche (mancanza di talenti ingegneristici, colpa di chi non ha saputo fare shopping, e magari ha ceduto i suoi pezzi forti), a cui la Williams ha sommato quella finanziaria, mente McLaren ha sempre avuto le spalle ben coperte. Ancora: la Williams ha potuto giovarsi della presenza fra i soci di Toto Wolff, che portava in dote la "parentela" tecnica con Mercedes, classificandosi buona terza nel 2014 e nel 2015. L'uscita dall'orbita Mercedes è andata di pari passo con il crollo della competitività. Negli stessi anni la McLaren, già in profonda crisi tecnica (ricordiamoci che nel 2014 era l'unica monoposto che non correva nemmeno con la PU Mercedes) si è data la mazzata finale con la Honda, un'operazione con gravi errori da ambo le parti. Semmai, e magari sbaglio, vedo un'altra come causa comune del loro declino: il non essere anche costruttori (McLaren lo è, ma parliamo di produzioni di nicchia strettamente correlate all'attività in Formula 1). Sulla lunga distanza è emerso chi ha un colosso industriale alle spalle: Mercedes e Ferrari. Significa avere una liquidità quasi infinita, un know-how trasferibile dalla F1 alla produzione di serie e viceversa, e tanti talenti già in azienda. Ricerche e attrezzature per le competizioni vengono ammortizzate anche con la produzione di serie. Per non parlare del vantaggio di avere un motore realizzato internamente. La Red Bull è l'unica realtà che spariglia un po' le carte, grazie a un modello manageriale infinitamente lungimirante (che comprende anche un team satellite... i primi ad arrivarci) e ça va sans dire anche alle risorse finanziarie delle bibite. Senza le quali non avrebbero mai resistito negli anni delle PU ibride, che ha causato grossi problemi anche a loro.
  17. @AngeloUPuglis è bello sapere che le cose procedono bene, sia dal punto di vista fisico che da quello automobilistico. Hai fatto una scelta impeccabile: per una presa di tabacco ti sei portato via un'automobile che non solo va benissimo per l'uso che ne devi fare, ma è pure gratificante alla guida e bella ancora oggi. Io poi la 9-3 l'ho sempre amata. Sicuramente sarebbe stato meglio se tu non avessi avuto bisogno di comprartela, ma visto che coi se e coi ma non si fa la storia, è una fortuna che tu l'abbia trovata. E lei non poteva finire in mani migliori. Ad maiora!
  18. Rispetto all'anno scorso però sono mutati due dei tre fattori chiamati in causa: squadra e pilota. E quanto alla sorte, è per definizione una variabile. Smettere di darsi voluttuosamente la zappa sui piedi come l'anno scorso sarebbe già un bel punto di forza. Basterà?
  19. Leclerc piazza finalmente un 1.17.253 con gomma C2. Ecce homo.
  20. Non intendevo necessariamente oggi. Ho detto solo che mi aspetto sarà la prima a sfondare il muro dell'1'17'' Non male il motorino che ha messo su Honda, se non altro come affidabilità e vibrazioni. Le toppate degli anni precedenti sono un lontano ricordo. Se cammina più del Renault mi faccio quattro risate...
  21. La Mercedes sta iniziando timidamente a far vedere le unghiette con le gomme morbide. Adesso voglio l' 1'16'' di risposta dalla Ferrari.
  22. Questa calma piatta mi sta uccidendo. Devo assolutamente buttarci dentro un po' di allarmismo a 98 ottani Perdonatemi. (dalla diretta di Formulapassion.it)
  23. Chissà, magari si sta nascondendo anche la Ferrari ?? Chi non si è nascosta troppo bene è la Red Bull, dato che il suo motorista ha già annunciato "puntiamo a vincere almeno cinque gare"... non esattamente un'ipoteca sul Mondiale. Ma sicuramente ci saranno anche loro a dare fastidio. Alla Mercedes fanno quelli stupefatti per le ali Ferrari, ma sono curioso di vedere dove hanno piazzato le loro, di furbate. A modesto avviso, prevedo un periodo di apprendistato un po' più lungo per Mercedes, vista la rivoluzione del progetto 2018, proprio come accadde per la Ferrari l'anno scorso. Ci sta che la Ferrari adesso appaia un po' più in palla, e magari anche in Australia. Se è veritiera anche solo la metà delle dichiarazioni e delle allusioni di Binotto degli scorsi giorni, possiamo stare al 90% tranquilli. Detto ciò, speriamo che la Mercedes si muova a far andare un po' di più la macchina, sennò questi test sono una noia mortale.
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